Appunti di Letteratura Tedesca I
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3) Schelmenroman = qui si raccontano delle storie, avventure che capitano alla gente povera. Lo
Hans Jakob Unristaffel von
Schelmenroman più famoso passato alla storia è quello di
Grimmelhausen Der Abenteuerliche Simplicissimus
- (1668), conosciuto come “Simplicissimo”.
I lettori di questo genere erano i cittadini (non proprio i borghesi. L’autore del Simplicissimo
conduce una vita molto avventurosa, perché egli vive nella guerra dei Trent’anni, si arruola
nell’esercito, e inizia a viaggiare molto. I suoi viaggi terminano alla fine della guerra. Dopo 20 anni
dalla fine della guerra, Grimnelhausen decide di scrivere questa opera, che ha molti tratti
autobiografici ed è molto conosciuta perché l’autore riesce magistralmente a inserire elementi
molto diversi: da un lato, sicuramente visto che ci sono elementi autobiografici, racconta gli orrori
della guerra; quindi non è solamente un romanzo storico o comunque di difficile lettura, ma riesce
a raccontare le due avventure in maniera molto umoristica, inserisce molta leggerezza, proprio
perché il romanzo doveva, da un lato sì, educare, informare ecc.., però dall’altro lato anche
intrattenere, e lui riesce nell’unione di questi due supporti della letteratura.
Semplicissimus è un trovatello. Anche lui vive gli orrori della guerra dei Trent’anni e conduce una
vita molto avventurosa: diventa un ladro, un mascalzone… Fino a quando diventa un eremita.
Decide di vivere in solitudine ed inizia a riflettere sulla propria vita, su quello che ha fatto, il
comportamento che ha tenuto… E finalmente in questo suo vivere isolato riesce a trovare la pace.
Diventato anziano (proprio come l’autore, che dopo 20 anni dalla fine della guerra decide si
scrivere una sorta di memorie della guerra —ci sono gli elementi autobiografici, ma non del tutto,
non è un’autobiografia—) anche il Semplicissimo decide di scrivere e raccontare la propria vita, le
proprie avventure (opera narrata, quindi, in prima persona).
Tränen in schwerer krankner; Tränen des Vaterlandes)]
[(Poesie Gryphius -
• L’Illuminismo
Aufklärung
1) (1700 - 1785)
Sturm und Drang
2) (1770 - 1785)
Klassik
3) (1785/86 - 1817)
Si è visto che è molto difficile stabilire quando inizia e finisce un determinato periodo/movimento,
soprattutto per quanto riguarda l’Illuminismo. Questo movimento, in generale (senza suddividere
Sturm und Drang,
le varie fasi) va dal 1700 al 1785. All’interno di questo periodo nasce anche lo
Klassik.
mentre poi c’è la Questi sono i tre grandi movimenti culturali che vivono
contemporaneamente nel ‘700. Un problema della critica è quello di stabilire dove finisce e dove
inizia un altro movimento, perché di fatto ci sono molti elementi che si ritrovano in questi tre
movimenti. Poi un’altra difficoltà fu quella di individuare il ruolo della religione all’interno
Sturm und Drang
dell’Aufklärung. Quindi…Come si riesce a distinguere l’Aufklärung dallo e dalla
Klassik? Sono state date diverse risposte ma il pensiero che è stato accettato un po’ da tutti
consiste nel concetto di razionalità e sentimenti. La differenza di fondo è stata definita così:
Sturm und Drang
l’Illuminismo è stato visto come l’espressione esagerata della razionalità; lo è
stato visto come reazione (alla vita e ai sentimenti) a questa ragione esasperata; invece per la
Klassik è stato stabilito che fosse un ritorno al passato, un ritorno alla tradizione antica (per
affinità elettive
esempio nelle di Goethe ci sono molti elementi classicheggianti).
Sturm und Drang
Lo nasce nella parte finale dell’Illuminismo perché durante quel periodo c’è la
crisi del movimento e ci si concentra sulla natura (!!), sui fenomeni naturali in quanto non si
prevedere, studiare e capire. Quindi nasce la crisi dell’Illuminismo che porta ad un’effettiva
consapevolezza che l’uomo ha i propri limiti, e che quindi forse i sentimenti sono la parte più
importante dell’uomo (anche durante il Romanticismo ci sarà un ritorno al passato).
Tutte e tre queste istanze diverse, però, confluiscono tutte nell’elemento unico che è l’uomo:
l’uomo è fatto di razionalità e sentimenti. Non si può parlare di uomo solo pensandolo come un
essere che utilizza la passione senza sentimenti, esso è entrambe le cose. Da un lato ragiona,
Cogito ergo sum,
infatti l’Illuminismo nasce dal principio cartersiano dall’altro ha delle emozioni,
dei sentimenti. L’essere umano, durante l’Illuminismo, è l’essere più importante in assoluto che
possa esistere nell’Universo, però l’uomo, se è solamente visto dal un punto di vista illuminista
non è completo. Infatti si capisce che l’uomo doveva sì, nella sfera pubblica, essere laborioso,
fare del bene, produttivo, migliorare la società, ma anche nella vita privata deve essere una
persona felice, soddisfatta. Durante questo periodo ci sono delle filosofie contrastanti che però
confluiscono tutte nel rendere l’uomo felice e, di conseguenza se lo è la società non può che
giovarne. Da fatto, questi tre movimenti confluiscono tutto nella completezza dell’essere umano.
Ruolo della religione: gli illuministi non erano molto d'accordo con la religione e con il clero perché
essi dicevano che l’uomo è al centro di tutto, e per questo tutto ciò che la chiesa aveva postulato
viene messo in discussione. Quello che si professa è infatti una religione naturale: si intende un
sentimento religioso che nasce nell’individuo e che nasce in base al contatto diretto che può
avere con Dio attraverso il proprio sentimento, le proprie conoscenze, le esperienze personali
(colleg. con la Mistica). Che cosa significa Illuminismo? Da un lato sicuramente illuminare il
popolo, e quindi con scopo pedagogico educare l’individuo; dall’altro lato il concetto di luce,
divina o superiore, che illumina l’animo del popolo, e quindi si va ad invadere una sfera religiosa
(luce=Dio..?) —per i religiosi era sicuramente una luce divina che illumina e rischiara l’animo dei
Pietismo.
fedeli—. Quando si parla di religione durante l’Illuminismo si pensa al
Il Pietismo in sè, come filosofia religiosa, ha all’interno anche degli elementi contrastanti che
convivono insieme: non c’è solamente la razionalità, ma c’è anche il sentimento, gli impulsi, le
passioni. Il Pietismo promuove anche i sentimenti dicendo che i fedeli hanno la libertà di leggere i
testi sacri e di interpretarli secondo il proprio pensiero, la propria personalità, le esperienze,
cultura. Quindi in questo senso, tutto ciò che era razionalità (prendere le cose per quelle che
sono), viene meno con il Pietismo. Anche la religione durante l’Illuminismo ha, appunto, questi
elementi diversi che convivono insieme.
L’Illuminismo si sviluppa in Inghilterra agli inizi del ‘600, ma arriva in Germania più tardi. I tedeschi
sono sempre un po’ lenti ad arrivare alle cose, in quanto hanno delle situazioni politiche diverse
rispetto alle altre nazioni (Inghilterra e Francia che sono i modelli per la Germania). In più vi fu la
guerra dei Trent’anni. Mentre, ad esempio, gli ideali illuministi in Francia si diffondono a tutti (si
arriverà, appunto, alla rivoluzione), in Germania non arrivano a penetrare nella mentalità di tutti,
infatti rimane più circoscritto alla borghesia intellettuale. Anche dal punto di vista economico
l’Inghilterra e la Francia sono più avanti rispetto alla Germania. La borghesia nasce proprio perché
cambia l’assetto finanziario, infatti dall’agricoltura, una fonte principale dell’economia tedesca,
passa al commercio (le città anseatiche diventano molto fiorenti). Con questa trasformazione
dell’economia cambia anche la struttura della società tedesca: nasce, appunto la borghesia, che
cerca detenere nelle proprie mani il dominio e l’amministrazione (che prima era in mano o del
clero o dell’aristocrazia/nobiltà). La borghesia, durante l’Illuminismo, cerca di creare dei nuovi
valori (i valori medioevali non rispecchiano più le caratteristiche della società tedesca e quindi
vuole dei nuovi scopi) e di abbattere il feudalesimo, quello che era rimasto della società feudale.
