Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 8
Appunti di tutte le lezioni del prof Cosi, Religioni del mondo classico Pag. 1 Appunti di tutte le lezioni del prof Cosi, Religioni del mondo classico Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 8.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di tutte le lezioni del prof Cosi, Religioni del mondo classico Pag. 6
1 su 8
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Rudolph Otto -> definito affascinante e terribile, concetto espresso nella rottura di livello. Il sacro

affascina l’uomo, spinto a unire e identificarsi col sacro attraverso il rito. Contemporaneamente il

sacro può essere terribile perché la manipolazione va fatta secondo le regole, con le liturgie giuste,

solo alcune persone possono avere accesso al sacro. Rottura di livello a volte è drammatica e

3

produce conseguenze significative in questa relazione tra umano e divino che può essere positiva

o negativa.

Qualificazione di questa etnia sovrumana in questa rottura di livello, dov’è collocata? Eliade

afferma che ci sono due luoghi:

sopra -> è superiore su diversi aspetti. E’ in cielo e nel cielo accadono cose che creano

1. curiosità, il cielo può essere limpido, coperto dalle nuvole, dal cielo possono scendere cose,

alternanza della luce e delle tenebre, c’è la luna ecc.. Il cielo è un punto di riferimento per tutte

le civiltà, è costante. Le entità sovrumane proprio per queste curiosità che ci spiegano cosa

succede è costante per questo sono collocate in alto e nel cielo.

il prima/prius -> il primo assoluto, totale, il momento iniziale, momento prima del quale non c’è

2. nulla, momento delle origini del tutto, di ciascun elemento della realtà. Prima della creazione

Dio c’era già. C’è stato un “tempo” prima: il prius. Tempo del prius, tempo precedente a quel

momento della realtà, secondo questa idea la realtà non viene ad essere

contemporaneamente per opera della volontà della divinità ma la realtà viene ad essere man

mano. Se ne riparlerà nella mitologia. Prius spezzettato in varie situazioni antecedenti, prima

dell’esistenza di ciascun elemento della realtà. Per i monoteismi la realtà è presente gia nel

momento della creazione, altre religioni non hanno il concetto di creazione totalizzante e hanno

invece il concetto della venuta in essere elemento per elemento nel tempo della quotidianità,

un elemento per volta.

religioni fredde -> hanno meno sviluppato i concetti

Tutte le religioni coinvolgono la filosofia, le teologie delle religioni sono filosofie.

Elemento psicologico -> tutte le religioni coinvolgono la psiche umana, l’uomo è coinvolto

psicologicamente nella vicenda religiosa, nella pratica e in alcuni casi dalla religione subisce dei

condizionamenti e a volte dei traumi, dei rischi e pericoli, coinvolgimento psicologico.

religioni come organismi viventi -> come un uomo fatto di organi e apparati ciascuno dei quale ha

degli scopi, funzionano in relazione reciproca con gli altri organi.

La religione è quella cosa che possiede tutte queste cose, è una definizione dell’oggetto minimale

e povera ma ha il vantaggio di non avere errori di definizioni precedenti e soprattutto copre la

totalità degli oggetti e fatti religiosi. Ricerca dinamica e nulla di definitivo.

oggetto -> ci spinge a riflettere e decidere il metodo, costruito e scelto il metodo si comincia a

studiare l’oggetto, è un circolo vizioso, è sempre qualcosa che deve “aggiustarsi” la relazione tra

oggetto e metodo.

il metodo -> è fatto da strumenti e procedure. Dipendono dalla natura dell’oggetto. Il metodo più

efficace in questa operazione di decostruzione è quello storico-comparativo, storico perché fa

riferimento ad oggetti storici, perché utilizza le fonti e tutti i documenti che cin informano su quella

religione, storico perché dopo aver studiato le storia delle religioni crea una narrazione storica.

Comparativo nel senso che il pilastro della ricerca storica delle religioni è la comparazione

(=confrontare due o più oggetti per ricavarne gli elementi simili/analoghi e gli elementi differenti).

Tutte le cose che si possono comparare hanno qualcosa in comune e qualcosa di differente.

Che cosa si pone a confronto con il metodo storico comparativo? varie religioni x es cristianesimo

e buddhismo. Il fine a cui si vorrebbe arrivare è la comparazione tra tutte le religioni (anche se è

praticamente impossibile). Bisogna “ridurre il bersaglio” e partire dagli elementi religiosi simili e

compararli.

Perché questa è la procedura più efficace? perché in questo modo realizziamo un’illuminazione

reciproca tra i due ambiti. In alcuni ambiti che non si sapevano sono emersi solo tramite la

comparazione. Privilegiano le somiglianze rispetto alle differenze.

Vengono costruite le categorie “tipologia” storico-religioso (come x es operatore del sacro

giapponese e quello dell’antica Grecia). Col procedere della comparazione non bisogna più

cominciare da zero ma possiamo utilizzare il provvisorio strumento che abbiamo realizzato come

elemento di comparazione. Si può fruire dei risultati delle analisi comparative fatte dagli altri (anche

se bisogna metterle in discussione).

___

Si cerca l’essenza della religione e s’incontrerà lo stesso nucleo in tutte le religioni in quanto sono

costituite tutte nello stesso modo. Nucleo universale nello spazio, costante perché si ritrova

4

sempre. L’essenza del cristianesimo può essere l’amore e le sue diverse forme (amore per dio, per

gli uomini ecc..), religione di salvezza, incarnazione della divinità.. Sono presenti anche in altre

religioni che però non possono essere definite universali “delle religioni” ma solo di alcune.

