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Letteratura italiana contemporanea

Alessandro CR5

Aldo Palazzeschi, Riflessi (Poesie, 1930)

In questa poesia ci interessa particolarmente la metrica, poiché Palazzeschi inventa una nuova regola. Qual è questa regola? Osservando attentamente, ogni verso è composto di moduli trisillabici, in cui in ogni modulo trisillabico la prima sillaba e la terza sillaba non presentano l'accento; la seconda presenta l'accento. C'è un ritmo sempre uguale e ogni verso è composto di multipli di tre.

Eugenio Montale, Notizie dall'Amiata (Le occasioni, 1939)

È un testo che si inserisce nel contesto tra le due Guerre. Cosa fa Montale? Montale fa una cosa ancora diversa. Parte da una "regola", quella dell'endecasillabo, e gli endecasillabi sono quella cosa che non puoi sbagliare e Montale la sbaglia apposta.

Qual era stato il problema dei poeti che utilizzavano gli endecasillabi? Trovarsi con le sillabe. E come si faceva? Si sceglievano le parole per trovarsi col computo metrico.

❖ Giuseppe Ungaretti, Natale, Napoli, il 26 dicembre 1916 (L'allegria, 1931)

Ungaretti utilizza versi brevi, di diversa misura, e non c'è nessuna regola metrica. L'idea è di una poesia che corrisponda a un'ispirazione precisa: assume semplicemente l'idea che l'ispirazione detta, volta per volta, la regola o almeno la musica, il ritmo.

LETTERATURA ITALIANA CONTEMPORANEA ALESSANDRO CR7 Letteratura italiana contemporanea

Un passo ulteriore verso la liberazione metrica è dato, ad esempio, dalla poesia in prosa. Non ci sono i versi, ma è poesia, sempre secondo ciò che dice Barthes, se togli A aumenti B. Questa poesia è ricca di ricorrenze: nella funzione poetica le ricorrenze (o equivalenze), sono la rima, il metro. Nella poesia in prosa ci sono le ricorrenze,

delle parole e del linguaggio che crea un effetto poetico. Questo effetto può essere ottenuto attraverso l'uso di immagini, simboli, suoni e ritmo. La poesia diventa quindi un mezzo per esprimere emozioni, sensazioni e concetti in modo non convenzionale e più evocativo. Un esempio di poesia simbolista è rappresentato dai Canti orfici di Dino Campana, pubblicati nel 1914. In questa raccolta, Campana utilizza immagini e simboli per creare un mondo onirico e visionario, in cui il poeta esplora temi come l'amore, la solitudine, la follia e la morte. La poesia simbolista si distingue dalla prosa per la sua capacità di andare oltre il significato letterale delle parole, creando un'atmosfera suggestiva e misteriosa. I poeti simbolisti cercano di comunicare attraverso l'uso di simboli e metafore, che richiedono un'interpretazione da parte del lettore. In conclusione, la poesia simbolista rappresenta un importante momento di svolta nella storia della letteratura, in cui i poeti cercano di esplorare nuove possibilità espressive e di comunicazione.

Della lingua che serve a rivelare cose che la prosa non potrebbe mai dire. Baudelaire è il punto di partenza, è il fondatore del Simbolismo. Fonda una tradizione di cui, per certi versi, egli non fa parte. Baudelaire ha delle idee che solo in parte corrispondono alla sua stessa poesia, ma che in qualche modo aprono la strada ad altri poeti, che non si capiscono, più corrispondenti alla poesia simbolista, come ad esempio, Mallarmé, che infatti è difficilissimo in Francia. Baudelaire come esprime questa idea? Attraverso 3 testi:

  1. Correspondances (Les Fleurs du Mal, 1857)

Nella prima parte dell'opera, parla della natura e dice "la natura è un tempio" e questo tempio, come giusto che sia, comprende delle colonne che parlano: questa è la cosa strana, queste colonne parlano, però confuse parole. Parlano un linguaggio misterioso, enigmatico. Non parlano con chiarezza. Questo tema del linguaggio oscuro è importante.

“L’uomo attraversa questo tempio” e si parla di foresta, di simboli… Questi simboli che cosa fanno? La natura è un tempio in cui ci sono colonne vive che lasciano venir fuori confuse parole, l’uomo passa attraverso parole di simboli che lo osservano come lunghi echi che da lontano si confondono in una tenebrosa e profonda unità casta come la notte e come il chiarore, i profumi e i colori e i suoni si rispondono. Quindi che sta dicendo Baudelaire? Parla dei simboli, perché parla delle corrispondenze (come suggerisce il titolo stesso). I simboli sono corrispondenze, in generale. Qui si tratta di corrispondenze tra suoni, profumi e colori che si corrispondono da lontano e si confondono in una unità tenebrosa e profonda, vasta come la notte e come il chiarore. È difficile soprattutto spiegarlo. Sta parlando di un’esperienza arcana, misteriosa,

non comune, non quotidiana. È possibile a quest'uomo, che poi è il poeta, avere quest'esperienza? Quest'esperienza è prodigiosa, cioè, si percepiscono le corrispondenze tra ordini di sensazioni e di realtà molto diverse. Però per questo poeta che attraversa la foresta di simboli è ben possibile che suoni, colori e profumi si corrispondano, si confondano in qualcosa di molto profondo e oscuro, tenebroso e vasto, vasto come la notte e il chiarore. Vasto come due cose antitetiche che sono il buio e la luce.

