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La cultura R/O e la cultura R/W
Esempio che fa Lessing tipo un università in cui c'è un professore solo che parla con una classe, la cultura R/W è come quelle università americane che hanno una classe di 15 studenti e tutti insieme si discute di quell'argomento. Uno che parla a molti e che viene riconosciuto come autorità, non c'è una discussione, mentre qualcuno gestisce, ma poi diventa una discussione quasi comunitaria, quindi si invita a una risposta. Tendiamo a percepire la R/O come affidabile mentre quella R/W no. È una cosa molto attuale. La cultura R/O esige un pagamento, che ci sia un riscontro monetario, la cultura R/W se io faccio un remix, lo rielaboro, e lo metto online, la questione diventa come mi faccio pagare? La prima pone l'enfasi sull'apprendimento. La seconda pone l'enfasi sull'apprendimento attraverso il discorso. La prima preserva la propria integrità. La seconda insegna l'integrità.
La prima pone l'enfasi su una gerarchia. L'altra dissimula la gerarchia. Nessuno direbbe mai che dovremmo avere meno cultura R/O. Ma chiunque l'abbia vista per davvero è convinto che dovremmo avere molta più cultura R/W. Entrambe hanno avuto un ruolo fondamentale in vista dello sviluppo della cultura. Entrambe si diffonderanno grazie alla maturazione delle tecnologie digitali. Nuove possibilità distributive e di consumo con il digitale. Guadagni dal punto di vista simbolico e culturale. Le perdite per le industrie sono relative. I blockbuster continuano a guadagnare con le uscite in sala; i film indipendenti sono più difficili da reperire legalmente. Con più musica scaricata c'è stata una richiesta maggiore di musica dal vivo. Adeguamento delle major al cambiamento della pirateria. Il fair use. Nuova necessità: se io mi approprio di contenuti con copyright, ma non per fini commerciali, posso farlo? Ci si appella alla pratica.Il Fair Use è un principio riconosciuto dalla legge che permette l'uso di materiale protetto da copyright in determinate circostanze, a scopo non commerciale. Ad esempio, quando si mette in nota la fonte in una tesina.
Il Fair Use consente l'uso di piccole porzioni di materiale digitale che hanno poco o alcun valore commerciale, per scopi di critica, satira o istruzione, a beneficio dell'utente non commerciale. Inoltre, viene considerato Fair Use quando si tratta di un lavoro che è principalmente originale dell'utente.
Un esempio di Fair Use è il blog Daily Prophet (Harry Potter), che utilizza materiale protetto da copyright in modo "trasformativo". I remix che non danneggiano l'opera originale e non generano profitto sono protetti da un'organizzazione di supporto legale.
Il concetto di Fair Use è stato stabilito da una sentenza della Corte Suprema riguardante l'uso della canzone "Oh, Pretty Woman" di Roy Orbison da parte del gruppo hip hop 2 Live Crews. La Corte ha stabilito che si trattava di un lavoro "trasformativo", in quanto modificava ciò che prendeva in prestito e non danneggiava l'opera originale.
competizione all'originale e che si presenta quindi come qualcosa di nuovo, con un proposito diverso rispetto all'originale e che, nell'alterarlo, crea un nuovo significato.Everything is a Remix?
Serie di documentari brevi.
12/02
H. Jenkins, Introduzione. "Culto all'altare della convergenza". Un nuovo paradigma per comprendere il cambiamento mediatico.
La cultura convergente
Henry Jenkins studioso dell'università della California, è famoso per aver studiato le culture convergenti.
Nel suo saggio, inizia a spiegare con qualcosa che già esiste, con una formulazione:
"La 'convergenza dei processi' sta confondendo i confini fra media [...]. Un singolo strumento fisico può offrire servizi che in passato erano offerti da mezzi separati. Al contrario, un servizio che era dato da un unico mezzo - che fosse il broadcasting, la stampa o il telefono - oggi può provenire da mezzi diversi. In questo modo si
staerodendo il rapporto uno a uno che esisteva fra uno strumento e il suo uso.”Ithiel De Sola Pool, “Tecnologie di libertà”, 1983
Si parla di convergenza dei processi, perché un singolo oggetto offre più servizi. Ma anche un servizio che sidava da un solo mezzo adesso si dà da più mezzi.
Per “convergenza” Jenkins intende il flusso dei contenuti su più piattaforme, le cooperazioni tra più settoridell’industria dei media e il migrare alla ricerca continua di nuove esperienze di intrattenimento.
“Convergenza” è una parola che tenta di descrivere i cambiamento sociali, culturali, industriali e tecnologiciportati da chi comunica e da ciò che pensa di quello di cui parla.
