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INTERNATIONAL BANKING

Le banche operano in questo business offrendo servizi ad imprese relativi all’attività

che queste

svolgono con l’estero (servizi esteri). Le banche possono offrire a tal proposito un

numero elevato di servizi tra cui:

1) Prestiti a breve all’esportazione.

2) Prestiti per finanziare investimento all’estero.

3) Servizi di pagamento in termini di regolamento delle transazioni nei confronti

dell’estero.

La particolarità dell’international banking risiede nel fatto che la banca assiste i

processi di

internazionalizzazione dell’impresa offrendo servizi esteri senza avere sedi operative

all’estero, attraverso accordi con banche estere.

Per quanto riguarda il processo di internazionalizzazione delle imprese dal quale è

derivato poi quello delle banche, bisogna comprendere le diverse fasi di questo

processo. Le imprese hanno iniziato ad operare all’estero tramite le esportazioni

diretta o indiretta dei propri prodotti. Con l’esportazione diretta le imprese

costituiscono propri canali distributivi nei mercati esteri; in quella indiretta esportano

il proprio prodotto in mercati esteri attraverso accordi con imprese estere. Con

l’esportazione indiretta le imprese sostengono minori costi e rischi, mentre con

l’esportazione diretta l’impresa ha un maggiore controllo sulla propria attività

all’estero, ha un contatto diretto con i mercati esteri e quindi una maggiore capacità di

assecondare le esigenze della domanda, ma dovrà sostenere maggiori costi e rischi.

L’esportazione diretta è consigliata in caso di prodotti specializzati che consentano

all’impresa di ottenere alti margini che in caso di accordi con intermediari commerciali

sarebbero minori. Un’impresa potrebbe penetrare su un mercato estero anche

attraverso accordi distributivi e produttivi. Gli accordi comportano diversi vantaggi in

termini di bassi costi, alta flessibilità e rapidità operativa, sviluppo di nuove capacità e

competenze. Con gli accordi distributivi un’impresa può ridurre i costi di distribuzione,

accelerare l’ingresso nel nuovo mercato, avvalersi delle competenze delle imprese

locali estere per migliorare la propria capacità di insediarsi nel mercato. Con questi

accordi un’impresa può inoltre ridurre i costi di produzione, realizzare la fabbricazione

di propri prodotti all’estero, aumentare la capacità dei prodotti di soddisfare le

esigenze della domanda estera, beneficiare delle preferenze dei consumatori.

Un’ulteriore modo per l’impresa di penetrare in un mercato estero è la

delocalizzazione. Questa può essere “produttiva” (l’impresa costituisce centri

produttivi all’estero) o “distributiva” (l’impresa costituisce centri distributivi all’estero).

Il processo di internazionalizzazione delle imprese ha influenzato quello bancario in

quanto le banche hanno iniziato ad operare all’estero innanzitutto aiutando le

imprese nel loro processo di internazionalizzazione. Nel corso del tempo si è assistito

quindi al passaggio dell’international al multinational banking.

MULTINATIONAL BANKING

Il multinational banking può essere interpretato come un’evoluzione dell’international

banking. La differenza sta nel fatto che mentre nell’international banking la banca

assiste la propria clientela che opera con l’estero senza avere centri operativi

all’estero, nel multinational banking la banca apre centri operativi all’estero

per seguire la clientela nazionale che si è internazionalizzata.

Una banca multinazionale inizia ad operare all’estero attraverso uffici di

rappresentanza che sono centri informativi e di supporto ma non operativi. Dopodiché

può ampliare la propria presenza all’estero aprendo filiali o acquisendo il controllo di

banche estere. Storicamente le banche hanno perseguito strategie di sviluppo

dimensionale al di fuori dei propri confini nazionali principalmente per seguire la

propria clientela che operava all’estero. Dopodichè per consolidare la propria presenza

all’estero le banche hanno iniziato ad operare anche con la clientela estera. Quindi la

teoria del “follow the customer” non è l’unica che spiega il multinational banking.

La banca potrebbe essere indotta ad operare all’estero non tanto per seguire la

propria clientela ma

piuttosto per perseguire la propria politica di espansione, qualora ciò non fosse

possibile a livello locale a causa di una elevata concorrenza o a causa delle autorità

antitrust che limitano l’espansione per evitare l’insorgere di situazioni che riducano la

concorrenza. In tal caso le banche si vanno a posizionare in quei Paesi esteri dove vi

sono attese di crescita dell’economia e dove è possibile conseguire elevate

performance. La banca potrebbe decidere di operare all’estero anche perché ha la

possibilità di offrire prodotti e servizi innovativi che le banche locali estere non hanno.

Le banche potrebbero inoltre imporsi all’estero perché provengono da uno stato forte.

Sono diverse quindi le teorie che spiegano il multinational banking. Operando

in più paesi la banca potrebbe migliorare la propria efficienza allocativa, andando ad

allocare maggiore capitale in quei paesi in cui si conseguono maggiori performance.