L’essenza dell’islam (=trad. sottomissione). difficoltà di trovare l’essenza della religione, anche se

si trovasse non è sempre la stessa, ciascuna religione ha la sua essenza. Non c’è un’universalità

di essenza.

Che cos’è una definizione e come si raggiunge una definizione efficiente? La definizione è una

descrizione degli oggetti. Definizione di tipo ostestivo = non dico com’è fatta ma ve la mostro e voi

vi costruite la definizione. L’occhio di chi guarda definisce la religione. Un’altra spiegazione:

definivano i punti distintivi della religione, cosa sta dentro e cosa sta fuori. Si definisce cosa è

dentro e cosa è fuori alla definizione, non è sempre semplice definire cosa è dentro o fuori la

religione. In molti casi ciascuna religione è legata a cose che nel sentire comune non fanno parte

della religione (x es a Roma antica religione e politica sono intrecciate in alcuni casi è impossibile

tagliare di netto tra loro; i sacerdoti/operatori del sacro erano anche dei funzionari pubblici, quindi

profani). Alcuni studiosi affermano che è impossibile trovare gli elementi portanti della religione.

Origine e pericoli della comparazione

la comparazione non nasce all’interno del mondo della religione ma è nata a fine 800 tramite la

glottologia. Il padre della comparazione si chiamava Maximilian Muller (nell’ambito della linguistica)

il quale si trasferisce in Inghilterra. Questo periodo viene definito risorgimento italiano. Anche nel

campo della glottologia si sviluppa qualcosa in questi decenni. Gli studiosi si resero conto che

alcune lingue sono legate tra di loro da una somiglianza terminologica, si parti dalle lingue

inservibili in un albero genealogico (lingue religiose, x es il vedico e altre lingue indiani) erano i

capostipiti. Le lingue mutano man mano. Muller ebbe l’idea di mettere in colonna soltanto termini di

carattere religioso (sacrificio, preghiera, divinità ecc) e si accorse che anche questi termini

rispondono alle medesime caratteristiche, hanno la stessa radice. Un passaggio/tentativo ulteriore

avviene quando si cercano le parole dell’agricoltura (campo ecc), sono stati fatti tanti tentativi

settoriali. Questa operazione comparativa con scopi linguistici fu l’inizio della comparazione

nell’ambito religioso. Muller affermava, sbagliando, che esistono le religioni indoeuropee che si

associano tramite le parole. Questo passaggio che arrivo alla formazione della religione

indoeuropea che si manifesta x es tramite i veda. Sono tutte manifestazioni di una medesima

religione. I più antichi indoeuropei la cui civiltà ha sviluppato i veda si davano il nome di

“ari” (ariani). “La comparazione è il fondamento della ricerca” -> la comparazione è lo strumento

fondamentale della ricerca sulle religioni di tipo storico. Anche la comparazione può essere

utilizzata male, c’è un rischio di eccesso di comparazione: comparazione selvaggia-> selvaggia=

senza regole, si compara tutto con tutto, in modo superficiale. Un altro significato è che nello

stesso periodo c’è stata un esplosione di contatto con culture e i missionari scrissero ciò che

videro. Fulcro in cui si svilupparono linguistica ecc.. Questo apporto di materiali nuovi modificò

profondamente il quadro delle conoscenze sulle religioni. Anche i primitivi per quanto selvaggi

hanno una religione e in alcuni casi non è così primitiva come si penserebbe, si osservo che alcuni

elementi (x es rituali o cerimonie) assomigliano a elementi (credenze narrazioni) che appartengono

ad altre religioni. Questo materiale che arrivò in europa tra gli antropologi ed etnologi ed iniziarono

a fare comparazioni, questa però era una comparazione selvaggia.

Nuovo modulo

Concetto religione=

astratto

1. solamente occidentale

2. storicamente condizionato

3.

Nelle lingue germaniche e in quelle slave non esiste una parola corrispondente a religione. In

sanscrito esistono numerosi termini che indicano solo alcuni aspetti della religione: dharma

(=verità, ordine morale), sruti (ciò che viene ascoltato), bakti (devozione agli dei), sraddha

(confidenza). 5

In cinese zong jiao significa dottrina celeste, un concetto usato fin dall’introduzione del buddhismo

in Cina. In giapponese soltanto dopo il contatto con gli europei fu coniata la parola che corrisponde

a insegnamento di ciò che è essenziale. In greco antico molti termini alludono ad aspetti particolari

di ciò che noi intendiamo per religione. Neppure l’arabo conosce una parola perfettamente

corrispondente a religione. In nessuna lingua a parte quelle neolatine esiste una parola

perfettamente corrispondente alla nostra parola religione. Non esiste un concetto che corrisponda

perfettamente a ciò che oggi si intende per religione e neppure sommando o sintetizzando tutti i

concetti documentati si riesce a esprimere ciò che oggi si intende per religione. Non esiste un

concetto generale capace di abbracciare tutte le concezioni religiose dell’umanità. Il concetto di

religione non è presente in tutte le lingue e in tutte le culture. Anche se non esiste la parola

“religione” c&rsqu

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/06 Storia delle religioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eliinyan di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Religioni del mondo classico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Cosi Dario.