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I REATI DI STATUS

Il terzo paradigma è dato dai “reati di status” o “reati di possesso” o “reati ostacolo”. Sono figure marginali

di fattispecie, ve ne sono poche. Sono il retaggio del passato, derivano direttamente dal diritto di polizia, in

qualche misura a suo tempo criminalizzato dal diritto penale in senso stretto. Tuttavia sussistono,

sopravvivono nell'ordinamento.

Che caratteristiche hanno?

• la caratteristica è data dal fatto che il fulcro non è sul comportamento oggettivo, sul comportamento

materiale, non è su un dovere, sulla violazione di un obbligo. È orientato piuttosto sulla persona

dell'autore. È un reato soggettivamente caratterizzato. In particolar modo è orientato sul suo status

socio-normativo, qualificato in termini di pericolosità;

• questa figura di reato è priva di evento. Questo però non sarebbe di per sé decisivo, perché sappiamo

che vi sono altri reati privi di evento, reati di pura condotta che sono reati di comportamento, solo che in

questo caso manca anche la condotta. Vi è solo uno status, che è una situazione statica e non

dinamica.Il soggetto viene incriminato sulla base di questa situazione e per il rischio che il suo porsi

nella realtà sociale - in ragione di questo status - crea in termini di pericolosità, quindi di rischio per i

beni giuridici;

• terzo elemento caratterizzante è che qui - anche posto in termini di pericolo, perché il diritto penale

tutela anche dal pericolo concreto e/o astratto e non solo dal danno - vi è sempre un bene giuridico ben

identificato. I reati di comune pericolo tutelano dai pericoli talvolta concreti e talvolta astratti rispetto ad

un bene specifico quale l'incolumità collettiva, cioè il bene vita o l'integrità fisica di un coacervo di

persone. Qui, viceversa, i beni giuridici non sono identificati a priori, casomai per categorie ma

neanche necessariamente per categorie.

Si tratta in effetti di relitti dello stato di polizia, sopravvissuti nel nostro ordinamento. Alcuni sono stati

addirittura introdotti ex novo. Prima ve ne era un serie più ampia, ma alcuni sono stati dichiarati

incostituzionali.

Tipico es., anche se è un contravvenzione, è l'art. 707 cp, rubricato “Possesso ingiustificato di chiavi alterate

e di grimaldelli”: “Chiunque, essendo stato condannato per delitti determinati da motivi di lucro, o per

contravvenzioni concernenti la prevenzione dei delitti contro il patrimonio, o per mendicità, o essendo

ammonito o sottoposto a una misura di sicurezza personale o a cauzione di buona condotta (questo

inciso è caduto in forza di una pronuncia della Corte Cost., che lo ha dichiarato illegittimo), è colto in

possesso di chiavi alterate o contraffatte, ovvero di chiavi genuine o di strumenti atti ad aprire o a

sforzare serrature, dei quali non giustifichi l'attuale destinazione, è punito con l'arresto da sei mesi a

due anni.”

È un reato proprio. Questa fattispecie è costruita sulla qualifica del soggetto, su una particolare

qualifica del soggetto, è una qualifica deteriore. Normalmente il reato qualificato è collegato ad una

particolare funzione sociale, istituzionale, normativa assegnata al destinatario dalla norma incriminatrice. In

genere è collegata sia per gli aspetti naturalistici, sia per gli aspetti normativi ad una funzione di protezione

di determinati beni giuridici. Il pubblico ufficiale evidentemente ha la funzione di protezione, di sviluppo e

di implementazione di beni pubblici. Il genitore, piuttosto che il tutore, l'amministratore di una società, ecc.,

ha una qualificazione che si caratterizza per un surplus di status sociale. Hanno uno status sociale più ricco

sopratutto in termini di doveri/di doverosità e quindi di riconoscimento sociale del soggetto comune. Quindi

viene chiamato a più gravi responsabilità, a pene più gravi, tutte le volte che violi quei doveri a cui è

preposto con la sua condotta.

In questo caso, però, lo status/lo statuto è deteriore. Si tratta di un soggetto già stigmatizzato

dall'ordinamento. È un “pregiudicato”. È un soggetto che ha già subito lo stigma criminale, che lo

degrada socialmente. Questa è l'accezione di status.

Il momento naturalistico tipizzante, non corrisponde ad una condotta, ad un dato dinamico, ma ad un dato

statico. Il soggetto “è colto”. Il soggetto è in una posizione di staticità. Questi è sorpreso in una particolare

situazione, in un rapporto - se vogliamo è un reato di possesso - con una cosa fisica, con un oggetto

materiale. In un caso è un oggetto materiale “di per sé illecito”, è uno strumento finalizzato a realizzare

condotte normalmente non consentite dall'ordinamento. Ma non necessariamente è tale. Può trattarsi,

ovviamente se togliessimo tutto il resto, anche di mere chiavi genuine, non alterate di cui non è in grado di

spiegare le ragioni per cui ne è in possesso.

