Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Processo di riduzione dell'ossigeno nella citocromo c ossidasi
Avvicino allo spazio intermembrana e in quella zona arrivano i citocromi c ridotti. La zona dove si trovano il Cu e l'eme a è la zona dove avviene la riduzione dell'ossigeno molecolare ad acqua. Anche in questo caso si ha il passaggio degli ioni rame dalla forma ridotta rameosa alla forma ossidata rameica e viceversa.
Oltre ai 4 protoni utilizzati per ridurre l'O ad acqua, altri 4 protoni vengono pompati fuori dalla matrice nel corso della reazione. I protoni pompati raddoppiano l'energia immagazzinata sotto forma di gradiente protonico. La reazione complessiva della citocromo c ossidasi è la seguente:
Nella riduzione di O si cela un pericolo. Il trasferimento di 4 elettroni dà origine a 2 prodotti innocui (2 molecole di H2O), mentre la riduzione parziale genera composti pericolosi. In particolare, il trasferimento di un singolo elettrone all'ossigeno forma un anione superossido, mentre il trasferimento di 2 elettroni genera un perossido. Questi
Composti, e in particolare i loro prodotti di reazione possono essere assai nocivi per molti componenti cellulari. Il superossido, il perossido di idrogeno e le specie che si possono generare a partire da questi composti sono detti specie reattive dell'ossigeno (ROS). Le ROS reagiscono con tutte le macromolecole presenti nella cellula comprese le proteine, le basi nucleotidiche e le membrane. Il danno ossidativo causato dalle ROS è stato messo in relazione anche al processo di invecchiamento. I derivati tossici dell'ossigeno molecolare, come il radicale superossido, vengono rimossi da enzimi protettivi. È inevitabile che si formino piccole quantità di anione superossido e di perossido di idrogeno. La principale difesa è rappresentata dall'enzima superossido dismutasi. Questo enzima rimuove i radicali superossido catalizzando la conversione di 2 di essi in perossido di idrogeno e ossigeno molecolare. L'enzima rimuove i radicali superossido in 2 tappe.
Nella primatappa la forma ossidata dell'enzima viene ridotta dal primo ione superossido ed esce unamolecola di ossigeno molecolare. Nella seconda tappa l'enzima capta un secondo ionesuperossido e 2 protoni e si genera il perossido di idrogeno. L'enzima ritorna nella formaossidata. Il perossido di idrogeno formato dalla superossido dismutasi viene rimosso dalla catalasi (perossisomi), una eme-proteina ubiquitaria che catalizza la dismutazione del perossidodi idrogeno in acqua e ossigeno molecolare. La superossido dismutasi e la catalasi sono notevolmente efficienti. Le altre difesecellulari contro il danno ossidativo comprendono le vitamine antiossidanti: la vitamina Ee la vitamina C. La vitamina E, essendo lipofilica, è particolarmente utile nel proteggere lemembrane contro la perossidazione lipidica. L'importanza delle difese della cellulacontro le ROS è dimostrata dalla presenza della superossido dismutasi in tutti gliorganismi aerobici. GliI eucarioti hanno 2 forme di superossido dismutasi: una mitocondriale (contiene manganese) e una citoplasmatica (contiene rame e zinco).
Vediamo ora come il processo esoergonico del flusso di elettroni con conseguente riduzione di ossigeno ad acqua è accoppiato alla sintesi di ATP, un processo endoergonico:
La sintesi di ATP viene effettuata da un complesso molecolare localizzato nella membrana mitocondriale interna. Questo complesso enzimatico è detto F F ATPasi o meglio ATP sintasi. Questo complesso enzimatico è detto anche complesso V. L'ipotesi chemiosmotica di Peter Mitchell (1961) afferma che il trasporto degli elettroni e la sintesi di ATP sono accoppiati da un gradiente protonico attraverso la membrana mitocondriale interna. Nel modello di Mitchell il trasferimento di elettroni lungo la catena respiratoria determina il pompaggio di protoni dalla matrice al versante citosolico della membrana mitocondriale interna. La concentrazione di H+ diventa
più bassa nella matrice, e si genera+un campo elettrico con il versante della matrice negativo. Questa forza mo trice protonicafavorisce la sintesi dell’ATP ad opera della ATP sintasi. Il pH all’esterno è di 1,4 unità piùbasso che all’interno, e il potenziale di membrana è pari a 0,14 V, con l’esterno positivo. Èstato creato un sistema artificiale per dimostrare elegantemente il principiofondamentale dell’ipotesi chemiosmotica. Sono state costruite vescicole sintetichecontenenti batteriorodopsina, una proteina della membrana degli alobatteri che pompaprotoni quando viene illuminata, e ATP sintasi mitocondriale purificata da cuore dibovino. Quando le vescicole sono state esposte alla luce, si è formato ATP. Questoesperimento fondamentale ha mostrato chiaramente che la catena respiratoria e la ATPsintasi sono sistemi biochimicamente separati, collegati soltanto da una forza motriceprotonica. L’ATP
