Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 93
Appunti di Progettazione Eco-Sostenibile dei Prodotti e dei Processi Industriali Pag. 1 Appunti di Progettazione Eco-Sostenibile dei Prodotti e dei Processi Industriali Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 93.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Progettazione Eco-Sostenibile dei Prodotti e dei Processi Industriali Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 93.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Progettazione Eco-Sostenibile dei Prodotti e dei Processi Industriali Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 93.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Progettazione Eco-Sostenibile dei Prodotti e dei Processi Industriali Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 93.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Progettazione Eco-Sostenibile dei Prodotti e dei Processi Industriali Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 93.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Progettazione Eco-Sostenibile dei Prodotti e dei Processi Industriali Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 93.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Progettazione Eco-Sostenibile dei Prodotti e dei Processi Industriali Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 93.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Progettazione Eco-Sostenibile dei Prodotti e dei Processi Industriali Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 93.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Progettazione Eco-Sostenibile dei Prodotti e dei Processi Industriali Pag. 41
1 su 93
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

TOSSICITA’ UMANA

La tossicità umana ha altri elementi che la vanno a scatenare, che sono correlati alle categorie

d’impatto che abbiamo visto i cui effetti sono evidenti con l’esposizione a fattori di questo tipo.

36

ASSOTTIGLIAMENTO DELL’OZONO STRATOSFERICO

Fenomeno che negli ultimi anni si sta riducendo e che quindi si può tenere sotto controllo.

L’ozono, come sappiamo bene, ha l'obiettivo di filtrare i raggi ultravioletti.

Le cause che possono provocare l'assottigliamento dell'ozono stratosferico sono dovute all'unione

dei cristalli di ghiaccio con sostanze alogenate o tricloroetilene: queste sostanze si possono trovare

nei ritardanti di fiamma (alogenate) e nella fabbricazione di schiume plastiche, solventi, frigoriferi.

37

SMOG FOTOCHIMICO (smog estivo)

Lo smog fotochimico è praticamente l’eccesso di ozono sulla superficie terrestre e ha come cause

la presenza della luce solare unita a idrocarburi o ossidi di azoto. Questo fenomeno si verifica

prevalentemente in estate e queste sostanze, che si uniscono alla luce solare, possono provenire

da veicoli a motore, solventi, processo industriali.

38

SMOG INVERNALE

Lo smog invernale si verifica nelle condizioni atmosferiche invernali, ovvero con la presenza di

bassa temperatura è scarso di mescolamento al suolo con la presenza in particolare di particolato

solido, polveri sottili e ossidi di azoto. quello che si verifica e la permanenza delle sostanze

inquinanti nei bassi strati dell'atmosfera creando quindi dei problemi di tossicità e respirabilità

dell'aria.

39-44

L'ultima categoria è quella del consumo di risorse, che può essere rinnovabile o non rinnovabile.

RISORSE NON RINOVABILI

Le risorse non rinnovabili sono principalmente risorse naturali come minerali, combustibili fossili

uranio, materiali non rinnovabili. La non rinnovabilità nasce dal fatto che è presente una

disponibilità limitata, oppure sono presenti in delle riserve limitate o non sfruttabili, oppure sono

semplicemente esauribili.

RISORSE RINOVABILI

Fanno parte delle risorse rinnovabili l'energia solare, eolica, geotermica, idraulica e biomassa.

Queste sono risorse che possono essere considerati teoricamente inesauribili, anche se è possibile

che alcune di esse possono diventare esauribili, ad esempio nel caso che la domanda superi il

livello di produzione.

Lezione 2 audio 2. 3-10

1

Abbiamo visto dal punto di vista terminologico quali sono i termini che vengono solitamente usati

nel contesto della progettazione ecosostenibile di prodotti. Abbiamo poi visto anche la parte di

introduzione riguardo alle politiche comunitarie, in quanto la progettazione ecosostenibile non può

essere un qualcosa che parte dalle aziende, ma deve necessariamente partire da livelli più alti.

