vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Morfi e morfemi: affissimorfema lessicale: radice
Esistono quattro tipi di affissi: prefissi, suffissi, infissi (interfissi e transfissi), circonfissi.
Prefissi e suffissi: corrispondono rispettivamente ai processi di prefissazione e suffissazione (utilizzati in tutte le lingue indoeuropee). Esempio: dubitare: dubit- (radice) + a- (vocale tematica) + re- (morfema grammaticale). Dubit-a: tema verbale. Dubit-abil-e: suffisso aggettivale, significa "che ha la caratteristica di". In-dubit-abil-e: prefisso, valore negativo. In-dubit-abil-mente: suffisso avverbiale. Tutto ciò soddisfa il principio di economia.
Infissi: si inseriscono all'interno del morfema lessicale.
Circonfissi: il morfema lessicale è circondato dal morfema grammaticale per esprimere il participio passato, come in tedesco.
Tipologia morfologica
Le lingue si distinguono in:
- Lingue isolanti: sostanzialmente prive di morfologia o con morfologia molto ridotta, come il cinese;
- Lingue agglutinanti: hanno una morfologia lineare e...
trasparente, formalmente sviluppata, come il turco;
Lingue flessive: hanno una morfologia completamente sviluppata, molto spesso opaca e non lineare, con segno modificabile anche al proprio interno (apofonia), come le lingue indoeuropee.
Lingue isolanti: come nel cinese, non ci sono variazioni interne.
Lingue agglutinanti: come il turco, ritroviamo la coniugazione in casi. La base lessicale è sempre la stessa, per formare il singolare aggiungiamo un suffisso che esprime il caso; per formare il plurale aggiungiamo alla base lessicale un suffisso che esprime il plurale e poi uno che esprime il caso.
Lingue flessive: come le lingue indoeuropee. Per esempio, in inglese dog-dogs, il morfema del numero si giustappone al morfema lessicale. In questo caso il segno è lineare. In italiano, il morfo "è" al suo interno ha cinque morfemi funzionali, quindi è opaco e cumulativo, in quanto un morfo cumula più morfemi. In latino "bon-us", il morfo
Le categorie linguistiche sono organizzate in base a diversi criteri:
- Parti del discorso: le categorie corrispondono alle diverse parti del discorso, come sostantivi, verbi, aggettivi, avverbi, ecc.
- Morfologia flessiva: le categorie sono determinate dalla morfologia flessiva, cioè dalle variazioni che una parola può subire per indicare diversi tratti grammaticali come il genere, il numero, il caso, ecc.
- Complementarietà: le opzioni grammaticali all'interno di una categoria sono complementari, il che significa che se una opzione è presente, l'altra è assente. Ad esempio, per la categoria numero, le opzioni possono essere singolare o plurale.
- Omogeneità: le opzioni grammaticali all'interno di una categoria sono omogenee, cioè sono di pari livello. Ad esempio, all'interno della categoria genere, le opzioni possono essere maschile o femminile.