Lezione 5 (9/10/17)
Mentre in Inghilterra e in Francia, già nei primi anni del ‘600 si comincia a profilare questa filosofia
illuminista, in Germania arriva più tardi per diversi motivi: innanzitutto la guerra dei Trent’anni, a
ricostruzione dopo la devastazione che ha lasciato la guerra (carestia, peste), e la frammentarietà
della Germania, che porta di conseguenza un’arretratezza in quanto il processo di sviluppo è
molto più lento. In Inghilterra già nel ‘600 si parla di Massoneria. Essa è uno dei pilastri
dell’Illuminismo. I massoni, infatti, professavano l’uguaglianza degli uomini (il cosmopolitismo) —
molti autori tedeschi come Wieland e Goethe fanno parte di logge massoniche —.
Die Großeloge,
Come si è detto in Germania si arriva più tardi e ad Amburgo, nel 1740, nasce la
prima grande loggia massonica. Amburgo è una città importante anche per quanto riguarda
l’editoria, perché lì si stampa la prima rivista (seguendo il modello dell’Inghilterra). L’importanza
dello sviluppo delle riviste è che in esse venivano diffuse, pubblicizzati i pensieri illuministi. Quindi
stampare più riviste (che chiaramente avevano dei costi inferiori rispetto ad un romanzo o una
raccolta di liriche) faceva sì che la filosofia illuminista si diffondesse in modo capillare.
Attraverso l’uso della ragione e della razionalità ci sono moltissime scoperte scientifiche e anche
molti sviluppi e approfondimenti di alcune tecniche già esistenti, una di queste è appunto la
stampa. Nella stampa si iniziano a migliorare le tecniche, e questo fa sì che si velocizzasse la
produzione (infatti si parla proprio di un’importante produzione libraria), e aumentando la
produzione delle riviste stampate diminuiscono i costi, e questo fa sì che il lettore sia più
numeroso perché ha più possibilità di acquistare, appunto riviste e libri.
Lesekult,
Si parla di ovvero di ‘culto della lettura’, perché c’è proprio un grandissimo boom del
Buchprodutionen).
mercato librario (ed è anche conseguenza a questa grossa
Leibniz.
Importante, è nella fase iniziare dell’illuminismo, Egli getta le basi di quella che era
l’importanza che veniva data alla razionalità. Egli dice che l’uomo è portatore di perfezione. Dio è
un essere buono che crea l’uomo a sua immagine e somiglianza, e di conseguenza essendo
l’uomo una sua creazione, vuole per lui la felicità. Dona all’uomo della ragione ed egli, utilizzando
bene la ragione, diventa un essere perfettibile.
La teoria leibniziana pone le basi dell’importanza al razionalismo che poi arriverà al suo apice con
Kant. Di fatto questa teoria era una teoria ben fondata da tutti i punti di vista, ma il concetto di
razionalità non arriva al suo apice perché egli scrive i suoi trattati filosofici in latino e in francese:
ancora, sebbene la lingua tedesca si sia ormai quasi del tutto formata, nei ceti colti si scriveva in
latino, mentre nell’aristocrazia si parlava il francese. Quindi, il fatto che lui scrivesse queste teorie
in queste due lingue non potevano essere conosciute dal ceto basso. Con Kant, la parola ‘motto’
Kritik der reinen
dell’Illuminismo è “critica”, in quanto egli la estrapola dal suo saggio del 1791
Verkunft (Critica della ragion pura). Secondo Kant, l’Illuminismo è quell’uscita dell’uomo dallo
stato di inferiorità/minorità nel quale fino ad ora aveva vissuto. Uno strumento importante per
uscire da questo stato di inferiorità era usare la ragione, pensare, mettere in discussione tutto: per
questo “critica” intesa come messa in discussione, come riflessione su tutto. Infatti egli dice che
l’uomo deve avere il coraggio di utilizzare la ragione in tutti i campi, anche dal punto di vista
religioso — e quindi mettere in discussione gli insegnamenti assoluti che la chiesa aveva fino ad
ora professato —e mettere in discussione anche l’autorità statale.
Per quanto riguarda lo stato Leibniz ipotizza un universo (e su questo si rifà anche Kant) come
fosse uno stato assoluto, governato da un sovrano illuminato. E quindi egli mette a paragone dal
punto di vista religioso l’universo = stato, sovrano assoluto = Dio e i fedeli che sarebbero il
popolo, e quindi i fedeli che vengono “governati” da questo sovrano assoluto cioè Dio. Questo è
anche uno dei fondamenti di quello che sarà il sovrano illuminato, che abbiamo nelle figure di
Federico II di Prussia e gli Asburgo (Maria Teresa: inizia mettere in pratica i dettami
dell’Illuminismo). Uno dei principi dell’Illuminismo è che “tutti gli uomini sono uguali”, la tolleranza
(soprattutto quella religiosa: si intende l’accettazione incondizionata di fedeli che credono in altre
religioni e anche l’accettazione del fatto che ognuno di noi ha un’esperienza religiosa individuale
unica che bisogna accettare — Berlino apre le porte a credenti appartenenti ad altre religioni
come gli ebrei, i cattolici, e soprattutto agli ugonotti francesi —), la secolarizzazione (cioè la
separazione tra Stato e Chiesa: per gli illuministi la chiesa non doveva entrare nelle questioni
statali e viceversa e doveva solamente occuparsi delle questioni spirituali), l’organizzazione e
ristrutturazione dello Stato (si dovevano abbandonare quelle strutture feudali che fino ad ora
avevano avuto campo), l’obbligo scolastico (durante l’Illuminismo si costruiscono nuove scuole,
Schulereform
università; la porta all'alfabetizzazione delle persone e quindi anche a una possibilità
Lesenkult
più veloce di diffondere la letteratura, il sapere), la (che si sviluppa perché nascono tre
istituzioni molto importanti: nascono i primi circoli letterati sempre all’interno dell’aristocrazia e dei
ceti intellettuali nel quale si legge e si discute delle tesi illuministe, della filosofia illuminista; le
biblioteche, che permettono il servizio del prestito, la nascita dei caffè letterari, dove anche qui ci
si incontrava e si discuteva della filosofia illuminista e dei principi illuministi, ma anche di opere e
articoli di giornale); tutti gli uomini sono capaci di ragionare e devono usare la ragione al meglio.
Secondo gli Illuministi l’uomo, che fa parte della società illuminista (della nuova borghesia), deve
contribuire al miglioramento/sviluppo della società in cui vive, facendo quindi del bene alla società
(ovvero lavorando al meglio e dando il massimo per fare un buon lavoro e di conseguenza aiutare
la società a migliorarsi; ma dall’altro lato per fare ciò deve anche essere un uomo sereno, avere
una vita privata felice. Quindi tutti gli uomini dovevano essere felici e soddisfatti nella loro sfera
privata, e di conseguenza, utilizzando la ragione, erano capaci di fare sempre del bene alla
società). Lo scopo degli Illuministi era la società, l’uomo era visto come individuo membro della
società che doveva lavorare per la società. Un’ altra cosa importante è che l’Illuminismo lotta
contro i dogmi della chiesa presi così per come sono, e invece propone una religione naturale
religion,
(naturliche proviene dallo spirito di tutti noi), — concetto che porterà avanti Lessing con
Nathan il Saggio —, si intende che l’uomo può raggiungere e avere un contatto personale con Dio
attraverso l’introspezione, la meditazione, una libera lettura della Bibbia, le proprie esperienze
personali; e questa esperienza religiosa è unica e deve essere accettata da tutti: secondo gli
Illuministi non c’è una religione uguale. Il concetto di accettazione è molto importante durante
l’illuminismo: attraverso l’accettazione si arriva al concetto di cosmopolitismo.
Un altro culto importante è quello dell’amicizia. Sempre all’interno della sfera privata, che deve
essere appagata in tutti i sensi, l’uomo non deve solamente lavorare, ma deve anche coltivare
l’amicizia, rapporti amicali con le altre persone, e lo fa attraverso le lettere.
