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Forma civile dell'esposizione dei fatti e la loro evoluzione

La forma civile dell'esposizione dei fatti implica che essa non ecceda rispetto allo scopo informativo da conseguire. Inoltre, deve essere improntata a una serena obiettività, almeno nel senso di escludere il preconcetto inteso come comunicazione denigratoria. In ogni caso, è fondamentale che l'esposizione dei fatti sia rispettosa di quel minimo di dignità cui ha sempre diritto anche la persona più riprovevole. Pertanto, non deve essere mai consentita l'offesa triviale o irridente dei più umani sentimenti.

Per ottenere una forma civile dell'esposizione dei fatti, è importante evitare l'uso di determinate espressioni o attributi che implicano il loro contrario. Inoltre, è opportuno evitare l'uso di virgolette o eufemismi che possano distorcere il significato delle informazioni. Ad esempio, non si dovrebbe scrivere "il 'bravo' presidente del consiglio".

Altro aspetto da considerare è l'evitare accostamenti suggestionali che possano mettere in cattiva luce una persona. Questo può essere ottenuto anche mediante la sequenza dell'informazione, presentando proposizioni autonome di fatti che si riferiscono alla persona oggetto di critica. Si scrivono le cose in modo che chi legge sia suggestionato a pensare in modo negativo.

Infine, è importante evitare un tono sproporzionalmente scandalizzato e sensazionalista nell'esposizione dei fatti. Questo tipo di tono può influenzare negativamente la percezione dei lettori e distorcere la realtà dei fatti.

specie nei titoli o artificiosa e sistematica drammatizzazione con cui si riferiscono Dirittonotizie allo scopo di indurre i lettori a lasciarsi suggestionare.

d) vere e proprie insinuazioni: anche più o meno velate "non si può escludere che" che ricorrono quando, senza esporre i fatti, si articola il discorso in modo tale che il lettore trattenga la notizia e si faccia condizionare.

Cass. civile, sez. III del 1998 numero 3679 (09/04/1998)

"La divulgazione a mezzo stampa di notizie che arrecano pregiudizio all'onore e alla reputazione altrui deve, in base al diritto di cronaca, considerarsi lecita quando ricorrono tre condizioni, la verità oggettiva della notizia pubblicata, l'interesse pubblico alla conoscenza del fatto (cosiddetta pertinenza) e la correttezza formale dell'esposizione 51 (cosiddetta continenza). Il diritto di cronaca può poi risultare limitato dall'esigenza dell'attualità della notizia."

Quale manifestazione del diritto allariservatezza, intesa quale giusto interesse di ogni persona a non restareindeterminatamente esposta ai danni ulteriori che arreca al suo onore ealla sua reputazione la reiterata pubblicazione di una notizia in passatolegittimamente divulgata, salvo che per eventi sopravvenuti il fattoprecedente ritorni di attualità e rinasca un nuovo interesse pubblico all'informazione.”

Riprende lo slancio dalla sentenza dell’84 e si aggiunge il quarto puntorelativo all’attualità.

Il diritto di cronaca può risultare limitato dall’esigenza dell’attualità.

Diritto all’oblio, diritto di essere dimenticati e quanto men essere02/11/2017 aggiornati.

Riassumendo:

Forma civile dell’esposizione dei fatti e della loro valutazione.| Ha a che fare con la forma e non con il contenuto dell’articolo:comunicazione - caso del sottinteso sapiente uso delle virgolette- caso degli accostamenti

suggestionanti- caso del tono sproporzionalmente scandalizzato e sdegnato della edell’informazione FORME COMUNICATIVE cronaca, critica e satira art. 21 Diritto di cronaca

Il diritto di cronaca consiste nel diritto a pubblicare quello che è collegato a fatti e avvenimenti di interesse pubblico o che accadono in pubblico, ed è riconosciuto nell’ordinamento italiano tra le libertà di manifestazione del pensiero.

La funzione della cronaca consiste nel raccogliere le informazioni per diffonderle alla collettività. Le norme sul diritto di cronaca si applicano a chiunque descriva un avvenimento, o un evento di pubblico interesse, attraverso un mezzo di diffusione e si estende a chiunque, anche non iscritto all’albo dei giornalisti, si intenda rivolgere alla collettività.

Cronaca: esposizione obiettiva di fatti.

Diritto di critica come il diritto di cronaca è disciplinato dall’articolo 21 della costituzione.