Attraverso il multinational banking si perseguono strategie di espansione dimensionale

e diversificazione geografica. La principale problematica relativa al multinational

banking sta nella maggiore complessità organizzativa. La banca si trova ad

operare in paesi distanti tra di loro con culture economico-finanziarie diverse. Da ciò

derivano difficoltà nel controllare e coordinare l’attività svolta nei diversi paesi nonché

elevati costi di controllo e coordinamento.

In teoria essere presente in più territori comporta la possibilità di meglio sfruttare le

opportunità di

rendimento derivanti dai diversi paesi in cui si opera. Ma ciò è possibile principalmente

quando si opera in paesi limitrofi, con caratteristiche omogenee rispetto a quello di

appartenenza.

Nel multinational banking la banca va ad operare in paesi di più continenti, deve

affrontare problematiche relative alla distanza esistente tra i diversi paesi nonché

problematiche relative alle differenze culturali, sociali economico e finanziarie di

questi. Le differenze possono rappresentare anche delle barriere all’entrata non

indifferenti.

Ci si domanda quindi come si possa portare avanti una politica di sviluppo all’estero

senza ridurre le relazioni con la clientela locale e contemporaneamente ottenere

economie di scala. In tal senso rivestono un ruolo fondamentale le tecnologie che

possono favorire lo scambio di informazioni fra sede centrale della banca e le filiali

sparse nel mondo nonché un accentramento di processi comuni. Anche se lo sviluppo

delle tecnologie dovrebbe rendere possibile un accentramento di funzioni comuni, ciò

in realtà non si realizza a causa delle elevate distanze tra sede centrale e filiali e tra le

filiali stesse, per cui le economie di scala e di scopo sono molto deboli.

Ci si domanda quali sono i vantaggi competitivi di una banca per potere entrare in un

mercato estero. I vantaggi competitivi potrebbero derivare da conoscenze,

competenze interne alla banca che le banche

locali estere non hanno nonché da prodotti innovativi non disponibili nei mercati

esteri. La banca potrebbe però entrare in un nuovo mercato anche se non ha questi

vantaggi competitivi acquisendo direttamente banche che operano all’estero che

hanno il vantaggio di conoscere l’economia locale, le esigenze della clientela e di

avere rapporti di fiducia con questa.

In tal caso la banca sfrutta le banche già presenti nel territorio apportando

miglioramenti in termini di organizzazione, conoscenze, competenze e di prodotto. Per

quanto riguarda gli effetti positivi e negativi del multinational banking se ne possono

introdurre di diversi.

-Tra gli effetti positivi abbiamo sicuramente una maggiore integrazione dell’industria

bancaria e finanziaria. Le banche multinazionali hanno favorito la circolazione di

capitali, hanno allineato le capacità dei diversi sistemi finanziari andando a rendere

maggiormente efficienti quelli di paesi in via di sviluppo.

-Ma il fenomeno del multinational banking porta con se diverse problematiche.

Innanzitutto una rapida ed eccessiva modernizzazione dei sistemi finanziari delle

economie in via di sviluppo può portare a delle instabilità. Vi è il problema relativo

all’emarginazione dei sistemi bancari locali. Le enormi dimensioni rendono poi poco

trasparenti le performance della banca per cui abbiamo un aumento

dell’asimmetria informativa tra azionisti e il management. A conseguenza della

minore trasparenza il management sarebbe incentivato a porre in essere

comportamenti opportunistici, assumendo rischi crescenti sia per coprire i costi sia per

aumentare le performance nel breve periodo e conseguire elevate retribuzioni.

Per quanto riguarda gli effetti del multinational banking nei paesi industrializzati e nei

paesi in via di

sviluppo abbiamo conseguenze diverse:

- Paesi in via di sviluppo : multinational banking rende più efficace e moderno il

sistema finanziario

di tali paesi.

- Paesi industrializzati : aumento della concorrenza.

Una banca multinazionale è una banca che si espande dai propri confini nazionali per

andare ad operare all’estero. Nel fare ciò una banca deve essere molto attenta a

scegliere le aree geografiche in cui operare, valutando attentamente i rischi. Deve

essere valutata la rischiosità della clientela estera, del paese in cui si vuole operare

considerando possibili frizioni politiche e sociali. Il multinational banking implica

una elevata attenzione alla gestione del portafoglio strategico con riferimento

sia alle aree geografiche sia al tipo di attività svolte. La banca deve cercare di allocare

maggiore capitale verso quelle aree geografiche in cui ci sono maggiori margini di

crescita e in cui si conseguono performance elevate. Per quanto riguarda il tipo di

attività svolta all’interno dei diversi paesi possiamo avere:

1) banche che si espandono all’estero specializzandosi in un determinato business.

2) banche che si espandono all’estero e che contemporaneamente perseguono una

strategia di

diversificazione, operando contemporaneamente in più aree d’affari.

Per quanto riguarda i punti di forza di una banca multinazionale si deve considerare la

maggiore capacità rispetto ad una banca nazionale di assistere i clienti che operano

all’

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
16 pagine
4 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mario-Lovable di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione della banca: modelli di business e organizzazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Panetta Ida Claudia.