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Abuso del potere di rappresentanza e conflitto di interessi
Si parla di abuso del potere di rappresentanza quando il rappresentante si trova in una situazione di conflitto di interessi con il rappresentato.
Innanzitutto, si parla di conflitto di interessi quando il rappresentante è portatore di un interesse proprio o altrui in contrasto con l'interesse del rappresentato.
Questa ipotesi è prevista dall'art. 1394 c.c. per cui "il contratto concluso dal rappresentante in conflitto di interessi con il rappresentato, può essere annullato su domanda del rappresentato, se il conflitto è riconosciuto o riconoscibile dal terzo contraente".
Questa norma dà luogo al principio di affidamento poiché da un lato vuole tutelare l'interesse del rappresentante e dall'altro quello del rappresentato: l'annullamento è concesso a quest'ultimo soltanto nel caso in cui il rappresentante abbia riconosciuto o, usando l'ordinaria diligenza, avrebbe.
potutoriconoscere il conflitto; pertanto, il terzo fa affidamento sulla validità del contratto. Lo stesso articolo predilige la tutela del rappresentante. Altrimenti il contratto rimane valido e il rappresentato potrà agire solamente richiedendo il risarcimento di eventuali pregiudizi subiti.
Nell'art. 1395 c.c. rubricato "contratto con sé stesso" è prevista un'altra ipotesi particolare di conflitto di interesse per il quale dispone che "è annullabile il contratto che il rappresentante conclude con sé stesso, in proprio o come rappresentante di un'altra parte, a meno che il rappresentato lo abbia autorizzato specificamente ovvero il contenuto del contratto sia determinato in modo da escludere la possibilità di conflitto di interessi".
Il contratto con sé stesso è il contratto che il rappresentante conclude con sé stesso, cioè egli è acquirente in prima persona o acquista
come rappresentante di un'altra persona ancora. Supponiamo che Tizio sia il rappresentante di Caio. Caio conferisce a Tizio la procura a vendere un proprio bene. Tizio può acquistare il bene per sé stesso o per conto di un'altra persona, Sempronio. Quindi il contratto che conclude Tizio, è il contratto con sé stesso. Questo tipo di contratto pone un problema teorico perché, dato che prevede un'unica persona non si sa se considerarlo un negozio giuridico bilaterale. La risposta è che è comunque un atto bilaterale poiché vi sono comunque due autonomi centri di interessi. Ma è un contratto per cui si presume un conflitto di interessi e sarà annullabile a meno che il contratto con sé stesso non sia stato espressamente autorizzato dal rappresentato e quindi, nel caso dell'esempio, Caio nel conferire a Tizio la procura autorizza il rappresentante a contrattare con sé stesso, permettendogli di.acquistare il bene. Oppure, nel conferire la procura Caio ha espressamente predeterminato il contenuto del contratto, tra cui il prezzo e se Tizio si compra il bene a quel prezzo e a quelle condizioni, non vi è possibilità di conflitto di interessi. Un'altra ipotesi particolare è quella del difetto di potere di rappresentanza: si parla di rappresentanza senza potere che viene qualificato come Il rappresentante senza poteri è colui che agisce come rappresentante ma senza averne il potere, cioè il rappresentante non ha alcun potere di rappresentanza perché non lo ha mai avuto o perché la procura è stata revocata (difetto assoluto di rappresentanza); oppure ha il potere di rappresentanza ma compie un atto che eccede il potere conferitogli (eccesso di potere di rappresentanza); ad esempio Tizio dà la procura a Caio di concedere in locazione un suo bene ma Caio procede con la vendita di quel bene. In entrambi i casi,Il contratto concluso dal falsus procurator è inefficace nei confronti del rappresentato proprio perché quest'ultimo non ha conferito il potere di compiere quell'atto. Tuttavia, se il rappresentato vuole che quel contratto produca i suoi effetti, può renderlo efficace attraverso la ratifica. Questa è una specie di procura successiva e quando il contratto viene ratificato, esso produce effetti dal momento della sua conclusione perché ha effetto retroattivo. Per retroattività si intende anticipare gli effetti di un atto ad un momento precedente rispetto a quello in cui è stato compiuto.
La ratifica è disciplinata dall'art. 1399 c.c. il quale dispone che "nell'ipotesi prevista dall'articolo precedente il contratto può essere ratificato dall'interessato nelle forme previste per il contratto da ratificare. La ratifica ha effetto retroattivo."
L'art. 1398 c.c. è intitolato
“rappresentanza senza poteri” e definisce al 1° comma che cos’è larappresentanza senza potere. Nel caso in cui il rappresentato non ratifica il contratto e rimaneinefficacie, il terzo contraente ha diritto al risarcimento del danno solo se nella conclusione delcontratto col falsus procurator, ha confidato senza sua colpa nella validità del contratto. Cioè seun terzo conclude un contratto con un rappresentante può sempre chiedere la giustificazionedel potere da rappresentante e in caso di atto scritto, può chiedergliene una copia da luifirmata (art. 1393 c.c.).