2. Théophile Gautier (1859)

LETTERATURA ITALIANA CONTEMPORANEA ALESSANDRO CR10 Letteratura italiana contemporanea

Il secondo testo, scritto a proposito di un suo amico Théophile Gautier, che in realtà assolutamente non è un poeta simbolista; è un poeta molto chiaro e netto nelle cose che dice e che rappresenta, però, evidentemente Baudelaire proietta su di lui questa sua idea di

Attraverso la poesia si può giungere a una sorta di intuizione di ciò che è oltre la vita, di ciò che è oltre il mondo. Attraverso la poesia noi possiamo intuire qualcosa del cielo. Si parla di un paradiso rivelato. Il divino non è affar dei poeti, ma dei sacerdoti. Baudelaire, quindi, mostra un atteggiamento blasfemo. Succede una cosa verso la metà del Settecento: è successo nella cultura europea una grande migrazione di temi tradizionalmente attinenti alla sfera del sacro che si sono spostati verso la sfera profana. Qual è la verità che succede con il Simbolismo? Questa esperienza del Sacro e dell'Assoluto diventa affare dei poeti. Cosa vede il poeta veggente? Vede cose che normalmente non vede, e le vede non perché egli sia un santo ma perché è un poeta, e le esprime nell'esercizio della poesia. Successivamente Baudelaire dice che Gautier è molto bravo a scegliere le parole.

Conosce bene la lingua, ma è anche un mago, perché Gautier conosce la corrispondenza e il simbolismo universale e quindi è in grado di far parlare i colori, come una voce profonda e vibrante, rappresentare gli animali nella maniera che esprimano tutto il loro significato e aggirarsi nelle penombre del corpo. Cioè il poeta può evocare realtà che normalmente sfuggono allo sguardo.

Victor Ugo (1861)

Victor Ugo era un grande poeta romantico. La natura ci presenta questi stati che si riflettono in noi più o meno vivamente a seconda della nostra sensibilità e della nostra intelligenza. Esce fuori un'immagine del poeta come mediatore, il poeta è uno strumento sensibile che capta le pressioni che gli vengono dalla natura, le traduce a beneficio del lettore. Ma non tutti i poeti sono ugualmente capaci di far ciò. Esiste una potenza relativa dei poeti, alcuni sono molto chiaroveggenti e altri meno. Non solo Victor Ugo traduce letteralmente,

ma esprime con oscurità indispensabile quanto l'oscuro è rivelato chiaramente. È un passaggio essenziale perché ci suggerisce che la natura, il mondo, la realtà siano come un testo dove c'è il significato letterale e il significato nascosto. La lettera del testo è poi ciò che invece è oscuramente rivelato. Victor Hugo sarebbe capace di fare cose molto diverse: prima tradurre in modo chiaro ciò che è chiaro e poi tradurre ciò che è oscuro nella maniera necessariamente oscura che ci vuole. L'idea è questa: non tutto può essere detto con chiarezza. Tu non puoi tradurre ciò che è misterioso in maniera chiara; devi rispettare quell'oscurità. Perveniamo alla verità che tutto è geroglifico e sappiamo che i simboli sono oscuri solo relativamente, ovvero secondo la purezza, la buona volontà e la chiaroveggenza nativa delle anime. Il

Il compito dei poeti è tradurre i simboli a beneficio dei lettori che "non vedono bene" come lui. Cos'è un poeta se non un traduttore, che traduce i simboli che la natura produce. Il concetto più importante è quello dell'universale analogia. Per Baudelaire l'analogia non è una figura retorica ma è una metafisica. L'analogia universale tutto corrisponde con tutto. Esiste cioè tra le cose reali e anche tra le cose immaginarie una rete di corrispondenze. A noi sembra che le cose siano tutte separate e distinte per cui c'è la nuvola e c'è l'albero. C'è il colore e c'è il profumo. Secondo il poeta invece queste cose sono unite, non sono semplicemente collegate, ma sono intimamente unite in una unità che non afferriamo con la ragione ma possiamo afferrare con

L'intuizione è che parla nelle corrispondenze. Esisterebbe un livello arcano e nascosto della realtà, dove sussiste la corrispondenza di tutte le cose anche lontane l'una dall'altra, dove c'è chi arriva a quel livello profondo, scorge l'assoluto. La logica: c'è il principio di non contraddizione, una cosa non può essere e non essere nello stesso aspetto, nello stesso momento. Questa è la logica che governa la cultura occidentale. Questo tipo di logica è quello che usiamo comunemente. La logica basata sul principio di non contraddizione è quella che in generesi usa. Questa logica è stata chiamata da un grande psicoanalista Matte Blanco, logica asimmetrica. Ma lui riprendendo alcuni suggerimenti di Freud, dice che esiste un'altra logica che è la logica simmetrica: questa logica la adoperiamo nei sogni, è la logica dell'inconscio, delle illusioni. Dice Matte Blanco insieme ami e odi

una persona, indistinguibilmente può succedere. È la logica anche della mistica, del sacro. Come può essere una vergine m

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A.A. 2021-2022
88 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessandroc2424 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Maffei Giovanni.