Quindi abbiamo visto i principi della politica comunitaria fino ad arrivare a introdurre il concetto di

economia circolare.

Quindi il percorso ci porta ad individuare quali sono i riferimenti dal punto di vista legislativo ma

anche normativo che il progettista deve considerare nel momento in cui porta avanti la sua idea

di prodotto.

Oggi vedremo quelle che si definiscono etichette ambientali, che non sono obbligatorie da parte di

un prodotto, ma possono diventare tali nel caso in cui un cliente mi richiede espressamente di

garantire delle caratteristiche.

Quindi è importante sapere cosa sono, quali sono, l'iter procedurale che bisogna sostenere per il

loro ottenimento, la finalità che hanno, e i costi che comunque hanno.

E bene ricordare che l'etichetta è un qualcosa di FACOLTATIVO, diventa obbligatoria nel momento

in cui viene espressamente richiesta in un appalto o un bando da parte dell'ente committente.

2

Esistono 3 tipologie di etichette ambientali (tipo I, II, III), che hanno finalità, significati

completamente diversi e si rivolgono anche ad ambienti completamente differenti.

 Etichette di tipo I:

– dichiarano una superiorità ambientale del prodotto/servizio, attraverso il

rispetto di criteri prefissati.

In particolare queste etichette definiscono delle prestazioni ambientali di un prodotto (se voglio

certificare un prodotto le sue prestazioni ambientali devono essere maggiori o uguali del livello

prestazionale imposto dalla normativa).

 Etichette di tipo II:

– autodichiarazioni - Spesso criticate e mal usate, in realtà possono essere

di grande utilità in casi specifici se attuate rispettando le prescrizioni

normative.

Io produttore, ad un certo punto decido, per dare valore al prodotto che sto vendendo, di

apporre un’etichetta ambientale. Essendo un’autodichiarazione, essa non comporta

necessariamente il coinvolgimento di enti esterni e quindi ha un valore che, da certi punti di

vista, può essere anche discutibile. È immediato notare che, non esistendo un garante delle

caratteristiche che vengono dichiarate da parte di un prodotto, si possono presentare i casi di

onestà ma anche di disonestà.

 Etichette di tipo III:

– strumento forse più complesso ma attualmente in forte crescita perché

consente di fornire informazioni ambientali complete per confrontare

prodotti simili, basandosi su un approccio metodologico rigoroso: la

dichiarazione ambientale di prodotto, (EPD).

Le etichette di tipo III sono delle etichette particolari, poiché in realtà non rispondono ad un

livello prestazionale predefinito (a livello europeo o mondiale). Sono delle etichette attraverso

le quali i vari competitor raggiungono una sorta di accordo su quelli che sono i metodi

attraverso i quali devono garantire (o mostrare) al cliente che il loro prodotto è

ambientalmente sostenibile.

Non c'è un livello prestazionale ma un accordo tra i vari competitor.

3

Tutte questa etichetta sono normate, ovvero esistono delle normative tecniche che le

regolamentano.

È bene fare delle precisazioni:

Le normative di riferimento hanno delle siglature predefinite. In particolare, quando è presente la

dicitura UNI EN ISO significa che questa normativa è stata sviluppata a livello mondiale (ISO =

International Standard Organization). Successivamente, questa norma viene assorbita (se utile)

dall'Ente Normativo Europeo (EN) che la traduce nelle lingue comunitarie (Inglese, Francese,

Tedesco). A questo punto ciascuno stato membro dell'Unione Europea può decidere se recepire

questa norma o no. È bene evidenziare il fatto che le normative tecniche sono facoltative (e su

queste viene fatto business, ovvero vengono comprate e vendute).

A differenza delle normative tecniche, che sono facoltative, le direttive europee sono leggi a tutti

gli effetti, e devono essere obbligatoriamente recepite a livello del sistema legislativo di ciascuno

Stato membro dell'Unione europea.

Può anche accadere che una normativa tecnica (facoltativa), richiami all'interno una direttiva

europea (obbligatoria), rendendola così obbligatoria.

