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DALLA TIPOLOGIA LINGUISTICA AL CONCETTO DI SOGGETTO

Nell'800, prevalendo lo studio comparativo, si sono ricercate le famiglie di lingue con origine comune, mentre nel 900 è prevalsa la ricerca di princìpi che non fossero geneticamente motivati. La tipologia morfologica elaborata nell'800 contava sull'analisi dei morfemi: ci sono lingue senza morfemi come il cinese, quelle con morfemi a funzione univoca, mentre quello che usiamo noi ha affissi a funzione multipla; infine il sistema incorporante, con un'unica parola per più elementi. Le differenze minime all'orecchio cioè le difficoltà per lo straniero è lo stesso per lo studente che accosta il latino. Però la tipologia morfologica non rendeva merito delle differenze.

Invece il 900 ha dato un'altra visione del problema, anche perché si è cominciata a studiare la lingua nella sua struttura (strutturalismo), si comincia a vedere se esistono universali linguistici.

senza pensare alle genealogie. Uno dei primi elementi venuto alla luce è l'ordine delle parole: la nostra è una lingua SVO, soggetto-verbo-oggetto, poi ci sono SOV e VSO, le altre possibilità non sono attestate, se non in minima parte. Insieme a questo ordine, ci sono altri ordini simili, come quelli delle preposizioni o la posizione dell'aggettivo modificatore, quello che restringe il senso, e poi l'ordine del genitivo, tutti che possono trovarsi prima o dopo a seconda delle lingue. Generalmente questi ordini si assommano tra di loro, se una lingua ha un certo ordine nella frase ha determinati altri ordini, ma non è così in assoluto, perché per esempio nel latino ci sono formazioni che cambiano. Ognuno di noi sa come si compongono gli elementi nel giusto ordine. NOAM CHOMSKY cominciò a parlare della lingua come un fatto innato, contro le evidenze a lui contemporanee: c'è la svolta innatista. Questo ha portato

Capire che non tutte le sintassi sono possibili, ogni lingua storica obbedisce ad alcuni principi comuni (teoria dei principi e dei parametri). Esistendo questi principi, esistono valori finiti, di solito 2 o 3 massimo, tra cui la lingua storica può scegliere. Cosa succede nell'apprendimento? Il bambino paragona quello che sente con la matrice che possiede ed esclude il parametro che non ricorre nella lingua che sta sentendo e quindi apprende il parametro funzionante. Uno dei principi universali è che le lingue sono strutture gerarchiche, nessuna si spiega per successioni lineari. Questo è dimostrato dalle due frasi nella slide (portato dentro/dentro lo specchio): apparentemente non c'è una diversità dal punto di vista dei singoli elementi, ma per gli elementi semantici che lo compongono sono assolutamente diversi, tanto è che la sintassi è differente. Di solito i test che si fanno sulla non-linearità della frase sono quelli dello spostamento.

AndreaMoro con dei neuroscienziati ha provato a insegnare una lingua che non rispetta questa struttura ma ha una sequenza lineare. La apprendevano ma dal pdv neurologico, nell'utilizzare questa lingua inesistente, non si attivavano le aree interessate al linguaggio, quindi dal cervello non venivano riconosciute come linguaggio, quindi conferma dal pdv medico l'intuizione di Chomsky. Uno dei parametri è l'ergatività. I ruoli semantici, che stanno prima della manifestazione linguistica e di una lingua storica, si esprimono in funzioni grammaticali, per esempio nei casi latini. Quando noi parliamo di fenomeni grammaticali come il soggetto, parliamo della grammaticalizzazione in una lingua specifica di un certo ruolo semantico che invece non è specifico. Ma ogni lingua grammaticalizza a modo suo. Per esempio noi diciamo 'io ho una figlia', mentre in latino e russo c'è il dativo di possesso, dal pdv semantico però la situazione.

è la medesima. Vedi altri esempi slide. È la famosa sintassi dei casi,lo studio dei luoghi dove la sintassi del latino si discosta da quella dell’italiano.Sono costrutti che a noi sembrano stonati. L’ergatività è un sistema di casi diverso dal nostro. Nella slide, noi siamo quelli di dx, il che significa che nella ns lingua non rileva se il soggetto è agente o no, rileva la differenza tra queste due cose e l’oggetto. Invece a sx nelle lingue ergative, l’agente si oppone a due elementi accomunati cioè l’oggetto e il soggetto non agente. Vedi slide basco. Se c’è un verbo intransitivo, non c’è da distinguere l’oggetto, che si può accorpare col soggetto. Se invece è marcato l’oggetto, che il soggetto sia un agente è indifferente. È un principio di economia, la ratio dei due soli casi. Questa cosa ci serve perché anche in una lingua non ergativa come la ns,

