Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
BERNINIA
Seconda della lingua tutti i tratti linguistici sono veicolati da categorie linguistiche diverse e assumono valori differenti. Le lingue si comportano diversamente perché usano categorie linguistiche diverse, ma per veicolare tratti che sono comuni (la temporalità è in tutte le lingue anche se in maniera diversa). L'ordine di ci spiega acquisizione a livello della comparsa dei tratti. Se c'è una competizione in una lingua fra forme diverse che veicolano lo stesso lavoro semantico, "forse", quella più articolata nel sistema verbale appare dopo. Se per manifestare la modalità ho il la modalità arriva più tardi. Si acquisiscono prima le forme che esprimiamo attraverso alla morfosintassi altrimenti non le veicoliamo direttamente. Il participio passato e l'imperfetto l'aspettualità, marcano prima di tutto e arrivano abbastanza presto perché non ci sono altri mezzi linguistici in italiano.
per marcare la differenza diaspettualità nel passato (non ci sono altri mezzi per stabilire gli elementi della trama e quelli diprimacornice). Non stupisce che le forme che veicolano, in opposizione, emergano nell'interlinguadi altre.Marcano anche la temporalità, che può però essere recuperata dal discorso.
MARTINA PITTALIS - UNIBO
Modo (es. condizionale) può essere reso anche con mezzi lessicali, come verbi di opinione (es., 'penso') o avverbi epistemici (es., 'forse').
Persona, numero, genere e diatesi si ricostruiscono:
- da fattori contestuali, es. numero: "Sara e Lena è arrivato"
- da conoscenze enciclopediche, es. genere "Lui ha partorito"
- da ordini diversi dei costituenti, es. diatesi "chiavi trovare gente" dell'ordine dei(a secondacostituenti io posso dare l'idea di sé sto costruendo un passivo o un attivo).
Questo ci dimostra come quando
c'è una concorrenza di forme, e quindi l'esistenza di forme non strettamente linguistiche ma contestuali enciclopediche ecc., fa sì che alcuni tratti vengano acquisiti più tardi. 20/02/2019
L'acquisizione della MORFOLOGIA NOMINALE
- nell'input
Scarsa salienza fonica: gli apprendenti hanno occasione di fare esperienza della flessione. L'italiano è pervaso di esempi di flessione (accordo fra nome e aggettivo, fra nome e articolo e anche l'accordo del participio). È molto frequente ma anche poco percepibile: è veicolata da elementi poco percepibili nell'input ha scarsa salienza fonica, (spesso vocale finale, desinenze, articoli).
- "pane"
Scarsa trasparenza: desinenze hanno uguale forma ma che veicolano valori diversi "bambine" uno stesso suono assume valore diverso a seconda della parola a cui si unisce. È difficile per l'apprendente attribuire un rapporto univoco forma
• La categoria del genere è molto ricca e complessa. Spesso il genere grammaticale non corrisponde al sesso veicolato del nome: scarsa corrispondenza tra forma e significato del genere: a opposizione di sesso: "la tigre", "il serpente"; o non corrispondente "il nipote" vs "la nipote" in cui è l'articolo che ci aiuta a farci capire il genere della parola; non desumibile nomi inanimati: "il sole"; concorda con l'articolo: "bambino/a". Eccezioni in cui il genere
Gli apprendenti sembrano seguire una sequenza di acquisizione particolare quando si avvicinano alla forma.
L'accordo: sequenza di acquisizione → All'inizio dell'apprendimento, nella forma basica, la parola veicola solo il significato non
c'è nessuna consapevolezza grammaticale: semantico, • "Un "tanti "lalibro" ma libro", bambino"; → l'accordo l'articolo A un certo punto arriva una forma di codifica grammaticale che coinvolge fra l'articolo e il nome e avviene prima determinativo e poi per quello indeterminativo (parliamo Prima la codifica dell'articolo determinativo "la", "lo" del singolare). ("il", appare molto dopo) e poi quello indeterminativo. In questa fase possiamo trovare ancora la sovra-estensione del femminile sul maschile: "la ma "il In questa fase l'apprendente non è bambino", raramente si trova bambina". ancora in grado di elaborare i casi particolari. Non conosce il genere di tutte le parole che incontra. 22 MARTINA PITTALIS - UNIBO il "problema" finisce con "a" per cui è femminile, ma in realtà è maschile, ma Quindifa delle ipotesi:in una prima fase troveremo casi come questo. Oltre ad apparire il plurale determinativo, usato inun accordo ma non è amaniera sistematica e non corretta, appaiono gli articoli indeterminativi: c'èquesto stadio di acquisizione che il genere viene attribuito: un mano. –Accordo aggettivo nome:• Gli aggettivi determinativi li troviamo molto spesso: spesso a sostituzione degli articolianche perché sono più percepibili nell'input.• l'aggettivoAggettivo attributivo (la bambina piccola) e dopo appare predicativo (labambina è piccola: c'è una distanza sintattica che rallenta l'elaborazione.• l'accordoPoi arriva con il participio passato: i nomi che hanno un genere reale arrivano ade nelle interlingue è interessante vedere come prevale l'accordo a sensoessere accordati prima("i genti sono cattivi").TEORIA DELLA PROCESSABILITÀ (TP)È unateoria più accreditata e sistematica, anche se tratta solo di fenomeni di morfosintattica, ma èpiù generalizzabile di altre.