La Fallacia della Scatola Nera e i fallimenti tecnologici
Questione che affronta subito è un mito da sfatare: dopo che tanti studiosi che tramite il digitale avremmoavuto un solo strumento per gestire le nostre
vite è un mito, che chiama la scatola nera. A un certo punto si diceva che tutta la nostra vita tecnologica sarebbe stata gestita da un'unica scatola nera in casa nostra. Il caso "Bert is Evil" e Osama Bin Laden La storia si diffuse nell'autunno del 2001: Dino Ignacio, studente liceale, creò un collage con Photoshop in cui Bert di Sesame Street interagiva con il leader terrorista Osama Bin Laden. Era solo un'immagine della serie intitolata "Bert is evil" che il ragazzo aveva pubblicato sul suo sito. Erano state tutte create per divertimento. Sulla scia dell'11 settembre, un editore del Bangladesh passò a rassegna il web alla ricerca di raffigurazioni di Bin Laden da stampare sopra maglietta, poster e cartelli anti-americani. Sesame street è reperibile in Pakistan solo in un formato localizzato; perciò il mondo arabo non conosce personaggi come Bert ed Ernie. Può essere che l'editore non abbiariconosciuto Ber, ma, semplicemente, abbia pensato che avesse unabuona rassomiglianza con il leader di Al-Quaeda. La foto finì su un collage di immagini simili che venne stampato su migliaia di poster e diffuso in tutto il medio oriente. La CNN riprese la scena incredibile di una folla di contestatori arrabbiati che marciavano per le strade gridando slogan anti-americani mentre sventolavano striscioni raffiguranti Bert e Bin Laden. Alcuni rappresentanti del Children's Television Workshop, creatori della serie Sesame street, videro il servizio alla tv e minacciarono di intraprendere un'azione legale. Dalla sua cameretta, Ignacio accese una controversia internazionale. I suoi fotoritocchi fecero il giro del mondo. Al crescere della pubblicità aumentava anche la sua preoccupazione, tanto che alla fine decise di smantellare il sito. Jenkins dice anche, i controlli sociali che la tecnologia non può prevedere, anche un'altra cosa che i media digitali hanno perso.Messo sono la cultura del remix, chiunque può produrre i propri contenuti, distribuirli, circolare, e farla conoscere a una massa. Creazione completamente orizzontale dal basso, che ha scatenato problemi politici per qualche giorno.
Partendo da questi presupposti lui conia il termine di Cultura Convergente: "Benvenuti nella Cultura Convergente, dove i vecchi e i nuovi media collidono, dove si incrociano i media grassroots e quelli delle corporation, dove il potere dei produttori e quello dei consumatori interagiscono in modi imprevedibili." - H. Jenkins, "Cultura Convergente", 2006
Già da questa definizione va oltre alla definizione di convergenza, per parlarci di convergenza di vari polarità. Convergenza tra media grassroots (dal basso) e quello delle corporazione, dove il potere dei produttori e quello dei consumatori interagiscono in modo imprevedibile. Lui parla di consumatori attivi, che convergono con i produttori e parte dal presupposto che i
Vecchi e nuovi media collidono e si mischiano. Per sfatare il fatto che la convergenza sia solo tecnologia, lui fa tre tipologie di convergenza che caratterizzano le attività quotidiane sui media digitali. Tenere in mente il punto uno: non è un processo tecnologico, ma socioculturale. Implica dei livelli di divergenza, anche il flusso di contenuti su più piattaforme. Per fare circolare i contenuti su più piattaforme è importante la cooperazione fra più settori dell'industria dei media. Il pubblico, per seguire questi contenuti che si spostano continuamente, si sposta a sua volta da una postazione all'altra, non rimane fermo in una singola piattaforma. Non cerca solo nuovi contenuti ma anche nuove esperienze, parliamo di attività che implicano anche un'interazione con la cooperazione fra industrie. Parla di queste tre convergenze: quella mediatica, la cultura partecipativa e l'intelligenza collettiva. Estensione, sinergia e franchise.
Quando parla di estensione intende il fatto che le industrie dei media, quando decido di cooperare tra di loro, lo fanno perché hanno notato che è la domanda stessa a richiederlo. Es. la compagnia della Disney oggi. La convergenza mediatica Ogni storia importante viene raccontata, ogni marchio viene venduto e ogni consumatore viene corteggiato attraverso molteplici piattaforme mediatiche e attraverso diversi sistemi concorrenziali dei media, anche oltre i confini nazionali. La diffusione di tali contenuti si deve molto alla partecipazione attiva dei consumatori. La convergenza non sarebbe essenzialmente un processo tecnologico che unisce varie funzioni all'interno degli stessi dispositivi; piuttosto, essa rappresenta un cambiamento culturale, dal momento che i consumatori sono stimolati a ricerca nuove informazioni e ad attivare connessioni tra contenuti mediatici differenti. La cultura partecipativa Contrasta con le vecchie nozioni di spettatore passivo. Anziché parlareDi produttori e consumatori come se occupassero ruoli diversi, oggi possiamo considerarli come interagenti, entità che interagiscono e si influenzano a vicenda, secondo dinamiche di azione che nessuno di noi ha ancora chiaramente capito. Non è una pratica nuova, ma è resa più diffusa e pervasiva da Internet e dai social media. Non tutti i partecipanti si equivalgono, le grandi aziende, e gli individui al loro interno, possono ancora esercitare un potere maggiore rispetto ai consumatori singoli o anche aggregati. E alcuni di questi ultimi hanno maggiori abilità nel partecipare a questa cultura emergente rispetto ad altri.
Già nell'800 con i primi romanzi a puntate, i feuilletons, i fan scrivevano al quotidiano per dare dei feedback sulla storia, e se c'era un numero sufficiente di persone a cui non piaceva la storia lo scrittore poteva cambiarlo.
Es. isola di Lost. Una delle grandi leggende dell'internet, e inside jock, e che in realtà
gli sceneggiatori nonavessero idea di come far finire la serie. I fan iniziano a tracciare la tipografia dell'is