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La valorizzazione moderna del gioco: alcuni punti di riferimento
Nel 1423 Vittorino da Feltre apre a Mantova la Ca' Zocosa (scuola che fa riferimento al gioco):
- Tale scuola era di tipo sperimentale, aperta alla corte di Gonzaga, con l'idea di educare i bambini sulla base di principi nuovi
- I bambini arrivavano in questa scuola da varie parti d'Europa, proprio per essere educati
- Per tutto il rinascimento, se si parla di gioco in riferimento all'educazione ci si riferisce al corpo e al movimento, ovvero all'attività capacità di sviluppare capacità fisiche
Nel 1837 Friedriech Froebel inizia l'esperienza dei Kindergarten:
- Il bambino, secondo Froebel, è una materia che deve essere modellata: da qui il concetto di formazione
- Il bambino veniva visto come un vaso da riempire, come una spugna assorbente, in sostanza assumeva un ruolo passivo
- In seguito, l'ideologia di bambino cambiò ed
Iniziò ad essere rappresentato come una pianta, come un essere vivente la cui crescita va accompagnata. Questo cambiamento di rotta indica un cambiamento a livello epistemologico.
Nel 1841-1850 Don Bosco apre i primi oratori e pubblica il sistema preventivo per l'educazione della gioventù (1877). Gli oratori erano luoghi in cui i bambini potevano stare ed essere protetti, ricevendo un'educazione extrascolastica. Il gioco, in quest'epoca, diveniva lo strumento fondamentale della pedagogia. Don Bosco fondò inoltre le scuole salesiane e le scuole professionali. Per la prima volta, quindi, l'educazione veniva considerata come età preventiva. In particolare, il gioco venne da qui considerato preventivo, rispetto ai rischi di marginalità e devianza che potrebbero colpire ogni bambino.
Nel 1894 nasce a Parigi il CIO e nel 1896 si svolsero ad Atene le prime olimpiadi moderne. Con l'avvento del cristianesimo,
In seguito, le olimpiadi vennero abolite (ritenute come manifestazioni pagane) • il barone de Coubertin fece risorgere l'idea olimpica e di fatto scoprì la pedagogia inglese, pedagogia costituita da attività sportive e di formazione, dove i giochi sportivi sono parte dell'educazione • De Coubertin teorizzò pertanto questo modello, fondando la pedagogia dello sport • le olimpiadi, da qui in poi, assunsero lo scopo di essere una metafora dell'identità civile.
Nel 1907-1909 nacque lo scoutismo • Baden Powell pubblica "scouting for boys" • lo scoutismo era, secondo Powell, un grande gioco • In Italia, durante il fascismo, lo scoutismo venne messo fuori legge.
1664 → John Locke pubblica "thinking out education" • la famiglia viene individuata da Locke come luogo fondamentale per l'educazione.
1762 → J. Rousseau pubblica "Emile, storia dell'educazione di un bambino.
“educazione ideale”
- in questo testo, il gioco viene associato al movimento e allo sviluppo del corpo e dei sensi
- intorno ai 10 anni, il bambino capirà che è necessario imparare a leggere e a scrivere
- l'educazione, in questo testo, si basa sull'assecondare lo sviluppo naturale del bambino, per cui comincia a definirsi il concetto di educazione naturale
- l'educazione negativa sottrae, toglie, non è da considerarsi negativa nel senso di sbagliata ma è tale perchè basa la propria azione educativa non nell'aggiungere e“riempire” il bambino di sapere, bensì nel togliere
La valorizzazione moderna del gioco: altri punti di riferimento (storici)
- Rousseau propone il concetto di educazione negativa, negativo nel senso che l'educatore toglie, non aggiunge niente al bambino
- da qui nasce il concetto di soggetto (bambino) attivo
- un frase importante dell'Emilè
è “in educazione c'è una legge fondamentale: ciò che conta èperdere tempo , non guadagnarlo”• questa frase fa capire come perdere tempo non significhi non fare nulla, bensì esso èassociato al concetto di aspettare , aspettare in opposizione ad una educazione che tendeinvece ad essere frettolosa, ad anticipare, ad aspettare quello che viene considerato unosviluppo naturale del bambino• l'idea è che l'educazione debba, per quanto possibile , accompagnare lo sviluppo delbambino, considerandolo come un soggettivo attivo, nei confronti della sua educazione• l'apprendimento è più potente dell'insegnamento, in quanto bisogno naturale , mentrel'insegnamento è una pratica, una procedura, che velocizza e facilita l'apprendimento• l'insegnamento presuppone la disponibilità all'apprendimento ma si impara anche senzaqualcuno che insegni•
