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PROFILO PERSONALE

Come lo scrivo? Inglese o Italiano? In LinkedIn non è obbligatorio scrivere in italiano o in inglese. Scrivere prima in italiano perché parliamo in italiano ed eventualmente se siamo bravi in inglese farlo anche in inglese.

Le sezioni principali sono:

  • Primary section
  • About (fondamentale) → Come attirare l'attenzione far comprendere al nostro interlocutore che forse abbiamo la soluzione ad un suo problema.

Che foto metto? È importante perché è il primo elemento che può creare una relazione empatica

  • NO
    • Occhiali da sole - Primo piano, all'americana
  • SI
    • Uscita aperitivo - Sfondo omogeneo
    • Figura intera - Colori e/o bianco e nero
    • Con fidanzata, figli, cane - In linea con il pubblico
    • Sfondi, oggetti, prodotti - In linea con l'obiettivo
    • Non cambiatela spesso (perché confonde le persone)

Headline: far capire chi sono. In 120 caratteri devono conquistare chi legge. Sono fondamentali e si portano sempre con sé.

Bisogna differenziarsi, ma entro certi limiti. Scrivo: a. Corso di studio b. Anno c. Università Elemento che mi racconta, qualcosa che contraddistingue come persona (come ad esempio che gioco a rugby; ma non scrivere che "piace viaggiare" o "amo leggere" perché si cade nel banale) Nelle esperienze anche fare l'animatrice al campo estivo è importante, perché racconta molte cose anche se non è retribuito. Meglio non eccedere e scrivere troppe competenze, perderebbero di valore. Successivamente c'è l'about dove si possono inserire 2000 caratteri. Nell'about raccontare di noi stessi ma facendo finta che la persona sia di fronte a noi, che conosciamo e che stiamo parlando. Bisogna cercare un linguaggio vicino al parlato e dare del tu, non bisogna utilizzare delle frasi asettiche. Bisogna anche formattare il testo per renderlo ben leggibile. Alcuni consigli: 1) Utilizzare LinkedIn per connettersi con persone che

1) Seguire aziende in cui vorrei lavorare o comunque per capire cosa vogliono cercare.

2) Frequenta gruppi del settore, soprattutto inglesi perché sono più sensati.

3) Posta contenuti che parlano del settore. Ricordati di esprimere il tuo parere con un testo teaser*.

*Vengono chiamate teaser anche delle frasi stuzzicanti e non esplicite, il cui scopo è quello di incuriosire il destinatario.

4) Gli Hashtag sono degli aggregatori di contenuti; meglio cercare Hashtag verticali.

5) Quando chiedo il contatto con delle persone, meglio inviare un messaggio, per personalizzare la richiesta di collegamento (tipo sono interessato al suo settore e ho trovato il profilo interessante).

6) È un social, non una bacheca dove mettere CV.

Teoria e Tecnica dei Nuovi Media Lezione 22/04/2022

I MEDIA SIAMO NOI 1 di 4

I nuovi media.

I MEDIA lavorano su vari fronti. Hanno la capacità di influenzarci (sia i nuovi media che i tradizionali).

I media (soprattutto quelli tradizionali) invadono il nostro spazio e riescono ad immergerci per la maggior parte della giornata (radio, cartellonistica, ...) in maniera passiva per i media tradizionali e un po' più attiva per i nuovi media. Metterci in relazione con i media è una se non la cosa principale. Ogni media quando attivo invade il nostro spazio. I media hanno infatti la capacità di:
  • influenzare le nostre opinioni (non per forza in negativo). I media hanno la capacità di plasmare le opinioni, perché ci forniscono una serie di informazioni che plasmano le nostre idee. Se le informazioni sono sempre le stesse veniamo influenzati, in positivo o in negativo. Se noi non fossimo costantemente a contatto con altre opinioni non ne avremmo una propria.
  • modificare i nostri atteggiamenti (modo con cui ci relazioniamo ad un contenuto o ad un'altra persona). I media condizionano anche i nostri atteggiamenti, influenzano il modo in cui ci

comportiamo dopo un po' con gli altri e con la società.● cambiare i nostri comportamenti; i media influenzano anche ciò che facciamo dal punto di vista pratico (comportamenti). I luoghi di socialità tradizionale sono in crisi a causa delle troppe ore che passiamo davanti ai social. I servizi come Facebook e Instagram sono i servizi mono-marca più diffusi. La loro diffusione va di pari passo con la crisi dei luoghi sociali che tradizionalmente aggregano (come gli scout, cineforum, oratorio, ...). Dato che però siamo animali sociali con bisogno di associarsi abbiamo iniziato ad usare i media per frequentare dei luoghi di aggregazione (consapevolmente o inconsapevolmente), vogliamo generare relazioni. La struttura della società che stiamo vivendo non ha delle regole superiori, ma è in continuo divenire e noi ci adattiamo. Punto centrale dei nuovi media è cercare le relazioni, quindi se è vero che cerchiamo la relazione

