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Virus Difettivi

Sono virus che necessitano di un helper per la replicazione virale, in quanto non hanno elementi genetici.

Ad esempio il virus dell'epatite D è in grado di infettare le cellule epatiche con l'ausilio del virus dell'epatite B. L'infezione in questo caso può presentarsi in 2 modi: o avviene un'infezione simultanea dei virus B e D e ci sarà un'epatite simile all'epatite B, oppure si aggiungerà l'infezione D dopo l'infezione B, dove si avrà una nuova epatite acuta e a volte fatale.

Spettro d'Ospite

Lo spettro d'ospite rappresenta un animale o una cellula che può essere infettata da quel virus.

Lo spettro di ospite può essere molto ristretto quando il virus colpisce esclusivamente un tipo di specie, ad esempio la malattia di Marek è una malattia che colpisce solo i polli, quindi lo spettro d'ospite è molto ristretto.

Al contrario il virus della rabbia può infettare molte specie animali e ha quindi un spettro dell'ospite allargato.

TRASMISSIONE VIRUS

Trasmissione verticale → si ha quando il virus passa dalla madre all’embrione, o al feto durante la gestazione.

I virus possono essere:

  • endogeni: quando sono acquisiti attraverso un'infezione;
  • endogeni: quando non sono effettati da un virus che viene dall'esterno, ma n’innalzano perché sono portatori del virus nel proprio patrimonio genetico.

Trasmissione orizzontale → si realizza in tutti i casi che non comportano la Trasmissione in utero. Si realizza quindi per contatto diretto (graffi, morsi, coito), vie di indirette (oggetti, acqua, alimenti contaminati), vettori biologici (insetti), via aerea (venti gocce di acqua). Le vie di uscita in genere sono le feci.

Un animale non diventa infettante subito dopo che ha preso l’infezione ci torna in fase di elision fin quando "non infetta." L'infezione viene trasmessa in base alla suscettibilità o reattività e le caratteristiche:

  • la recettività e la potenzialità di un individuo ad ospitare un patogeno e farlo moltiplicare.
  • la contagiosità e la propagazione di una malattia e diffonderla in una popolazione recettazzo.

I determinanti sono quei fattori che inducono dei cambiamenti in una malattia; i determinanti possono essere interni all’ospite (età, specie, sesso), esterni all’ospite (alimentazione, clima).

REPLICAZIONE VIRALE

La prima fase è l'assorbimento nella membrana cellulare, tramite vescicole il virus entra nel citoplasma della cellula ospite, a orsette del proprio genoma virale, replica il genoma, sintetizza le proteine virali, maturano virioni che poi verranno rilasciati dalla stessa cellula.

Risposta Immunitaria Adattiva/Acquisita

La risposta immunitaria adattiva rappresenta un sistema di difesa che viene acquisito nel corso del tempo. Tale immunità viene indotta al momento dell'incontro con l'agente patogeno, infatti le cellule esprimono recettori che riconoscono gli antigeni appartenenti ai patogeni estranei.

L'immunità adattiva si articola nell'immunità umorale o mediata da anticorpi, e nell'immunità cellulo-mediata, in cui intervengono i linfociti T.

L'immunità umorale è importante nella difesa contro le infezioni batteriche essendo quindi mediata da produzione di immunoglobuline, ovvero gli anticorpi, prodotti dai linfociti B, in risposta alla penetrazione di un antigene nell'organismo.

L'immunità cellulo-mediata è efficace contro i parassiti o virus e avviene a contatto con i linfociti T con l'antigene estraneo, passando all'attivazione di macrogagi, delle cellule killer e dei linfociti T e la produzione di antigeni specifici e qualcosa di tossico per la cellula nonché il rilascio di citochine in risposta ad antigeni.

Quindi dopo il primo incontro con il patogeno iniziamo a produrre anticorpi specifici e citochine nei confronti del patogeno, le citochine sono prodotte dai linfociti B e T sono molecole proteiche, i linfociti le producono dopo la presentazione dell'antigene da parte delle cellule APC che fagocitano l'agente infettivo lo digeriscono frammentandolo in corti peptidi e lo espongono sulla propria superficie APC.

