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ROMANZI
Letteratura italiana contemporanea Lunedì 16 novembre 2020 Parte ancora del 12 nov.
Entriamo ufficialmente nel secondo modulo del nostro corso. Unità quarta. Due libri apparentemente simili, si tratta apparentemente di due raccolte di poesie. In realtà più propriamente li possiamo intendere come poemetti (alla inglese). Quindi una forma ibrida, tra poesia e narrativa, o tra poesia e teatro. Forma di poesia che guarda un po' fuori da se stessa. I due testi sono "la ragazza Carla" e "il mondo salvato dai ragazzini". Siamo negli anni '60. Ma non del tutto, nel senso che il primo è stato scritto nella seconda metà degli anni 50 e pubblicata in modo unitario negli anni 60, invece il secondo è un libro che viene concepito da Elsa Morante nel giro di una decina d'anni, ma esplode come opera autonoma nel 1968. C'è molto '68 nel libro, anche materialmente, molto senso di anarchia, libertà.
ribellione alla tirannia della pagina. Opera estremamente composita, difficile da classificare. Il nostro compito è quello di mettere in relazione un'opera con altre. Questo nel caso del libro in questione è molto difficile. Opera che potrebbe essere avvicinata alla poesia in forma di rosa, il libro che ha convinto Elsa Morante a comporre un testo come questo. Poesia estremamente libera, quasi urlata, declamata, urlata al mondo senza vincoli. Poesia che arriva direttamente fuori dalla pagina. "Il mondo salvato dai ragazzini" è un'opera molto lunga e complessa. Opera che per forza ci lascerà un po' sconcertati proprio per la sua impossibilità di essere ridotta ad un progetto unitario. Ma vedremo anche delle cose che nelle varie sezioni finiscono per tornare per costruire una sorta di sottile trama molto semplice, più lineare di quello che l'apparenza mostra. Per la ragazza Carla forse è il contrario, opera che ci appare inunacerta unità. Che riusciamo a seguire come una sorta di racconto ma che dentro di sé ha una serie di inquietudini che finiranno per sbalestrarci. Elsa Morante è una scrittrice già affermata quando pubblica "Il mondo salvato dai ragazzini" – ha 60 anni. si lancia in questo esperimento poetico senza sapere come il pubblico prenderà una cosa del genere. Elio Pagliarani invece quando scrive "La ragazza Carla" è un uomo, un giovane (lui nasce nel '27) poeta che ha pubblicato due raccolte molto piccole di poesie. Molto intime. "La ragazza Carla" però è un qualcosa di totalmente diverso. Viene pubblicata sul Menabò (di letteratura), rivista letteraria fondata da Elio Vittorini e da Italo Calvino. Rivista che esce una volta ogni 6 mesi e ogni volta propone una lunga serie di testi, sia narrativi che poetici (più narrativi che poetici), su un tema specifico. La prima rivista in Italia. La veste in cui esce anche è moltoimportante. Sono numeri monografici nei quali escono delle cose anche molto eterogenee, saggi di Calvino, poesie di Sereni, saggi di Vittorini, il calzolaio di Vigevano di Mastronardi. Cose che poi faranno un loro percorso anche autonomo nella storia della nostra narrativa più recente. Il libro di Pagliarani colpisce per la sua estraneità al sistema letterario italiano. Pagliarani è il poeta che possiamo dire di provincia. Nato a Viserbo, quasi vicino alla spiaggia. Posto piuttosto povero in cui i primi villeggianti dell'Italia del nord cominciavano a popolare l'estate e in cui la Seconda guerra mondiale ha tracciato un solco profondo. Si laurea faticosamente in Scienze Politiche a Padova e poi decide di andare a Milano a lavorare per una compagnia di Import Export. Quindi carriera lavorativa che comincia in modo abbastanza canonico per un ex studente di scienze politiche di quegli anni. Fa il traduttore, comincia a scrivere, quindi la sua vita di impiegato siTrasforma in vita di intellettuale, acculturato. Sempre con grande fatica. Molta sofferenza anche umana, il primo motivo di sofferenza per lui fu vissuto da bambino, incidente di campagna nel quale a causa di un attrezzo ha perso un occhio. Questa è una cosa traumatica che inciderà molto sia sul suo carattere che sulla sua poesia.
Chi è la ragazza Carla? Alla fine: è LUI. Per tanti motivi. Personaggio femminile che Pagliarani aveva concepito forse più come un personaggio cinematografico che come un personaggio femminile.
Parte del 16 nov.
Elio Pagliarani e Elsa Morante hanno rappresentato l'ingresso nell'età della giovinezza in modo molto diverso tra loro. In poesia in questi anni comunque ci sono delle differenze sostanziali.
Somiglianze e differenze tra le due opere
Vedremo una poesia che è eteronoma, cioè che non è autonoma, non sta in piedi ma è in continuo dialogo e relazione con altre forme artistiche che
Stanno intorno. Lo vedremo leggendo qualcosa sui testi. Già su Elio Pagliarani abbiamo intuito che ci sarà dietro qualcosa di cinematografico, qualcosa che possiamo intendere come involontario oppure come alla fine irrealizzato. Pagliarani scrittore a noi sconosciuto, lo conosceremo. Elsa Morante invece scrittrice che abbiamo già incontrato parlando di Moravia. Molto famosa nel nostro 900 per tanti motivi e tante situazioni, per questo è molto centrale.
