Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 40
Appunti e integrazioni storia del diritto medievale e moderno I Pag. 1 Appunti e integrazioni storia del diritto medievale e moderno I Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 40.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti e integrazioni storia del diritto medievale e moderno I Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 40.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti e integrazioni storia del diritto medievale e moderno I Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 40.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti e integrazioni storia del diritto medievale e moderno I Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 40.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti e integrazioni storia del diritto medievale e moderno I Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 40.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti e integrazioni storia del diritto medievale e moderno I Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 40.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti e integrazioni storia del diritto medievale e moderno I Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 40.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti e integrazioni storia del diritto medievale e moderno I Pag. 36
1 su 40
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Storia del diritto internazionale

La premessa da fare è che questa materia è affrontata sia dalle relazioni internazionali sia dalla storia del diritto internazionale. La caratteristica peculiare di queste due discipline è che l'una non crede alla validità dell'altra. Per i cultori delle relazioni internazionali, le relazioni tra gli stati si distinguono in due visioni diverse: la prima è quella realista che risale a Hobbes secondo la quale gli stati perseguono i loro interessi egoistici e sono tenuti a freno solo dai rispettivi punti di forza militare. Secondo questa dottrina il modello fondamentale dell'ordine è dato dall'equilibrio dei poteri. Non c'è nessuna fiducia nel diritto internazionale perché questo può essere violato impunemente dallo stato che detiene la maggiore forza militare nella scacchiera internazionale. I patti possono essere sciolti quando cambiano le relazioni di potere.Estraneo a questa dottrina è il concetto di intervento umanitario perché la sovranità degli stati deve essere rispettata. Quindi si riduce tutto a rapporti di forza; la seconda visione è quella liberale che crede invece all'importanza del diritto internazionale e alle istituzioni internazionali. Per esempio l'ONU viene tenuto in grande considerazione da questa dottrina secondo la quale i conflitti devono essere risolti secondo il diritto e all'interno delle istituzioni internazionali. Dall'altra parte del fossato c'è la storia del diritto internazionale che è costellata da dottrina e prassi. L'inizio del diritto internazionale è molto diverso quello delle relazioni internazionali. Mentre le prime sono sempre esistite, il secondo non nasce prima del '600 e con la nascita degli stati dotati di sovranità. Un'altra osservazione da fare è che la storia del diritto internazionale èunfenomeno europeo occidentale che è arrivato nei paesi dell'est europeo solo al 20esimo secoloinoltrato. La data di nascita ufficiale del diritto internazionale è convenzionalmente attribuita alla pace di Vestfalia, la quale nel 1648 pone fine alla guerra dei 30 anni. La pace di Vestfalia, con il riconoscimento della piena sovranità statale segna il passaggio dal feudalesimo alla modernità. Importante, all'interno del trattato è anche il riconoscimento delle minoranze religiose. Da Vestfalia in poi il metodo della conferenza diplomatica per assicurare stabilità al continente, che al tempo rappresentava una grande novità, fu utilizzato per ogni altra trattativa diplomatica di rilievo. È lecito però dubitare che questa pace rappresenti l'inizio del diritto internazionale perché nel 1648 era vivo e vegeto l'Impero Romano. Questo faceva sì che pochi degli stati parte del trattato di Vestfalia

godessero di una piena sovranità poiché la maggior parte era legata da legami feudali con l'imperatore. È pertanto più plausibile attribuire la nascita del diritto internazionale moderno alla guerra dei 7 anni che si svolge dal 1756 al 1763. Questo conflitto è il primo grande conflitto globale tra potenze europee sui due oceani e crea forti tensioni che promuovono lo sviluppo di istituti del diritto internazionale. Per quanto riguarda la parte dottrinale, padre del diritto internazionale viene considerato uno scrittore olandese che si chiama Ugo Grozio, il quale scrive nel 1625 un trattato sul diritto della guerra e della pace. Questo trattato si fonda sul diritto naturale che ritiene che le nazioni siano legate a questo diritto dalla circostanza che le norme del diritto naturale sono di origine divina e suscettibili di essere comprese dalla ragione. Un esempio è quello che i patti concordati tra le parti devono essere rispettati, così come