C’è un’importante scambio epistolare molto significativo durante quel periodo, perché attraverso
le lettere si tenevano rapporti di amicizia, di politica, amministrativi, commerciali. Questo scambio
di missive è anche molto importante per lo sviluppo della letteratura (si è inoltre fatto uno studio
sulle lettere che sono tate scritte in quel periodo). Un altro concetto importante è l’educazione e la
pedagogia. Quindi per prima cosa bisogna educare gli individui a diventare dei buoni cittadini,
buoni borghesi, attraverso due strumenti: diretti (le scuole) ed indiretti (sono 3: i giornali, il teatro e
la letteratura). L’uomo viene educato quindi a leggere, in quanto leggendo si immedesima nel
protagonista del romanzo e quindi capisce il messaggio dell’autore e in questo senso viene
educato.
In Germania durante l’illuminismo tutta l’attività economica si sposta dai piccoli centri agresti nelle
“città”, ovvero quei piccoli centri urbani che somigliano un po’ a Londra e Parigi, come Berlino,
Francoforte e Lipsia, che diventa importante durante la prima fase dell’illuminismo perché
vengono costruite le prime più importante università e vi si istituisce la prima fiera del libro.
Il Pietismo
•
Abbiamo detto che l’Illuminismo con la religione non aveva tanto d'accordo: il Pietismo proviene
dal protestantesimo ed esso si trova, in linea generale, in sintonia con l’Illuminismo, solo che ci
sono alcuni punti di disaccordo. Mentre l’Illuminismo cerca di conciliare la ragione con la
rivelazione, dice se proprio dobbiamo credere in un Dio, dobbiamo cercare di dargli delle
connotazioni, non possiamo pensare che Dio sia un essere sovrannaturale. Dio per loro è un
uomo, un maestro di morale che attraverso il suo esempio deve educare, insegnare ed essere da
modello per i fedeli. Quindi un uomo come noi, però più saggio, più buono, che deve trasmettere
una morale che deve essere seguita dai fedeli. I Pietisti chiaramente non potevano essere molto
d’accordo con questa figura del Dio come un essere umano (chiaramente si andava a sminuire
tutta quella rivelazione e il carattere un po’ fantastico). I Pietisti dicevano va bene la razionalità,
ma nelle questioni religiose e spirituali la razionalità non può spiegare certe cose.
L’Illuminismo e il Pietismo hanno due cose in comune: l’essere ubbidienti e laboriosi e la libera
interpretazione della Bibbia. Però, se il concetto generale può essere condiviso dagli illuministi e
dai pietisti, diciamo che nella sostanza c’è una grossa differenza, perché gli illuministi dicevano
che ogni uomo è in grado, attraverso la ragione, di leggere ed interpretare i testi sacri. I pietisti
dicevano che questa libera interpretazione non doveva avvenire attraverso la razionalità, ma
attraverso i sentimenti. Il Pietismo infatti lotta contro l’esagerazione dell'uso della ragione. I pietisti
consideravano questi centri borghesi come luoghi di perdizione, pericolosi. Essi si riunivano in
piccoli centri, soprattutto vivevano nelle campagne e per loro era molto importante l’esperienza
religiosa individuale, la spiritualità che gli individui trovavano nel proprio animo e una parola
importante per i pietisti è, infatti, la parola “sentimento” (da questa parola derivano poi diversi altri
termini del sentimento che poi vanno a costituire un vocabolario pietista, che si ritrova soprattutto
Spener, Francke Zinzendorf.
in Sophie von La Roche). Il Pietismo è stato fondato da e
Klopstock.
Uno dei più famosi autori pietisti è Egli è considerato il padre della moderna lirica
tedesca. Egli ripulisce la lirica da quelli che erano le regole classiche, è il primo ad utilizzare nella
Der
lirica un ritmo libero e a scrivere liriche senza rima (a differenza di Gryphius). Un esempio è
Messias (1748-73). È un’opera che scrive con diverso tempo e si rifà al Paradise Lost di Milton.
Klopstock è anche importante perché è considerato il predecessore e modello degli sturmeriani,
in quanto per Klopstock era molto importante in concetto di natura, di passione e sentimento
(appunto era un pietista). I pietisti professano la libertà religiosa che viene dal cuore, la vita nei
piccoli centri di campagna (tutto ciò che veniva da fuori non interessava i pietisti, perché essi
erano solo concentrati su se stessi, a condurre una vita modesta); i pietisti non dovevano avere
una volontà egoistica: si doveva accettare l’altro e si doveva essere una comunità dove si doveva
vivere e lavorare per il bene di essa. Inoltre la preghiera e il canto erano molto importanti,
quest’ultimo era come un sentiero per arrivare a Dio; l’introspezione religiosa, l’ubbidienza
Stille Gelassenheit
assoluta. Due culti erano molto importanti: la (la calma interiore) e la (la
remissività —bisognava essere accondiscendenti, ubbidienti, fare del bene a tutta la comunità dei
pietisti). È anche importante la “Chiesa del cuore” al posto della chiesa di pietra: per i pietisti c’era
la possibilità di riunirsi, per esempio, sotto un albero.. Non c’era il concetto della "chiesa di pietra”
dove tutti dovevano andare in un determinato orario ecc.. Per chiesa del cuore si intende,
appunto, la possibilità di riunirsi al di fuori della chiesa. La comunità di fedeli forma la chiesa.
Un altro concetto importante che si sviluppa durante questo periodo è, appunto, l’educazione che
avveniva in modi diversi (diretti ed indiretti) e comunque tutti gli strumenti che servivano ad
Flugblätter,
educare il futuro cittadino, dovevano intrattenerlo. I che già conosciamo nel ‘500, e
che soprattutto quando nascono avevano più che altro un intento di critica della chiesa, della
società ecc.. Adesso invece hanno più spesso dei temi che interessavano l’individuo nella sua
quotidianità: venivano quindi trattati problemi della quotidianità, venivano date informazioni attuali
che potevano spaziare ed essere anche interessanti per le donne; e anche la letteratura doveva
educare intrattenendo il lettore.
Joachim H. Campe: Robinson der Jüngere
- - (1779/80) (Lesenbuch für Kinder);
Die entdeckung von America
- (1781) (Jungenroman).
A proposito dell’importanza dell’educazione: l’Illuminismo viene anche chiamato il secolo dei
Kinderliteratur,
bambini, della pedagogia perché nasce un filone molto importante, la la letteratura
per bambini. L’educazione, per gli illuministi, a diventare dei buoni cittadini nasceva durante
l’infanzia. Infatti uno dei primissimi autori che scrive per educare i bambini è Campe. Quindi, per
dare degli insegnamenti morali ai bambini si leggevano questi racconti.
(Dalla Francia arriva anche la letteratura esotica, grazie anche a Cook.)
Johann Christoph Gottsched
• Kritische Dichtkunst
- (1729): raccolta di teorie dove Gottsched scrive per ogni genere letterario
esistente, quindi dal Barocco all’Illuminismo, illustrandone i fondamenti. Una maggiore
attenzione viene posta al dramma;
Der sterbende Cato
- (1732): viene considerato come primo dramma tedesco, anche perché i temi
che si trattano in questo dramma sono molto importanti, ovvero la libertà e la tirannia.;
Deutsche Schaubühne
- (1740/45): è una raccolta in 6 volumi di drammi che lui stesso scrive. I t
esti teatrali che lui raccoglie, secondo lui, dovevano valere come modello per i futuri autori di
drammi;
Grundlegungen eirer deutschen Sprachkunst
- (1748): qui Gottsched scrive quella che fu la prima
grammatica tedesca e quindi raccoglie tutte le regole grammaticali della lingua tedesca.
Gottsched è un autore che appartiene alla prima fase dell’Aufklärung ed è molto importante per
quanto riguarda lo sviluppo sia del teatro (prima riforma teatrale) sia anche per lo sviluppo della
lingua tedesca. Egli vive a Lipsia e domina il panorama letterario e culturale di Lipsia. Diventa
famoso per la prima riforma teatrale ed è un teorico: egli non solo scrive regole nuove per il teatro,
ma le mette in pratica proprio per vedere se effettivamente queste nuove teorie che lui postula,
messe in pratica nella drammaturgia, producono l’effetto che desidera avere proprio con quelle
nuove teorie. Egli si unisce alla prima più importante compagnia teatrale di Neuberg, e non solo
scrive per questa compagnia ma recita anche.
Durante il Barocco la figura dell’Hanswurst era molto importante, ovvero il nostro comico/clown.