Menzogna e sortilegio Gyorgy Lukacs opinione di importante. Autrice estremamente poliedrica. Il mondo salvato dai ragazzini è un po' il culmine di questa riscoperta. Un culmine che arriva in un momento di crisi profondissima dell'autrice. Opera in poesia che nasce nell'ambito di una produzione quasi esclusivamente di prosa, in un periodo di crisi, al di là della biografia, dovuta a questo personaggio: Bill Morrow (1936-1962) Pittore americano, artista conosciuto da Elsa nel suo primo.
Viaggio in America nel 1959. Elsa Morante va a New York e uno dei primi personaggi che incontra è questo ragazzo che all'epoca aveva circa 24 anni, qualche anno in meno di lei. È gay. Ha una relazione molto tormentata con Elsa Morante. Viene in Italia l'anno dopo o qualche anno dopo. Elsa Morante trova anche lui il modo di esporre le sue opere in una galleria di Roma. Torna a New York, si impasticca di LSD e si butta dall'Empire State Building nel '62. Da quel momento, la Morante, che rompe in quella circostanza il matrimonio con Moravia, entra in una fase di crisi esistenziale, personale, profondissima, al limite del suicidio. Ne uscirà molto lentamente e forse anche grazie proprio alla scrittura del Mondo salvato dai ragazzini. Scrittura molto libera, anticonvezionale, eterogenea. Tanto che per quanto La ragazza Carla sia un poemetto abbastanza coerente e strutturato in modo geometrico, invece questa è un'opera che tende ad espandersi.
Il titolo è derivato da uno dei poemi all'interno dell'opera. La Parte Prima è "Addio" Addio -> proprio a Bill Morrow sostanzialmente. Il primo poemetto che leggeremo anche oggi è dedicato in modo non esplicito, ma anche in modo abbastanza evidente a lui. Che è dedicatario anche di altre opere della Morante.
La parte seconda invece s'intitola la Commedia chimica ed è una serie teatrale, una serie di poesie teatralizzata, c'è dentro molto Pasolini con cui si sente molto il contatto soprattutto negli ultimi due poemi.
La smania dello scandalo omaggio a Pasolini. Scandalo = pietra dell'inciampo in greco. Scandalo -> parola chiave della poetica di Pasolini. Diciamo che anche questa poesia di Elsa Morante può considerarsi come una poesia esposta - cioè lasciata lì, nel bosco.
Abbandonata ad una storia che non ci si aspettava. Ma nello stesso tempo anche abbandonata al pubblico come gesto di espressione della poesia. Non dobbiamo aspettarci dal pubblico un'accoglienza della poesia, una limpidezza o una consistenza tradizionale.
La terza parte è una serie di canzoni popolari. Anche qui siamo in un genere diverso, una sorta di canzone morale. Una specie di operetta morale in versi, che poi sono molto approssimativi, più grafici che ritmici. Poi c'è proprio "il mondo salvato dai ragazzini" che è una serie di canzoni – s'intende anche nel senso abbastanza letterale del termine. Ricordiamo che già a partire dal 1960 Pasolini scrisse canzoni che vennero poi riprese mirabilmente da Sabrina Ferri – cantante del Testaccio a Roma e che hanno avuto una certa fortuna nel repertorio italiano. Quindi Pasolini aveva scritto dei testi per canzoni, dobbiamo comunque leggere il termine canzone in Elsa Morante.
comepopolare. C'è una interessante quella della grande opera che esplode anche nei grafismi, canzone che non sta nella pagina. sembra uscire dal limite della pagina. poi c'è la canzone della pagina. Una delle domande chiave perché i ragazzini vengono visti dalla morante come elemento salvifico? Torniamo alla ragazza Carla e leggiamola: Poesia molto eteronoma, spinta al di fuori della poesia. Racchiusa in due raccolte, intitolate "romanzo in versi" oppure "poesie da recita". Curiosa dedica iniziale sull'amico psichiatra già capiamo l'orizzonte in cui ci troviamo = orizzonte dell'alienazione urbana, della vita coronata dal lavoro, prima dall'assenza di lavoro e poi invece dalla sua persistenza e dal suo essere presente nella vita di un uomo e in particolare nella vita di una giovane donna. Nella Milano del primo grande boom economico industriale edilizio. La Milano che per la prima volta nel dopoguerra
conosce la stagione della ricostruzione e poitrasforma questa stagione in un grande senso di ottimismo collettivo. Ottimismo che porta poi aduna serie di problemi come l'immigrazione massiccia, la malavita, i quartieri malfamati, le periferie. Tutto questo avrà una sua esplosione nella Milano degli anni 80. Prodromo a quello che conosciamo oggi. Milano è quindi insomma un centro nevralgico di quello che succede tra gli anni 50 e 80 in Italia e la Ragazza Carla ne è una grande testimonianza. Un altro libro che consiglia è "La capitale del Nord" (1959). Milano forse è anche un po' la ragazza Carla. Quello che succede alla ragazza nella sua giovinezza è anche un po' allegoria di quello che succede proprio alla città. Prima Parte In questa prima parte ci sono delle parole chiave? Delle espressioni che ci restano in testa più di altre? Le cose ripetute nel flusso di pensieri e parole quale la poesia sono molto spesso quelle.onsiderazione è quella di lavarsi frequentemente le mani.