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ARETE DEI GRAM
La parete dei gram+ è costituita da una componente predominante, il peptidoglicano, che forma uno strato
molto spesso. Altre componenti sono:
Gliaciditeicoici, ovvero dei polimeri formati da unitá di ribitolo o glicerolo unite da legami
fosfodiestere.
Gli acidilipoteicoici, che prendono contatto con la membrana plasmatica.Gli acidi teicoici
hanno molteplici funzioni: facilitano l'assunzione di cationi, hanno funzione strutturale,
funzione patogenica (come LTA degli streptococchi che media l'adeisivitá alle superfici delle
mucose), o ancora, funzione di immunogenicitá.
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Gli aciditeucouronici, caratterizzati dall'assenza del legame fosfodiestere, sono costituiti da
subunitá alternate di: NAG + uno fra ac. glucuronico, ac. amminoglucuronico o ac.
amminomannuronico. In alcuni batteri sono sintetizzati al posto dei teicoci quando in carenza
di fosfato.
4.2. P -
ARETE GRAM
Hanno uno strato di peptidoglicano più sottile. La struttura procede oltre il peptidoglicano,
formando anche una membrana esterna. Fra membrana esterna ed interna troviamo lo
spazio periplasmico.
Il foglietto esterno della membrana esterna è composto diversamente da quello interno,
specialmente perché troviamo intercalati dei lipo-polisaccaridi. Inoltre,troviamo
un'ancora lipoproteica fra il foglietto interno e il peptidoglicano (lipoproteinamureinica)
e le porine.
Lo spazio periplasmico come potrebbe sembrare non è affatto uno spazio inerte, infatti questo “ambiente”
svolge diverse funzioni come: l'acquisizione di nutrienti mediante i sistemi di trasporto, la generazione di
energia mediante i sistemi di trasporto, la sintesindel peptidoglicano, la biogenesi della membrana esterna e
altri componenti (pili e flagelli), la presenza di enzimi che inattivano antibiotici e di chaperonineper il
ripiegamento delle proteine della membrana esterna.
Il lipopolisaccaride come già detto è uno dei componenti della membrana esterna. La parte più esterna è
chiamata antigenesomatico o antigene O. Poi troviamo un outercore e un innercore, infine troviamo il
lipideA. La catena laterale O si interfaccia con il sistema immunitario ed è molto variabile, infatti serve sia
per distinguere le specie che i ceppi all'interno di una specie:contiene unitá ripetute di zuccheri comuni e
inframezzate da alcuni zuccheri non comuni, come l'abequosio. Il lipide A invece è formato da un dimero di
NAG fosforilata con una catena di acidi grassi: è fondamentale nella tossicitá dei batteri, infatti è causa dell
shock endotossico (una volta lisate le cellule batteriche, viene libersto questa tossina).
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5. PEPTIDOGLICANO E TOSSINE
Il peptidoglicano è formato da una ripetizione di NAM e NAG, ovvero acido N-acetilmuramico e N-
acetilglucosammina. Il NAM è l'etere lattico del NAG, poiché ha un lattato sul C3. La porzione peptidica del
peptidoglicano è formata da 4 AA. Questo tetrapeptide non è formato dai ribosomi, poiché troviamo
aminoacidi insoliti. In ordine:
1. L-alanina
2. D-glutammato
3. Acido meso-diaminopimelico nei Gram- e L-lisina nei Gram+
4. D-alanina
Questo tetrapeptide è legato al NAM e due tetrapeptidi si legano fra loro fra l'AA in posizione 3 e quello in
posizione 1. Nei Gram+ questo avviene grazie a un ponte pentaglicinico, mentre nei Gram- è diretto. Quindi
il 3° aminoacido forma 3 legami peptidici in totale.
