vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
DEFINIZIONE DI CONTRATTO
(art. 1321 c.c.): nasce nel mondo fisico come strumento che regola e disciplina realtà economiche, è un accordo tra parti se il contratto è concluso su internet è comunque regolato dalle norme del Codice Civile, come previsto dal Model Law UNCITRAL
CONCLUSIONE DEL CONTRATTO
(art. 1326 c.c.): il contratto si ritiene concluso quando c'è l'incontro delle volontà delle parti, cioè quando l'accettazione del cliente viene ricevuta dal proponente del contratto. La fase di esecuzione del contratto è successiva a quella della conclusione.
TIPI DI CONTRATTO
Nel c.c. sono definiti dei TIPI DI CONTRATTO, che però non coprono tutti quelli esistenti. L'art. 1323 tutela questa cosa:
- Contratti TIPICI: descritti nel c.c. con norme specifiche
- Contratti ATIPICI: non descritti specificatamente, ma seguono comunque le norme del c.c.
Per poter stipulare e concludere un contratto si deve...
avere la CAPACITÀ GIURIDICA DI AGIRE quando un bambino compra qualcosa conclude un contratto sotto tutela dei genitori e il contratto è annullabile se si tratta di un contratto online, il venditore però non può sapere se il cliente è un bambino o meno: difficoltà nella validità del contratto. TIPI DI CONTRATTI SU INTERNET BUSINESS TO BUSINESS (B2B): tra impresa e impresa analizzati qui i contratti B2B a distanza.- Norme applicabili: Codice civile
- Clausole vessatorie: regolate dall'art. 1341 del c.c. (condizioni generali di contratto): l'accettazione di tali clausole richiede una firma in più da parte dell'acquirente a conferma dell'accettazione di una clausola specifica. L'imprenditore, sotto questo punto di vista, risulta meno tutelato del consumatore.
- Diritto di recesso: (art. 1341 comma 2 c.c.): il recesso si può negoziare e può essere reciproco.
unilaterale si distingue dalla risoluzione che avviene in seguito a un’inadempimento di una delle due parti
Decreto legislativo 70/2003 (obblighi informativi)
o Trattati e convenzioni internazionali
o Regolamento Roma4 (593/2008): quando le parti sono in situazione di parità contrattuale la legge applicabile è scelta dalle parti; se non indicata, il regolamento prevede che sia applicata la legge del paese che ha più stretto collegamento con il contratto
Foro di competenza: può essere scelto dalle parti con doppia sottoscrizione oppure, in caso di giudizio, risulta essere il foro della parte citata
BUSINESS TO CONSUMED (B2C): tra imprenditore e consumatore
o I termini dell’accordo spesso sono imposti dall’imprenditore e il consumatore non può modificare il contratto (esempio: iscrizione ai social network, quindi accettazione di termini e condizioni fisse)
o Consumatore: persona fisica (¹ persona giuridica:
società o fondazioni) che agisce per il proprio interesse personale (non per scopi legati alla propria professione) e che è tutelata da alcune norme.- Norme applicabili ai contratti B2C:
- Codice Civile
- D. Lgs. 70/2003: recepisce una direttiva europea del 2000 sul commercio elettronico che voleva accrescere la fiducia nel mezzo elettronico per il commercio sia nel prestatore sia nel consumatore, attraverso regole chiare e trasparenti
Art. 6 comma 1: assenza di autorizzazione preventiva il provider è il prestatore del servizio (su internet spesso è il gestore del sito) e in Europa non ha bisogno di un'autorizzazione preventiva
Art. 7: obblighi informativi imposti sul provider, che deve rendere accessibili in modo diretto, aggiornato, permanente alcune informazioni al consumatore e alle autorità
Art. 8: riguarda le comunicazioni commerciali da parte di società con finalità di marketing
Art. 9 comma 2: nel caso
in cui il prestatore sia citato in giudizio è un suo onere dimostrare che l'utente aveva autorizzato l'invio di comunicazioni commerciali. Nel caso di comunicazioni non sollecitate, oltre agli obblighi informativi comuni per le comunicazioni sollecitate, si applicherà anche il Codice Privacy.
Art. 12 comma 3: le clausole e le condizioni generali di contratto proposte al destinatario devono essere messe a sua disposizione in modo che gli sia consentita la memorizzazione e la riproduzione (prove in caso di giudizio) D. Lgs. 206/2005, cioè il codice del consumo (successivamente integrato con D. Lgs. n. 21/2014): raccolta delle disposizioni sulla tutela del consumatore nei contratti B2C è applicabile solo nei casi in cui il consumatore sia residente in Europa, in quanto deriva da un regolamento europeo.
Art. 49 comma 1: informazioni obbligatorie in caso di contratti conclusi a distanza Art. 52 comma 1: nei contratti a distanza il consumatore
Il tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html.
