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LEGATI A: DEI FATTORI

Si tratta della necessità di costituire un gruppo sperimentale e di controllo, equivalenti nelle caratteristiche dei loro componenti, tramite l'estrazione casuale dei soggetti e di assicurarsi che tale equivalenza non venga meno nel corso dell'esperimento, in questo senso il metodo più efficace è l'uniformazione semplice (gruppi di individui con eguali caratteristiche). Gli esperimenti possono essere realizzati in laboratorio o sul campo, ma entrambe le situazioni possono influenzare i risultati in base a fattori quali illuminazione, temperatura, acustica ecc. Nel caso di un esperimento prolungato nel tempo, l'esperienza dei soggetti può risultare difficilmente controllabile e provocare diversi effetti: - EFFETTO STORIA: intervengono mutamenti che alterano le caratteristiche del contesto dell'esperimento. - EFFETTO MATURAZIONE: mutamenti riferiti allo sviluppo naturale dei soggetti nel corso del tempo. - EFFETTO TEST: l'esposizione ripetuta al test può influenzare le risposte dei soggetti. - EFFETTO STRUMENTAZIONE: cambiamenti nelle modalità di misurazione o strumentazione utilizzata nel corso dell'esperimento. - EFFETTO SELEZIONE: differenze nella selezione dei soggetti tra il gruppo sperimentale e di controllo. - EFFETTO REGRESSIONE: tendenza dei soggetti estremi a tornare verso la media nel corso dell'esperimento. Per minimizzare l'impatto di questi effetti, è importante adottare strategie di controllo adeguato durante la progettazione e l'esecuzione dell'esperimento.

sviluppo intellettuale e affettivo degli individui coinvolti.

  • EFFETTO PERDITA O MORTALITÀ: perdita di un numero tale di soggetti durante l'esperimento da influenzare i risultati.

INTRODUZIONE

Si tratta del condizionamento significativo della risposta derivante dalla modalità in cui lo stimolo viene proposto.

STIMOLO

Si tratta del problema di validità di aspetto degli strumenti, cioè il suo apparire valido ai destinatari, e di mancata considerazione dello svolgersi delle prove costruite in un contesto culturale differente da quello di somministrazione.

Si tratta del rischio che la partecipazione del ricercatore porti all'auto-realizzazione delle predizioni sperimentali, cioè che si verifichi l'effetto pigmalione (o aspettative dello sperimentatore), influenzando la reattività dei soggetti, la selezione dei dati e delle tecniche statistiche o l'interpretazione dei risultati in relazione

alle ipotesi del ricercatore. SCELTA DELL'UNITÀ DI ANALISI - POPOLAZIONE/UNIVERSO: insieme che comprende i casi accomunati da caratteristiche definite in modo inequivocabile, cioè gruppi di persone/oggetti simili tra loro per una o più caratteristiche stabilite. La sua definizione è stabilita dal ricercatore tramite criteri di appartenenza e di esclusione. Inoltre, la scelta della popolazione di riferimento/bersaglio delimita lo studio della ricerca e si raggiunge indicando la popolazione desiderata, la popolazione esclusa e la popolazione definita. - CAMPIONE: gruppo parziale rappresentativo della popolazione di riferimento da cui proviene. È necessario conoscere alcune caratteristiche, dette parametri, in particolare sul campione è necessario condurre un'indagine, completa (esamina tutti gli elementi di una popolazione definita) o parziale (esamina una parte limitata), affinché si arrivi alla conoscenza di un valore approssimato.considerazione.SECONDA FASE: selezionare i soggetti che soddisfano i criteri di inclusione e di esclusione.TERZA FASE: raccogliere i dati attraverso interviste, osservazioni o altri strumenti di ricerca.QUARTA FASE: analizzare i dati raccolti e trarre conclusioni sulla popolazione in esame.

esame dal ricercatore.

CAMPIONAMENTO A SECONDA FASE: richiesta agli individui esaminati di indicare altri che possano fornire indicazioni simili alle loro.

TERZA FASE: richiesta ai nuovi individui di fare lo stesso a loro volta.

CAMPIONE PROBABILISTICO

Si definisce così un campione nel caso in cui ognuno dei soggetti/oggetti della popolazione possiede una probabilità nota di essere incluso nel campione, ma non è indispensabile che essi abbiano la stessa probabilità.

TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Definito campione casuale senza reimmissione, in cui ogni unità di analisi della popolazione deve possedere la stessa probabilità di essere inclusa nel campione, in questo senso definita l'ampiezza del campione (dimensione numerica legata all'ampiezza della popolazione e alla variabilità del carattere in essa) e attribuito un numero agli elementi della lista, la quale deve essere completa dei casi che contengono la popolazione, si

prova a campionare.

procede all'estrazione casuale delle unità di analisi, di conseguenza è necessario controllare che tutti i casi siano inclusi e che ciascuno sia incluso una volta sola, assegnare un numero ad ogni posizione nella lista e estrarre utilizzando una tavola/programma di numeri casuali.

Si tratta di un'estrazione a intervalli regolari, dove ad ogni intervallo (N) si estrae un elemento, mentre, nella costruzione del campione, ottenuta la lista, si scelgono casi ad intervalli regolari (ogni k casi) a SISTEMATICO partire dal primo soggetto sorteggiato.

VANTAGGIO: semplicità della procedura.