Che chi arreca un torto a un altro soggetto è tenuto a ripagarlo. Il limite di questo trattato è quello di trascurare il diritto internazionale praticato dagli stati. Si tratta pertanto più di un trattato filosofico che di un trattato di diritto positivo. L'autore più importante e più diffuso sul diritto internazionale, Vattell, scrive nella metà del 700 durante la guerra dei sette anni e distingue tra diritto naturale, che è l'unico che offre una base per il diritto che deve proteggere dalla sovranità, e diritto positivo, che è frutto della prassi degli stati. La guerra dei 7 anni è importante perché, concentrandosi soprattutto nella guerra marittima, che arrecava danni anche ai terzi estranei, ostacolando così un diritto naturale, da essa si svilupparono una serie di istituti che cercavano di garantire un maggiore rispetto dei diritti, concentrandosi soprattutto sul concetto di neutralità.

Questo diritto della neutralità è oggetto di una contesa molto aspra che vede da una parte gli inglesi che vogliono limitare i diritti della neutralità, e dall'altra gli altri paesi, che rivendicano il diritto e la libertà di commerciare liberamente. Nel conflitto tra Francia e Inghilterra gli stati neutrali reclamano il loro diritto di poter commerciare liberamente con tutti gli stati belligeranti a condizione di non trasportare materiale che può essere utilizzato a fini bellici, ossia merce di contrabbando. Il contrabbando poteva essere "assoluto", quando cioè comprendeva beni con una chiara finalità militare, oppure "relativo" quando i beni erano ambigui, in quanto utilizzabili anche per fini non bellici. La dottrina neutrale mirava a limitare solo il contrabbando assoluto, quella inglese invece anche quello relativo. Gli inglesi tendono a estendere la lista delle materie che possono avere uso bellico. I neutrali.Invece si oppongono rivendicando il diritto di merci che non sono finalizzate all'uso bellico. Inoltre, gli inglesi praticavano la confisca delle navi che erano sorprese con merce che loro ritenevano di uso militare, e delineavi che si opponevano alla visita (diritto di visita). Dall'altra parte i francesi praticavano la guerra di corsa che consisteva nell'attribuzione agli imprenditori privati (con una "lettres de marque", autorizzazione da parte del sovrano) del diritto di catturare le navi nemiche. Chi era arbitro di questi diritti della neutralità? Arbitro era il tribunale delle prede che era istituito in ogni paese belligerante e aveva il compito di decidere della legittimità della conquista del naviglio neutrale. Questi tribunali delle prede costituiscono la prima forma di giurisdizione internazionale, perché, anche se erano tribunali statali, erano tenuti ad applicare le regole di diritto internazionale. Naturalmente nel corso deiconflitti bellici, questi tribunali delle prede non si distinguono per imparzialità. La tendenza era quella di dare ragione alla nave che aveva conquistato il vascello neutrale. Non di meno questo dibattito sulla neutralità consente lo svilupparsi di istituti che avranno vita duratura. La prima regola è quella della guerra del 1756 secondo la quale il naviglio neutrale non si poteva sostituire a quello nazionale durante la guerra per condurre traffici che erano vietati in tempo di pace (come quelli nelle colonie). Questo perché la maggior parte dei paesi europei vietava alle navi straniere di condurre traffici mercantili con le proprie colonie, a navi straniere. E questo faceva sì che i neutrali, in particolare gli olandesi, fossero incoraggiati a sfruttare la finestra di opportunità che si apriva durante le ostilità. Gli inglesi reagivano affermando che avrebbero confiscato qualsiasi naviglio neutrale che avesse condotto il commercio con le colonie.

In nome e per conto della nazione belligerante. Un altro istituto importante è quello del blocco navale. Quando gli stati entravano in guerra, tendevano a bloccare i porti nemici interdicendo l'accesso a qualsiasi naviglio neutrale. Ora accadeva che i blocchi navali fossero dispendiosi per le marine in guerra perché dovevano presidiare ciascun porto nemico. Gli inglesi tendevano in particolare a evadere questa regola dichiarando in stato di blocco tutta la costa nemica. Il che significava che i neutrali non potevano accedere ai porti. Su questo istituto si sviluppa una diatriba che durerà fino alla Prima guerra mondiale.