Egli era quella figura che doveva far ridere in modo volgare —> Gottsched questa figura la
elimina. Elimina tutte le scene con litigi; ripulisce la lingua, che molto spesso era volgare e a voce
alta, e di conseguenza ripulisce il teatro da tutti quegli eccessi barocchi che si portavano avanti
Theaterstück)
da anni. Inoltre afferma che in un dramma (ein ci devono essere tutte e tre le unità
aristoteliche, ovvero tempo, spazio e azione in quanto quello che si deve rappresentare a teatro è
la realtà. Si deve rappresentare a teatro la realtà quotidiana per come effettivamente è: introduce il
concetto di verosimiglianza, ovvero l’imitazione della realtà. La natura doveva essere sia
rappresentata sul palcoscenico e considerata nella sua realtà, per questo non si dovevano
rappresentare eventi fantastici, tutto doveva essere razionalmente rappresentato perché lo
spettatore doveva immedesimarsi in quello che conosceva e che lui giornalmente viveva.
L’unità aristotelica più importante — che poi sarà ribaltata da Lessing con la seconda riforma
teatrale — per Gottsched è quella del tempo: tutte queste digressioni temporali tipiche del teatro
precedente, che lasciavano spiazzato lo spettatore, non riuscivano a far comprendere al meglio la
rappresentazione teatrale, quindi il tempo doveva essere lineare.
Assegna al teatro con forza una funzione educativa e didascalica; se si deve parlare di
educazione e di un mezzo educativo, il teatro è quello più efficace perché è rivolto a tutti, il
pubblico non è il singolo lettore ma il messaggio è condiviso e mandato a tante persone;
Per quanto riguarda gli eventi fantastici, vi fu un vero e proprio litigio chiamato Lipsia contro
Zurigo, quindi tra Gottsched e i zurighesi (i professori Bodmer e Breitinger). Essi discutono sul
tema del fantastico: Gottsched dice che il fantastico e tutto ciò che è sovrannaturale non deve
starci nella letteratura perché non è una cosa spiegabile razionalmente; invece i zurighesi
sostenevano la tesi che il poeta deve avere tutto il diritto di utilizzare anche il magnifico se ritiene
che, inserendo un elemento magnifico nella sua opera possa essere funzionale nell’educazione
del lettore, dello spettatore… Questa lite termina con i zurighesi, perché effettivamente si capisce
Wieland
che tutti i mezzi sono utili se si riesce ad arrivare allo scopo dell’educazione, infatti (che è
il più rigido illuminista) è colui che riesce a coniare i concetti di unione della vita sociale e vita
Beamter
privata — egli è un (pubblico impiegato), uno del rango più elevato dal punto di vista
della vita sociale, ma è anche uno che non solo è felice nella sua vita privata, ma è anche uno
scrittore, riesce a coniugare queste due cose. Uno dei temi più importanti della letteratura tedesca
è proprio la scissione dell’autore che non riescono a coniare le due sfere (sfera privata e sfera
sociale)—. Wiland, anche essendo un rigido illuminista, sposa la tesi dei zurighesi perché nel suo
primo romanzo utilizza il fantastico e in un secondo romanzo utilizza come espediente educativo
un inganno. Ma se la letteratura doveva educare, come mai c’è l’inganno? Proprio perché egli
riesce nell’obiettivo di educare attraverso l’inganno. Quindi, per lui va bene la razionalità, però per
educare non bisogna per forza raccontare sempre la realtà ma si può far anche uso della fantasia.
Adelgunde Gottschedin
- è la moglie di Gottsched. Ella svolge un ruolo importante sia nella
prima fase dell’illuminismo sia nella vita di Gottsched. Egli, infatti, era un tipo molto impegnato e
la moglie si occupava delle corrispondenze del marito, inoltre dirigeva e controllava il salotto
letterario del marito e scrive opere teatrali insieme al marito: questa è una grandissima novità per i
tempi, ed è infatti considerata come la prima autrice donna del primo Illuminismo (per la seconda
fase dell’Illuminismo ci sarà Sophie von la Roche).
La prima riforma teatrale venne ribaltata dalla seconda di Lessing perché Gottsched scrive opere
teatrali utilizzando il verso alessandrino. Egli si ispira al modello francese che però ormai era
tramontato. Il teatro di Shakespeare diventa il nuovo modello per la Germania in quanto è un
teatro più moderno, all’avanguardia che risponde di più agli interessi del nuovo pubblico. Quindi
egli scrive questi drammi con il verso alessandrino — che era inadatto alla lingua tedesca in
quanto risultano pesanti e ristretti (infatti la maggior parte delle sue opere teatrali sono
dimenticate)—. Gottsched fu anche un importante linguista (è ricordato soprattutto come tale)—>
vedi opera del 1748.
{Durante l’Illuminismo vengono scritti per lo più drammi e romanzi}.
Johann Elias Schlegel von Gottsched).
• (Schuler
Vergleichnung Shakespeares und Andreas Gryphius
- (1741): egli in questa opera mette a
paragone Shakespeare e Gryphius. Quest’ultimo si rifaceva al modello francese e anche
Gottsched. Quindi egli, anziché elogiare il modello francese (come fa Gottsched) che ormai viene
visto come decadente ormai per il nuovo pubblico tedesco, non più adatto, egli dice che gli
interessi del pubblico tedesco sono più simili a quelli del pubblico inglese. Quindi secondo lui
andava bene vedere Shakespeare e il teatro inglese come modello. Chiaramente con la
pubblicazione di questa opera, il rapporto maestro-allievo tra Gottsched e Schlegel si interrompe.
Lessing sarà poi uno che promuoverà il teatro inglese.
Lezione 6 (10/10/17)
• Schnabel
Insel Felsenburg
- (1731).
Schnabel è diventato famoso nella storia della letteratura tedesca perché con lui si diffonde in
Robinsonade,
Germania il genere letterario chiamato proprio perché prende il nome del Robinson
Insel Felsenburg
Crusoe di Defoe. è la prima opera della Robinsonada in Germania. Quest’opera
in realtà viene pubblicata con un altro titolo, ma non è conosciuta con il primo titolo. Poi essa
viene ribattezzata durante il Romanticismo da Tick (che era un esponente del Romanticismo
Insel
tedesco. Egli prende questo romanzo, lo rielabora riducendolo e dà il nuovo titolo di
Ferlsenburg).
K. P. Moritz
• Anton Reiser - Der psychologische Roman
- (1785/90).
Questo romanzo prende il titolo dal nome del protagonista ed è considerato come l’apice dello
psychologische Roman”
sviluppo del romanzo durante il ‘700. Come sottotitolo è stato dato “der
perché questo romanzo è un’unione tra autobiografia e romanzo: ci sono molti elementi
autobiografici. Questo tipo di sottotitolatura verrà anche dato ai “Dolori del giovane Werther”,
perché anche lì si parola molto di autobiografia e di introspezione psicologica che fa il
protagonista, come Anton Reiser. Il motivo centrale di questa opera è il processo educativo, di
formazione che il protagonista ha e che è tipico dell’intellettuale durante il ‘700, ovvero si inserirsi
in questa nuova società, di fare del bene ad essa e di essere felici in quanto individuo. Anton
Reiser rappresenta proprio la difficoltà dell’intellettuale a ricoprire queste due istanze (infatti egli è
un infelice, non riesce a vivere bene nella società e non riesce ad inserirsi). Un altro motivo
centrale dell’opera è infatti l’educazione, la formazione del protagonista attraverso metodi indiretti,
ovvero la letteratura e il teatro.
G. Forster
• Die Reise um die Welt
- (1772) {A. Galland: 1701; H. Voss: 1781).
Reisenberichte,
Con Forster nasce in Germania il genere dei che sono delle relazioni sul viaggio.
Infatti egli scrive quell’opera ed è proprio una testimonianza del nuove interesse che nasce in
Germania durante il ‘700 per la letteratura esotica, per tutta quella letteratura che proviene dai
paesi lontani. In quest’opera Forster scrive le sue impressioni durante il suo secondo viaggio con
James Cook (arriva in Nuova Zelanda). Qui appunto scrive cosa vede, quali sono le sue
impressioni di viaggio, le persone che incontra ecc… È una testimonianza storica di quel viaggio
che ha fatto. Un altra testimonianza che la letteratura esotica durante questo periodo è in
circolazione è data anche da Galland, che traduce i racconti delle “Mille e una notte” dall’arabo e
in francese. In Germania arriva poi in traduzione per opera di Voss. Essa è la prima opera che
viene dall’Oriente.
C. M. Wieland
• (scrive 42 opere).
