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La situazione della democrazia in Africa

Africa, di associazione e alcuni paesi hanno vissuto qualche esperienza democratica. Tuttavia, non si ha la garanzia che la democrazia emergerà in questi sistemi, dal momento che le istituzioni basilari, come il sistema di giustizia, il sistema per l'applicazione della legge, l'apparato regolatore per i media e la società civile, sono state corrotte per decenni dai rispettivi governi autoritari e serviranno molti sforzi per ricostruirle. La rimozione di un dittatore rappresenta solo l'inizio della fine del governo autoritario.

Dopo l'esperienza quale la Tunisia è stato il primo paese ad iniziare la cosiddetta primavera araba. Colonia francese e il regime di Bourghiba, nell'87 ci fu il colpo di stato ad opera di Ben Ali, il cui regime fu caratterizzato da alto PIL, economia funzionante, ampia classe media, ampie forze di sicurezza, poco rispetto per i diritti umani e corruzione massiccia da parte della famiglia al potere. Nel dicembre 2010

il suicidio di Mohammed Bouazizi per una violazione subita da parte dellapolizia, ha aperto la strada alla primavera tunisina catturando la profonda esasperazione dellasocietà. La repressione del regime provocò molte morti. Nel gennaio 2011 Ben Alì scappa in ArabiaSaudita e le proteste continuano; nell’ottobre si hanno le elezioni per l’assemblea costituente vintedai partiti islamisti. Ben Ali è stato condannato a 35 anni di prigione.

Per quanto riguarda partecipazione politica e opinione pubblica, vi era un sistema presidenziale e unparlamento formato dalla camera bassa dei deputati e la camera alta del senato. Il regimecontrollava il parlamento, gli islamisti nonostante le minoranze ebree e cristiane fossero tollerate, ipartiti minori al fine di assicurare la vittoria del partito di regime, le associazioni e le ONG;l’amministrazione era efficiente e il reclutamento avveniva in modo regolare, pochi giornali eranoliberi e internet veniva

Censurato ai blogger che facevano opposizione. Rispetto alle libertà civili, la situazione si caratterizzava per repressione delle opposizioni, arresti arbitrari, torture, tolleranza e libertà di associazione limitata. Dall'altro lato, il delle unioni sindacali e sindacalismo inefficiente terrorismo internazionale è limitato, il paese è mediamente moderno e stabile dal punto di vista politico, la popolazione è pacifica e la legislazione per i diritti delle donne è la più progredita tra quelle dei paesi MENA. Riguardo al costituzionalismo, la magistratura è corrotta e non è indipendente, il giusto processo è inesistente e gli avvocati subiscono intimidazioni da parte della polizia per la difesa di attivisti per i diritti umani. Le forze armate sono corrotte e costituite dall'esercito regolare e da bande paramilitari. I diritti di proprietà sono rispettati se sono coinvolti investimenti esteri e gli interessi.

dopo 18 giorni di proteste, Mubarak viene costretto a dimettersi e il potere passa al ConsiglioSupremo delle Forze Armate. In seguito si tengono elezioni presidenziali e nel giugno 2012Mohamed Morsi, esponente dei Fratelli Musulmani, diventa il primo presidente democraticamente eletto.Nel corso del suo mandato, però, Morsi viene accusato di aver instaurato un regime autoritario e diaver favorito l'islamizzazione del paese. Nel luglio 2013, dopo una serie di proteste di piazza, l'esercitoegiziano guidato dal generale Abdel Fattah al-Sisi prende il potere e Morsi viene destituito. Al-Sisiviene eletto presidente nel 2014 e viene riconfermato nel 2018. Durante il suo mandato, il paese èstato caratterizzato da una forte repressione delle opposizioni politiche e dei movimenti islamici, conun aumento delle violazioni dei diritti umani e delle limitazioni alla libertà di espressione.

Visono ulteriori repressioni, le dimissioni di Mubarak, il passaggio del potere al Consiglio Supremo delle Forze Armate guidato da Tantawi che diventa presidente de facto, lo scioglimento dele la sospensione della costituzione. Nel marzo si decise per l'implementazione di elezioni parlamentari e presidenziali entro la fine dell'anno. Per quanto riguarda partecipazione l'Egitto è una repubblica presidenziale. Il politica e opinione pubblica, potere esecutivo è diviso tra il presidente e il primo ministro anche se in realtà concentrato nelle mani del presidente; quello legislativo è esercitato dal parlamento formato da due camere: l'Assemblea del Popolo con 454 membri e il Consiglio Consultivo con 264 membri. Il sistema politico è multipartitico, ma la costituzione vieta i partiti su base confessionale. La situazione si caratterizzava per elezioni pilotate, repressione degli oppositori al regime, arresti ingiustificati di.

migliaia di persone inclusi giornalisti per l'espressione delle loro idee politiche e processi irregolari per i detenuti. Rispetto alle libertà civili, si sono registrate uccisioni, torture sui detenuti, test di verginità obbligatori per le detenute, limitazioni alla società civile e alle ONG e tensioni interreligiose tra musulmani e cristiano-copti. Riguardo al costituzionalismo, la magistratura è indipendente con al suo vertice la Suprema Corte Costituzionale. Altri tribunali sono il Corpo Giudiziario Supremo, la Corte di Cassazione e sette tribunali di appello nei maggiori governatorati. Vige il diritto religioso per le questioni matrimoniali e di stato personale, e quello codicistico per le questioni restanti. Tuttavia, il governo ha talvolta aggirato il potere giudiziario, come la concessione di poteri straordinari ai tribunali di sicurezza dello stato, la nomina dei vertici dei tribunali e il ricorso a tribunali militari per giudicare civili. Per quanto

La corruzione è diffusa nel settore universitario, medico-sanitario e amministrativo, nonostante il governo provò ad arginarla tra il 2006 e il 2009.