Perché queste sequenze? Fino ad ora le abbiamo solo descritte.
GRAMMATICA UNIVERSALE: Le teorie oltre a descriver ei fenomeni pretendono di crearemodelli per spiegarne le ragioni. I modelli deduttivi, come quello di Krashen, ci dicono che abbiamoun building sillabus che ci permette di elaborare e poi usare la lingua in determinati stadi (sono pocofalsificabili).
LA FUNZIONALITÀ della lingua:
- frequente nell’input. La lingua italiana è pervasa di flessione ma
- LA FREQUENZA: è piùgli apprendenti non partono da lì.
- L’UTILITÀ: Cosa è utile e cosa non lo è (legato al contesto). Ci sono altri elementi non“Lui partorisce”: l’accordo è ridondantegrammaticali che veicolano gli stessi significati:rispetto alla conoscenza enciclopedica, quanto
Importante è quella codifica grammaticale perché il messaggio venga veicolato. Se l'apprendente ha una via più semplice per esprimere una cosa, userà quella.
• LA TRASPARENZA: una più chiara relazione tra forma e funzione. Tutti i casi in cui a una forma corrispondono più funzioni, o una funzione è veicolata da forme diverse: è meno trasparente, presuppone un'elaborazione cognitiva più elaborata (più input = più tempo).
LA PROCESSABILITÀ: la facilità di elaborazione.
La teoria della processabilità è una teoria che si introduce nelle ipotesi cognitiviste: teorie non modulari, empiriste, partono dal presupposto che gli apprendenti assumono delle regolarità una volta esposti all'input hanno la capacità di creare delle associazioni nell'input che ricevono.
Perché TEORIA DELLA PROCESSABILITÀ
Si concentra solo sulla morfosintassi ed è
Stata indagata solo su alcune lingue (parliamo di L2). Gli aspetti salienti:
- C'è - Non un'opposizione lessico morfosintassi, ma gli stadi di sviluppo partono dal lessico all'inizio che viene gradualmente grammaticalizzato. La forma base è lessico, senza grammatica, ma gradualmente l'apprendente inizia ad attribuire delle categorie linguistiche a diverse parole. 23MARTINA PITTALIS - UNIBO
- Questa grammaticalizzazione avviene per mezzo di una gerarchia universale di procedure l'apprendente ha a propria disposizione quelle di elaborazione cognitiva: inizialmente risorse cognitive (non strettamente linguistiche: memoria, associazione logica) e nelle prime fasi fa appello a queste procedure cognitive generali. Progressivamente ne sviluppa di più raffinate, più strettamente linguistiche che gli permettono di elaborare la lingua. Imparo la lingua e contemporaneamente sviluppo delle abilità che diventano sempre più
specifiche e linguistiche mi consentono di elaborare altra lingua.
Durante l'elaborazione di un enunciato queste procedure si attivano seguendo una scala di difficoltà. Le procedure cognitive e cognitivo-linguistiche emergono in un ordine preciso e implicazionale, se io non ho "a" non posso avere "b" e per avere "b" devo avere "a": Gerarchia di processabilità. Non è possibile attivare una procedura per esempio di ordine sintagmatico se non ho già la procedura intra-sintagmatica.
L'acquisizione della L2 è anche l'acquisizione delle abilità per acquisire la L2.
PRINCIPIO 1: MODELLO PER LA PRODUZIONE DEL PARLATO (Levelt, 1989)
È una teoria psicolinguistica che offre un modello della sequenza temporale della produzione del parlato. Le FASI ATTRAVERSO LE QUALI UN PARLANTE ARRIVA A PRODURRE I NOSTRI ENUNCIATI:
- si parte da un Piano concettuale: prima di produrre i nostri
enunciati si parte dalla ricerca del concetto: concetto lessicale
2. Selezioniamo i lemmi, le parole non grammaticalizzate che veicolano i concetti che vogliamo esprimere: selezione lessicale
3. Creiamo i lessemi: grammaticalizziamo il lessico e atti
4. Codifichiamo il tutto fonologicamente
5. Arrivo della produzione
Questa è una teoria che spiega la produzione del parlato. delle procedure di linguistica rispecchia l'ordine delle procedure attive L'acquisizione elaborazione nella produzione del parlato. Questo modello è stato preso dalla teoria della processabilità come assunto di partenza.
PRINCIPIO 2: GRAMMATICA LESSICO-FUNZIONALE (Bresnam, 2001)
Le frasi sono analizzabili sulla base di 3 diverse strutture gerarchiche:
- Struttura argomentale: quali sono i ruoli semantici assunti dai diversi elementi della frase Ci dice chi è l