ATTENZIONE: non modificare il testo in altro modo, NON aggiungere commenti, NON utilizzare tag h1;
ha sempre diritto di recesso§ (salvo eccezioni) cioè ha diritto a sciogliere il contratto, senza l’obbligo di forniremotivazioni e senza dover sostenere costi aggiuntivi (periodo di tutela minimo in 14gg). Il diritto di recesso è imprescindibile e unilaterale (solo il consumatore puòesercitarlo). Se il prestatore indica nelle condizioni generali di contratto che non èconsentito il diritto di recesso si tratta di una clausola illegittima, non valida.
Art. 59: elenco delle eccezioni al diritto di recesso nei contratti a distanza (vedi§ articolo) regola generale: il bene può essere restituito se non sono state alterateàle caratteristiche essenziali
Art. 66bis: scelta del foro di competenza si applica la legge della residenza del§ àconsumatore
Art. 66ter: carattere imperativo livello minimo di tutela del consumatore: qualora§ àsia prevista una clausola per lui peggiorativa allora non si applicherà
33: regola le clausole vessatorie disposizioni contrattuali che causano uno squilibrio dei diritti delle parti del contratto a favore dell'imprenditore e a svantaggio e danno del consumatore; solo il consumatore può decidere la nullità di tale clausola, considerandola gravosa, il resto del contratto sopravvive. Comma 1: si considerano vessatorie le clausole che determinano uno squilibrio dei diritti per il consumatore. Comma 2: clausole ritenute vessatorie a priori, fino a prova contraria (vedi articolo) è definizione di presunzione legale: desumere da un fatto noto un fatto che era ignoto (semplificazione della prova a favore del consumatore) + il giudice (foro) di competenza deve avere la stessa residenza del consumatore. Art. 4 comma 4: non sono vessatorie le clausole che sono state oggetto di trattativa individuale. L'imprenditore può dimostrare che la clausola non è vessatoria provando che il consumatore ha.firmato la clausola e che le due parti hannotrattato
Art. 36: la sanzione della nullità (art. 33 e 34) si limita alla singola clausola, il resto del§ contratto rimane valido + la nullità opera solo a vantaggio del consumatore àdiritto unilaterale
Codice privacy (comunicazioni commerciali non sollecitate)
oCONSUMED TO CONSUMED (C2C): esempio ebay
TRATTAMENTO DATI PERSONALI
Distinzione tra:
- Diritto alla riservatezza (privacy): è un diritto proprietario si considera la vita privata come unaà“proprietà” e in quanto tale è possibile escluderne gli altri;
- Diritto alla protezione dei dati personali: è un diritto attivo si basa su un diritto di controllo;à
Carta Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU, 2007): fonte fondamentale dei due diritti trattati
- Art. 7: rispetto della vita privata e della vita familiare (cioè diritto alla riservatezza)
- Art. 8: protezione dei dati di carattere personale
Dati devono essere trattati secondo il principio di lealtà, per finalità determinate e in base al consenso della persona interessata. Ognuno ha il diritto di accedere ai dati raccolti che lo riguardano e di ottenerne la rettifica. Il rispetto di tali regole è soggetto al controllo di un'autorità indipendente, il Garante: un'autorità amministrativa indipendente che ha il compito di verificare che il trattamento dei dati personali sia correttamente svolto. Nel caso questo non avvenga, può applicare sanzioni amministrative tramite ispezioni da effettuarsi eventualmente con l'aiuto della Guardia di Finanza.
Regolamento privacy 679/2016 (GDPR) - è un regolamento europeo entrato in vigore nel maggio 2018. I due anni di tempo trascorsi tra l'adozione e l'entrata in vigore sono serviti agli stati europei per adattare le loro normative al GDPR. In Italia, prima vigeva il D.Lgs. 196/2003, detto Codice Privacy (che
Discende da una direttiva europea definita "direttiva madre sul trattamento dei dati personali" le norme sono state modificate e in parte abrogate da una commissione istituita dal governo italiano sulla base del GDPR e ora il Codice Privacy è diventato una sorta di legge di armonizzazione tra la normativa esistente e il regolamento adottato (la scelta, opinabile, di non creare un nuovo decreto è stata fatta solo per non modificare il numero della legge di riferimento).
Per essere considerato legittimo, un consenso deve essere libero, informato, revocabile e specifico; se il consenso non è legittimo il prestatore del servizio sta trattando i dati personali in modo illecito ed è quindi soggetto a possibili sanzioni penali, civili e amministrative. Le sanzioni vengono combinate dai singoli garanti degli stati e da loro raccolte nelle casse dello Stato; il garante ha totale autonomia nell'effettuare controlli, anche senza presenza di
denuncia• Art. 1: oggetto e finalità “Il presente regolamento stabilisce norme relative alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché norme relative alla libera circolazione di tali dati” non vale per le persone giuridiche, ovvero le imprese vantaggio economico per le stesse o imprese non dover applicare questo regolamento è regolamentato sia il dato in sé sia la sua circolazione • Art. 4: definizioni “dato personale: qualsiasi informazione riguardante una identificata o identificabile (=o “interessato”)” l’aggettivo “identificabile” estende enormemente la sfera del dato personale un§ à dato senza alcun riferimento diretto al soggetto ma che indirettamente, ad esempio tramite un incrocio con altri dati, ne permetta l’identificazione.