Don Sylvio
- (1764): è il primo romanzo wielandiano. In quest’opera il protagonista, Don Sylvio,
Schwärmerei,
viene salvato dalla sua ovvero entusiasmo esagerato (termine tipico
dell’Illuminismo). Delinea qualcuno che è esageratamente entusiasta di tutto quello che lo
circonda. Questo temine è visto da due posizioni diverse: una in maniera positiva (qualcuno
appunto che si entusiasma della vita) e un’altra in maniera negativa, data dall’esagerazione; la
Schwärmerei viene anche vista come una sorta di malattia: siamo durante l’Illuminismo e la
Schwärmer
razionalità è il capo di tutto, quindi lo è una persona malata da guarire. Infatti Don
Schwärmer Schwärmerei
Sylvio è uno che viene educato, viene salvato dalla sua attraverso il
racconto di una favola (qui ritorna il discorso sul fatto di utilizzare il fantastico nelle opere al fine
educativo ecc…). Qui Wieland dimostra che effettivamente si può utilizzare il meraviglioso anche
per un’opera a fine educativo, infatti Don Sylvio guarisce.
Die Geschichte des Agathon Don Sylvio)
- (1766/67): (qui succede la stessa cosa nel “La storia di
Schwärmerei
Agatone”. Agatone, il protagonista, viene salvato sempre dalla sua attraverso un
inganno ordito dal prete;
Goldener Spiegel
- (1772), qui si ha l’intenzione di educare i sovrani: come si possono appunto
educare gli uomini a diventare dei sovrani illuminati. Quest’opera rientra in quella tradizione degli
Stadtromane, che sono appunto quei romanzi che riguardano la sfera dello Stato e dell’autorità
(quindi si discute su come deve essere educato un sovrano a diventare un sovrano illuminato);
Die Geschichte der abderiten
- (1774), in questo romanzo che è in realtà una raccolta di racconti
sugli abitanti di Abtera (città fittizia). Si raccontano le loro virtù, i loro pregi e difetti. Egli parla di
questo popolo fittizio ma in realtà parla dei tedeschi.;
Musarion
- (1768), raccolta di poesie;
Teutscher Merkur (Zeitschrift)
- (1773), è la prima rivista tedesca, quindi Wieland è il primo editore
di una rivista in Germania, ed è la più famosa di tutto il ‘700. In pochissimo tempo moltissimi si
abbonano (quasi 3000 abbonati). In questa rivista venivano pubblicati informazioni generali in tutti
i campi: quindi sulle scoperte scientifiche, sulla politica, documentari, informazioni di viaggio e
chiaramente anche testi letterari, che venivano pubblicati a puntate (ogni settimana usciva una
parte del racconto);
Peregrinus Proteus
- (1791);
Agathondämon
- (1779).
Wieland all’inizio scrive delle opere didascaliche che gli permettono di essere conosciuto
addirittura fino a Zurigo e di essere invitato da Bodmer, che poi sarà colui che lo inizia alla
letteratura. Wieland rappresenta uno dei più rigidi e severi intellettuali illuministi esistenti in
Germania, conduce una vita sempre molto ben strutturata e regolare; riesce anche a raggiungere i
due obiettivi dell’Illuminismo, ovvero quello di fare del bene nella società e nello stesso tempo
essere anche soddisfatto nella vita privata e lo fa attraverso i suoi due lavori: infatti da un lato era
un impiegato nell’amministrazione e dall’altro lato un vero e proprio scrittore, infatti egli viene
conosciuto proprio come scrittore; inoltre riesce a diventare immediatamente abbastanza ricco
Lehrerdramma e Lehrerbücher
attraverso la vendita delle sue opere. Inizia a scrivere e viene
invitato da Bodmer. Le grandi passioni di Wieland erano abbastanza differenti: da un lato
abbiamola sua grande conoscenza per il mondo antico, e dall’altro lato per la letteratura moderna.
Vi sono proprio delle testimonianze, infatti nel suo secondo romanzo e soprattutto nelle opere
Spätaufklärung,
dello la narrazione si svolge in Grecia (infatti ci sono moltissime descrizioni sulla
cultura greca, degli usi e costumi dei tempi, che vengono riprodotti fedelmente proprio a
dimostrazione del fatto che Wieland conoscesse molto bene la cultura antica). Dall’altro lato la
cultura moderna, in quanto egli è il primo traduttore ufficiale tedesco di Shakespeare. Egli è un
autodidatta (non va mai in Inghilterra), conosce molto bene il francese e, appunto, l’inglese. Il fatto
di tradurre Shakespeare comporta la diffusione dello stesso in Germania; ed è anche la
dimostrazione dell’eco che ha la letteratura inglese in Germania nel ‘700.
Spätaufklärung
Gli ultimi due romanzi fanno parte della e la loro azione si svolge in Grecia come
nell’Agathone del 1766 (ancora un’ulteriore dimostrazione della grande conoscenza che aveva
Wieland per la cultura antica). L’unica cosa che differisce da quest’ultimo è che negli ultimi due
romanzi i personaggi sono realmente esistiti: infatti sono il cinico peregrino Proteus e Apollonio
che sono i più famosissimi e importantissimi filosofi greci. Wieland quindi racconta la vita dia
questi due personaggi realmente esistiti (Agathondämon è lo pseudonimo che viene dato ad
Apollonio; vuol dire “buon demone”).
Sophie von La Roche
• Die Geschichte des Fräuleins von Sternheim Die Leiden d. j. W.
- (1711) = - Goethe (1774) e
Aristipp - Wieland (1802);
Sophie von La Roche scrive un romanzo epistolare, che nella letteratura tedesca è in assoluto il
primo romanzo epistolare. Non è quello di Goethe!! Se si guarda attentamente l’opera di Goethe,
che è anche esso un romanzo epistolare, è un romanzo però atipico perché non esiste un vero e
proprio scambio epistolare: Werther scrive al suo amico Wilhelm, ma non avrà mai risposta (infatti
questo è un romanzo psicologico, perché è un introspezione, un monologo che fa Werther che
però traspone in lettere). Wieland scrive anche un romanzo epistolare, ma il problema è che ci
sono tanti interlocutori, però ognuno sviluppa nella sua lettera un tema diverso da quello della
lettera precedente. Per questo motivo l’Aristipp è sì un romanzo epistolare perché ci sono degli
scambi di lettere (che non c’è nel giovane Werther) però non può essere considerato un vero e
Geschichte des Fräuleins von Sternheim
proprio romanzo epistolare. Nella tutto questo non c’è: ci
sono tante figure, tutte scrivono lettere e tutte stanno attenti a rispondere alla missiva che
ricevono. C’è proprio un’attenzione molto particolare e profonda nel proprio interlocutore. Infatti in
questo romanzo tutti gli “scrittori” fanno delle domande e chiedono consigli ai loro
gesprachspartner, e tutti danno una risposta in base alla domande della lettera precedente che
Geschichte des Fräuleins von Sternheim
ricevono. La nasce con un intento educativo: si racconta
dell’educazione che ha la Signorina von Sternheim e di come lei riesca, dopo tanti intrighi e
inganni che deve subire, a rimanere una donna di animo buono e virtuosa. La Roche decide di
scrivere questo romanzo per un problema personale che aveva: ella, come era solito
nell’aristocrazia, non aveva il diritto di educare i suoi figli. Sua figlia, infatti come era solito che
fosse, fu mandata in un collegio, e quindi non poté proprio educare. Di questo ne soffrì molto e
quindi decide di educare “una figlia di carta”: la Signorina von Sternheim. Immagina che questa
signorina sia sua figlia e scrive come lei educherebbe la sua vera figlia di cui purtroppo non se ne
Pamela
può prendere cura. Questo romanzo si suppone sia stato ispirato dalla di Richardson
(dimostrazione ulteriore dell’avvicinamento della cultura tedesca a quella inglese). Inoltre “si
suppone” che sia stato ispirato alla Pamela innanzitutto perché i temi sono simili e poi vi sono due
Briefroman:
elementi importanti in questo la nonna della Signorina è inglese, ed è molto legata alla
nonna materna (è una delle figure più positive di tutto il romanzo) e un altro elemento è che, dopo
tante peripezie, dispiaceri, sofferenza ed inganni finalmente la Signorina troverà la sua felicita in
Inghilterra con un lord. Per Sophie von La Roche questo romanzo significa “libertà” perché nel
‘700 le donne non avevano grande possibilità di decisione, se non quasi nulla. Von La Roche è
uno di questi esempi, innanzitutto perché la sua vita fu controllata dal padre, poi dai propri
fidanzati (prima da un intellettuale italiano, Bianconi, e poi Wieland fino a quando conobbe Franck
von La Roche, suo marito). Le figure maschili erano quelle che determinavano tutto nella vita di
una donna: come dovevano essere educate, che cosa dovevano leggere, dove dovevano vivere,
chi dovevano frequentare ecc.. Quindi il fatto che lei potesse diventare famosa come autrice e
non come “moglie di..” (come la Gottschedin) e quindi anche autonoma economicamente per lei
questo fu un traguardo molto importante da raggiungere. Se da un lato questo fu per lei fonte di
successo, felicità, appagamento e soddisfazione, dall’altro lato però fu anche al centro di accese
critiche perché ai tempi ancora non erano maturi nel vedere che una donna potesse diventare
economicamente indipendente dal marito (questo fu molto criticato da Goethe e dal Wieland).
