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Estratto del documento

LA CURIA REGIS

È stata precedentemente citata, cioè si tratta del consiglio del Re, deriva dai placiti carolingi

(cioè il consiglio di Carlo Magno, che non sono assemblee rappresentative, sono coloro

che hanno dei legami con il Re ed ai quali lui chiede consiglio, decide chi convocare e chi

no). Questo permette al Re di avere dei contatti diretti con alcuni Grandi del Regno e di

formare una specie di Corte Feudale (anche se in questo caso i grandi non si stanziano

presso il Re, anche se alcuni iniziano a farlo per brevi periodi).

Hanno alcune competenze, cioè quelle politiche, giudiziarie ed in rari casi anche

amministrative (decide alcuni provvedimenti che riguardano l’amministrazione è

l’organizzazione del potere ma sempre sotto forma di giudicatura). La Curia opera sotto

forma di tribunale regio che si occupa delle funzioni e dei casi più importanti (i Normanni

fanno una cosa simile con l’amministrazione economica).

All’interno della Curia Regis comincia a formarsi un tribunale speciale, cioè la Corte dei

Pari , praticamente i Grandi ottengono che per i casi che riguardano loro direttamente, essi

possono essere giudicati solo da un loro pari (giudicarsi tra loro), questo porta

all’acquisizione di un privilegio (legge privata) perché loro non possono essere giudicati da

altri che non sono loro pari, rispettando in un certo senso il loro “status sociale”. Inizia così

a passare l’idea (nel corso dei secoli) che se qualcuno ha dei diritti essi devono essere

tutelate, quindi non si può giudicare qualcuno che non è un proprio pari, che non fa parte del

“cerchio” di persone del tuo stesso “ceto” con il quale si è concordato una serie di norme

(possiamo vederla in prospettiva come una sorta di giudice naturale, cioè quello che la

legge stabilisce essere il giudice di qualcuno).

La Monarchia è una forma molto più complessa rispetto al Consiglio dei Grandi, quindi la

Curia nel corso degli anni inizia a specializzarsi. Compare un organo politico, uno

finanziare ed un organo strettamente giudiziario. Ovviamente i tre organi non sono

qualcosa di separato con persone che si occupano solo di un argomento, c’è una stretta

connessione tra loro inoltre più persone fanno parte di almeno due o tutti e tre gli organi,

quindi è come se ci fosse un legame di interdipendenza.

Organo Politico, Curia in Concilio, si divide in due sessioni, una ristretta ed una

1. allargata (slides),

Organo finanziario, la Curia in Compotis, si occupa dei conti (non è molto raffinato

2. come sistema), controlla quello che i funzionali locali fanno sul territorio prelevando

le tasse e le risorse,

Organo Giudiziario, la Curia i Parlamento, Parlamento nell’Europa continentale

3. (specialmente in Francia), arriverà ad indicare un organo rappresentativo solo 600

anni dopo, da adesso fino alla Rivoluzione il parlamento è un organo di

giudicatura, corti supreme di giudicatura. Inizialmente fa due sessioni annuali che

sono molto lunghe, e dopo un po’ diventa una lunga sessione permanente, cioè un

organo di giudicatura fissa e riceve una delega permanente di giustizia. Si trasforma

quindi da organo di giudicatura regia ad organo autonomo con una sede stabile, Il

Louvre era il parlamento di Parigi. La questione va oltre la delega del potere.

Giustizia Delegate e Giustizia Ritenuta

Nonostante il Re continui ad essere la fonte di giustizia del Regno, ha bisogno di qualcuno

che lo aiuti nel suo lavoro, per questo inizia a delegare la funzione di giudicatura a qualcun

altro (es. missi dominici e maitre de réquete). In questo periodo però diventa più evidente,

perché c’è un organo di giudicatura fissa, inoltre delega l’amministrazione della

giurisdizione anche ad altri funzionari che la esercitano in modo autonomo senza chiedere

consiglio al Re, questo diventa un problema per il potere centrale. Il Re continua comunque

ad esercitare la giustizia (il re è Dio in terra), si occupa delle cause dei Grandi o quando i

Parlamenti iniziano ad esercitare troppe pressioni al potere.

Lit de justice, è una pratica particolare, cioè fare/imporre l’autorità senza dare spiegazioni,

ma è un segno della debolezza del potere centrale, perché se il Re deve “alzare la voce” ed

imporsi su chi li fa pressioni vuol dire che questi organi/funzionari stanno prendendo

sempre più potere, oltretutto lui non può permettersi di imporre la propria scelta senza dare

alcuna spiegazione per molte volte, il Re inizia a perdere l’autorità e a dover ricorrere al

potere per far sì che coloro che” lavorano” per lui.

NB: Rimane il problema dell’esercito, di fatti il re non ha un proprio esercito quindi deve

per forza rivolgersi ai suoi feudatari (che dovrebbero mantenere degli armati) e contare sulla

loro fedeltà. Non ha nemmeno una flotta, quindi può solo rivolgersi alle città marinare (ad

esempio Venezia).

La Monarchia è ancora allo stato embrionale, è una forma molto sviluppata dei regni

barbarici.

