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GRAVITÀ, PROBABILITÀ, ANALISI DEL RISCHIO, REGISTRAZIONE DEI RISULTATI DELLA VALUTAZIONE
CHI SONO I SOGGETTI A RISCHIO?
QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO?
QUAL È IL RISCHIO?
QUAL È LA GRAVITÀ DEL RISCHIO?
I SOGGETTI A RISCHIO NEI PROCESSI DELLA TECNOLOGIA ALIMENTARE.
- CONSUMATORE: Per danni alla salute dovuti alla presenza nel prodotto di contaminanti dannosi.
- CLIENTE COMMERCIALE: Per danni economici e/o perdita di immagine.
- LAVORATORI DELL’AZIENDA: Per danni alla salute dovuti a carenze di sicurezza dell’ambiente di lavoro o per violazione della legislazione concernente i diritti di previdenza e carriera.
- ANIMALI DA PRODUZIONE: Per violazione dei principi del benessere animale.
- AMBIENTE: Per la diffusione di sostanze/effluenti inquinanti e per azioni pregiudizievoli agli equilibri ecologici del sistema acqua-aria-terra-paesaggio.
- PROPRIETARIO DELL’AZIENDA: Perché può subire condanne in giudizio, danni economici e/o perdita di immagine.
economici da perdite oda costi eccessivi, e perdite di immagine.
7. FORNITORI E PARTNER: Perché possono subire danni economici e/o perdite di immagine.
Dalla definizione di soggetti a rischio si possono definire: fattori di rischio, rischio e gravità del rischio.
STANDARD MIL STD 882
Definizioni fondamentali relative al RISCHIO MIL STD 882:2000:
- Fattore di rischio (hazard): è l'agente avente la potenzialità di causare danni. (Sinonimi: pericolo, elemento di pericolo)
- Danno (mishap): è la perdita momentanea o definitiva di qualcosa che ha valore per i soggetti coinvolti: la vita, la salute, il tempo, il denaro, la reputazione, la libertà, il patrimonio, ecc. Il danno può riguardare un numero ristretto di soggetti, in questo caso è qualificabile come "danno individuale" o può riguardare un numero elevato di soggetti, in questo caso è qualificabile come "danno collettivo".
- Rischio: la probabilità che un fattore di rischio possa causare un danno
- Gravità del rischio (GR): è il prodotto della gravità del danno (mishap severity) (GD) per la probabilità del danno (mishap probability) (PD).
Sinonimi: rischio 213
CONCETTI:
- 1° CONCETTO: soggetto e fattore di rischio (i soggetti sono quelli precedentemente elencati)
- 2° CONCETTO: gravità del rischio
- undeterminato processo, dalla quale discende direttamente la graduatoria delle priorità degli interventi.
- GRAVITÀ DEL DANNO:
- Es: quattro livelli: CATASTROFICO, CRITICO, MARGINALE, TRASCURABILE
- Es: tipologie di danno
- Es: probabilità in base alla frequenza di accadimento
La definizione che precede in ordine logico le altre, cioè è necessaria per comprenderle, è la definizione del danno, e in particolare, l'identificazione di chi può essere danneggiato dal verificarsi di un evento dannoso.
IL RISCHIO VIENE VALUTATO QUANTITATIVAMENTE: GR = GD x PD (il rischio è un fattore bidimensionale)
GR = gravità rischio
GD = Gravità danno
PD = Probabilità danno
Es: questa valutazione porta a definire una graduatoria comparativa della gravità dei rischi collegati a
GRAVITÀ E PROBABILITÀ (per il consumatore)
LA GRAVITÀ DEL DANNO (GD): gravità della patologia che il fattore di rischio arreca al consumatore.
Si riferisce allo specifico fattore di rischio, è invece indipendente dall’alimento che lo veicola.
Può essere valutata con riferimento ai dati di tossicità del fattore di rischio riportati in letteratura.
LA PROBABILITÀ DEL DANNO (PD): probabilità che il fattore di rischio arrechi un danno al consumatore.