Goethe e Wieland erano molto amici (lodano molto il suo talento ma ne criticano il suo stile,
soprattutto W.), soprattutto Wieland che oltre che essere il suo fidanzato ufficiale, fu anche il
primo editore di questo romanzo: si mise proprio a correggere il manoscritto di Sophie perché ella
era una bilingue, cioè sapeva parlare molto bene il francese e conosceva anche il tedesco, ma
nonostante ciò c’era un mescolamento nella fase iniziale tra le due lingue e questo era
inaccettabile. Nonostante questo però per molti l’influenza francese è evidente nel testo.
Reiseerzählungen,
Von La Roche viaggia molto, infatti ella lascia anche altre opere letterarie come
ovvero racconti di viaggio che nascono dalle esperienze che ha durante i suoi viaggi (ma non
riescono a colpire l’interesse dei lettori, infatti sono stati quasi del tutto dimenticati). Ella è stata
Geschichte
educata ad un Pietismo molto rigido, e nella vengono ritrovati proprio dei termini
ricollegabili al linguaggio pietista (soprattutto le parole che vengono dal sentimento e anche
l’attenzione verso il prossimo).
C. F. Gellert
• Fabeln und Erzählungen
- (1746/47);
Leben der schwedischen Gräfin von G***
- (1747/48)
Briefe
- (1751)
Il suo apporto nello sviluppo della letteratura tedesca è il fatto che egli si interessa alle favole. Nel
‘700 un’altra cosa che accade è che vengono riscoperte le favole. Originariamente esse vengono
scoperta da La Fontaine in Francia, e poi si diffondono in Germania attraverso l’opera di Gellert
Fabeln und Erzählungen (Favole e racconti). La favola diventa un filone letterario a tutti gli effetti, e
anche molto diffuso, sebbene il linguaggio delle favole sia molto facile e diretto perché nelle favole
Kinderbücher
c’è una morale, un insegnamento didattico, educativo (insieme alle e ai
Jungenromane). Le favole riuscivano ad arrivare all’obiettivo della letteratura: cioè educare ma
Leben der schwedischen
anche intrattenere. Gellert non scrive solo favole ma anche un romanzo:
Gräfin von G***. Pamela Clarissa
Esso si ispira anche alla e alla di Richardson. Viene raccontato
come le due protagoniste (che sono due donne) debbano affrontare le difficoltà per mantenere le
Briefe.
proprie virtù (rimanere pura, moralmente incorrotta ecc..). Infine scrive anche Qui egli
raccoglie tutte le teorie su come si devono scrivere delle buone lettere; seguendo questo trattato,
Briefroman.
von La Roche scrive il suo (inoltre in questo periodo si scrivono tante missive, e
Gellert diceva che nessuno sapeva scrivere una buona lettera in tedesco e le uniche persone che
sapevano scrivere delle buone lettere, secondo il principio dell’attenzione nei confronti degli altri,
della sensibilità, erano le donne perché esse sono più sensibili, hanno un animo più nobile, sono
più attente agli altri, altruiste e non egoiste, e per questo riescono a parlare di sentimenti e valori
utilizzando una lingua più libera e sciolta rispetto alle strutture rigide stilistiche di quel tempo).
Gellert, apporta il suo contributo anche nel teatro, infatti inizia a scrivere, seguendo il genere
Commedie Dalmoien(?), Uhren des Lustspiel(?).
francese delle Esso è un nuovo genere letterario
dove si incontrano due caratteri diversi: l’argomento viene trattato sia in modo serio sia in modo
divertente. Inoltre si inizierà a presentare un protagonista che non è un uomo o solo buono o solo
cattivo, ma si inizia a presentare l’uomo per quello che è, per i suoi lati positivi che negativi, com’è
poi di fatto l’essere umano. Gellert è stato definito come quell’autore che determina la fine di
un’epoca che era dominata da un razionalismo esagerato (quindi prima parte dell’Illuminismo).
Questo periodo viene però anche determinato dall’inizio della Guerra dei sette anni (1756/1763) e
un altro fenomeno che determina la scissione della prima fase dell’Illuminismo e l’inizio della
seconda fase è il terremoto di Lisbona (1 novembre 1755).
Nel ‘700, sebbene ci siano diversi filoni letterari, i tre generi letterari principali sono la lirica, il
romanzo e il dramma. Per ogni genere letterario è stato individuato un autore specifico, che con la
sua produzione ha determinato lo sviluppo di questi tre generi letterari. Quindi per la lirica c’è
Klopstock, per il romanzo Wieland e per il dramma Lessing. Tutti e tre, sebbene fossero
specializzati ad un genere letterario, scrivevano nei giornali ed erano attivi anche in altre attività.
F. G. Klopstock
• Der Messias
- (1748/73)
Egli è considerato il riformatore della lingua tedesca nella lirica. Egli libera la lingua tedesca dalle
rigide strutture del verso alessandrino, elimina le rime e il ritmo rigido francese. Tutte queste
Messias.
innovazioni linguistiche si ritrovano nel La storia del Messias è travagliata, come anche la
vita di Klopstock: egli proveniva da un ceto borghese basso; quando scrisse i primi versi del
Messias ebbero un grande successo e addirittura ricevette una borsa di studio da un re danese in
modo da poter finanziare il completamento di quest’opera. Egli quindi continua a scrivere ma alla
fine quest’opera non ebbe il successo desiderato e di conseguenza venne dimenticato. Il Messias
non ebbe successo perché, egli si rifà innanzitutto al Paradise Lost di Milton, parla della Passione
di Cristo —> rimane nuovo solamente il linguaggio e lo stile, mentre il tema è una cosa già
conosciuta. Klopstock, infine, venne molto lodato dagli sturmeriani perché utilizzava questa lingua
molto libera, spinto dalle passioni e dal sentimento. Questo suo modo di scrivere, questo suo
apporto con la natura e con il concetto dell’affetto e dell’amore, viene sposato bene dagli
sturmeriani, per questo viene considerato uno dei modelli preferiti da questi ultimi.
Lessing
• Juden
- (1754): il tema della tolleranza viene per la prima volta affrontato in quest’opera (è una commedia);
Miss Sara Sampson
- (1755): prima tragedia borghese, perché gli eroi vengono presi da adesso in
Pamela
poi dalla borghesia. Anche questo si ispira al modello della di Richardson; è scritto in
prosa ed è diviso in 5 atti (divisione tipica di Lessing). Viene rappresentato il conflitto morale tra la
sfera pubblica e la sfera privata (in particolare si traspone nella sfera familiare: conflitto padre-
figlia, che è uno dei temi centrali della letteratura tedesca);
Briefe
- (1759): qui anche lui parla dello stile delle epistole, critica molto lo stile gottschediano,
ribadisce che il modello francese del teatro ormai non corrisponde più ai gusti e agli interessi
nuove del pubblico tedesco; promuove ufficialmente come modello Shakespeare (secondo
Lessing il poeta non deve essere limitato e quindi avere regole: deve essere libero per esprimersi
come vuole e secondo i metodi che ritiene più opportuni);
Hamburgische Dramaturgie
- (1760/77): è ad Amburgo e qui lavora come drammaturgo. Scrive
quest’opera dove raccoglie tutte le teorie sulla riforma teatrale. Lessing è il fautore della seconda
riforma teatrale tedesca (la più importante) e in questa raccolta appunto egli scrive quali sono le
riforme e le teorie che devono riformare il teatro tedesco;
Emilia Galotti
- (1772): qui vi è un conflitto tra morale pubblica e privata. Questo conflitto si sposta
anche da quella familiare a quella sociale. Emilia Galotti deciderà di farsi uccidere per mano del
padre per non cadere nelle mani del principe sovrano. Si parla di un suicidio-omicidio.