Processo Storico: Impero Romano con successiva caduta, Impero Carolingio che riporta in

alto la figura di vertice, inizio medioevo con frammentazione del potere, successiva ripresa

nel tardo medioevo a cui seguono i secoli XV-XVI dell’assolutismo e poi si arriva ai sistemi

contemporanei, quelli che cercano di combattere l’assolutismo anche se paradossalmente

sono quelli che permettono di arrivare al massimo compimento del potere assolutista (vd

successivamente i giacobini).

I Normanni

Esperienza Normanna è prima del 1000 e subito dopo il 1000. Sono le popolazioni nordiche

che si stanziano nel nord della Francia (i vichinghi, seconda metà del 900). I Normanni

hanno la capacità di comprendere la realtà che hanno attorno, pur avendo una stirpe di

origini diverse, infatti si inseriscono fin da subito all’intero del sistema feudale e di rapporti

personali che abbiamo studiato in precedenza, questo spiega il perché della stabilizzazione

del sistema normanno in modo rapido ed efficiente, infatti facendosi accettare come vassallo

dentro la catena acquista una protezione ed una stabilizzazione imminente. Si propongono

come zona di marche della Monarchia Francese.

Sono popolazioni guerriere e sono molto bravi a muoversi via mare e si insediano sul mare

del Nord, sono agevolati perciò anche da un punto di vista commerciale. Il commercio è un

motore di cambiamento all’interno della monarchia, perché si arriva ad un maggior

arricchimento e si riutilizza l’economia monetaria, quindi i normanni iniziano a battere

moneta. Portano delle innovazioni anche da un punto di vista finanziario che deve risolvere

il problema della gestione dell’economia monetaria, cioè creare ed organizzare un sistema

che permette di recuperare le risorse (“Problema della dichiarazione dei redditi”).

Le novità non vengono solo dal campo finanziario, ma anche da quello militare, riescono

dare origine a tre nuovi “Stati”: Ducato di Normandia, Regnum Angliae, Regnum Siciliae (i

normanni si insediano sulle coste e fondano un loro sistema politico, qui si insediano subito

nel sistema feudale del Papa).

I Normanni si sforzano di mantenere un sistema accentrato (questo perché hanno tre diversi

sistemi che è difficile cercare di controllare), sono organizzati militarmente sul territorio ed

impiegano funzionari di ceto modesto, non nobili, si predilige la capacità tecnica.

Il moderno sistema fiscale da loro impiegato è detto Scacchiera.

Nel 1066 Guglielmo il conquistatore arriva nella parte sud dell’Inghilterra ed insedia il

Regnum Angliae. Qui capisce però di essere fuori dal gioco feudale continentale, ed ha un

problema diverso rispetto a quello che avevano in Normandia, infatti quello è un ducato

perché essendo che il loro Re è un capo militare si presenta ai vertici della catena come un

dux mitare. In Inghilterra questo sistema di legami è assente, il vertice della catena è sono

proprio loro, i normanni, quindi devono riuscire a controllare i signori ed i vassalli inglesi,

per questo cerca di avere dei rapporti feudali con loro e abolisce le grandi signori che

potrebbero operare in modo autonomo, domanda loro fedeltà e soprattutto servizio militare,

che in questo caso è importantissimo perché il territorio è un’isola, sarebbe impossibile

qualora ci fosse una ribellione, di ricevere soccorso dagli alleati in continente, avere il

sostegno dei signori feudali inglesi è essenziale.

La loro percezione territoriale del controllo militare è innovativo, infatti costruiscono una

serie di roccaforti militari sul territorio, collegate tra loro da vie percorribili e funzionanti, in

genere sulle coste (tipici del meridione), si cerca di insediare un’unità militare sul territorio,

che è contenuto, non è grande come l’Impero. Importantissima è anche la contiguità

dell’organizzazione feudale e lo sviluppo di reti di comunicazioni interne precisissima.

Poteri del Duca

-legifera (in minima parte, le ordinanze emanate girano facilmente),

-amministra i beni propri, cioè gestisce beni che hanno delle ricadute,

-esercita la giudicatura.

L’amministrazione finanziaria presenta entrate percepite in moneta, si concepisce anche

una scadenza delle uscite e delle entrate, si concepisce una distinzione tra le entrate

ordinarie (quelle che sono applicate sempre) e quelle straordinarie (quelle messe solo in casi

particolari). Ci doveva essere una previsione delle entrate molto accurata.

Enrico I

È colui che unifica il Ducato di Normandia con il Regnum Angliae, diventando sia duca che

Re, e qui si pone il problema di come fare a mantenere la centralità del potere quando si

devono gestire due realtà completamente diverse, sia geograficamente che da un punto di

vista governativo.

Compare proprio in merito a questo dilemma la figura del Giustiziere, cioè un Viceré.

Assistiamo così allo sdoppiamento della figura di vertice, quando il Re è in Normandia il

viceré è in Inghilterra e vice versa. Il Viceré ha pieni poteri e non viene scelto tra i baroni, è

fuori dal giro dell’alta nobiltà feudale, è un amministratore “di professione”, cioè ha delle

particolari capacitò tecniche.

Ci sono gli altri organi istituzionali che sono molto simili a quelli della monarchia feudale

francese.

Anche loro hanno una Curia Regis a cui partecipano sia i baroni normanni che i feudatari

sassari che danno consiglio al Re, questo perché è necessario consolidare il potere fin da

subito, infatti se in Europa continental

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
121 pagine
6 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/03 Storia delle istituzioni politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mirgifra1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle Istituzioni politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Colombo Paolo.