èanche vero che la cerchiamo ogni volta in modi diversi, e quindi queste relazioni si evolvono. La struttura della società non è definita da regole imposte dalla natura o immutabili. L’elemento di confronto rimane fondamentale; se eliminiamo l’interazione e il contatto con gli altri sarà peggio. Da cosa viene definita la struttura della società? La costruiamo noi con il modo in cui definiamo come vogliamo restare in contatto (nascondi i post, blocca, ...). La possibilità di bloccare ecc., che noi vediamo come privacy, è un modo per far sentire l’utente padrone di decidere come mostrare le tue relazioni sociali, a chi decidi di far vedere le cose e cosa decidi di mostrare. I media influenzano le nostre percezioni:
  1. Avvicinano ciò che accade lontano. Se 30 anni fa avessimo letto sul giornale, sentito alla radio o visto in tv che era successo qualcosa in Arabia Saudita, quel mondo ci sarebbe sembrato lontanissimo, non ci saremmo sentiti coinvolti. Oggi, grazie ai media, possiamo essere informati in tempo reale su ciò che accade in tutto il mondo.
saremo preoccupati o avremmo compreso meno le cose. Oggi la percezione che qualcosa accade lontano sfuma, sappiamo che non abita accanto a noi, però la percezione non è più che la cosa è un fatto al di fuori del nostro mondo, ci pare più vicino. 2. Modificano le nostre percezioni spazio-temporali. Dove accade e avvicinano ciò che accade lontano. Le distanze "accorciate" sono anche una cosa positiva, perché fa sembrare amici e parenti lontani molto più vicini. Tutte le piattaforme new-media fanno però una promessa diversa rispetto alle precedenti: moltiplicare e potenziare le nostre relazioni sociali. La chiave delle app è riuscire a promettere in modo chiaro che le relazioni sociali si moltiplicheranno o/e potenzieranno. Es1. la schermata di Facebook per entrare dice "Facebook ti aiuta a connetterti e rimanere in contatto con le persone della tua vita". Nella loro idea dicono che nella tua vita

Esistono delle persone e loro ti aiutano a mantenere i contatti con queste persone. Teoria e Tecnica dei Nuovi Media

Es2. LinkedIn mostra dei volti nella pagina dove entri, perché ti permettono di accedere ad una rete di contatti. Il sito ti dice anche il tipo di relazione che c'è tra una e un'altra persona, definisce ad ogni grado di contatto gli elementi che si hanno in comune, per trovare il livello di affinità.

Es3. Instagram invece ha scritto per accedere "per vedere foto e video dei tuoi amici". Non è solo così, perché non seguiamo solo amici, ma la promessa in prima battuta è l'idea degli amici.

Es4. WhatsApp nella schermata per entrare dice che "con le chiamate ci si può chiamare con amici e familiari gratuitamente".

Es5. Tinder invece dice "fai nuove e interessanti conoscenze nelle tue vicinanze". Tutte le loro promesse sono conoscenze, usando anche amici ecc.

Le piattaforme hanno come lavoratore principale noi stessi. Questi media coinvolgono l'utente che diventa il primo lavoratore dello stesso. Nei giornali c'è una mezza pagina con le lettere di chi legge il giornale, nei media invece no; se non c'è l'utente che ci lavora dentro diventa difficile che l'app riesca a spopolare. Anche mettere like è compiere un lavoro. Trasformano l'utente in lavoratore, ma ci piace perché ci sembra di essere più attivi, perché è un'esperienza più viva. Con i new media oggi tutti possono dire la loro, e da questa attività nascono dei meccanismi sociali che altrimenti non sarebbero mai nati. Il quotidiano è stato il primo vero strumento di comunicazione di massa, è il primo ad essere definito media tradizionale. È uno strumento parola scritta che permette all'utente di padroneggiare di più il contenuto, la leggo quando voglio, come voglio.

voglio e posso riguardare la cosa; la stampa poi una volta fatta si può diffondere ovunque. Il quotidiano in molti Stati è stato alla base della nascita degli Stati moderni. Il quotidiano arriva nel 1609 e ha permesso di creare su tutto il territorio: - Una lingua nazionale (anche la radio e la televisione, soprattutto in Italia) - Una cultura, che si è diffusa - Un'identità, quelli siamo noi Queste sono le 3 premesse su cui si basano gli stati moderni (prima queste non erano presenti, come per i Romani o per i Greci). Il lavoro sul quotidiano (e anche i nuovi media) ha permesso alle persone di vedersi in una nuova comunità, ha fatto sì che le persone iniziassero a sentirsi parte di una comunità, di una nazione. Esistono una serie di movimenti di pensiero che hanno ricreato la stessa linea di pensiero (linea e pensiero comune) e l'hanno fatto online e noi poi ci riconosciamo o meno in queste cose. Nessuno va contro qualcosa che nonesiste; una cosa è valida anche quando c'è qualcuno che va contro, l'identità si indebolisce quando non ci sono dei contestatori. Il bitcoin ad esempio è il simbolo di un nuovo modo di concepire l'economia. Anche Apple è un simbolo, e quindi ha sviluppato dei valori e questi valori vengono poi decantati dagli utenti. Tutte queste realtà hanno una lingua, un'identità e una cultura. Invenzioni che hanno rivoluzionato il nostro modo di comunicare e di creare socialità per costruire qualcosa di più grande: La fotografia è l'evoluzione tecnologica della pittura. Ciò che poteva essere rappresentato con la pittura diventa tecnologia. Prima se volevo rappresentare qualcosa dipingevo, poi foto. Il cinema è l'evoluzione del teatro. Come la fotografia, nel mezzo anche del cinema c'è qualcosa di digitale, perché questo permette la nascita dei media. Se volevo

Rappresentare emozioni o qualcosa, prima teatro e poi cinema. Telefono che rappresenta l'evoluzione dell'oralità.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
52 pagine
2 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher IsaIsa.30 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e tecnica dei Nuovi media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Beltrami Alessio.