Dopo l'esperienza quale colonia italiana e come monarchia sotto re Idris, ha visto La Libia, l'instaurazione del regime militare di Gheddafi nel '69 basato su discriminazione internazionale, politica estera antioccidentale, politica interna di repressione e un'ostile divisione tra le regioni libiche della Tripolitania e della Cirenaica.

Il regime di repressione libico ha portato a larghe proteste da parte del popolo mediante le quali ha preso avvio la primavera libica nel febbraio 2011. Si hanno poi la guerra civile tra Tripoli che supportava il regime e Bengasi, gli interventi multilaterali da parte degli USA, della Gran Bretagna e della Francia a difesa del popolo, la transizione del regime al Consiglio Nazionale della Libia, la fuga di Gheddafi e la sua uccisione nell'ottobre.

Per quanto riguarda partecipazione politica e opinione pubblica, la situazione si caratterizzava per la messa al bando dei partiti politici, la mancanza del voto segreto, di verifica da parte delle autorità elettorali e di rotazione elettorale, il reclutamento di personale amministrativo e militare basato su fedeltà personale e tribalismo, la concentrazione del potere nelle mani di Gheddafi esercitato attraverso i leader dei comitati rivoluzionari a lui fedeli, le influenze tribali, regionali e di fazione sulle decisioni, l'oscuramento dei siti internet, la mancata indipendenza della stampa, l'arresto e l'uccisione di giornalisti per delitti di opinione. Rispetto alle libertà civili, si hanno torture, scomparse inspiegate, detenzioni immotivate e prigioni sovraffollate, mancanza dei servizi medici di base, repressione di attivisti islamici, abuso dei migranti e il divieto per loro di associarsi, discriminazione dei diritti delle donne e delle tribù.

della Cirenaica, limitazione della libertà di associazione e messa al bando delle unioni; l'inesistenza del giusto processo, il severo controllo dei pubblici ministeri e l'impunità delle forze militari e paramilitari. Per quanto riguarda l'anticorruzione, la mancata distinzione tra funzioni pubbliche e private e l'estrema opacità e corruzione, soprattutto nel settore petrolifero controllato dalla famiglia di Gheddafi. Dopo l'esperienza quale colonia francese, come Repubblica Araba Unita (UAR) con la Siria, l'Egitto e qualche esperienza elettorale, nel '63 cade sotto il controllo dei militari con un colpo di stato del partito unico Baath. Nel '70 sale al potere il presidente del partito Hafez al-Assad. Il regime si caratterizzava per il ruolo predominante dei militari, l'assenza di istituzioni intermedie e la divisione tra stato e partito, la laicità dello stato e la persistenza dello stato.di emergenza al fine di sospendere tutte le libertà civili. Grande importanza nel paese aveva la minoranza alawita, una setta religiosa i cui membri hanno sempre occupato le fila della rappresentanza politica. Alla morte del presidente nel 2000, il potere passa per via dinastica al figlio Bashar. Sotto di lui, la minoranza curda e i riformisti subiscono violenze, le elezioni vengono manipolate e sempre vinte dal partito Baath e da lui stesso, e le riforme annunciate non vengono mai realizzate. In seguito alla persistenza del governo nel rigettare ogni richiesta di riforma, alla brutalità delle polizie e all'indifferenza da parte del governo stesso al riguardo, nel gennaio 2011 iniziano le proteste da parte dei civili che aprono la strada alla primavera siriana. Si hanno molte vittime, istituzioni e costituzioni sono fasulle e il regime continua ad aumentare la repressione. Per quanto riguarda la partecipazione politica e l'opinione pubblica, la situazione si caratterizzava per

campagne elettorali svolte al servizio dei bisogni del governo, elezioni fasulle tenute in un clima di intimidazioni e violenze, messa al bando dei partiti di opposizione, parlamento (Consiglio del popolo) formato da 250 membri non eletto su base competitiva e con nessun potere reale, ONG subordinate al controllo della first lady Amad, controllo del partito su servizi amministrativi, case editrici, giornali, radio e TV, censura di internet, arresto di giornalisti per reati di opinione e controllo dei corrispondenti stranieri all'interno del paese da parte del ministro dell'informazione. Rispetto alle libertà civili, le donne hanno acquistato il diritto di voto nel '49. Lo stato di emergenza giustificato per la presenza degli USA visti come nemici, ha consentito alle polizie violenza e impunità contro la popolazione indifesa; non ci sono tribunali. Inoltre, si hanno prigioni sovraffollate e dalle condizioni igienico-sanitarie discutibili, discriminazione dei curdi.

tolleranza-indifferenza per minoranze ebree e cristiane, controllo degli islamisti, discriminazione delle donne per diritti di eredità dove preval
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
6 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sandrauselli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica comparata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Venturino Fulvio.