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COMPETENZE ABILITA' CONOSCENZE:

Def. Competenze la capacità di saper richiamare le proprie conoscenze e di saperle usare in un determinato contesto, anche nuovo, unite ad abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di studio e di lavoro. (c'è anche la dimensione personale perché a volte semplicemente conoscere e aver acquisito delle abilità se non voglio risolvere se non mi interessa, non sono nemmeno efficace nel risolverla). C'è tutta quella parte che ha che fare con gli atteggiamenti, con la dimensione di volontà del soggetto. Su questo anche le altre agenzie, la famiglia eccetera. Però c'è anche questa terza gamba: la terza dimensione della competenza che comprende gli aspetti più tecnico-disciplinari, abilità, ma anche la parte più personale che riguarda la sfera degli atteggiamenti) "Non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con.

ciò che sa” (quando ne ha voglia) (G. Wiggins) ALTRE def: “La competenza è un sistema di conoscenze, concettuali e procedurali (si avvicinano molto ai concetti di abilità) organizzate in schemi operativi che permettono, rispetto a una famiglia di situazioni, l’identificazione di un compito problema e la sua risoluzione attraverso un’azione efficace” (P. Gillet) “Competenza è la capacità di un soggetto di far agire tutte o una parte delle proprie risorse cognitive o affettive per far fronte a un insieme di situazioni complesse. (P. Perrenoud) Def. Competenza è “la capacità dimostrata da un soggetto di saper utilizzare correttamente le conoscenze, le abilità e le attitudini (personali (il Sé), sociali (il Sé e gli Altri) e/o metodologiche (il Sé e le Cose) in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale Nel Quadro Europeo delle Qualifiche (le

Le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia" (M.Tiriticco)

DEF. Utilizzata nel testo delle indicazioni nazionali del 2004 e quindi primo tentativo di sintetizzare le competenze del sistema scolastico, nel mondo dellascuola la riprodotta perché pure senza e come vedete è qualcosa che va oltre alla semplice acquisizione di informazioni e dati.

DEF. "L'agire personale di ciascuno, basato sulle conoscenze e abilità acquisite funzionale all'esecuzione di un compito, alla realizzazione di un progetto. Non è mai un agire semplice, atomizzato, astratto, ma è sempre un agire complesso che coinvolge tutta la persona e che connette in maniera unitaria e inseparabile i saperi (i saper fare), i comportamenti individuali e relazionali, gli atteggiamenti emotivi, le scelte valoriali, le motivazioni e i fini. Per questo, nasce da una continua interazione tra persona, ambiente e società, e tra significati personali e sociali.

Costrutto perché e l'integrazione di queste tre diversità, conoscenze abilità che noi proponiamo attraverso le discipline, ma anche una terza parte legata agli aspetti della personalità, (infatti è più sommersa). La scuola solo, in parte contribuisce alla sfera degli atteggiamenti, ma in parte li condiziona anche in positivo e in negativo.

La didattica è basata sulla collaborazione, sulla didattica laboratoriale e sul fare, per risolvere problemi incentrati sul fare concretamente, sul risolvere che problemi, non solo sull'ascolto e trasmissione. Favoriscono lo sviluppo di competenze molto di più di quanto una didattica frontale possa fare, mettono in atto tutta una serie di processi cognitivi che non possono essere attivati semplicemente attraverso l'ascolto e la trasmissione culturale. Per questo, il curricolo per competenze ha introdotto una sfida importante nella scuola.

perché non ha segnato solo il passaggio dal programma alla progettazione, ma ha inciso almeno su altre due cose: come un'insegnante si percepisce in classe, se l'insegnante ha il fine di mero trasmettitore di informazioni, oppure all'insegnante se attiva contesti di apprendimento, dove il ragazzo deve essere messo al centro e stimolato nel risolvere dei problemi. Ed anche il modo di organizzare la didattica e le strategie didattiche basate, sia per una didattica frontale e una didattica che esperienziale, le competenze sono diverse. La lezione serve per trasferire tante informazioni in poco tempo ed è poco efficace; quindi, devo cambiare strategie di lavoro e di organizzazione. Tutta questa serie di novità è accompagnata alla scuola dell'autonomia e la didattica delle competenze ed è un processo ancora in corso. La possibilità veramente di attuare un curriculum è legato al cambiamento del modo di insegnare, proprio di fare.scuola e di pensare ci vogliono tempi abbastanza lunghi la prima di iniziare a pensare ad un curriculo che sia finalizzato alle competenze, non solo culturali delle discipline.

