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Le Repubbliche Socialiste Sovietiche e il NEP

Nel gruppo dirigente vi è questa percezione continua il NEP: il partito di stato socialista ed economia privata, la società contadina tende a differenziarsi, creando la borghesia rurale. Visione marxista di una struttura socio-economica e di una sovrastruttura costituzionale rovesciata la sovrastruttura socialista e la società arretrata precedente, il socialismo crea prima una sovrastruttura e poi una società vera e propria.

Da un lato irrigidì il controllo interno ma dall'altro introdusse riforme di parziale liberalizzazione dell'economia. Lenin aveva capito di dover cambiare il proprio approccio, affinché l'alleanza tra contadini e operai non si rompesse occorreva smettere di usare brutalità e violenza, ma portare una breve e graduale rivoluzione culturale. Gli anni del NEP videro una ripresa economica dappertutto. Lenin è un ideologo fondamentalista, ma anche un politico abile.

che capisce che i rapporti di forza richiedono dei compromessi con cui le forze che non fanno parte del progetto bolscevico, rivoluzionario e proletario. Il primo compromesso è con le masse contadine, ovvero la fine delle requisizioni e la possibilità di commerciare liberamente. Ciò permette la ripresa di uno scambio tra città e campagna che permetterà all'economia sovietica di riprendersi. I contadini non rimangono in possesso delle terre, non è una proprietà a titolo definitivo. Il secondo compromesso riguarda le nazionalità: la vittoria della guerra civile espande il dominio del partito bolscevico e riesce a riconquistare quasi tutto lo spazio imperiale. L'idea dell'unione sovietica è l'idea di repubbliche che hanno una loro autonomia e hanno il diritto alla secessione. La strategia di Lenin funziona ma è accompagnata anche da momenti che negano questa nuova filosofia federalistica. Ad esempio,

La Georgia, piccola repubblica caucasica, dove nel '18 si è instaurato il regime menscevico, non ha nessuna intenzione di entrare a fare parte di uno stato costruito dai bolscevichi ma sarà costretta. Si costruisce un compromesso tra regime e le nazionalità. L'unione delle repubbliche sovietiche nasce nel '22: una ricostruzione del vecchio spazio imperiale in chiave comunista, sovietica.

Il terzo compromesso è quello con gli specialisti borghesi. L'intera macchina statale, militare, produttiva non può funzionare senza l'élite che l'avevano fatta funzionare. Il regime, che nasce da un piccolo partito di rivoluzionari di professione, è privo di funzionari dirigenti. Al vecchio mondo borghese si propone di tornare ai vecchi posti di lavoro. Trockij favorirà l'afflusso di ufficiali degli eserciti bianchi nell'armata rossa. Lenin morì nel 1924, e dopo uno scontro lungo e prolungato tra i

capi bolscevichi (Trockij e Stalin), il tutto si concluse con la vittoria di Stalin, segretario generale del partito e Trockij venne assassinato da un suo sicario nel 1929; Stalin si ritrova il problema di cosa fare della NEP, vi è una contraddizione: da una parte un partito stato, che ha l'obiettivo di costruire un socialismo che ha l'obiettivo di muoversi verso un'economia statalizzata, dove i produttori fanno parte di un unico disegno verso una società pacificata. Questo impianto comunistico, questo fine ultimo della società cozza con la concentrazione di potere. I contadini si arricchiscono, la piccola economia artigiana, il libero commercio fa sì che stia crescendo un ceto medio che, prima o poi, inizierà a mettere in discussione l'organizzazione dello stato. Economia privata e stato socialista non possono convivere. La base di uno stato operaio e socialista è la classe operaia, si va verso la rapida industrializzazione del

Paese ed è necessario avviare anche la collettivizzazione delle campagne. I contadini devono organizzarsi in fattorie statali in modo che lo stato possa prelevare da queste fattorie quelle risorse che gli servono per sostenere l'industrializzazione. Un programma di rapida modernizzazione socialista, è il programma della sinistra sostenuto fortemente da Trockij, mentre Stalin cerca di mediare tra questa posizione e quella della NEP.

Chiudere i compromessi NEP collettivizzazione dell'agricoltura; i contadini devono cedere le loro terre e diventare operai nelle cooperative nazionali. Trockji viene sconfitto da Stalin, escluso dal partito e Unione Sovietica. Il trockjismo diventa il simbolo di tutti i mali e Stalin si impossessa del suo programma: economia socialista ed essere in possesso delle risorse agricole (è un paese contadino). Stalin vuole modernizzare il paese in uno di apparato militare con lo scopo di difesa perché vede un inevitabile conflitto approcciare.

e renderlo in più industriale, avvicinandolo così all'Inghilterra; il problema con l'URSS era l'arretratezza, quindi il conflitto con il mondo capitalista era davvero inevitabile. Intendeva impossessarsi della tecnologia moderna esportando il grano, le derrate alimentari, ottenendo la valuta straniera con cui acquistare tecnologia moderna sviluppando l'industria. La guerra moderna la vince chi ha capacità tecnologiche essendo le guerre stesse tecnologiche a loro volta. Stalin iniziò a portare avanti una politica che privilegiava lo sviluppo industriale, basandosi sulla dottrina del comunismo in un paese solo; esso consisteva in una stabilizzazione del regime in cui le risorse umane e materiale erano tutte concentrate sullo sviluppo industriale e militare cosicché sarebbe stato possibile difendersi dall'attacco capitalista o appoggiare la rivoluzione mondiale. Questa fu una strategia essenziale, soprattutto con l'ascesa di

Hitler in Germania e la sempre maggiore aggressività giapponese. La guerra ai contadini riprese spietata, con un ritorno alle requisizioni forzate, eliminazioni fisiche e deportazione di massa nei campi da lavoro. Le campagne erano alla fame, scoppiarono carestie, e per ordine di Stalin non venne inviato alcun sostegno in Ucraina, Kazakistan e Caucaso. La disperazione e l'inedia portarono a fenomeni apocalittici, come casi di cannibalismo.