Dipende dal prodotto, o meglio dal sistema processo-prodotto considerato
Se si dispone di numero di dati storici, P corrisponde alla frequenza del verificarsi del danno (essendo P undato di
estensione rivolto al futuro e F un dato di estensione rivolto al passato)(bisogna stimarle entrambe attraverso scale e moltiplicandole ottengo la gravità del rischio) esempio fasce di gravità del rischio: 22 MODESTA: gravità e probabilità sono basse oppure la probabilità è bassa perché già controllata dal sistema. MEDIA: rischi comuni. Gravità alta ma si manifestano poco oppure la gravità modesta ma frequente. ELEVATA: gravità e probabilità sono elevate. (si può agire sulla gravità del danno) I fattori di rischio non oggetto di specifiche procedure documentate di prevenzione sono controllati automaticamente dal sistema processo-prodotto. 3° CONCETTO: come si evolve il rischio Il collegamento tra fattore di rischio, rischio, danno individuale e danno collettivo delinea una sequenza logica e temporale. Questa sequenza costituisce la filiera del rischio. • ESCLUSIONE / PRINCIPIO DIdi plastica termoretraibili)non congelata (aromi e additivi): stoccaggio in magazzino (sono polveri)
SCONGELAMENTO: all'interno delle confezioni
DOCCIATURA:
DOSAGGIO ADDITIVI E AROMI: prelevati e miscelati con acqua
SIRINGATURA: INTRODUZIONE DI ADDITIVI: in una miscela salina iniettata (macchina multi-ago) 26
INTENERIMENTO: si lascia il tempo alla salina di distribuirsi nella carne
TAGLIO: in pezzi grossolani
MACINAZIONE: aggiunta di medaglioni macinati per garantire il corretto rapporto carne/salina. Si pesa la carne prima e dopo la siringatura e si determina se vi è equilibrio o è necessario aggiungere salina o carne.
ZANGOLATURA: permette la sosta della carne con la salina sotto agitazione con formazione di gel proteici caratteristici per la texture del prodotto. (impasto di carne)
PORZIONATURA: impasto inserito in sacchetti di collagene e rete acquista la forma cilindrica "a salsiccia".
NEBULIZZAZIONE: INTRODUZIONE DI AROMI: In miscela per arrostitura cosparsa
sopra il prodotto. COTTURA: è un punto critico per l'HACCP quindi ho delle sonde al cuore di uno dei prodotti per effettuare il controllo del profilo tempo-temperatura. RAFFFREDDAMENTO: RIFILATURA E TAGLIO: viene diviso per permettere al consumatore di vedere la sezione del prodotto CONFEZIONAMENTO PRIMARIO: sacchetto sottovuoto METAL DETECTOR TOCCAGGIO IN CELLA A 0/+4°C: anche fino a 70 giorni CONFEZIONAMENTO SECONDARIO: cartoni, imballaggi SPEDIZIONE, TRASPORTO, CONSEGNA 271-2-3. IDENTIFICARE I FATTORI DI RISCHIO PERTINENTI, ANALIZZARE IL PROCESSO E IDENTIFICARE I PUNTI DI POSSIBILE ATTUALIZZAZIONE DEL RISCHIO, VALUTARE LA GRAVITÀ DEI RISCHI PUNTI CRITICI: VELOCITÀ DI CONGELAMENTO: se ho un congelamento lento si formano cristalli di ghiaccio di grosse dimensioni, crea pressione, per aumento di volume, sui tessuti che si danneggiano. Chi congela è un fornitore dell'azienda e non lei stessa. Quindi l'azienda deve tenere sotto controllo la perdita diPeso allo scongelamento. Si fissano dei limiti che se sorpassati provocano lamentele al fornitore. (Il peso allo scongelamento dipende dalla quantità di muscolo e da come è condotto il congelamento)
PREPARAZIONE DELLA SALINA CON DOSAGGIO DI GELIFICANTI: i gelificanti e l'amido sono necessari per non perdere prodotto durante la cottura. (PESATA DELL'ADDENSANTE)
SIRINGATURA: aghi delle siringhe molto sottili che iniettano una soluzione viscosa. L'ago si potrebbe intoppare e rompersi all'interno del prodotto. Il prodotto viene recuperato come rimanenza tramite produzione di affettati.
ROVESCIAMENTO DELLA ZANGOLA: PORZIONATURA CON MANCATO SVUOTAMENTO TOTALE: ho perdita di semilavorato se ho una porzionatura manuale.
RIFILATURA E TAGLIO: prodotto cotto tagliato in modo errato non è più riciclabile.
HACCP valuta alcuni rischi che non sono valutati tra qu