LEZIONE 2

Il buon insegnante che è didatticamente competente fa una sorta di bilanciamento fra momenti di metodologie trasmissive e metodologie più induttive o deduttive. Induttive - dal particolare al generale. Deduttive - dal generale al particolare. Affianca a queste attività più frontali anche dei momenti di laboratorio, dei momenti di ricerca, dei momenti di lavoro a coppie o in piccoli gruppi cooperativi mettendo i bambini nelle condizioni non di avere delle risposte dall'insegnante, ma di provare attraverso i lavori insieme o anche il lavoro da soli a cercare loro delle risposte a delle domande fatte dall'insegnante. Spesso i bambini vengono posti nella condizione che la risposta arriva sempre dall'insegnante, in questo caso è l'insegnante che tira fuori il problema.

prova attraverso la sua lezione a dare una risposta. A volte è opportuno sviluppare anche un approccio di ricerca, dove il bambino che prova sotto la guida degli insegnanti chiaramente non abbandonato a se stesso e lasciato da solo, ma prova a trovare anche per prove ed errori una risposta da solo, ma ad una questione lo incompiuto proposto dall'insegnante. Chiaramente è un processo di accompagnamento allo sviluppo dell'autonomia al saper risolvere da solo un problema pensate anche alla realizzazione di un esperimento: com'è che il bambino arriva da solo a far bene un esperimento? Prima l'insegnante presenterà di cosa si sta parlando, quindi l'argomento l'oggetto di questo esperimento, poi gli racconterà a voce le varie fasi dell'esperimento. Noi andremo in laboratorio e racconteremo la successione, l'algoritmo, degli esperimenti. Che cosa dovrebbe succedere dopo? Il passo successivo è che,

L'insegnante dimostra come si realizza un esperimento. Per esempio, il cambio di stato dell'acqua da liquido a gassoso ecc. come si fa come deve essere la temperatura in base alla quantità dell'acqua, dopo quanto tempo si verifica questo passaggio e perché si verifica, tutte domande che l'insegnante dimostra mentre lei esegue l'esperimento. Successivamente chiede ai bambini da soli o a coppie di riprodurre questo esperimento, probabilmente all'inizio i bambini fanno degli errori e vedono che l'effetto desiderato non si realizza, perché probabilmente la temperatura non è a livello giusto rispetto alla quantità dell'acqua o altri problemi... e l'insegnante in quel caso non lascia il bambino da solo, quando l'esperimento non va a buon fine. Il bambino, fa delle domande in corso d'opera e cerca delle risposte nell'analisi del problema. Es. quale sarà il motivo per cui questo processo, è stato

più veloce in questo frangente? Sono tutte domande a cui i bambini possono dare delle risposte, guardando osservando, meglio che cosa succede mentre si stanno realizzando. Un compito, e quindi la riflessione sul loro apprendimento non avviene soltanto dopo la realizzazione del compito ma avviene anche durante l'esecuzione di un corpo. Non ci dimentichiamo mai che anche il bambino a livello neurologico, una delle prime forme di apprendimento è legata al funzionamento dei neuroni specchio è proprio quella dell'imitazione. In questa situazione noi ci troviamo di fronte ad una situazione nuova, e non possiamo andare a pescare nel bagaglio delle nostre esperienze precedenti, perché esperienze simili non ne abbiamo mai fatte non le abbiamo mai incontrate e quindi il nostro cosiddetto prior learning (l'apprendimento precedente) non ci aiuta. Allora ci affidiamo neuroni specchio attraverso l'apprendimento per imitazione, solo quando siamo diventati

più sicuri allora proviamo ad introdurre anche dei cambiamenti in autonomia. Per vedere come l'apprendimento può andare oltre la semplice imitazione, si tratta di passaggi graduali dell'insegnante, i bambini non sono lasciati a se stessi, ecco perché si parla di ambienti di apprendimenti, l'insegnante nel frattempo fa altro, ma guarda quali sono i comportamenti del bambino e in maniera chirurgica interviene proprio per spiegare o per fare delle domande che servono al bambino a riflettere su ciò che sta facendo. Per essere competenti non basta soltanto la parte in superficie dell'aisberg, ma dobbiamo lavorare anche sulla motivazione e stimolare la partecipazione dei bambini ad apprendere. Una parte importante degli atteggiamenti che rende un bambino competente è la volontà di apprendere perché chiaramente quando la bambina è motivata a farlo, apprende in maniera più efficace e più veloce.

veloce. Per essere insegnanti competenti, bisogna cambiare il modo di insegnare e fare didattica. Parlando di competenze è importante riflettere anche sulla natura delle competenze. Sono tutte uguali, oppure ci possono essere delle differenze? Noi abbiamo una risposta a partire dal 2007, nel nostro ordinamento quando questo DM 139 del 2007 ha caratterizzato le competenze, più che creare degli elementi di distinzione, comprendendo competenze chiave cittadinanza più trasversali alle varie discipline e competenze disciplinari che sono invece collegate alle varie discipline.

Competenze chiave di cittadinanza:

  • Imparare ad imparare
  • Progettare
  • Comunicare
  • Collaborare e partecipare
  • Agire in modo autonomo e responsabile
  • Risolvere problemi
  • Individuare collegamenti e relazioni
  • Acquisire ed interpretare l'informazione

Facevamo prima l'esempio della comprensione del testo sicuramente la comprensione del testo è una competenza molto trasversale, ma

anche vero che ci sono l'HTML tag per formattare il testo.
Dettagli
A.A. 2022-2023
98 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ariannacesareo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia sperimentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Capperucci Davide.