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Appunti lezione 3 di Pedagogia sperimentale su Ricerca empirica Pag. 1
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OSSERVATORE ESTERNO NON PARTECIPANTE ALLA RELAZIONE EDUCATIVA

a)

In questo caso si potrebbe verificare una situazione abbastanza normale. Un osservatore

esterno non partecipante, trae sostanzialmente dalla situazione

tre tipologie di informazioni

osservata:

1) (l’atmosfera, il clima che regna nell’ambiente osservato), cioè

informazioni inconsce

non volontarie;

2) che possono far perdere di

informazioni estranee agli intendimenti dell’osservatore,

vista la situazione che si vuole esaminare. Tal volta alcune di queste possono essere

importantissime per comprendere e dare il giusto valore all’evento;

3) all’interno del progetto

informazioni che riguardano i fenomeni che si vogliono indagare

di ricerca.

Vi sono, poi, tre oggetti di questa osservazione:

che rappresentano l’oggetto centrale della ricerca;

1) i soggetti che si vogliono osservare,

2) (rapporti di collaborazione, di antagonismo).

le relazioni esistenti fra questi soggetti

Queste sono condizioni preesistenti all’osservazione; comportamenti che si sono

evidenziati nel progetto di ricerca, altrimenti si corre il rischio di potere equivocare i

rapporti che intercorrono tra i membri del gruppo sottoposto all’osservazione;

3) da cui ognuno proviene

i rapporti determinati dalla situazione ambientale specifica

tenendo presenti sia i valori, i modi di pensare, di comportarsi maturati in

quell’ambiente, sia quelli condizionati dall’osservazione che devono necessariamente

essere relazionati ai primi.

b) OSSERVATORE INTERNO ALLA SITUAZIONE CHE SI VUOLE OSSERVARE, MA NON

PARTECIPANTE

In questa seconda situazione, l’osservatore si trova all’interno della situazione osservata. Si

stabiliscono, in questo caso, delle relazioni tra il soggetto osservatore e il soggetto osservato

che vengono fortemente ad incidere sul risultato. 2

c) OSSERVATORE INTERNO ALLA SITUAZIONE E PARTECIPANTE DELLA SITUAZIONE

CHE SI VUOLE OSSERVARE.

La terza situazione è quella In questo caso si

dell’osservatore che è parte attiva della situazione.

introduce una complicazione perché rispetto alle due situazioni precedenti la novità è

rappresentata dalle finalità educative che vengono filtrate dall’osservatore e naturalmente

dall’osservato. L’osservatore è anch’egli attore delle azioni che vengono osservate. In questo

caso, quindi, l’osservatore ha delle finalità da raggiungere, adottando comportamenti che

inducono l’osservato a reagire, a modificare la propria azione, in funzione delle reazioni

dell’allievo. In questo tipo di situazione l’insegnante-osservatore deve fare due operazioni:

1) per giudicare se il suo intervento funziona;

deve astrarsi dalla situazione,

2) insieme all’allievo.

tornare ad essere un attore

Questo tipo di modalità di azione crea non poche soprattutto quando

difficoltà, l’insegnante

non ha un altro osservatore esterno che possa aiutarlo a registrare e

osservatore è da solo,

decodificare le osservazioni. Questa modalità dell’osservatore partecipante parte attiva della

situazione, deve essere sottoposta ad un accurato studio, definita minuziosamente in tutti i

suoi aspetti poiché è molto difficile pensare che un osservatore possa far parte della situazione

che vuole osservare ed avere, allo stesso tempo, la capacità di oggettivare il proprio

oltre a quello dell’allievo o degli allievi. Naturalmente

comportamento più sono i soggetti da

soprattutto se non si è costruito molto

osservare, e più è difficile avere dei risultati probanti

bene il setting delle regole che vanno osservate, delle azioni che vanno fatte e degli strumenti

con cui registrare queste azioni.

4. Le Fasi Della Ricerca Osservativa

Dopo aver affrontato il problema riguardante l’osservazione partecipata e non partecipata, e

quindi il ruolo dell’osservatore, analizziamo le procedure della ricerca osservativi.