l'apprendimento è un dato biologico• il rapporto insegnamento – apprendimento vede l'apprendimento come spinta vitale, biologica, naturale, mentre l'insegnamento è visto come una tecnica, modalità che migliora, rende più efficace, velocizza l'apprendimento• mentre nella pedagogia tradizionale l'educazione era fortemente basata sull'insegnamento, Rousseau esprime che l'insegnamento è al servizio dell'apprendimento, per cui il soggetto deve essere attivo (importanza del gioco), rivoluzionando i concetti di base dietro l'educazione 1794 (1976) - Friedrich Schiller - Lettere sull'educazione estetica dell'uomo• il gioco viene qui visto e valorizzato come attività umana• il romanticismo, periodo di stesura del testo, risalta molto questo concetto, per cui il gioco viene vista come una attività molto rilevante• Schiller dice che “l'uomo è
veramente libero solamente quando gioca, perché li vi esprime la propria libertà”
- il romanticismo, dal punto di vista culturale, fu il primo ambito culturale che diede grande rilevanza al gioco
- Schiller scrive anche sulla dimensione estetica dell'uomo, intesa come carattere della dimensione umana
- 1898 – Carl Groos – The play of animals
- Groos rientra nell'ambito del positivismo (scienze dei dati), cultura scientifica che assume dati di realtà
- è in questo periodo che nascono le scienze positiviste sociali, quali la sociologia, basate su dati reali
- Groos fu molto importante perché fu il primo ad occuparsi del gioco degli animali, descrivendo in modo meticoloso i comportamenti animali definibili come gioco
- fu quindi il primo scienziato ad occuparsi della natura del gioco, affermando che il gioco è alla base della sopravvivenza, inteso come base dell'adattamento
etc• pochi anni dopo uscì l'opera The play of men, in cui Groos tenta di leggere i giochi umani tramite le categorie di gioco naturale studiate nel precedente volume• Groos è continuamente citato nelle opere di Piaget, per quanto riguarda lo sviluppo del gioco infantile• Groos si occupa di catalogazioni dei comportamenti animali, facendone delle analisi, tassonomie, classificazioni• gli studi di Groos possono essere definiti alla base dell'etologia, branca della biologia che osserva e studia il comportamento (incluso il gioco) animale e umano, dal punto di vista dei caratteri naturali• Nello studio dell'infanzia, ci si accorge come il gioco sia, soprattutto nei primi anni, un comportamento naturale che, in seguito, si carica di aspetti sociali, culturali etc• Groos analizzò i comportamenti animali ludici, naturali, istintivi, associati al movimento e al gioco• la dimensione naturale del gioco si concretizza in una
Attività ludica funzionale, con un obiettivo preciso, volto allo sviluppo di adattamento nei soggetti.
Negli animali, secondo Groos, le attività ludiche hanno il fine di sviluppo e adattamento dei soggetti.
Groos cataloga 9 comportamenti di gioco:
- Experimentation
- Provare senza necessariamente avere un obiettivo. Sperimentare nel fare intesa come attività costruttiva.
- Questa sperimentazione porta ad imparare, ad apprendere (imparare per prove ed errori invece che per imitazione).
- In queste modalità non per forza esiste una figura che insegna, bensì il soggetto sperimenta, in modo naturale, per prove ed errori (anche i bambini lo fanno naturalmente).
- Questo sperimentare fa sì che il soggetto accumuli informazioni (sia cuccioli che bambini), informazioni utili alla costruzione di un percorso di sviluppo.
- È un procedimento sicuramente lento, rispetto a precise indicazioni fornite, ad esempio, da un educatore.
Per prendere, ricorda molti giochi infantili, ad esempio acchiapparella:
- Questi giochi includono anche il piacere di essere catturati e sono tutti naturali, istintivi.
- Nei bambini questi giochi non devono avere come fine la caccia pura, per la sopravvivenza, mentre nei cuccioli di animali sì.
- I bambini svolgono infatti questi giochi secondo un bisogno istintivo, anche senza il fine preciso della caccia per la sopravvivenza.
4. Fighting plays (giochi di combattimento): tra cuccioli, tra animali più grandi:
- Sono giochi in cui si combatte, si lotta, basati sulla finzione e su provocazioni.
- Tali giochi sono basati sul fatto che il combattimento non è vero ma finto.
- Affinché vi sia un combattimento finto, è necessario che qualcuno lo provochi.
- Nel comportamento degli animali, infatti, c'è qualcuno che stuzzica, per cui gli animali si azzuffano tra loro.
- Questo gioco è legato, dal punto di vista biologico,
allo