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ANCORA MONDRIAN: I QUADRI, LA GRIGLIA E IL LORO SUPERAMENTO
In Composizione a colori A (1917) i segni neri distribuiti in modo solo apparentemente random, producono un senso di stabilità rispetto alle altre masse di colore più pesanti. Mondrian fa delle riflessioni attorno al quadrato ed il rettangolo, nel 1917 scompaiono i segni neri, vi è una specie di dominante nebbiolina biancastra che allontana i colori nello spazio. Successivamente le griglie si riducono al bianco e nero, e includono le croci al loro interno. Sono dipinti quasi optical. 10/11/2021
ANCORA MONDRIAN: I QUADRATI, LA GRIGLIA E IL LORO SUPERAMENTO
La posizione di Mondrian è messa in rilievo come quella che meglio interpreta l'apparente radicalità di una posizione fondata su geometrie, bidimensionalità, regolarizzazione e formalità. Composizione circolare, facciata di chiesa (1914-15) Il segno di questa forma di croce, richiamo unico rimasto alla facciata di chiesa.
frammentata attraverso l'incrocio di linee occidentali e verticali, la croce centrale diventa perno, è riferimento più naturalistico nonostante sia il più simbolico. È un'immagine composta partendo da un soggetto, che definiscono (per quanto schematizzata) una semplificazione che porta ancora la traccia di partenza. Mondrian passa poi ai piani di colore. Il piano di colore è un elemento fondamentale; in Composizione a colori A (1917) il colore emerge come piano; è uno stadio di dissociazione, poiché i segnetti neri sono associati ad una "cornice" che non c'è più, il nero ha una funzione diversa, porta irregolarità. Mondrian vive tensione dialettica tra riduzione estrema ad una logica matematica e la negazione della stessa. Mondrian, in questo momento, non è solo: Theo Van Doesburg svolge un lavoro parallelo a quello di Mondrian, nella sua opera Composizione XI (1918) ad esempio non.cisono i segni veri, ma solo la partizione cromatica ripetuta con ritmo aperto e libero, più fitto di quello di Mondrian. Non è un caso se i due, nel percorrere una strada dialogata tra di loro, giungano- un po' come Picasso e Braque - quasi a sovrapporsi. Van Doesburg applica il principio pittorico in senso decorativo nell'ambito architettonico, mentre questa prospettiva viene negata da parte di Mondrian, che dirà che il quadro non ha bisogno di diventare pittura parietale perché ha in sé già una dimensione architettonica e di polidimensionalità. Ancora, in Composizione con campiture di colore, (1917) i toni sono molto ribassati ma è una variabile dove il bianco può diventare l'effetto oltre che il colore determinante. Gli elementi cromatici risultano più schiacciati tanto che nessuno si sovrappone ad un altro. Il passaggio determinante è quello del cambiamento di disposizione: Composizione con
linee grigie(1918). Sarà Van Doesburg a sviluppare nella diagonale il quadro e a ruotare di 45 gradi le composizioni; Mondrian fa questa variazione della superficie mantenendo il reticolo, pur essendoci qui la diagonale, che si spiega solo per il fatto che questa composizione a losanga è come se l'avessimo ruotare. C'è percezione ottica di riquadri di diversa grandezza che si sovrappongono e possono cambiare, cambia l'intensità del nero, cambia il punto di incrocio, è dipinto molto fisico e manuale. La semplificazione non giunge all'abolizione di figura e sfondo, in un certo senso cirinuncia.
Composizione con griglia 5, (1919) l'esplorazione è continua, si riapre qui la variazione continua, ci sono forme di diverse dimensioni, modulazioni che introducono sui bordi le forme triangolari. Nel '19 Mondrian giunge a queste due scacchiere (una con colori più scuri). Scompare il bianco, il nero non è assorbito
dentro il colore ma è solo contorno e siamo nella rappresentazione del concetto di griglia. Greenberg, con La pittura modernista, diventa una delle voci più autorevoli della critica americana, in un percorso che va dall'originalità e distacco degli artisti americani rispetto alle avanguardie europee alla visione idealizzante del formalismo come obiettivo; il modernismo si caratterizza per una specificazione dei settori espressivi, sulla distinzione più netta rispetto a quanto avvenuto in correnti precedenti che tendevano alla fusione – la pittura specifica la piattezza e planarità (integrità del piano pittorico, rendere presente la piattezza) – un quadro modernista lo si vede esattamente come un quadro. Non si riduce tutto ad un oggetto colorato. Krauss, Griglie Materialismo e formalismo sono due termini su cui giocano i due: materialismo perché l'orizzonte sembra chiuso. Quanto più riduciamo l'opera alla sua fisicità,Poi però i segni stessi e il modo di usarli e concepirli introducono dei significati metaforici o comunque non riesce ad escluderli. 11/11/2021 Van Doesburg, Composizione con dissonanze, 1919 i colori molto più delicati, colori pastello che partono dai tre primari con derivazioni (da rosso a rosa; da blu a celeste; da giallo a ocra).
Nel 1920, anno in cui Mondrian fa il passo decisivo nel raggiungimento dello spirito delle composizioni che definirà nel neoplasticismo. Neoplasticismo è l'abbandono di qualsiasi forma di struttura rigida che deriva da una scacchiera e quindi da un modello matematico desumibile in senso seriale; il neoplasticismo esprime varietà, la struttura deve essere dinamica.