- '32, legge delle spighe legge contro il furto di proprietà di stampo socialista, l'idea era che il prodotto agricolo apparteneva allo Stato e quindi era del tutto legale l'azione delle requisizioni manu militari. Così Stalin vinse la guerra civile contro i contadini e tutte le risorse materiali vennero usate per sostenere lo sviluppo industriale. L'URSS divenne una potenza industriale. Dietro le quinte vi furono pubblici processi contro i nemici, i controrivoluzionari, e molte persone scomparvero.

nei campi di lavoro, i gulag, un sistema di campi di concentramento dove milioni di persone vengono imprigionate, avevano una duplice funzione: - Repressiva: se giudicati colpevoli secondo l'art. 58 di essere controrivoluzionari ciò portava alla loro deportazione nei campi per 5-10 anni. - Produttiva: taglio del legname che poi veniva venduto, esportazione delle risorse, miniere, estrazione d'oro, quindi lavoratori forzati mascherati come operatori pubblici. A differenza dei lager nazisti, i gulag non ebbero finalità di puro sterminio, anche se le condizioni inumane in cui vivevano i prigionieri aumentava la mortalità al loro interno, e i prigionieri vennero usati come forza lavoro. In più lo sterminio sovietico non aveva basi razziste, ma colpiva categorie sociali o socialnazionali (come i kulaki, contadini ricchi deportati o fucilati per evitare ribellioni, o i contadini ucraini) che avevano una connotazione politica più che altro. Modernizzazione.

presuppone reintroduzione delle forme di dominio, come la reintroduzione della schiavità/servità; è quindi un processo regressivo.

Dopo il ’33, verginità antifascista- ’36, anno costituzione sovietica- ’35, Stalin dopo anni di stabilizzazione politica- ’36, stagione del grande terrore, purghe: costi di Stalin con la vecchia guardia; le sue politiche disastrose; il suo potere è assoluto ma precario, chiudere i costi con la vecchia guarda che non aveva fatto la rivoluzione in ottobre; purghe dei dirigenti del partito, esercito, quadri, dei vertici dell’industria, ’36-’38 vi sono falsi processi che portano avanti accuse terribili a cui seguono confessioni obbligate e fucilazioni. Obiettivo di questo periodo era eliminare ogni possibile opposizione interna al regime, si desiderava un ricambio generazionale.

’37 nuova ondata di terrore contro i kulaki;- Direttiva contro gruppi nazionali che secondo Stalin

cospiravano contro l'Unione Sovietica; questi gruppi (fermati con fucilazioni, repressioni, deportazioni) erano formati da polacchi sovietici, popolazioni di origine coreana, popoli caucasici da sempre ostili alla Russia. 3. Nazionalismo, Presidente Wilson, Medioriente, Irlanda, Turchia, Egitto, Afghanistan, Persia, India, Pakistan I problemi connessi alla formazione degli Stati nazionali non interessò solo l'Impero Russo, ma anche gli ex imperi, nuovi e vecchi Stati e domini coloniali. La prima grande conseguenza della guerra è il crollo di imperi plurisecolari: prima l'Impero zarista e nel 1918, anche grazie all'intervento degli Stati Uniti, crolla anche l'impero austro-ungarico che dà vita a una serie di stati successori che si definiscono nuovi stati nazionali e sembrano realizzare gli ideali di Wilson dell'autodeterminazione dei popoli. 11 Wilson aveva una visione sull'Europa, che mostrò nei suoi 14 punti di pace cheaffermavano che ogni nazionalità avrebbe dovuto ricevere completa autodeterminazione, un qualcosa che non solo colpiva quelle russe, ma anche i popoli dell'Austro-Ungheria e quelli italiani, per cui erano necessarie nuove frontiere italiane secondo le linee di nazionalità riconoscibili. Wilson ambiva a ridisegnare il sistema delle relazioni internazionali e il suo progetto fu adottato come criterio guida dei trattati di pace (trattato di Versailles del 1919 con la Germania sconfitta). I trattati di pace diedero la spinta per la nascita della Società delle Nazioni, un'Assemblea composta dalle cinque potenze vincitrici, permanenti, e una a rotazione tra le quattro restanti, il cui compito sarebbe stato giuridificare i rapporti tra gli Stati, che si impegnavano a ridurre gli armamenti e a difendere l'indipendenza politica e integrità territoriale dei paesi membri, e a portare ogni controversia a una corte arbitrale di giustizia internazionale. Questa

istituzione non durò per la sua deb

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A.A. 2021-2022
37 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Annicka02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Polese Remaggi Luca.