Ci sono fenomeni linguistici che ci fanno pensare all'accoppiamento tra l'oggetto e il soggetto non agente. Ci sono alcuni verbi transitivi ad alternanza ergativa. Ci sono verbi in cui l'oggetto diventa il soggetto. Vediamo gli esempi. La differenza con la forma passiva è che l'agente c'è, ma non è espresso, mentre in 'le tasse sono aumentate' l'agente non esiste proprio. È presente nel temaprocesso ma non lo determina, e si chiama come ruolo semantico, parola che però indica due cose diverse tra loro in linguistica. In una lingua ergativa, sarebbe nello stesso caso del soggetto. Vedi tutti esempi slide. Nel passaggio da forma transitiva a intransitiva, ci sono soggetti non agenti. Non sono eccezioni, sono una delle possibilità che la lingua italiana ci presenta. essere. Questi soggetti non agenti sono tutti i verbi transitivi con ausiliare Gli inergativi hanno la variante inaccusativa, che sono tutti

quelli con l'ausiliare essere. Gli intransitivi con l'ausiliare avere e il soggetto agente si comportano come i transitivi. Mentre i verbi con soggetto non agente hanno l'ausiliare essere come i passivi. Vedi slide e poi schemino finale con gli insiemi: il transitivo ha in comune con l'intransitivo il soggetto-agente e l'ausiliare avere, mentre ha in comune con gli inaccusativi il tema, che per il transitivo è oggetto e per l'inaccusativo è soggetto; il transitivo ha la forma passiva in cui il paziente diventa soggetto. Tutto gira intorno a questi 3 ruoli: agente-tema-paziente. C'è poi anche la grammaticalizzazione della differenza tra transitivi e intransitivi. Oppure in tedesco un verbo può avere una coniugazione forte o debole. Il concetto di soggetto è in competizione con altri concetti di soggetti. I 3 concetti che concorrono nella spiegazione dell'argomento sono: il concetto semantico di agente e poi il tema,

un altro concorrente, che non è inteso nel significato di prima ma inteso in contrasto con rema ed è un concetto comunicativo. Il tema in questo senso è l'elemento in prima posizione ed entra in conflitto col soggetto perché lo troviamo dove di solito sta il soggetto, all'inizio della frase. Poi il soggetto entra in dialettica con le caratteristiche tipologiche dell'italiano, quindi l'italiano è una lingua soggetto nullo quindi possiamo trovare il soggetto sottinteso; poi è una lingua SVO quindi il soggetto è in prima posizione di solito, e se non lo è, è marcato; poi il soggetto può anche non essere agente. Quando un elemento diventa soggetto di punto in bianco in un testo, si crea ambiguità. Ci sono diversi casi di ambiguità. Poi c'è la necessità di rendere chiara la dipendente implicita: il gerundio e il participio hanno sempre il soggetto della principale, mentre

L'infinito no. Vediamo la questione della prima posizione: in italiano è fondamentale quando nient'altro può chiarire chi è il soggetto. Però ci sono dei casi in cui il soggetto non è a inizio frase, come nelle frasi marcate, le frasi con verbo a costruzione inversa (a Marcello piace) e i verbi inaccusativi con verbo in prima posizione. Quindi non è obbligatoria la prima posizione.

Poi c'è anche il soggetto non agente. Ci sono soggetti che per forza non sono agenti, come nelle frasi passive. Dove si vede bene la differenza tra agente e soggetto? Nelle forme che sono impersonali e nel si passivante, non c'è l'agente ma c'è il soggetto. Ci sono molti esempi poi di soggetti prototipici in cui soggetto-agente-tema coincidono e sono frasi ed esempi semplici che non fanno venire dubbi. In realtà appena ci sono soggetti non agenti o soggetti che non sono tema, le difficoltà vengono a galla.

La vera definizione grammaticale di soggetto è: è quello che concorda col verbo della predicazione, che predica del soggetto. Con la possibilità di fare la verifica del plurale: il soggetto non ha agente per esempio; ha la stessa caratteristica per cui cambiando il soggetto cambia il verbo? Idem per il soggetto non tema. Ci sono anche gli esercizi di trasformazione. Poi il soggetto può non essere un nome e lo rende meno prototipico. Il soggetto è un concetto che va approfondito negli anni sempre più profondamente per arrivare ai soggetti meno prototipici che sfuggono alle casistiche più comuni. C'è un ordine possibile di difficoltà indicato nella slide. Non si possono affrontare quesiti nelle verifiche se non sono stati affrontati in classe i casi più complicati. Per non parlare dell'anacoluto (vedi slide). È sparito dall'uso ma è molto utile. Anche la scelta degli ausiliari è.

abbastanza difficile, sia per stranieri ma anche per italiani. Il quesito di scuola media ha avuto solo il 26% di risposte corrette. La scuola quando corregge l'errore non lo fa per purismo, ma per fare vedere la qualità dell'italiana medio-alta, utile per comprendere i saggi, i giornali, la critica, ecc. L'anacoluto è un tipo di errore grave.

LEZIONE 14 - 08/04/21

Esercizi anacoluto: le frasi che funzionano sono quelle in cui il verbo è informa esplicita. Nelle forme implicite, il soggetto dev'essere lo stesso della reggente, tranne in alcuni casi specifici.

Quando abbiamo parlato del soggetto, abbiamo distinto dei livelli:

  • sintattico, concordanza soggetto-verbo
  • semantico, agente
  • posizione dell'ordine della frase, tema

Questo ci dice che la lingua è a strati. La coppia significante-significato, con un sistema di comunicazione complesso come la lingua umana, non funziona. La studiosa di didattica della grammatica Berretta già

nel 1977 se la prend
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Publisher
A.A. 2021-2022
54 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/02 Didattica delle lingue moderne

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher orangesky di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica della lingua italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Polimeni Giuseppe.