Commento di Bois all'opera Composizione C (1920): i quadrati sono diversi per il modo in cui sono suddivisi, come se nel corpo centrale noi avessimo 9 quadrati, ci riporta alla scacchiera all'interno di un quadro che si dilata. Abbiamo una struttura
centrale modificata con l'uso dei colori
Composizione B, 1920 ha un procedura analoga che è quella di postulare la regolarità per poi annullarla, qui la griglia modulare comprende un'area maggiore che copre l'intera superficie del quadro, gli unici margini sono ai lati. La parte centrale è divisa da due linee verticali che dividono il centro dai margini, nella dialettica di Mondrian si sviluppa un forte contrasto tra la griglia e il formato della tela.
Composizione con giallo, rosso, nero, blu e grigio (1920) può essere definito il primo quadro completamente neoplastico. Il quadrato bianco centrale che però non sembra perfettamente centrale, è elemento di maggiore attrazione ottica visiva che ci riporta ad un ipotetico centro che però è decentrato. Il bianco predominante è l'unico elemento così chiaro. Mondrian rompe la centralità della composizione e quindi non corrisponde più ad una
scacchiera il più possibile regolare, accettare che il quadro non possa essere quiete assoluta. Mondrian rompe definitivamente con il centro. Con Composizione XVIII, (1920) Van Doesburg dipinge tre tele della stessa grandezza (35x35) con gli stessi colori ma con composizioni diverse e le dispone sulla parete in modo da rompere con la linea di orizzonte. Ci sono sempre almeno tre elementi quadrati. Mondrian critica questa composizione perché gli sembra che riconduca all’esistenza di un centro, che per lui non andrebbe spostato, bensì rimosso; non apprezza la nascosta nostalgia di un centro anche in una rotazione delle composizioni; la rottura con il centro deve essere definitiva.
Omaggio al quadrato: da Josef Albers ad Antonio Calderara
Josef Albers ha dedicato l’ultima parte della sua vita (dal 1950 in poi) ad una sequenza di opere molto simili tra di loro, intitolate omaggio al quadrato. Egli fu insegnante sia al Bauhaus (che esportò negli USA insieme a
Gropius) che al Black Mountain College. Calderara è un artista che è stato figurativo per gran parte della sua carriera, vicino alla metafisica, con colori luminosi che richiamano la pittura del Quattrocento, e ad un certo punto, a metà anni '50, è passato gradualmente ad un'astrazione fortemente influenzata dalle geometrie fino a fare delle variazioni sulle opere sul quadrato uno dei temi portanti degli anni '60. J. Albers, insieme alla compagna di tutta la vita, Annie Albers, già a metà degli anni '20 è protagonista di una integrazione tra pittura e realizzazioni di altro genere. Le composizioni astratte che elaboravano insieme, spesso portavano alla realizzazione di tessuti, tappeti e mobili. Fasciato o composizione a fasce, (1926) dipinto su vetro. Il tema della pittura su vetro: poteva servire per immaginare anche delle vetrate, per interventi decorativi; oppure pittura su vetro in sé, come tecnica in cui la luce.ha una valenza. In queste realizzazioni si trova il tema della griglia, c'è qualcosa di simil-architettonico, c'è intreccio di linee che accennano ad un primo piano e uno sfondo. La formazione dal Bauhaus propone un'architettura funzionalista, fatta di linee ortogonali, proporzioni e uso del bianco come prioritario elemento della pittura esterna degli edifici.
Interior A e interior B, (1929) è una serie di 4 dipinti su vetro che introducono una variazione sulla griglia come origine di una rappresentazione di facciata. Nonostante questa proposizione di architettura faccia pensare ad uno squilibrio, questo va considerato come un esercizio sull'analisi della composizione.
Due di una serie di 4 dipinti, sempre su vetro, che introducono una variazione sulla griglia come origine di una rappresentazione di facciata.
Meeting B, (1934) è un dipinto a olio dove abbiamo un quadrato, seppur non perfetto, il quadrato del fondo e dentro questo quadro-finestra
abbiamo colori di contorno progressivamente più piccoli che imitano la forma del quadrato non regolare e producono ombre nel momento in cui si sovrappongono, ombre che non troviamo mai in Mondrian. Le opere di questo periodo sono libere elaborazioni, che lo conducono poi a strutturare delle forme in cui entra in gioco in modo molto evidente, il tema della percezione delle posizioni dei colori. Questo è molto evidente in Variant/Adobe, Orange Fronti (1948-58), dove c'è un contrasto che crea sovrapposizione. Il colore qui genera lo spazio. La serie di Omaggio al quadrato (serie che va dagli anni '50 a inizio anni '60), è sempre tripartita in 3/4 colori che sono nella stessa area cromatica e che creano una vertigine. Albers rompe il centro creando movimento, attraverso l'unica forma quadrata che varia continuamente l'immagine. La forma mobile del quadrato nero e rosso di Malevic è come una forma sperimentale, infantile. L'irregolarità,Il movimento ha a che fare con la pittoricità. I quadrati identici di Albers si collegano e si separano in molti modi; il senso di movimento è implicito.