Gli antigeni sono generatori di anticorpi, sono molecole che interagiscono con i linfociti e con gli anticorpi.

Gli anticorpi sono chiamati immunoglobuline o globuline, costituiscono funzioni importanti nel sistema immunitario umorale, sono prodotti dai linfociti B. Gli anticorpi posseggono una struttura quaternaria che dà loro una forma a Y, grazie a questo.

Test sierologici

Si dividono in test diretti (individuare l'antigene) e indiretti (individuare gli anticorpi nel siero).

Agglutinazione

I test di agglutinazione sono stati usati per decenni come un semplice modo per rilevare possibili antigeni, e sono per l'identificazione di microrganismi. Questi test possono farli in provetta o in un vetrino. Il test sarà positivo quando prociubra un'agglutinazione delle particelle batteriche.

Fissazione del complemento

Il test consiste nell'aggiungere al siero in esame un antigene specifico e un complemento e avere una fissazione del complemento a questo nuovo antigene un anticorpo. Se un anticorpo normale coinvolge il test sarà positivo. Il test invece sarà negativo non si verificherà alcuna reazione antigene-anticorpo, il complemento rimane e i globuli rossi vengono lisati.

Immunofluorescenza diretta e indiretta

Possiamo utilizzare l'immunofluorescenza diretta se abbiamo e ricercare direttamente gli antigeni all'interno di un campione di siero queste diagnosticano e si effettuano direttamente sul campione utilizzando gli anticorpi marcati con fluorocitide che emettono uno spettro. Il campione viene incubato e poi si effettua un lavaggio per allontanare gli anticorpi che non hanno legato l'antigene. Si osserva al microscopio con la luce ultravioletta se il campione è positivo e osservare il legame degli anticorpi marcati si conferisce degli antigene specifici, studiando presenza nell'era di un campione non sarano presento gli antigeni ricercati. Utilizziamo invece l'immunofluorescenza indiretta all'interno del siero vogliamo ricerca gli anticorpi, utilizziamo quindi un antigene noto e lo facciamo reagire con il siero, all'interno del quale possiamo essere e usare gli anticorpi contro quelli antigeni. Successivamente laviamo per allontanare il siero e gli anticorpi che non hanno reagito legando l'antigene. Si utilizzano quindi anticorpi marcati con di flavourochine che amplificano il segnale.

Vaccini di prima generazione

Vaccini inattivati → Sono prodotti uccidendo il microrganismo responsabile della malattia con il calore e altri metodi. Sono vaccini sicuri perché i microrganismi non possono ritornare alla forma patogena, però hanno una protezione immunitaria debole, che richiede diversi richiami.

Vaccini attenuati → Il microrganismo è coltivato in laboratorio per fare in modo che esso in gran parte perda la sua capacità di provocare la malattia dall'altro conservi le capacità immunogeneriche di indurre una risposta immunitaria nel soggetto vaccinato. Hanno il vantaggio di determinare una buona risposta immunitaria con 1 somministrazione, o al massimo con 1 richiamo: lo svantaggio invece è che questi tipi di vaccini non vanno somministrati a chi ha un deficit del sistema immunitario perché esiste la rara possibilità che il microrganismo attenuato possa tornare patogeno e provocare la malattia.

Tossiodi → Tali vaccini vengono utilizzati per combattere patologie causate da germi produttori di Tossine (es. clostridium) L'autotossina è una tossina trattata con un prodotto privo di tossicità.

Adjuvanti → Sostanze o trattamenti che potenziano l'immunogenicità di un patogeno vengono utilizzatori in alcuni preparati di vaccini spunti inattivati. Gli adjuvanti sono l'idrossido di alluminio, però si è scoperto che esso poteva cancerogeno e non viene usato più, oppure saponina. Il meccanismo di azione è rappresentato da un duplice compito: Deposito (permettono una liberazione gradual e continua dell'antigene). Reagisco infiammatorio locale, ad esempio il rigonfiamento che avviene nel momento in cui facciamo il vaccino proprio quel punto)

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
23 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/19 Microbiologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Madal di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microbiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Roperto Sante.