Le fasi sono generalmente le seguenti:

Fase della focalizzazione;

A.

B. Fase della raccolta dei dati;

C. Fase dell’analisi dei dati, materiali.

A. LA FASE DELLA FOCALIZZAZIONE

È un momento essenziale per l’osservazione, dal momento che bisogna, in modo preciso,

individuare l’oggetto che, in un evento, si vuole effettivamente osservare, in modo da renderlo

esplicito all’attenzione dell’osservatore;

B. LA FASE DELLA RACCOLTA DEI DATI

Nella seconda fase avviene la raccolta dei dati e della loro codifica e prevede due operazioni:

come essenziali e che sono stati

 registrare i comportamenti che sono stati individuati

focalizzati nella fase precedente; come

 codificare i comportamenti registrati attraverso degli strumenti di classificazione

le schede di valutazione, le griglie, le check list oppure attraverso interviste registrate

mediante tecniche di natura audiovisiva.

Per codificare si può far ricorso al campionamento per unità di eventi e campionamento per

unità di tempo. in questo caso si osservano e si codificano delle

 Campionamento per unità di eventi:

caratteristiche di natura qualitativa in un evento di natura educativa. Per esempio, se si

3

vuole osservare l’aggressività degli allievi all’interno di una classe, si possono

ricercare, e quindi campionare, alcuni eventi precedentemente ritenuti significativi.

in questo caso non interessa solo identificare

 Campionamento per unità di tempo:

l’oggetto “aggressività”, ma interessa anche capire quante sono le manifestazioni

aggressive, la frequenza e l’intensità con cui avvengono; in sostanza la dinamica

dell’evento sottoposto all’attenzione dell’osservatore.

C. LA FASE DELL’ANALISI DEI DATI

Solitamente le analisi sono:

→ di natura quantitativa: Quando si operano analisi di natura quantitativa si utilizzano

delle scale di misurazione.

→ di natura qualitativa: quando si adottano modalità di natura qualitativa, non è

importante la numerosità ma l’intensità con cui si manifesta un evento. L’osservazione

si compie attraverso l’utilizzo di tecniche e strumenti specifici.

→ tengono conto di entrambi gli aspetti (sia quantitativa che qualitativa)

5. Le Tecniche E Gli Strumenti

Le tecniche di osservazione sono numerosissime, è possibile raggrupparle in due grandi

famiglie:

la prima famiglia riguarda

A. l’osservazione sistematica che si avvale di griglie di

osservazione.

B. La seconda famiglia, invece non fa riferimento ad un’osservazione diretta, sistematica

dei comportamenti e degli eventi di natura educativa, ma fa riferimento ad

un’osservazione di natura esperienziale o indiretta quale potrebbe essere l’intervista, il

questionario o il diario di bordo.

Due caratteristiche importanti, da tenere presenti nell’utilizzo degli strumenti sono la validità

e l’attendibilità.

Gli strumenti che vengono utilizzati nella ricerca empirica di natura osservativa sono tanti, ma

ci limitiamo a prendere in considerazione i tre più importanti:

1) LA CHECK LIST

Il primo tipo di strumento è a cui si ricorre, ad esempio, per valutare il comportamento di

allievi e di formatori in situazione educativa. La costruzione di una check list generalmente

inizia con la stesura di un elenco di comportamenti e atteggiamenti che si intendono

analizzare ottenendo così lo schema di partenza. Una griglia nota a livello internazionale, è la

check list elaborata da Almy per il comportamento in classe degli allievi. Sono presenti in

questa griglia ben ventisette descrizioni di comportamento. Ciò che è importante in una

griglia come questa è che è possibile applicare delle scale di valutazione o meglio di

misurazione che permettono di capire in che misura un certo comportamento è presente o

meno e l’intensità con cui si ripete. Le scale di misurazione possono essere composte in vario

modo (ad esempio è possibile identificare i livelli con dei numeri e quindi avere

sostanzialmente una scala di natura numerica). 4

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Publisher
A.A. 2024-2025
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher boringlife di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia sperimentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Galliani Luciano.