La differenza sostanziale tra i due diritti risiede nell'obiettivo e nei modi: la cronaca è una narrazione di fatti così come sono avvenuti e si pone l'obiettivo di informare la comunità. La critica, proprio perché consiste in un giudizio, è soggettiva ed esprime sempre un specifico punto di vista. Per la sua componente di soggettività, la critica genera dissensi e consensi. In questo senso non è tenuta al rispetto del canone di verità, mentre rimane discusso il profilo della forma espressiva. Critica: è l'espressione di un'opinione Diritto di satira: diritto a rivelare e colpire con lo scherno o con il ridicolo concezioni, passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni a tutta l'umanità o caratteristici di una categoria di persone, anche solo di un individuo, che contrastano o discordano dalla morale comune (e perciò sono considerati vizi o difetti) dall'ideale. Elemento primo considerato.dalla giurisprudenza fu quello della dimensione pubblica, della notorietà della vittima del messaggio satirico. In particolare, poi, si è individuata la necessità di un nesso tra l'aspetto specificamente preso di mira e la sua dimensione pubblica. La Corte di Cassazione ha applicato lo stesso ragionamento per tutte e 3 le forme comunicative. Sono tutti diritti tutelati dall'art. 21 e quindi si applica il 51 del Codice Penale. Ma quali diritti reggono? La verità non può essere usata come requisito in critica, in quanto si sta esprimendo un'opinione soggettiva. La critica deve rispettare il criterio della continenza formale. Non può degenerare nell'insulto gratuito, però c'è più tolleranza di forma. La critica ammette toni accesi, (non si può in cronaca). La forma permane come limite di massima, toni accesi sono ammessi es: campagna elettorale. La critica non èverità ma si deve bastare sulla verità.
Es: fosse Ardeatine Roma 1944 e diffamazione della testata giornalistica Il dellaGiornale. eI fatti sulla base dei quali si fa critica devono essere veri. Nell’opinione non dell’informazionec’è verità ma deve esserci nei fatti.
Per valutare è necessario leggere l’intero articolo nel suo contesto per fareuna visione dei requisiti di verità e forma del contenuto.
Corte Cassazione civ. III sez. sentenza 25 maggio 2000 6877
L’attenzione alla forma significa che non implica per forza, tuttavia, che la Dirittonotizia debba essere riportata nella sua forma narrativa più elementare,perché soprattutto quando la divulgazione avviene tramite stampa o altristrumenti di informazione, deve considerarsi lecito che la notiziamedesima venga accompagnata da altre informazioni sempre che nonsiano immaginarie ma utili alla maggiore comprensione della notizia.
attenzione anche allo

strumento utilizzato.

Appunti Lezione 31/10/2017

Cronaca, critica e satira 53

Satira "castigat ridendo mores", castiga ridendo dei costumi, ride dei difetti politici e la messa in evidenza dei difetti della singola persona.

Esiste un diritto di satira tutelata dall'art. 21?

Si perché è sempre una manifestazione del pensiero. (quando diciamo che c'è giurisprudenza intendiamo che ce la sequenza delle decisioni dei giudici)

L'art. 21 comprende anche le espressioni satiriche, la satira è sicuramente espressione dell'art. 21. Nella satira non c'è verità, solo imitazioni paradossali della realtà. Vengono stressati gli elementi negativi di qualsiasi personalità. Non risponde di base neanche al criterio di CONTINENZA FORMALE -> SI VOLGARIZZA

02/11/2017 Attenzione! Non può diventare ne essere mera umiliazione.

Bisogna qui capire il concetto di utilità sociale -> diventa lo scherno su un aspetto

pubblico e visibile delle caratteristiche di una personalità|comunicazione pubbliche, per la maggior parte delle volte, in particolare di un aspetto NOTO del soggetto preso in considerazione che non sia però una caratteristica intima o una menomazione. Fra il satiro e il suo pubblico deve ricrearsi un circolo di rimandi viziosi, ovvero il mio attacco deve essere capito dal mio pubblico.

della CORTE DI CASSAZIONE III SENTENZA DEL 26 APRILE DEL 2000 N. 2605 e dell'informazione la satira passa come cronaca, ovvero finisce con l'informare, i limiti sono più duri e stringenti della cronaca stessa.

CORTE DI CASSAZIONE PENALE I SENTENZA DEL 24 FEBBRAIO 2006 N.2605 che non può dirsi legittima l'espressione di satira la radicalizzazione dell'aspetto fisico delle persone, compiuta in termini aggressivi e senza alcuna connessione con le finalità dello scritto. La satira ha come finalità ultima il carattere etico.

correttivo cioè verso il bene. Questa sentenza inquietante non ha avuto seguito. Intervista è tipico andare sotto diffamazione. Vi sono molte forme di intervista: 1. Presa al volo (appena uscito dal tribunale) 2. Preparate (si invita la persona interessata in studio) 3. Di persona 4. Telefonica 5. Intervista a due 6. A panel Anche nella giurisprudenza ha avuto molte fasi. • Inizialmente si voleva che il giornalista rispettasse le parole dette dall'intervistato (accertandosi che le info riportate siano vere). Era un orientamento che voleva la FEDELTÀ nello scritto come principio sostanziale. • Nella seconda fase, nota come CASSA DI RISONANZA, il giornalista viene dichiarato responsabile insieme al suo intervistato perché è lui che divulga le informazioni. • Il terzo orientamento mira a riportare le caratteristiche del soggetto e delle occasioni di intervista (tipo: sta uscendo dall'ufficio visibilmente alterato...) quindi dare

contesto - il giornalista ha il dovere di riportare le dichiarazioni parola per parola vs la precedente dove si ammettono le parole fonti.

comunicazione - Nel quarto bisogna distinguere tre i FATTI e le OPINIONI dell'intervistato con due avvertenze: si registra sempre 3 minuti prima e 3 minuti dopo l'effettiva intervista e le registrazioni vengono sempre conservate. Attenzione, si usa sempre un atteggiamento terzo ovvero non cadere nell'errore di apparire come istigatore.

della SS. UU. CORTE DI CASSAZIONE, SENTENZA DEL 16 OTTOBRE 2001 N. e37140 dell'informazione - si introduce specificatamente per l'intervista una transazione dei tre limiti che diventano quattro:

  1. Rilevanza pubblica dell'evento/dichiarazione
  2. Contesto Diritto
  3. Plausibilità
  4. Cronista
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
107 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lapiera di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'informazione e della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Donati Daniele.