Quest’opera verrà ritrovata sul tavolo nella stanza dove Werther si suiciderà;
Nathan der Weise
- (1779);
Minna von Barnehlm (1763):
- dramma; qui viene raccontato di una coppia di innamorati. I due si
amano tanto e a causa dello scoppia della Guerra dei Trent’anni sono costretti a separarsi. Però
attraverso un tranello ordito da Minna (ruolo della donna importante! esse non solo solamente
braccio destro dell’uomo ma prendono anche in mano la propria vita e decidono sulle proprie
sorti) riesce a ricongiungersi con il suo amato e finalmente a coronare il loro sogno d’amore;
Die Erziehung des Menschengeschlechts
- (1780): si è detto che bisognava educare fin dall’inizio,
essere razionali anche nella religione. In quest’opera Lessing afferma che è giusto essere
razionali, però nella fase infantile non si può far capire cosa è la razionalità: bisogna dare il tempo
all’individuo di maturare; quindi egli afferma che all’inizio, se l’uomo per crescere e per maturare
ha necessità di credere nei dogmi della religione (i miracoli, ad esempio fanno parte del
fantastico), poi sarà gli stesso che, crescendo ed educandosi, capirà, utilizzando la ragione, cosa
è vero e cosa è falso, a distinguere ciò che è reale e ciò che è solamente frutto
dell’immaginazione e della fantasia.
Lessing ebbe una vita abbastanza sregolata, infatti egli fece molte cose: fu un drammaturgo, un
redattore, un commesso e anche direttore di una biblioteca. Egli si ispirava molto alla vita di
blankvers
Shakespeare. In particolare egli utilizza una struttura diversa, il che viene dall’Inghilterra
ed era quella forma in versi però scritta in prosa, perché il ritmo era libero (infatti Nathan il Saggio
è un dramma scritto in versi ma che può essere letto come se fosse in prosa, come un romanzo).
{prima del blankvers c’erano i versi alessandrini, dove si dovevano seguire schemi stilistici molto rigidi}
Linguaggio del Nathan —> linguaggio colloquiale, quindi molto libero.
Lessing nasce in una piccola cittadina che si chiama Kamenz, in una zona al confine tra l’allora
Germania e l’allora Polonia. Questo sua sua origine fu molto importante per lo sviluppo del
concetto, che lo accompagnerà dall’infanzia fino alla morte, di tolleranza (infatti poi Nathan il
Saggio è stato definito il dramma dell’umanità e della tolleranza religiosa) .. Il fatto di nascere in un
territorio al confine ha fatto sì che già Lessing fosse a contatto con popolazioni, lingue, culture e
religioni diverse. Lessing scrive tante opere (vedi sopra!).
Lezione 7 (12/10/17)
Seconda riforma teatrale di Lessing
Si è detto che Lessing apporta delle modifiche al teatro. Quando si affronta la questione del teatro
tedesco egli si lamenta del fatto che non esistono delle belle opere tedesche e quindi di
conseguenza non esiste un teatro tedesco. Allora apporta delle riforme (mettendole anche in
Hamburgische Dramaturgie.
pratica) e le raccoglie nella
Innanzitutto egli dice che lo spettatore deve provare compassione, deve riuscire ad identificarsi
con l’attore che in quel momento rappresenta una figura (protagonista ecc..). Nello spettatore si
deve incutere il timore, la paura, perché attraverso questo sentimento egli si può rinsavire ed ad
orientarsi in quanto vedendo un modello negativo (di cui ha paura), ovviamente fa il contrario.
Lessing dice che adesso, nel teatro borghese, bisogna rappresentare un conflitto reale: con ciò
intende la rappresentazione di problemi quotidiani (come in conflitto padre-figlio/borghesia-
nobiltà) nella quale gli spettatori, vendendoli, riconoscono che potrebbero capitare ad ognuno di
loro. Quindi questi problemi devono essere verosimili nella sfera familiare e sociale/lavorativa.
Tempo:
Unità aristoteliche —> l’azione deve svolgersi in un arco temporale reale e non deve
essere ambientato 30.000 anni prima o in futuro.
Luogo: il luogo deve essere più o meno riconoscibile e nello stesso non si
devono rappresentare dei viaggi troppo lunghi o impossibili.
Azione: l’azione deve avere una struttura precisa, ovvero un inizio, un
centro (sviluppo dell’azione centrale) e una fine. (questo ricorda la piramide
di Freytag: lì ipotizza appunto la struttura del dramma)
Lessing predilige l’unità dell’azione. Se l’azione non è uniforme o plausibile, si pone il rischio che il
pubblico non si possa immedesimare, identificarsi.
Harmonie,
Egli poi mette l’accento sul concetto di di armonia: un pezzo teatrale delle essere
armonico in tutte le sue parti. Se una delle tre unità aristoteliche non c’è o non è espressa al
meglio non importa, l’importante è che tutta la narrazione sia armonica nel suo insieme.
personaggi
I non devono essere più presi dalla mitologia o dalla storia, ma devono essere degli
uomini, con delle caratteristiche da uomo: ovvero con pregi e difetti, lati positivi o negati ecc..
perché appunto ci si deve immedesimare per giungere allo scopo dell’educazione e del
miglioramento (ma questa teoria della caratterizzazione reale dei personaggi di fatto nel
protagonista di Nathan il Saggio non c’è…).
verosimiglianza.
È anche molto importante il concetto di Gottsched riteneva che questa fosse
l’imitazione della realtà; Lessing intende per verosimile tutto ciò che potrebbe esser reale.
Un altra cosa che egli sottolinea è che: va bene le fantasia, la forza creatrice, il genio dell’autore,
gusto,
ma bisogna stare attenti al agli interessi del pubblico. Per questo sottolinea con forza il
fatto che il gusto de teatro francese non corrisponde più a quello tedesco; mentre il modello
inglese è quello più moderno e all’avanguardia e quindi bisogna seguire quello.
Lessing inoltre si chiede di come si può educare il pubblico con il teatro. Prima c’erano i teatri di
Wanderer,
corte ma anche i ovvero i gruppi teatrali vaganti. Essi rappresentavano i loro pezzi
teatrali nelle piazze. Questo significava che loro erano sempre in viaggio da città a città. Quindi il
pubblico come si doveva educare? Allora Lessing promuove la costruzione dei teatri nazionali per
il semplice fatto che l’educazione doveva essere costante e il pubblico doveva avere la possibilità
di assistere a spettacoli teatrali spesso e non ogni tanto. Questa novità della costruzione di teatri
di pietra non fu vista positivamente dalle compagnie teatrali vaganti perché loro, proprio perché
viaggiavano e si spostavano, non avevano la necessità di avere un repertorio vasto in quanto il
pubblico era sempre diverso. Inoltre, questi attori non avevano dei testi scritti e sapevano tutto a
memoria e c’era anche molta improvvisazione nelle loro messe in scena. Quindi, dopo
l’affermazione di Lessing, dovevano iniziare a scrivere i testi e conoscere tanti altri drammi.
Konrad Erhof fu il primo attore professionista tedesco (viene citato molte volte da Lessing nell
Hamburgische Dramaturgie). Wanderer
I gruppi dei erano composti solamente da uomini ed essi
facevano tutti i ruoli, ma non tutti gli attori venivano impiegati in tutte le messe in scena perché
non essendo dei professionisti, non tutti sapevano recitare tutti i ruoli.
I primi teatri nazionali che sorgono nel XVIII secolo sono quello di Vienna, Mannheim, Berlino e
Monaco.