4

Quali sono i principi generali su cui si basano queste norme?

 Non devono creare barriere commerciali: Queste norme volgono a creare un sistema

armonizzato dal punto di vista normativo che permetta di vendere e comprare ovunque

all’interno dell’UE usando gli stessi tipi di criteri (norme).

 Trasparenza: L'obiettivo è quello di dare maggiore trasparenza a quello che andiamo a

vendere (caratteristiche del prodotto).

 Approccio basato sull’analisi del ciclo di vita: Tutte queste norme sono basate sul concetto

di ciclo di vita di un prodotto. Sono volte all'analisi e alla valutazione del ciclo di vita del

prodotto in quanto non si progetta più una fase del prodotto, ma si progetta interamente il

ciclo di vita di quest'ultimo (progettazione a 360°).

 No barriera all’innovazione: Queste norme non devono costituire barriere anche dal punto

di vista dell'innovazione, oltre che dal punto di vista commerciale.

 No burocrazia: L'iter certificativo per mettere un'etichetta su un prodotto non deve essere

complesso, ma snello.

 Partecipazione: Queste norme coinvolgono anche l'aspetto partecipativo. In particolare le

norme di tipo III, incentivano la partecipazione da parte di competitor di una determinata

realtà produttiva.

 Disponibilità delle informazioni: Legato all’aspetto della trasparenza.

5

Caratteristiche Principali dell’etichetta di tipo I:

 identifica prodotti di eccellenza ambientale ovvero con ridotto impatto ambientale;

Quando io vedo un prodotto con un’etichettatura di tipo I, viste quelle che sono le

prestazioni definite dall'Unione Europea per quella tipologia di prodotto, il mio è un prodotto

di eccellenza.

Prestazioni che il prodotto deve avere in termini di emissioni, consumo energetico,

quantitativo e tipologia di sostanze pericolose o tossiche al proprio interno.

 è previsto il rispetto di limiti specifici definiti per ciascuna tipologia di prodotto su emissioni,

consumi di energia, materiali, ecc., definiti considerando l’intero ciclo di vita;

 Sistema volontario;

 Gestito da un organismo competente sulla base di regolamenti e procedure trasparenti;

Esiste un iter procedurale gestito da enti competenti nell’UE.

 Partecipazione delle parti interessate (rappresentanti di: industria, commercio, associazioni

di consumatori, associazioni ambientaliste) alla definizione dei criteri di prodotto.

6

La certificazione per eccellenza di tipo I è L’ ECOLABEL. (Il cui simbolo è una margheritina)

L'ecolabel è per definizione il marchio europeo di certificazione ambientale che ha l'obiettivo di

promuovere sul mercato i prodotti che presentano un minore impatto ambientale (definiti su

livelli di prestazione relativi a ciascuna categoria di prodotti).

-È un tipo di politica che nasce nel 1992, quando ancora si era molto scettici sulla reale necessità di

introdurre queste norme ed anzi si pensava fosse un pericolo per la produzione industriale.

-Non tutti i prodotti sono certificabili secondo ecolabel (esiste un numero limitato di categorie), ma

quasi tutti i prodotti di largo consumo sono certificabili.

-Il regolamento è stato modificato di recente (2010).

-Questo tipo di etichettatura non si applica solo ai prodotti, ma anche ai servizi.

-Sul sito http://ec.europa.eu/ecat/ si può vedere quali sono i prodotti etichettati e le categorie

contemplate secondo ecolabel.

È bene ricordare che, sebbene la normativa tecnica sia facoltativa, essa non può andare contro

una direttiva (e quindi contro legge). La gerarchia vede sempre la direttiva al di sopra della norma,

e mai il contrario. Per redigere le norme, infatti, gli enti devono controllare le direttive già presenti

in materia.

7

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
93 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/14 Progettazione meccanica e costruzione di macchine

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AlexBoro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Progettazione Eco-Sostenibile dei Prodotti e dei Processi Industriali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Delogu Massimo.