5.1. B IOSINTESI DEL PEPTIDOGLICANO
In presenza di penicillina in una coltura di S. aureus si osservava la presenza di una molecola, ovvero UDP-
NAM-pentapeptide, che venne chiamata nucleotidediPark. C'è quindi un AA in più e questo è dovuto al
fatto che al momento della genesi del peptide, all'acido meso-diaminopimelico viene aggiunto un dimero di
D-alanina. La sua idrolisi verrá sfruttata per fornire energia nella formazione del legame crociato. Il processo
biosintetico è il seguente:
F-6-P + glutammina glucosammina-6-P + acetil-CoA N-acetilglucosammina-6-P (isomerasi) NAG-
1-P Entra UTP, esce PPi, quindiUDP-NAG Entra PEP, quindi UDP-NAM
Il nucleotide di Park viene trasportato dal
bactoprenolo, una molecola che possiede 11 catene
isopreniche legate a un PP, che tramite un
movimento flip-flop trasporta all'esterno il
nucleotide. Questo trasporto segue diverse tappe:
1. Defosforilazione del bactoprenolo
(questa tappa è target di alcuni
antibiotici), reazione con UDP-
NAM, con fuoriuscita di UMP.
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2. UDP-NAG reagisce con NAM, esce UDP. Quindi si è formata l'unitá del peptidoglicano.
3. Flip-flop e ri-formazione del bactoprenolo-PP che viene defosforilato tornando nuovamente
disponibile
4. La transglicosidasi forma il legame beta-1,4-glicosidico fra le unitá NAM-NAG. La
transpeptidasi forma invece il legame fra L-lisina (nei Gram+) o meso-diaminopimelico (nei
Gram-) e D-alanina.
Letranspeptidasi hanno una forte affinitá per gli antibiotici beta-lattamici e per questo vengono chiamate
penicilline bindingprotein (PBP). La transglicosidasi e la transpeptidasi possono essere presenti su enzimi
bifunzionali: mentre tutte le PBP hanno attivitátranspeptidasica, alcune PBP hanno anche
attivitátransglicosidasica.
Della parete degli Archea sono stati caratterizzati i componenti ma non come sono organizzati.
5.2. A UTOLISI DEL PEPTIDOGLICANO
Questo processo avviene ad opera di enzimi chiamati autolisine. Queste sono divise in diverse famiglie, a
seconda di quale legame vanno a rompere:
Muramidasi: tagliano legame beta-1,4 fra NAG e NAM
Amidasi: tagliano legame fra NAM e L-alanina, separando quindi glicano e peptide
Endopeptidasi: tagliano legami peptidici interni
Carbossipeptidasi: rimuovo l'ultima D-alanina
Le funzioni delle autolisine sono svariate e vanno dall'accrescimento cellulare, al turnover del
peptidoglicano, alla separazione delle cellule figlie, alla creazione di spazi per le strutture esterne (flagelli),
alla sporulazione e germinazione della spora.
5.3. T OSSINE BATTERICHE
Quando un batterio viene ucciso dal sistema immunitario
dell’ospite e lisa, i suoi componenti strutturali vengono
liberati. Il lipide A, essendo parte integrante della
struttura del batterio è definito endotossina, mentre le
esotossine sono sostanze che vengono secrete
all'esterno.Esistono sostanziali differenze fra eso ed
endottosine, riportate nella tabella di fianco. 9
L'endotossina (lipide A) viene riconosciuto dal sistema immunitario una volta che il batterio è stato lisato e
questo segue un determinato meccanismo. Le cellule danneggiate inviano chemochine (IL-8); vengono
attivati i neutrofili (che producono chemochine MIP proteine infiammatorie dei macrofagi); vengono
attivati i macrofagi (chemochine, prostaglandine, trombossani, PAF). Il lipide A interagisce con una proteina
extracellulare (LBP) che va a legarsi sul recettore CD14 dei macrofagi. Una volta legata al recettore LBP
viene rilasciata. Al complesso recettore-lipideA si lega un corecettoretoll-like e da qui parte una cascata che
porta all'attivazione del fattore di trascrizione NFkB: questo induce la trascrizione di proteine
infiammatorie.La risposta generale che provoca questa cascata di eventi è: attivazione macrofagi; rilascio
radicali liberi battericidi; coagulazione per localizzare l'infezione; incremento della permeabilitá vasale. Se
l'infezione diventa sistemica si va incontro a quello che si chiama shock endotossico, che consiste in:
vasodilatazione generalizzata; coagulazione intravasale disseminata (CID), insufficienza multiorgano,
radicali liberi che danneggiano l'ospite, febbre elevata non controllabile.
