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CONCRETOBartolo da Sassoferrato: il diritto giurisprudenziale si identifica in un autore.

Diventa discepolo di Cino e inizia a scrivere commentari e trattati (diventa anche segretario di Carlo IV).

Per i giuristi inglesi e americani è solito associare le sentenze al giurista che le ha emesse.

Oliver Wendell Jr. Holmes (1841/1935) disse che il diritto non è arte di logica ma è solo esperienza. Raccoglie in una sua opera le varie opinioni dissenzienti. Fa parte della corrente del realismo giuridico americano, secondo cui il diritto deve sempre pensare che davanti alla corte ci sia sempre un bad man. Ma dice anche una cosa brutta problema riguardo all'eutanasia e alla sterilizzazione dei malati di mente (portata anche in Scandinavia, oltre che presente in America): si introduce l'obbligo della sterilizzazione dei malati di mente, ed egli dice che "in fondo tre generazioni di imbecilli bastano".

Bartolo si occupa dell'esperienza comunale.

dell'aspetto politico del diritto. Lui vede ed assiste al passaggio dal Comune alla Signoria. "Oggi l'Italia è tutta piena di tiranni". La pena per i perdenti nella signoria e l'esilio. I tractatus bartoliani portano a una messa a fuoco di alcuni istituti giuridici a forte connotazione politica, centrali nella vita politico-istituzionale delle città italiane dell'epoca, mediante la stesura di una serie di tractatus, scritti tutti tra il 1354 e il 1357, anno della sua morte. Bartolo Scrive: - De regimine civitatis - De guelphis et ghibellinis - De bannitis - De tyranno Una soluzione di Bartolo è ancora presente nel nostro ordinamento; grazie alla sua fantasia e inventiva, la sua eco si protrae nel tempo (la disciplina riguarda il problema degli studenti che se ne vanno da Bologna): L. 218/95 ("riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato"): - Art. 20. Capacità giuridica delle persone fisiche. La capacità

La giuridica delle persone fisiche è regolata dalla loro legge nazionale. Le condizioni speciali di capacità, prescritte dalla legge regolatrice di un rapporto, sono disciplinate dalla stessa legge.

Art.51. Possesso e diritti reali. Il possesso, la proprietà e gli altri diritti reali sui beni mobili ed immobili sono regolati dalla legge dello Stato in cui i beni si trovano. La stessa legge ne regola l'acquisto e la perdita, salvo che in materia successoria e nei casi in cui l'attribuzione di un diritto reale dipenda da un rapporto di famiglia o da un contratto.

Tutto ciò che attiene alla capacità di agire è prescritto dalla propria legge nazionale dice l'Art. 20 e questo non è nient'altro che un'eredità di Bartolo.

In Italia vi è il problema che da un parte c'è l'imperatore che regna e legifera e, dall'altra parte, i Comuni legiferano mediante statuti nonostante facciamo parte dell'Impero.

Da chideriva quindi la forza di fare le leggi nel Comune. Questa potestà è stata attribuita dai comuni all'imperatore secondo alcuni. La norma infatti è contenuta nel trattato di pace di Costanzo, che è inserita nel Corpus; rappresenta una sorta di Magna Charta dei Comuni. La teoria della permissio non piace più di tanto però ad alcuni giuristi: si tratta infatti di una concessione che ha fondamenta in un testo ma promana da un soggetto, l'imperatore, sul quale grava il pericolo che questi possa ritrattare. Bartolo costruisce la potestas condendi statuta da una base oggettiva, ovvero il concetto di iurisdictio (non deve far pensare allo ius dicere) ma presenta una pluralità di significati, dal poter autogovernarsi, al potere di autodeterminazione, fino a quello di autoregolarsi. È il cuore della teoria bartoliana. La genialità sta nel fatto che la iurisdictio si adatta alle diverse situazioni della realtà; la

iurisdictio minima è quella anche del proprietario di un fondo di fare ciò che vuole su di esso. La Iurisdictio è il fondamento oggettivo che non fa leva sui capricci dell'imperatore. Il problema della potestas condendi statuta nel pensiero di Bartolo è centrale.

Bartolo viene prima di Baldo. Bartolo veniva considerato il Dante del diritto: prima dava la soluzione e poi chiedeva al suo assistente Tigrinio di individuare i passi del Corpus Iuris che andavano d'accordo con la sua teoria. Esprime la massima creatività, perché il Digesto, il Corpus sono il punto di partenza. Siamo nel punto di massima giurisprudenzalizzazione: grazie alla sua creatività, in Spagna e Portogallo, in caso di lacuna od opinioni discordanti tra giuristi, si sancì che dovesse prevalere l'opinione di Bartolo. La sua opinione è autorevole.

