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-Museo COMPOSIZIONI DI VOLUMI LINEARI
➢ – – –
Museo della cultura a Liangzhu (progetto di concorso) Cina David Chipperfield 2003
Il progetto è di David Chipperfield, che vince il
concorso e che fa due versioni del progetto, tra di
loro simili ma diverse nella concezione. La cultura
della civiltà Liangzhu è molto antica: sono stati
trovati reperti archeologici molto come delle punte
di freccia. Da questo, l’architetto prende spunto per
fare il concept del suo museo.
Versione 1. dall’acqua,
È una zona caratterizzata per cui prende
una serie di barre della stessa dimensione, ma di
diversa lunghezza, che vengono accostate tra di loro in modo dinamico. Le sale si dispongono in
modo da generare un percorso continuo alla fine del quale troviamo dei
belvederi con vetro rientrato, che servono a far leggere il volume
come un estruso che fuoriesce (non vogliono apparire come volumi
chiusi). Il progetto è semplice, ma ha un carattere molto chiaro.
I prospetti sono molto chiusi perché la luce naturale entra dalle aperture
in mezzo e dalle vetrate laterali. Questo progetto non viene realizzato,
infatti si pensa a una variante con una immagine più stabile.
Versione 2.
Nel progetto realizzato i vuoti non sono frontali in fondo alle barre, ma
vuoti che entrano dall’alto come dei patii di
sono 18 metri ciascuno, ma di diversa lunghezza e altezza.
Nello schizzo, il progettista disegna un percorso continuo che passa intorno a patii e vuoti.
all’estremità delle
I patii sono posti barre, poiché non hanno la funzione di portare la luce ma
servono a dare il senso forte a queste barre in cui lo spazio chiuso diventa più piccolo.
L’accesso avviene da un patio molto alto, lasciando uno spessore molto grande, che ha la stessa
pavimentazione.
Per arrivare al patio bisogna superare un ponte; il museo è massivo, ha un carattere apparentemente
monolitico che conferisce questa immagine austera al blocco.
Il progettista non ha inserito la porta, il blocco è sollevato e
c’è il
al di sotto vetro arretrato: si determina uno scostamento dei volumi (ma con
continuità di materiale). Si vuole dare
continuità tra interno ed esterno.
Tra i vari patii ce ne è uno con una vasca d’acqua con elementi in
piante di altezze diverse). C’è il
pietra e ninfee (o comunque
dettaglio della seduta in legno che funziona da recinto.
Viene tutto concepito in una visione prospettica attraverso il
percorso che lega i patii tra loro, che collega i patii esterni con
quello più racchiuso e interno.
C’è un patio che porta ad un isolotto destinato ad esposizioni
Dall’esterno il museo è
esterne collegato tramite un altro ponte.
apparentemente muto, si notano solamente questi varchi verdi,
aperti per far entrare la luce.
Tra i due progetti la concezione della disposizione dei volumi è
diversa. Il museo è situato a nord del Liangzhu Cultural Village,
L’edificio
una sorta di città-parco creata nei pressi di Hangzhou.
è situato su un lago ed è collegato al parco attraverso alcuni
ponti. Il museo si compone di quattro volumi di larghezza 18
m. ma di diversa altezza. Tutti gli edifici sono rivestiti in
chiaro dell’Iran.
travertino Ogni volume ha un cortile interno
e questi spazi di verde creano un collegamento tra i diversi
padiglioni espositivi e invitano il visitatore a soffermarsi e
rilassarsi durante la visita.
Nonostante le strutture e le sale espositive da esse racchiuse abbiano una pianta regolare e lineare,
la modulazione in più edifici crea una serie di percorsi diversi che stimolano il visitatore ad esplorare
del museo vi è un’isola con un’area espositiva collegata all’edificio principale del
il museo. A sud museo attraverso un ponte.
L’ingresso del Museo è raggiungibile tramite un
cortile, al centro del quale vi è una reception di
legno.
Il progetto ha un carattere quasi scultoreo con
volumi sapientemente modulati e la scelta di
materiale da costruzione solidi e resistenti al
tempo come legno Ipe e travertino.
➢ – – –
Pulitzer Foundation for the Arts Missouri Tadao Ando 2001
È il progetto per una fondazione culturale molto importante negli Stati Uniti.
Il progettista utilizza il cemento armato a faccia vista (è un architetto molto poetico), lasciando a
vista tutti i giunti.
Si trova in una zona d’espansione molto deteriorata, un contesto completamente diverso dal
fuori e molto aperto all’interno.
precedente ma chiuso deve ospitare l’arte di questa fondazione, è stato fatto con due
È costituito da tre barre parallele,
opere molto importanti che hanno determinato alcune scelte di questa architettura: la scultura a
spirale e un pannello di due colori.
Le barre parallele hanno la stessa ampiezza ma la lunghezza e l’altezza si differenziano.
permette all’acqua di entrare all’interno: ci sono
Quella centrale è vuota, finestre a nastro poste ad
altezza pavimento perché al di fuori c’è la vasca d’acqua e quindi si gioca con il riflesso di questa.
Il quartiere in cui ci troviamo è caotico e ci sono edifici alti,
l’ingresso avviene dietro ad una lastra che chiude una
per cui
(che viene chiamata “link”) e ci sono una
zona serie di barre
parallele che costituiscono i passaggi.