La responsabilità in cui incorre il falsus procurator è quella precontrattuale, in quanto ci si trovaancora nella fase delle trattative.
LEZIONE 13 10/05/2022
La regola dell’inefficacia del contratto concluso col falso procurator incontra un’eccezione nelcaso di rappresentanza apparente. Cioè il rappresentante non ha potere di rappresentanza
maappare tale in caso di circostanze univoche. Il nostro ordinamento tutela, in alcuni casi, la situazione di apparenza. In particolare, tutela i terzi nella situazione di apparenza.
Il principio di apparenza è strettamente collegato con il principio dell'affidamento e l'istituto in cui trova rilevanza la situazione di apparenza è la simulazione.
In generale, l'apparenza è una situazione di fatto che non corrisponde alla situazione di diritto in presenza di circostanze univoche che inducono i terzi a ritenere che quella situazione di fatto in realtà corrisponda alla situazione di diritto.
Nel nostro codice civile vi sono numerose norme in cui è riconosciuto il principio di apparenza tra cui quella che riguarda il cosiddetto creditore apparente, ovvero l'art. 1189 c.c. Che succede se il debitore paga a colui che appare essere il creditore? Il debitore in questo caso può essere liberato se prova di essere stato in buona fede.
senso soggettivo. Quindi questa norma attribuisce rilevanza all'apparenza se vi sono due elementi: - la circostanza univoca; - è necessario che vi sia la buona fede da parte del soggetto che fa affidamento sulla situazione di apparenza, che non si presume ma è il soggetto che deve provare di essere stato in buona fede. Il debitore viene liberato senza che venga soddisfatto l'interesse del creditore. Il 2° comma dell'art. 1189 c.c. afferma che il creditore è tenuto alla restituzione verso il vero creditore. Al di là dei casi espressamente previsti dal legislatore, il nostro ordinamento contiene un principio generale di tutela dei terzi che fanno affidamento sul principio di apparenza ma si richiede un elemento ulteriore affinché il contratto concluso dal rappresentante apparente sia valido, oltre ai due già esaminati, e cioè richiede che la situazione di apparenza derivi da un comportamento colposo da parte del rappresentato. Il quale,ad esempio, ha tollerato in passato che qualcuno abbia agito da rappresentante pur non essendo stato nominato come tale. In merito vi è la sentenza della Cassazione n. 4216 del 2016.CONTRATTO PER PERSONA DA NOMINARE
La definizione è presente nell'art. 1401 c.c. "nel momento della conclusione del contratto una parte può riservarsi la facoltà di nominare successivamente la persona che deve acquistare i diritti e gli obblighi derivanti dal contratto", cioè diventerà parte sostanziale del contratto.
La disciplina del contratto per persona da nominare è prevista dagli articoli successivi a quello precedente del c.c.
Nel contratto per persona da nominare, nell'esempio in cui Tizio vende un immobile a Caio, per quest'ultimo la nomina non è un obbligo ma una facoltà. Pertanto, ha un diritto potestativo perché Tizio si trova in una situazione di soggezione in cui deve attendere la decisione di
Caio.Nell'ipotesi in cui Caio non effettua la nomina, il contratto produce effetti tra i contraenti originari (cioè Tizio e Caio). Nell'ipotesi in cui Caio effettua la nomina verso Sempronio, quest'ultimo diventa la parte sostanziale e il prezzo verrà pagato dallo stesso. Ma proprio per questo motivo, affinché il contratto produca effetti nei confronti di Sempronio, è necessario il consenso della persona nominata che può essere dato in via preventiva (sorta di procura) o in via successiva (riconduce alla rappresentanza). Se manca il consenso da parte di Sempronio, il contratto produrrà i suoi effetti tra i contraenti originari. La dichiarazione di nomina e l'accettazione da parte della persona nominata dovranno avere la stessa forma del contratto per persona da nominare (art. 1403 c.c. in cui vige il principio di simmetria formale). Un'altra norma importante è l'art. 1402 c.c. che afferma "la dichiarazione
di nomina (attounilaterale recettizio) deve essere comunicata all'altra parte entro tre giorni dalla decisione, ameno che le parti non hanno stabilito un termine diverso". Le parti possono stabilire un termine diverso, ma quello di tre giorni ha importanza nella pratica in materia fiscale perché si considera effettuato un unico trasferimento e si pagherà un'unica imposta. Se avviene dopo tre giorni, il fisco considererà l'operazione due volte. L'art. 1404 c.c. afferma "quando la dichiarazione di nomina è stata validamente fatta, la persona acquista i diritti e assume gli obblighi derivanti dal contratto sin dal momento della conclusione di esso." L'art. 1405 c.c. afferma "se la dichiarazione della nomina non è effettuata validamente, il contratto sarà concluso tra i contraenti originari". La natura giuridica del contratto per persona da nominare dà luogo all'ipotesi di incertamCaio ha la facoltà di nominare una persona rappresentante eventuale in quanto non è obbligato a farlo.