è considerata una delle più prossime al concetto di giustizia. "In Hispania et Lusitania...est sancitum Publica costitutione quod in casibus in quibusreperitur contradictio doctorum opinio Bartholi praevaleat et secundum illam iudicetur". Giovanni II lo applica nel 1427 per il Leon e nel 1433 per la Castiglia e il Portogallo. Alfonso V nel suo Codice del 1446 lo incorona e viene poi confermato da Emanuele I(1495/1521). È presente anche nelle Ordenações Filipinas del 1603: "se guarde a opiniãode Bartolo, porque sua opinião commummente he mais conforme à razão". Altro giurista importante: Baldo degli Ubaldi. Ritratto con due libri aperti nell'università di Pavia, dove insegnò, con un significato altamente simbolico: da una parte c'è il diritto civile e, dall'altra, il diritto canonico. Il diritto civile non può fare a meno di quello canonico e viceversa. Baldo degli Ubaldiè considerato il giurista/filosofo per eccellenza: secondo lui la teoria del nudo patto deve essere sicuramente seguita. È un docente e un consulente (letteratura consigliare si svilupperà molto in questa epoca, "consilium pro veritate"): la letteratura consigliare è però un fenomeno piuttosto antico; pareri e consulenze derivano dall'attività dei giuristi del mondo romano. L'attività consigliare deriva però dalla nascita e dall'attività politica dei Comuni. "Secundum communem opinionem canonistarum et veram ad roborandum pactum sufficit aequitas naturalis" (Baldo degli Ubaldi riguardo il nudo patto) I podestà (simili ai nostri odierni sindaci) erano stranieri e dovevano gestire la giustizia all'interno dei Comuni. I podestà chiedevano ai giuristi locali il consilium sapientis iudiciale, ovvero il giudizio su quella determinata causa o controversia. Il podestà, a fine mandato,veniva controllato nel suo operato da un collegio di sindacatori. Si poteva arrivare addirittura alla condanna del podestà alla pena capitale, preceduta dal taglio delle tre dita della mano che avevano vergato la sentenza. La seconda forma di consilium è il consilium pro veritate, chiesto da un avvocato emesso successivamente nelle memorie difensive. Veniva richiesto dall'avvocato al giurista di fama, al giurista di grido. L'avvocato non di grido chiedeva al giurista famoso per avere un forte sostegno nella causa. Però questo porta il giurista di fama a sposare la causa di colui che lo richiede, a fronte anche di un oneroso compenso (Baldo Degli Ubaldi è piuttosto gretto e volenteroso di soldi). Tutti ora vogliono scrivere consigli perché ci si arricchisce molto velocemente: quando arriverà la stampa a caratteri mobili, tutti i consilia inizieranno a circolare. Si tratta dell'attività più remunerata a livello sociale; Baldovive in una età di frontiera, con la Signoria che si è ormai affermata e Petrarca che coglie i bagliori di un protumanesimo. Baldo prova a cercare nel diritto naturale lo ius condenda statuti: "Populi sunt de iure gentium, ergo regimen populi est de iure gentium; sed regimen non potest esse sine legibus et statutis, ergo eo ipso quod populus habet esse, habet per consequens regimen in suo esse, sicut omne animal regitur a suo proprio spiritu et anima!" (Ius gentium: l'aggregato umano che si è dato un'organizzazione giuridica, non ripete da alcuno la propria creazione: si è fatto da sé, per l'esigenza naturale che lo ha generato (Calasso).) Baldo è considerato troppo astratto nei suoi ragionamenti però e gli viene preferito Bartolo. Il principio però, in realtà, è vulnerato da una "fallenza" (Storti-Storchi, Padoa-Schioppa). Hanno trovato una fallacia gli storici del diritto: quando dice cheè sufficiente il diritto naturale, nello stesso tempo afferma che ogni Statuto vada approvato dal principe. C'è sempre la presenza occhiuta del principe che vuole controllare gli Statuti dei Comuni a lui sottomessi. Questa è un'età con giuristi di grande caratura che scrivono commenti di grande importanza, che vengono diffusi grazie all'invenzione della stampa. Diritto di proprietà: dalle proprietà medievali alla proprietà moderna. Ci occuperemo della costruzione data dai giuristi del Trecento alle proprietà medievali. Paolo Grossi dice che si può parlare di situazioni reali e non di proprietà. Il Basso Medioevo e l'Alto Medioevo sono caratterizzati dalla presenza del reicentrismo, ovvero dalla centralità della cosa. Nella mentalità medievale non c'è il soggetto che ha un rapporto con la cosa ma c'è unicamente la cosa (la centralità della res). Gewere: Il rapporto

Materiale di possesso che nell'antico diritto germanico sussisteva tra l'immobile e chi lo godeva. Teoria del dominio diviso (pluralità dei dominia).

Nell'anno 1000, con l'inizio del Basso Medioevo, gli storici sono in possesso di tutta una serie di contratti. Esistono vari tipi di terreno su cui sorgono diversi contratti: ci sono contratti per i territori disboscati, per i territori brulli, per i territori con gli alberi da frutto, etc.

Vari contratti:

  • Contratto di pastinato
  • Contratto di livello
  • Contratto di parzionaria
  • Contratto di precaria

Questi contratti presentano alcuni elementi comuni: ad esempio, colui che si occupa del fondo, si obbliga a migliorarlo. Un altro elemento comune: possibilità di avere il possesso del terreno per vari anni. Infatti, per migliorare il fondo serve un lasso di tempo piuttosto ampio. Ad esempio il "contratto di livelli" durava 29 anni, mentre quello di precaria la durata della vita del precarista se non...

a una parte fondamentale della vita di chi coltiva la terra. Ogni giorno, l'agricoltore si impegna a curare e coltivare il terreno, con la speranza di ottenere un buon raccolto. Questo lavoro richiede impegno, dedizione e conoscenza delle tecniche agricole. La terra diventa così una risorsa preziosa, che viene tramandata di generazione in generazione. Il proprietario del fondo ha la responsabilità di preservare e valorizzare questa risorsa, garantendo la sua produttività nel tempo. L'agricoltura è un settore che richiede anche una buona dose di creatività e innovazione. Gli agricoltori devono adattarsi ai cambiamenti climatici, alle nuove tecnologie e alle esigenze del mercato. Devono essere in grado di sfruttare al meglio le risorse a disposizione, ottimizzando i processi produttivi e riducendo gli impatti ambientali. In conclusione, l'agricoltura è un lavoro che va oltre la semplice coltivazione della terra. È un'attività che richiede competenze, passione e dedizione. È un modo di vivere, che permette di creare valore e contribuire alla sostenibilità del nostro pianeta.
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Publisher
A.A. 2019-2020
96 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LEX-MINATOR di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto medievale e moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Solimano Stefano.