sintasi è costituita da una unità di conduzioneprotonica e da una unità catalitica. È un enzimagrande e complesso, che fa parte integrante dellamembrana, e somiglia a una sferetta all’estremità diun bastoncino. La sferetta, detta subunità F , sporge1nella matrice mitocondriale e contiene l’attivitàcatalitica della sintasi. La subunità F è costituita da 51β γ, δ ε)tipi di catene polipeptidiche (α , , ed con la3 3stechiometria indicata. La subunità F è un segmento0idrofobico che si estende da una faccia all’altra dellamembrana mitocondriale interna. F contiene il canale0protonico del complesso.La ATP sintasi catalizza la formazione di ATP a partire da ADP e ortofosfato.I substrati effettivi sono complessi dell’ATP e dell’ADP con lo ione Mg , come in tutte le2+reazioni note di trasferimento del gruppo fosforico con questi nucleotidi.Esperimenti hannomostrato inaspettatamente che l'ATP legato all'enzima si forma facilmente anche in assenza di una forza motrice protonica. Comunque l'ATP lascia il sito catalitico solo se vi è un flusso di protoni attraverso l'enzima. Paul Boyer ha dimostrato che la funzione del gradiente protonico non è quella di formare ATP, ma di favorirne il distacco dall'enzima. Egli scoprì anche che i siti di questo enzima che legano i nucleotidi interagiscono tra di loro. Il legame dell'ADP e del P ad un sito promuove il rilascio di ATP dall'altro. Quindi l'ATP sintasi ha proprietà catalitiche cooperative. γ α β La subunità al centro dell'esamero interagisce diversamente con ognuna delle 3 subunità β. Le 3 β subunità sono in conformazioni diverse. O (la conformazione aperta) può legare e rilasciare i nucleotidi; L (la conformazione lassa) lega ADP e P; T (la conformazione tesa) lega.ATP con elevata affinità converte ADP e P in ATP che resta così legato. Quando c'è il flusso di elettroni la subunità ruota. Per ogni rotazione di 120° la subunità fa cambiare la conformazione ad ogni delle 3 subunità. Quando la subunità γ ruota di 120° in senso antiorario la forma T si converte nella forma O che permette il rilascio di ATP. ADP e P si possono adesso legare alla forma O e un'altra rotazione di 120° fa diventare il sito O in sito L (intrappolando i 2 substrati). Ogni subunità si converte dalla forma T alla forma O e alla forma L senza che 2 subunità si trovino mai nella stessa conformazione. Con la rotazione della subunità l'ATP può essere sintetizzato e rilasciato. Gli elettroni provenienti dal NADH citosolico entrano nei mitocondri mediante sistema navetta. Quando viene ossidata la gliceraldeide 3-fosfato nella via glicolitica, nel
Il citosol si forma NADH che deve essere riossidato a NAD affinché la glicolisi possa proseguire. In che modo il NADH citosolico viene riossidato in condizioni aerobiche? Il NADH non può semplicemente trasferirsi nei mitocondri poiché la membrana mitocondriale interna è impermeabile al NADH e al NAD. La soluzione è che attraverso la membrana mitocondriale vengano trasportati gli elettroni provenienti dal NADH, anziché il NADH stesso. Una delle funzioni della catena respiratoria è rigenerare NAD che dovrà essere usato nella glicolisi. I sistemi navetta sono 2: il sistema navetta del glicerolo 3-fosfato e il sistema navetta malato-aspartato. Il NADH trasferisce una coppia di elettroni e un protone al diidrossiacetone fosfato, esce NAD ossidato e si forma il glicerolo 3-fosfato. L'enzima che catalizza la reazione è la glicerolo 3-fosfato deidrogenasi citoplasmatica. Il glicerolo 3-fosfato viene riossidato a diidrossiacetone fosfato.
sullasuperficie esterna della membranamitocondriale interna ad opera dell'enzimaglicerolo 3-fosfato deidrogenasimitocondriale legato alla membrana. Una coppia di elettroni viene trasferita al gruppoprostetico dell'enzima, costituito dal FAD,per formare FADH2. La flavina ridotta2trasferisce i suoi elettroni al trasportatore di elettroni Q, che poi entra nella catenarespiratoria sotto forma di QH2. Quando il NADH citosolico trasportato dal sistema2navetta del glicerolo 3-fosfato viene ossidato dalla catena respiratoria, si formano 1,5molecole di ATP anziché 2,5. La resa è più bassa poiché l'accettore di elettroni dellaglicerolo 3-fosfato deidrogenasi è il FAD anziché il NAD. Il sistema navetta del glicerolo 3-fosfato è molto attivo nel tessuto muscolare e gli permette di sostenere una velocità difosforilazione ossidativa molto alta ma è presente anche nel cervello.Gli elettroni vengono trasferiti dal NADHNel citosol all'ossalacetato citosolico, formando malato, che attraversa la membrana mitocondriale interna e viene poi riossidato dal NAD nella matrice per formare NADH in una reazione catalizzata dalla malato deidrogenasi, un enzima del ciclo dell'acido citrico. L'ossalacetato non attraversa la membrana mitocondriale interna e quindi viene trasformato da una transamminasi in aspartato che può venire trasportato al versante citosolico. Il glutammato mitocondriale dona un α-chetoglutarato.gruppo amminico, formando aspartato e Nel citoplasma l'aspartato viene poi deamminato per formare ossalacetato, e il ciclo si riavvia. Il NADH può essere trasferito nei mitocondri dal sistema navetta del malato -aspartato soltanto se il rapporto NADH/ NAD è più alto nel citosol che nella matrice mitocondriale.