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IL TEMPIO DEL DIVO GIULIO
Cesare morì durante la carica di dittatore. Magister aequitum = vice del dittatore, era Lepido. Alla morte i
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due personaggi più in vista erano Lepido e Antonio console e generale di Cesare. Controlla l’Italia mentre
Cesare era in Grecia in guerra. Personaggio molto capace, valido oratore.
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Tempio dedicato ad un uomo morto trasformato in un dio. Fatto dove Giulio Cesare venne cremato, nel
foro. Messo al centro del foro = centralità del padre di Ottaviano e del fondatore del principato. Altare posto
dove Cesare venne cremato, sulla fronte c’erano dei rostri.
Altare posto sulla fronte e le parti anteriori, decorate con rostri, poi cella. Tempio a tutti gli effetti.
Divus = adottata dopo la morte di Giulio Cesare per indicare un imperatore divinizzato.
Restaurato da Adriano.
Giulio Cesare fu considerato dio per volontà popolare e non solo per decisione di Ottaviano o Antonio o
Lepido. Il popolo dopo la sua morte iniziò a dedicargli dei culti.
Nella V Bucolica di Virgilio, circa nel 40 a.C. poco dopo la morte di Giulio Cesare parla dei benefici che Giulio
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aveva portato alla civiltà celebra la morte del giovane Dafni in quale sembra abbia portato la civiltà e la
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cultura attraverso un’allegoria, sembra si riferisca alla morte di Giulio Cesare.
Sappiamo in maniera dettagliata ciò che avviene dopo la morte di Giulio Cesare.
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Shakespeare riporta le parole dette da Antonio in seguito alla morte discorso avvenuto nel foro. Si prende
l’incarico di fargli l’elogio funebre. →
I Cesaricidi avevano in mano la situazione politica ed erano formati da gran parte del senato non volevano
fare i tiranni al posto di Cesare. La situazione venne presa in mano da Antonio, visti anche gli interessi che
aveva nel diventare il “capo”. Per fare questo avrebbe dovuto eliminare Bruto. Si muove in maniera prudente.
Antonio va in senato: bisogna ristabilire la pace, no perseguitare i cesaricidi, facciamo amnistia e in questo
modo molti senatori furono contenti perché in questo modo la morte di Cesare non venne considerato un
omicidio. Dall’altra pare fa si che tutte le proposte di Cesare vengano adottate, in questo modo non viene
considerato un tiranno = non aveva il diritto ad essere divinizzato e la sua memoria era condannata. In più le
sue decisioni erano abrogate. 3
Storia del mondo classico 01/03/2019 Lezione 2
→ →
Poco dopo cambiamento Antonio vuole portare il corpo di Cesare nel foro e celebrare il funerale. I
funerali erano momenti molto delicati (es. tumulti). Al momento della sepoltura Antonio gli fa un elogio,
solitamente veniva fatto alle persone importanti. In certi casi il funerale può essere considerato un momento
politico. Alle sue lodi unisce anche il disprezzo e il disdegno per ciò che era stato fatto. Prende il cadavere
coperto di sangue e definisce rudi e assassini le persone che fecero questo. Il popolo infuriato corse alle case
degli assassini per vendicarsi. I cesaricidi scappano, Cicerone ci lascia una cronostoria e delle lettere nelle
quali dice che Antonio li ha traditi. →
Tutto ciò che è successo con Cesare al di fuori delle tradizioni romane. Nessuno è mai stato seppellito
all’interno del Foro, le necropoli sono state spostate fuori. Dopo Cesare nessun Imperatore fu cremato nel
Foro. La zona dell’ustrina degli imperatori era nel Campo Marzio (40 m di pira e sopra l’imperatore che veniva
bruciato) 4
Storia del mondo classico 06/03/2019 Lezione 3
Forme spontanee di culto per Giulio Cesare.
→
Antonio arbitro fra cesaricidi e cesariani. Dopo il funerale di Cesare si sposta sul versante cesariano e
quando Ottaviano arriva a Roma si trova ad avere di fronte un capo della fazione cesariana in possesso
dell’eredità ricevuta da Giulio Cesare. Cesare aveva fatto testamento e questo gli fu recapitato e
immediatamente andò a Roma e da subito si presenta come il figlio di Giulio Cesare.
Noi conosciamo quello che successe grazie alle lettere di Cicerone (descrive la fuga dei cesaricidi) e anche
alle memorie del Divo Augusto che descrive in maniera ufficiale ciò che successe.
Res Gestae 1
«All’età di 19 anni di mia iniziativa e mie spese allestii un esercito, grazie al quale restituii alla
libertà lo stato soppresso dal dominio di una fazione. Il senato con decreti onorifici mi scelse per
entrare a far parte del suo ordine sotto il consolato di Pansa e di Irzio, attribuendomi la facoltà
propria dei consoli di esprimere la mia opinione, e mi diede il comando militare. Il senato mi
ordinò in qualità di pretore insieme ai consoli per fare in modo che lo stato non subisse alcun
danno. Ma il popolo nel medesimo anno, poiché erano morti entrambi i consoli in guerra, mi
elesse console e triumviro incaricato di redigere la costituzione.»
Arriva a Roma e si indica come figlio il quale vuole l’eredità economica e politica del padre. Antonio fece di
tutto per ostacolare Ottaviano e la sua ascesa politica.
Il testamento è automatico, ma l’adozione ha bisogno di approvazione da parte del comizio curiato (= no vero
comizio, ma riunione di 35 littori che rappresentavano le 30 curie che era il più antico comizio romano, sin
dal tempo della repubblica. Poi sorpassato dalle centurie e dalle tribù, anche per l’aumento della
popolazione. In certe occasioni, però, si servivano ancora di questa istituzione.)