Altra regola importante è quella del viaggio continuo. Accadeva che le navi neutrali per evadere il blocco delle marine, sdoganassero le merci in un porto neutrale per poi trasportarle alla nazione nemica o via terra o via cabotaggio.

Una svolta nella storia del diritto internazionale si ha con il Congresso di Vienna nel 1814 che stabilisce la

pace dopo le guerre napoleoniche. L'importanza di questo trattato è quella di aprire la via a una negoziazione diplomatica dei conflitti attraverso trattati che le parti si impegnavano a rispettare. Nel 1814 nasce il Concerto Europeo. Il diritto internazionale, infatti, è in larga misura fondato sulla consuetudine, ossia sugli usi stratificati nel tempo a cui si attengono gli Stati. Un esempio è quello della immunità degli ambasciatori che ha una matrice consuetudinaria. Questo però rende il diritto internazionale passibile di molte incertezze interpretative, nel senso che uno stato può non giudicare norma consuetudinaria quello che fa l'altro stato. A questo proposito è importante il fenomeno del liberalismo che si sviluppa in questo periodo. Secondo la dottrina liberale, il libero commercio era la via privilegiata per assicurare la pace tra le nazioni. Questo.perché gli interessi commerciali erano ostili ai disordini creati dalle guerre. Il liberoscambismo propugna il diritto dei trattati, le convenzioni sul diritto bellico, secondo l’idea che le guerre non fossero tra i popoli ma tra gli stati e dovessero pertanto interferire minimamente sul corso delle transazioni commerciali. Il flusso del liberalismo si manifesta in diverse direzioni. La più importante è quella consacrata dal Congresso di Parigi del 1756 che abolisce la guerra di corsa, stabilisce che le navi neutrali non possono essere sequestrate se trasportano beni che non hanno una diretta funzionalità allo sforzo bellico, stabilisce inoltre che il blocco navale deve essere effettivo e quindi presidiato da navi militari di fronte alla costa dei singoli porti eliminando così la prassi dei blocchi generalizzati che danneggiavano pesantemente il commercio neutrale. Grazie al liberalismo si sviluppa un movimento per la codificazione di una parte del diritto internazionale marittimo.del XIX secolo per la pace e la stabilità internazionale ha portato alla creazione di organizzazioni internazionali come la Società delle Nazioni nel 1919 e successivamente le Nazioni Unite nel 1945. Queste organizzazioni hanno lo scopo di promuovere la cooperazione tra gli Stati e risolvere i conflitti in modo pacifico attraverso la diplomazia e l'arbitrato. Il diritto internazionale dell'arbitrato si occupa della risoluzione delle controversie tra gli Stati attraverso un processo di arbitrato. Questo processo coinvolge un terzo neutrale, l'arbitro, che prende una decisione vincolante per le parti coinvolte. L'arbitrato è considerato un metodo alternativo di risoluzione delle controversie rispetto alla giurisdizione dei tribunali nazionali o internazionali. Il diritto bellico, noto anche come diritto internazionale umanitario, si occupa delle regole che regolano il comportamento delle parti in conflitto durante un conflitto armato. Queste regole mirano a proteggere i civili e i combattenti non coinvolti nel conflitto, limitando l'uso della forza e prevenendo l'uso di armi indiscriminate. Il diritto bellico stabilisce anche le regole per la protezione dei prigionieri di guerra e dei feriti durante un conflitto. In conclusione, il diritto internazionale dell'arbitrato e il diritto bellico sono due importanti settori del diritto internazionale che mirano a promuovere la pace, la stabilità e la protezione dei diritti umani durante i conflitti internazionali.
Dettagli
A.A. 2021-2022
40 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher funarolinda288 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del Diritto Medievale e Moderno I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Mannoni Stefano.