Allora, se togliessimo tutto il resto, probabilmente ciascuno di noi in questo momento sarebbe perseguibile di

una condanna da sei mesi a due anni, perché certamente ciascuno di noi, probabilmente, avrà in tasca il

proprio mazzo di chiavi. Non escludo che qualcuno di voi possa aver preso uscendo di casa un mazzo di

chiavi che addirittura non è in grado di riconoscere e per cui non saprebbe spiegare come mai le ha nelle

proprie tasche e se togliessimo tutto il resto dovrebbe scattare ovviamente un'insensatissima incriminazione

penale. Ciò che trae fuori dalla follia, dalla dimensione paradossale, una situazione di questo genere è il fatto

che nessuno di noi si trova verosimilmente, nella situazione fondamentale, quella caratterizzante (che

distingue una condotta comune tipica da una situazione/un modello penalmente rilevante) e cioè l'essere

“pregiudicati” dall'ordinamento per un reato di un certo tipo, motivato da ragioni di lucro.

Quindi da qui deduciamo gli altri due elementi, posto che qui non vi è una condotta, è un reato senza

condotta, oltre che ad essere senza evento. Gli altri due elementi sono che certamente la ratio politico-

criminale, il fondamento di questa norma è di prevenzione di una pericolosità astratta collegata allo status del

soggetto e non alla sua condotta in sé, se non in termini di anticipazione estrema della tutela penale.

Ovviamente è necessario che il soggetto sia trovato con grimaldelli vicino ad una porta, ad una cassaforte.

Addirittura in un atto preparatorio di un reato contro il patrimonio.

Qui addirittura si va al di qua della soglia del tentativo di un atto esecutivo. Siamo anche al di qua di un atto

preparatorio perché non è necessario che il soggetto si accinga. Il soggetto, infatti, è semplicemente colto (sta

dormendo nella sua stanza e viene trovato con questi oggetti). Quindi qui si fa riferimento ad atti pre -

preparatori e quindi vi è una generica pericolosità. Il terzo elemento è dato dal fatto che qui non vi è

l'identificazione di un bene giuridico direttamente tutelato da questo norma. Si potrebbe dire che qui è

tutelato il patrimonio. Sì, anche il patrimonio viene evocato, ma bastano per la qualifica tipica soggettiva i

motivi di lucro della condanna precedente. I motivi di lucro si attagliano anche a reati non necessariamente

contro il patrimonio, a reati contro la persona, contro la proprietà industriale. Quindi vi è un numero

indifferenziato di beni giuridici, senza l'identificazione specifica/precisa di un bene giuridico tipico, che

invece è cosa normale/caratterizzante di qualsiasi altro paradigma diverso dal reato di status che noi troviamo

nell'ordinamento.

RIASSUMENDO

Facciamo uno schema delle caratteristiche dei diversi paradigmi:

1. Schema dei reati di comportamento.

Qual è lo schema del reato di comportamento?

Rc = D + C + (+/- E) ∫ BG (BG1 + BG2)

Il primo elemento è il destinatario della norma (D). Elemento caratterizzante che si riferisce all'autore del

reato, al soggetto, all'agente, a colui che realizza il fatto di reato, che è un fatto umano.

Ad esso si aggiunge una condotta (usiamo il termine comportamento) (C), cioè l'esteriorizzazione

dinamica, la manifestazione del corpo umano che modifica la realtà esteriore naturalistica.

Inoltre si aggiunge un evento (E), che però +/-. E' preceduto alternativamente o dal segno + o dal segno -,

perché abbiamo la distinzione tra i reati di evento, in qui l'evento è preceduto dal segno + perché esiste un

evento naturalistico, e i reati di pura condotta, che fanno a meno dell'evento, e quindi se vogliamo

immaginare, rappresentare l’evento lo dobbiamo far precedere dal segno -, perché in questo caso manca un

evento.

Comunque tutto ciò, ma essenzialmente l'evento laddove esiste, è funzione del bene giuridico (BG), che è il

nucleo la cui lesione, la cui offesa materializzata dell'evento fonda la legittimazione della pena. Bene

giuridico, che può svilupparsi in questo senso: BG1, BG2, ecc.. Non necessariamente il bene giuridico è uno

solo, ma può essere più di uno. Qui sviluppiamo questa formula con riferimento al destinatario e con

riferimento al comportamento.

D → Dc vs Dp

Con riferimento al destinatario abbiamo il destinatario comune (Dc) vs il destinatario proprio (Dp). Pertanto

distingueremo i reati comuni dai reati propri. Il destinatario proprio è elemento specializzante del tipo, per

cui nell'ipotesi in cui sia un tipo mutuato o parallelo ad un reato a destinatario comune la norma è speciale e

quindi viene in interferenza con l'altra fattispecie. Si ha un concorso apparente di norme.

C → Cc vs Co [ Cop / Coimp]

Con riferimento alla condotta la distinzione fondamentale è tra condotta commissiva (Cc) e condotta

omissiva (Co); e rispetto alla condotta omissiva avremo reati commissivi propri e reati omissivi impropri,

con il quesito circa la possibilità di mantenere questa seconda sottospecie di condotta, la condotta omissiva

impropria, nell'ambito dei reati di comportamento o di farla trasmigrare nei reati d'obbligo.

2. Schema dei reati d'obbligo

Ro = D ∫ (Δ) + Δ ∫ (BG) (BG1 BG2) + Cn ∫ v (Δ) + E

Nei reati d'obbligo abbiamo un destinatario (D), la cui collocazione è funzione di un dovere specifico (Δ),

che incombe su di lui funzionalmente, che lo caratterizza, che è stato assunto liberamente dal destinatario.

Caratterizza la sua figura come destinatario della norma penale. Questi è il destinatario della norma penale,

in quanto &egra

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A.A. 2015-2016
114 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vama.lo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale progredito e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Paliero Enrico.