Giulio Cesare divenne una stella e la stella cometa che apparve fu un segno per confermare l’adozione di
Ottaviano. Le comete non entrarono definitivamente come segno imperiale perché con il passare del tempo
prese un significato più negativo (es. l’imperatore stava per morire). →
In presenza dell’erede legittimo Antonio non poteva più gestire il patrimonio viene dato al popolo, come
Cesare aveva lasciato scritto. →
Ottaviano è in una situazione delicata Antonio si era posto come capo cesariano quando fece sollevare il
popolo e divenne un punto di riferimento per i cesariani. Il senato, però, aveva deciso l’assegnazione delle
→
provincie e ad alcuni cesaricidi vennero date delle provincie. Elemento di contrasto assegnazione della
Gallia Cisalpina, di cui Cesare era governatore, a Giunio Bruto (membro della congiura). A Bruto e Cassio
vennero date provincie orientali. Tutto questo entra in contrasto con ciò che stava facendo Antonio.
In questo contesto i senatori e Cicerone riuscirono a prendere Ottaviano dalla loro parte per contrastare
→
Ottaviano in cambio ottenne il potere pretorio anche se non aveva gli anni adatti e non aveva avuto cariche
in precedenza. Egli entrò dunque in senato e divenne senatore (lo si poteva diventare solo dopo aver avuto
1
Storia del mondo classico 06/03/2019 Lezione 3
una carica superiore come console o questore). Egli ebbe in comando dell’esercito, potere coercitivo,
imperium. Non era pretore, ma aveva il potere pretorio.
Ottaviano non vuole ricordare le Guerre Civili, dice che ha salvato lo stato, ma non dice che ha condotto una
serie di guerre (Modena, prende il potere a Roma con la forza). Assieme ad Antonio prende il potere e con
Lepido si uniscono per redigere la costituzione. Cass. Dio XLV
«6. Infatti Antonio gli fece molte ingiurie, con le parole e coi fatti, e particolarmente quando fu
proposta la legge curiata, con cui doveva avvenire il passaggio di Ottavio nella famiglia di Cesare,
Antonio pretendeva di fare ogni cosa perché la legge passasse, ma attraverso l’azione di alcuni
tribuni, faceva costantemente in modo che essa fosse rinviata, in modo che il giovane, non
essendo ancora figlio di Cesare per diritto, non interferisse con le proprietà e fosse in ogni modo
debole.
7. Ma quando una stella, durante tutti quei giorni apparì nel Nord verso sera, fu da alcuni definita
cometa, aggiungendo che prediceva le solite cose, ma la maggioranza non credeva a queste
cose, ma la riferivano a Cesare, interpretando che essa indicava che egli era diventato immortale
ed era stato accolto nel numero delle stelle. Ottavio allora prese coraggio e piazzò nel tempio di
Venere una sua statua di bronzo con una stella sopra la testa…»
→
Teoria pitagorica le persone migliori andavano nel mondo delle stelle, nel cielo.
App., B.c. II. 148
«Gli assassini lasciarono di nascosto la città, mentre il popolo, radunandosi presso il sarcofago di Cesare,
intendeva portarlo in Campidoglio, considerandolo come sacro, in modo che riportasse in un tempio, in
compagnia degli dei. Ma i sacerdoti si opposero ed esso fu riportato nel Foro, là dove si trovava l’antico
palazzo dei re di Roma. I plebei raccolsero tutti gli oggetti di legno e i banchi di cui era pieno il Foro, e tutte le
cose del genere e ci aggiunsero gli abbondanti ornamenti della processione, e molti portarono da casa loro
molte corone e decorazioni militari; poi accesero la pira e tutti passarono la notte presso di lui. È là che il
primo altare fu eretto, dove adesso si trova il tempio di Cesare, che si ritiene abbia meritato di essere onorato
come un dio. Infatti suo figlio adottivo Ottaviano, che, dopo aver cambiato il nome in quello di Cesare e
camminato sulla strada politica di costui, e dopo avere stabilito in modo più solido il regime che vige ancora
ai nostri giorni, di cui Cesare aveva gettato le fondamenta, giudicò che suo padre meritasse di essere onorato
come un dio.»
Tempio del Divo Giulio sorse in prossimità della reggia dei Re di Roma, a grandi linee dove la via Sacra si
biforca nel Foro.
Ottaviano istituisce il culto del Divo Giulio che in precedenza era un culto popolare. Augusto può utilizzare
l’espressione “Divi Filius” = figlio di un divo. 2
Storia del mondo classico 06/03/2019 Lezione 3
Suet. Aug. 29
«Realizzò numerosi monumenti pubblici. Tra questi ecco i principali: un Foro con un tempio di
Marte Ultore, un tempio di Apollo sul Palatino, un altro di Giove Tonante sul Campidoglio. Costruì
un Foro perché, data l’affluenza della folla e il numero dei processi, i due esistenti non erano più
sufficienti e sembra ci fosse bisogno di un terzo; per questo ci si affrettò ad inaugurarlo, senza
che fosse terminato il tempio di Marte e si stabilì che in ecco fossero tenuti specialmente i
processi pubblici e si facesse l’estrazione a sorte dei giudici. Quanto al tempio di Marte aveva
fatto voto di innalzarlo quando, con la battaglia di Filippi, si era vendicato dell’uccisione di
Cesare; così stabilì che il Senato deliberasse in questo tempio tutto quanto si riferiva alle guerre
e ai trionfi, che di qui partissero tutti coloro che si recavano nelle province con incarichi di
comando e che quanti tornavano vincitori qui portassero le insegne dei loro trionfi.&raq