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La letteratura vedica
Vedanga, Sutra (aforismi) o Purana (opere mitologiche in versi) o Dharmasastra (libri delle leggi) o Ramayana, Mahabharata (poemi epici): contiene uno dei più lunghi poemi dell'umanità. I Veda comprendono: 1. Rgveda: Veda degli inni. Più antico e contiene la sapienza espressa in strofe dilode. 2. Samaveda: Veda delle melodie. Formato da canti. 3. Yajurveda: Veda delle formule sacrificali. 4. Atharvaveda: Veda delle formule magiche. I veda costituiscono anche un esempio di recitazione mantrica, non è un testo solo da studiare, perché ha senso solo uno studio integrato dalla prassi. I mantra sono molto importanti, sono strumenti della mente, che accompagnano il rito e la recitazione sacra, sono suoni con un contenuto sacro (Om è il più sacro). Il mantra rimanda a qualche suono dell'universo ed esprime un potere che va oltre la preghiera. Gli inni vedici sono rivolti a diverse divinità o a diversi aspetti della stessa.sacrifica viene considerato egoista e irresponsabile. Il sacrificio è un atto di dedizione e di rinuncia, un modo per mostrare gratitudine e devozione verso gli dei. Attraverso il sacrificio, gli uomini cercano di ottenere il favore divino e di assicurarsi una vita felice e prospera. Il sacrificio può assumere diverse forme, come l'offerta di cibo, bevande, animali o addirittura la propria vita. È un atto sacro che richiede purezza di mente e cuore. Il sacrificio è un elemento centrale nelle pratiche religiose di molte culture e religioni, e rappresenta un legame tra l'umanità e il divino.persegue questo ordine è non-rta. Da rta dipende anche l'etica e l'ordine sociale, senza di essa si sprofonda nel disordine cosmico.
Gli uomini non sono tutti uguali, ma la società vedica distingue in caste. La casta è un insieme di strutture, un ordine sociale ereditario e chiuso, legato a norme precise, prevalentemente di carattere professionale. Per secoli, questa è stata la colonna della società indiana. Il termine deriva da "varna" (colore), che fa riferimento al fatto che la prima casta è associata al colore più chiaro, per poi arrivare al nero nell'ultima casta. Le caste derivano dalla volontà degli arii di instaurare un dominio razziale, per questo cristallizzano il fatto che le persone possano essere sfruttate da altre reputate superiori. Le persone possono fare solo certi lavori e non altri. Nei testi sacri si parla di quattro gruppi, poi ne è stato aggiunto un quinto (dalit) fuori dall'ordine castale.
La divisione della società in quattro caste ha un'origine mitica nel racconto dello smembramento di Purusa, cioè l'uomo primordiale immolato come vittima sacrificale. Dal suo sacrificio hanno origine il cosmo e gli uomini. Esso viene diviso in:- Bocca: brahmani (sacerdoti). Casta più alta, di coloro che possono parlare. Hanno origine dalla testa, che è la parte più elevata, perché sono i conoscitori dei Veda. Associati al bianco, colore della purezza e della luce.
- Braccia: kshatriya (governanti, guerrieri). Chi detiene il potere. Associati al rosso.
- Cosce: vaishya (mercanti, agricoltori, artigiani): associati al giallo.
- Piedi: shudra (servitori). Hanno origine dalla parte meno nobile dell'uomo. Associati al nero, colore della terra.
può sposare un membro di un'altra casta e la condivisione del cibo può avvenire solo tra membri della stessa casta. La società è come un'unica persona, in cui ibrahmani sostengono la comunità fornendo il nutrimento spirituale, i kshatriya proteggono la società anche con le armi, i vaishya svolgono le funzioni utili per la società e gli shudra servono le altre caste. Ogni elemento è in funzione del tutto. In gioco c'è anche la salvezza individuale, perché se si seguono i doveri della propria casta si può raggiungere la salvezza, ma non è detto che basti una sola vita, potrebbe servire reincarnarsi più volte. I fuori casta sono i dalit (oppressi, intoccabili) e occupano lo strato più sfortunato della società. Questi sono privi di colore (avarna). Per esempio, se un individuo nasce da un matrimonio inter-castale, che è un violamento della legge, finisce nei dalit. Essi
La struttura delle caste in India
Le caste in India sono organizzate in gruppi separati, con templi distinti, poiché il contatto con i dalit (intoccabili) è considerato contaminante e da evitare. Le caste superiori svolgono funzioni che contaminerebbero gli altri uomini. Non è la società a essere ingiusta con loro, ma sono tali individui ad aver accumulato un cattivo karma, che li ha fatti incarnare in questa forma. Le caste inferiori possono contaminare quelle superiori, al centro c'è il concetto di purezza. È una struttura rigida formata da gruppi chiusi, nei quali ognuno ha i suoi diritti e doveri. I matrimoni sono combinati dai genitori, che cercano tra i membri della propria casta.
Tra il VI e il V secolo a.C., alcuni leader spirituali, tra cui Buddha e Guru Nanak (fondatore del sikhismo), predicano l'uguaglianza e rifiutano il sistema delle caste. Tuttavia, questo sistema è molto radicato e ha resistito per secoli. Nel 1949, l'articolo 15 della Costituzione indiana vieta le discriminazioni basate sulle caste, ma il costume le preserva e il problema degli intoccabili persiste.
Nei Veda, rta è...
perché la morte non è la fine di tutto, né l'inizio di una vita ultraterrena. L'atman trasmigra da esistenza a esistenza secondo il ciclo di vita, morte e rinascita che è la ruota infinita del samsara. Alla morte, il corpo fisico si dissolve e il corpo sottile trasmette al nuovo nato alcune predisposizioni tramite una legge precisa, ovvero il karman. Questa è una legge non casuale, che si basa sul bilancio di meriti e demeriti accumulati durante l'esistenza. Gli atti positivi e negativi causano delle conseguenze in questa vita o in un'altra. Il karman determina un eterno reincarnarsi e l'atman è sottoposto alla sua legge. La reincarnazione dipende dagli atti di questa vita e si può anche cambiare completamente vita nel corso dell'esistenza, per esempio, si può anche passare da animale a uomo e viceversa, ma l'ideale è nascere uomo e brahmano. L'opera della vita consiste nel conformarsi
l corpo, la mente e l'anima. Il corpo è il veicolo attraverso il quale l'anima si manifesta nel mondo materiale. La mente è il centro di pensieri, emozioni e desideri. L'anima è l'essenza spirituale che è eterna e immutabile. Per raggiungere una vita migliore, è importante seguire il proprio dharma. Il dharma è il dovere o il compito specifico che ogni individuo ha nella vita. Ogni persona ha un dharma unico che si basa sulle proprie capacità, interessi e circostanze. Seguire il proprio dharma significa vivere in armonia con la propria natura e con il mondo circostante. Significa fare ciò che è giusto e appropriato per sé stessi e per gli altri. Seguire il proprio dharma porta a una vita di felicità, realizzazione e successo. Per prepararsi a una vita migliore, è importante comprendere il proprio dharma e lavorare per realizzarlo. Ciò può richiedere introspezione, riflessione e azione consapevole. Può richiedere anche il superamento di sfide e ostacoli lungo il cammino. In conclusione, per prepararsi a una vita migliore è importante comprendere e seguire il proprio dharma. Questo richiede consapevolezza di sé, impegno e azione. Seguire il proprio dharma porta a una vita di significato, realizzazione e felicità.