Ci sono tre scale che arrivano a tre piazze diverse,
organizzate da tutti setti paralleli che conformano lo spazio.
La struttura a cura di Richard Serra è una scultura in
lamiera
arrotolata, composta da una spirale che si arrotola su sé
stessa in due direzioni diverse.
La vasca d’acqua è poco profonda e ha al di sotto uno
sfondo scuro, come quello che utilizza Mies van der
Rohe nel Padiglione di Barcellona.
Nel mezzanino c’è solo un pilastro che sembra in pietra
e incorniciato da lastre di vetro sulla terrazza, ribassata
rispetto al tetto giardino.
Le viste sono state organizzate assumendo come punto
del direttore la statua con dietro l’acqua.
di vista
LA DEFORMAZIONE
➢ – –
Padiglioni di ingresso al Parco Nazionale Hoge Veluwe (paesi bassi) MVRDV
Il progetto è composto dall’ideazione di tre padiglioni posti ai 3
ingressi di un parco nazionale. Ogni edificio ha un materiale
diverso, legno, mattoni e acciaio corten. Il legno rappresenta la
l’acciaio l’arte perché nel parco c’è un museo e i mattoni
natura,
simboleggiano le costruzioni intorno. Da un lato vi è il tema
e dall’altro
della deformazione della monumentalità. Il
progetto dunque si sviluppa intorno a un processo di folding,
(piegatura), ovvero di un sistema definito in relazione a variabili
esterne che costruiscono la forma e il progetto stesso.
➢ Centro Visitatori Del Sito Archeologico Di Baelo Claudia A Bononia - Guillermo Vazquez
è un’antica città romana, posta nelle vicinanze di
Baelo-Claudia Bononia, nei pressi di Cadice. Il
tema che viene offerto nel lontano 1998 a Guillermo Vázquez Consuegra -e che sarà completato
centro per i visitatori dell’area archeologica
solo nel 2007- è un che incroci le necessità espositive
e pedagogiche con gli spazi amministrativi e gestionali.
Il programma funzionale è risolto con un volume compatto ma lievemente deformato che diventa
lo snodo per la “passeggiata che conduce al disvelamento delle rovine della città
architettonica”
romana. Un’architettura densa e mediterranea,
che si apre verso l’esterno
chiusa e compatta,
solo attraverso un sistema di quattro patii,
ciascuno con dimensione ed esito formale
differente, che si costituiscono come una
all’interno
serrata sequenza di spazi
dell’edificio per allestire una complessa serie
di relazioni con gli interni e con il panorama.
Un edificio che affronta il rapporto complesso tra architettura moderna, paesaggio e rovine
archeologiche.
Il complesso archeologico è un insediamento romano il cui massimo periodo di splendore fu tra il I
secolo a.C. e il II secolo d.C. e capire come funziona l’insediamento e quella di essere
Il centro ha due funzioni: quella di esporre
un centro per gli studi archeologici.
Il lotto riprende il tema del cardo e del decumano appartenenti ai resti romani, ma viene spezzata la
solennità poiché vicino sorge un parcheggio per visitatori.
Si riprende la forma di un impianto romano, che poi viene spezzata per accompagnare la
conformazione della natura, ossia le curve di livello.
Si deforma il blocco di un angolo preso
dal paesaggio.
Il tema è quello di avere una serie di patii
che attraversano il museo: uno di ingresso,
due in facciata, uno vicino la serra e uno
che passa in orizzontale.
I vuoti risolvono situazioni diverse in base
a dove si trovano.
Le finestre della zona degli uffici e della
zona di studio, per non affacciarsi direttamente verso il mare, sono fatte in rientranza.
L’edificio è stato pensato in cemento armato, ma poi è stato rivestito in travertino per conferirgli
un carattere più mediterraneo.
Si trova contro terra, avendo un solo fronte visibile
al piano inferiore, mentre il piano superiore è fuori
C’è una pensilina superiore che fa capolino.
terra. La
facciata dal lato del mare è chiusa.
Lo spazio espositivo è uno spazio stretto con una
luce dall’alto,
teca luminosa vetrata che prende ha un
taglio in copertura da cui passa la luce e dove
passano le travi. Vi è ambiguità tra chiuso e aperto.
In fondo c’è una finestra con il vetro fisso, che
inquadra la città romana con un gioco di rimandi
visivi.
Da qui si scende per arrivare poi, al di sotto, per arrivare ai ruderi. La porta è a ribalta su cui è
vicino alla seduta all’ingresso.
riportata la pianta. Il parapetto è in vetro doppio
Si alternano, come materiali, la pietra(travertino) e
l’intonaco nel percorso aperto ma coperto.
Egli inserisce la luce sotto il corrimano di lamiera
ma rigirato verso l’alto.
Dei prospetti, quello a nord è tutto chiuso; verso il
mare, invece, ci sono i due patii da cui entra luce
naturale dall’alto. Le sezioni servono per pensare
ai modi indiretti con cui far entrare la luce.
➢ – – –
Galleria Hepworth Wakefield Chipperfield Regno Unito 2003
La galleria è dedicata alle opere di una scultrice,
Barbara Hepworth. Il museo si trova in un’area
marginale e si ha la volontà di fare