Esistono due modi per verificare la presenza di endotossine in un campione:
Test pirogeno del coniglio
Saggio del limulus nell'emolinfa di questo crostaceo troviamo un solo tipo cellulare,
gliamebociti. Prelevata l'emolinfa facciamo pellettare gli amebociti, li lisiamo e li
liofilizziamo. L'endotossina, se presente nel campione da noi aggiunto, attiva un pro-enzima,
una coagulasi. La coagulasi converte il coagulogeno in coagulina e la soluzione diventa solida.
6. STRUTTURE ED APPENDICI ESTERNE DEI BATTERI
Oltre alla parete batterica possono essere presenti anche due altri tipi di strutture esterne: queste sono lo
strato S e la capsula. Questi sono fondamentali nella adesione alle superfici e nella protezione dai macrofagi,
poiché vengono mascherate le parti antigeniche del batterio.
6.1. S S
TRATO
È uni strato proteico che puó essere glicosilato che poggia sullo strato di peptidoglicano nei Gram+, mentre
nei Gram- poggia o sulla membrana esterna o sulla membrana plasmatica. Può svolgere varie funzioni,
ovvero: barriera, setaccio molecolare, adesione, forma e rigiditá, protezione dai macrofagi
6.2. C APSULA
Molti batteri secernono uni strato polisaccaridico, chiamato glicocalice. Quando
questo è ben strutturato e adeso alla parete viene chiamato capsula, altrimenti viene
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chiamato semplicemente strato mucoso.Esempio: il meningococco di tipo B presentava la capsula con acido
sialico, che è tipico degli eucarioti. Questi strati possono essere visualizzati al microscopio ottico utilizzando
inchiostro di china, che non colorerà il batterio poiché è presente la parete. Funzioni di capsula e strato
mucoso: conferiscono adesivitá (placca dentale è un biofilm fatto da Streptococcusmutans, che produce
destrano); ostacolano fagocitosi; proteggono da virus, sostanze tossiche o essiccazione.
6.3. F LAGELLI
Sono stutture rigide e sottili, con una lunghezza fino a 15-20 micron e diametro di circa 20 nm. La subunitá
che costituisce il flagello è la flagellina.Anche i batteri non dotati di flagelli possono muoversi in acqua
seguendo movimenti browniani. Questo è stato osservato prendendo dei tubuli da inoculo e mettendo terreno
di agar molle 0.7%. Con un'ansa preleviamo un pezzetto di coltura e penetriamo l'agar molle con l'ansa. Se
osserviamo dopo un giorno quelli mobili saranno vicili alla linea di infissione.
I flagelli si possono disporre in modo diversi e vengono definiti: monotrico, lofotrico, anfitrico, peritrico. Il
flagello puó essere visto anche al microscopio ottico: questo sipuó fare ispessendo il flagello con dei
mordenti come l'acido tannico o l'allume di potassio che precipitano sul flagello, seguendo con una
colorazione con fucsina basica. Il mordente fa da ponte fra struttura e colorante.
Struttura: si ancora a livello della membrana
plasmatica con l'anello C (rotore); a questo
sono associate le proteine MotA e MotB, che
sfruttano i gradienti di Na+ o H+ per muoversi.
Il corpo basale deve inserirsi nei vari livelli e
questo lo fa gr