SVANTAGGIO: sensibilità maggiore agli errori nella lista di campionamento e ai criteri con cui è stata composta.

Si considerano alcuni parametri della popolazione per suddividerla in strati e procedere, di conseguenza, all'estrazione casuale dei casi interni a ciascun strato con lo scopo di aumentare l'efficacia dello schema di campionamento STRATIFICATO.

PROPORZIONALE: si estrae da ogni strato un numero di unità di analisi corrispondente alla percentuale della popolazione che rappresenta.

NON PROPORZIONALE: si suddivide la popolazione in un elevato numero di gruppi e poi si procede alla loro estrazione casuale, qui le unità di campionamento A GRAPPOLI sono costituite da tutti i casi del gruppo con l'obiettivo di annullare l'errore interno, dato che ne campiona i casi e al crescere della differenza interna ai gruppi cresce allo stesso tempo l'efficacia del campione.

MODELLO TIPOLOGIA DESCRIZIONE

CLASSICO: due gruppi equivalenti vengono sottoposti allo stesso controllo in ingresso, che ci permette di controllare l'influenza delle variabili di sfondo e della maturazione dei soggetti durante la ricerca, e, dopo aver applicato al gruppo sperimentale il trattamento, allo stesso controllo in uscita.

che ci permette di determinare l'effetto del trattamento sul gruppo sperimentale. CON PRE-TEST VANTAGGI: controllo dell'effetto del trattamento sperimentale, delle variabili di sfondo e dei cambiamenti dovuti all'intervallo di tempo. SVANTAGGI: non si può determinare se e quanto il controllo iniziale influenzi i risultati. Due gruppi omogenei e selezionati casualmente vengono sottoposti a due trattamenti differenti e allo stesso post-test, che permette di determinare l'effetto del trattamento sul gruppo sperimentale attraverso il confronto, ma nessuno dei due gruppi viene sottoposto al pre-test, la cui assenza permette di controllare l'interazione tra pre-test e trattamento e di conseguenza l'influenza sui risultati. CON DUE GRUPPI EQUIVALENTI VANTAGGI: verifica dell'effetto del trattamento sperimentale e controllo della variabile confondente del testing. SVANTAGGI: l'assenza di pre-test non ci permette di determinare se e quanto il controllo iniziale influenzi i risultati.

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permette di verificare l'effetto della storia e/o dell'amaturazione sul post-test, nel corso del tempo i soggetti dei gruppi subiscono uno sviluppo derivante da fattori interni/esterni e non si può determinare con certezza se e quanto storia/maturazione incidano sui risultati.

DI SOLOMON Modello che ci permette di verificare l'effetto del trattamento sperimentale, controllare la A QUATTRO variabile confondente il testing, attraverso il confronto tra gruppi, e limitare l'effetto della GRUPPI maturazione e della storia, attraverso la presenza dei gruppi di controllo.

FATTORIALI Prevedono l'introduzione di diversi trattamenti, che combinano le diverse possibilità di assegnazione con i soggetti/gruppi.

MODELLO TIPOLOGIA DESCRIZIONE CON POST-TEST E UN SOLO Utilizzo di un solo gruppo, sottoposto a un trattamento e a un post-test, se si è in PRE- GRUPPO grado di misurare varie variabili nel post-test e si dispone di conoscenze tali da ipotizzare

i risultati in assenza di trattamento.
utilizzato allamancanza del CON POST-TEST E GRUPPI Utilizzo di due gruppi, non equivalenti, senza pre-test e con il trattamento di uncontrollo necessario NON EQUIVALENTI solo gruppo seguito da post-test su entrambi (alcune volte anche lo stimolo puòsulle fonti di non essere controllato dallo sperimentatore → esperimento occasionale)
variazione CON PRE-TEST E POST- Utilizzo di un solo gruppo sottoposto a pre-test, trattamento e post-test.(Cook e Campbell) TEST E UN SOLO GRUPPO
CON GRUPPO UNICO Variazione del trattamento nel tempo e nello stesso gruppo.
QUASISPERIMENTALI CON GRUPPO DI L’assegnazione dei soggetti ai due gruppi non è controllata dallo(mancanza di CONTROLLO NON sperimentatore, perciò non si definiscono equivalenti, di conseguenza leassegnazioni EQUIVALENTE differenze rilevate tra gruppi in uscita non sono definibili come dipendenti dacasuali) un’equivalenza iniziale o dall’effetto dello

stimolo.Strumenti di rilevazione -CRITERI DI SCELTA DI TECNICHE E STRUMENTI---------------

Nel fare ricerca è necessario saper selezionare, adattare, costruire ex novo e utilizzare strumenti adeguati alla tipologia di indagine da condurre, perciò è importante valutare accuratamente molteplici aspetti prima di individuare gli strumenti necessari.

Caratteristiche di uno strumento di misura:

  • PRECISIONE: capacità dello strumento di riprodurre sempre la stessa risposta alla ricezione dello stesso stimolo.
  • SENSIBILITÀ: rapporto tra variazione della sollecitazione e variazione della risposta, espressa di norma in termini di intervalli di una scala, e si misura in divisioni della scala/unità di misura della sollecitazione.
  • GIUSTEZZA: assenza di errori sistematici che implica la bontà della taratura dello strumento (uno strumento può essere preciso se
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A.A. 2021-2022
46 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher IlariaBeatrice di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagagia sperimentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Lucisano Pietro.