Nathan der Weise (1779)
•
Tutto inizia con una “disputa dei frammenti”, ciò significa che Lessing, nel 1778, decide di
pubblicare in modo anonimo dei frammenti di Reimarus, che era un professore di lingue orientali e
letterature di Amburgo. In queste opere di Reimarus, egli mette l’accento sulla possibilità
dell’individuo di leggere razionalmente e interpretare autonomamente la Bibbia. Egli afferma che
non si deve riflettere sulla verità per come ci viene trasmessa, ma ci si deve sforzare per la ricerca
della verità: si deve riflettere e capire se la rivelazione che la chiesa ha sempre imposto è
effettivamente la verità. Qui inizia una disputa con il vescovo Goetze perché con questa teoria
viene sminuito il potere della chiesa (la funzione di intermediazione che svolge il clero in questo
modo viene meno). Il vescovo quindi inizia questa disputa con Lessing e i due cominciano a
scriversi dei frammenti: per questo si chiama "disputa dei frammenti”, perché il8 problema nasce
dalla pubblicazione di questi frammenti, Lessing arriva a scrivere 11 frammenti e proprio l’ultimo
frammento viene censurato e messo al bando, inoltre viene messo al bando tutto il corpo
letterario di Lessing come quello di Reimarus. Però Lessing non si dà per vinto e vuole continuare
a dire la sua, ma non lo può fare perché c’è la censura.. quindi gli viene il mente il teatro: allora
scrive un dramma teatrale continuando a parlare di religione e a sottolineare le sue tesi. Siccome
il dramma ai tempi era rappresentato era più difficile che la censura arrivasse a capire che lui
Nathan der Weise,
stava continuando a parlare di religione. Allora scrive che non fu subito
censurato, e per questo esso viene chiamato il dodicesimo frammento antigoetze.
Nathan der Weise è un dramma diviso in 5 atti e la parabola dell’anello è inserita nel terzo atto
(ovvero al centro del dramma) ma anche al centro del terzo atto, quindi alla metà della metà.
Da molti critici è stato sottolineato il fatto che la scelta di mettere proprio al centro la parabola
dell’anello sta a simboleggiare il fulcro di tutta la narrazione; è stato detto inoltre che, proprio
perché questa parabola è centrale, tutto quello che viene prima e dopo di essa è da considerare
un contorno. Tutto il messaggio che vuole trasmettere Lessing consiste nella parabola. Il fatto che
egli la metta proprio nella metà della metà del dramma sta anche a significare l’importanza che
dava Lessing nell’equilibrio. Egli sottolineava che l’individuo deve essere una persona equilibrata
in tutto quello che fa e in tutte le sue manifestazioni/espressioni.
La parabola dell’anello potrebbe essere considerata una sorta di novità, ma di fatto essa non è
nuova perché si trova nel Decameron di Boccaccio; il nome Nathan non è nuovo in quanto esso è
anche ripreso da una novello di Boccaccio.
La novità della parabola dell’anello lessingiana consiste nel potere magico dell’anello: esso
appunto ha il potere di rendere la persona che lo porta buona e amata da Dio e dagli altri.
Elenco dei personaggi.
- Il nome del padre biologico di Recha si chiamava Assad, che era il fratello di Sittah e Saladino.
Egli si innamora di una cristiana, cambia il suo nome da Assad a von Flink, diventa cristiano e si
sposa con Stauffin e hanno Recha. Recha viene educata da Nathan come ebrea.
Il templare è il fratello di Recha (in realtà si chiamava Blanda). In lui si ritrovano origini del
cristianesimo e dell’Islam, perché essendo fratello di Recha anche lui ha la madre cristiana e il
padre convertito al cristianesimo.
Siamo durante le crociate.
L’unica figura negativa del dramma è il patriarca perché dice più volte “l’ebreo deve bruciare”:
Nathan ha educato una cristiana alla fede ebraica.
Nathan è l’unica figura positiva: questo può essere un controsenso in Lessing perché diceva che
l’uomo doveva essere rappresentato a teatro con i suoi lati sia negativi che positivi, ma Nathan ha
solamente il lato positivo.
Poi, a proposito della parte drammatica: il dramma inizia in maniera blanda .. Nathan ritorna da un
viaggio e si racconta che la casa stava prendendo fuoco, ma di fatto in tutto il dramma non c’è
nulla di tragico.. La cosa tragica è già successa: la famiglia di Nathan è stata uccisa durante le
Crociate da un templare, e quindi dai cristiani. Il fatto che lui abbia deciso di prendere Recha e di
educarla (è una cristiana) è chiaramente un segno di una grande nobiltà d’animo.
Aspetto che fa sorridere: l’amore tra il templare e Recha (è la prima volta che a teatro di parla di
una possibile relazione tra due persone appartenenti a due fedi diverse).
Questo dramma è stato considerato come il dramma della tolleranza, dell’umanità e della
comprensione. Tutti i personaggi sono pronti al confronto costruttivo ed educativo, infatti il
dialogo svolge la funzione socratica del dialogo: secondo Socrate, esso non era una presa di
posizione ma è un avvicinarsi all’opinione e alle idee dell’interlocutore. Il dialogo è anche un altro
dei temi centrali, infatti tutti parlano con tutti, non c’è nessuno che alza un muro (a parte il
patriarca).
La parabola dell’anello viene raccontata da Nathan in quanto il Saladino gli pone una domanda
per mettere alla prova la sua saggezza, ma soprattutto perché aveva bisogno di soldi. Una delle
virtù del Saladino è che è generoso, lui aiuta il suo popolo e chi ha più bisogno, ma egli non sa
amministrare il denaro. Lui rischia di aiutare la povera gente del suo popolo ma di mettere in
difficoltà tutta l’amministrazione del suo stato. La parabola dell’anello nasce in risposta a un
inganno che il Saladino e Sittah vogliono tramare alle spalle di Nathan: loro lo mettono in difficoltà
facendogli una domanda alla quale non può rispondere perché appunto non c’è risposta e quindi
per scusarsi del fatto di non trovare una risposta, gli darà il denaro.
Dopo che il Saladino gli pone la domanda, Nathan non è impulsivo, ma pensa alla risposta:
questo è un segno di grande saggezza. Nathan fa un riferimento alle favole per trasmettere
appunto un messaggio e quindi racconta la parabola.
Questi tre anelli rappresentano le tre grandi religioni monoteiste.
Nathan non solo usa la parabola per mettere a confronto i tre anelli con le religioni, ma vuole
anche porre il Saladino nel ruolo del giudice. Egli gli chiede: pensi tu di essere quella persona da
dire quale religione è quella vera? Ed il Sultano risponde che non è lui l’uomo che può decidere
quale delle religioni sia quella vera.
Quindi tutto ciò significa che la religione giusta non esiste: non è la religione che fa l’uomo giusto
ma il contrario. Lessing dice che questa molteplicità di religioni non deve essere vista come un
pot-pourri di cose, ma deve essere vista positivamente, perché l’unica cosa importante è il
rispetto reciproco delle religioni. Non si deve considerare la propria religione come quella giusta in
quanto non si può giudicare questa cosa.
Lezione 8 (16/10/17)
• Sturm und Drang (1770-1785)
Lo Sturm und Drang è un movimento tipico tedesco ed ha tantissimo successo sia in Germania
sia nei paesi di lingua tedesca come la Svizzera, però rimane circoscritto in Germania (non si
diffonde in altri paesi). Questo movimento dura 15, periodo relativamente breve, e nasce come
reazione alla generazione dei padri, come reazione all’assolutismo illuminista, alla razionalità
esagerata dell’Illuminismo. Come già il nome dice “tempesta e assalto”, si tratta di una lotta
contro tutto ciò che è vecchio, contro tutte quelle convenzioni sociali che fino ad allora vigevano,
contro la razionalità che non permetteva una visione globale del mondo e soprattutto della natura.
Sebbene lo Sturm und Drang e l’Illuminismo vadano di pari passo temporalmente, la caratteristica
principale che li divide sta proprio nella differenza che nell’Illuminismo c’è questa forte razionalità:
ad esempio la natura doveva essere semplicemente osservata dal punto di vista scientifico;
mentre con lo Sturm und Drang si ha questa forza, questo ruolo più importante che si dà
all’amore, alla natura, alla passione. La definizione di Sturm und Drang si avrà poi con i fratelli
Schlegel tra il 1802-1804. Questo nome, Sturm und Drang, deriva da un’opera di Maximilian
Wirwarr
Klinger (uno sturmeriano svizzero) che nel 1776 scrive che significa confusione,
guazzabuglio (termine in disuso ma molto utilizzato in quel periodo). Il titolo di questa opera viene
Sturm und Drang
poi cambiato qualche anno dopo da Christoph Kaufmann con (che poi appunto
verrà preso dai fratelli Schlegel per nominare il movimento).
Questo movimento è caratterizzato proprio per la giovane età di coloro che ne facevano parte
(avevano tutti intorno ai 20/30 anni). Questo giovane generazione leggeva molto Rousseau,
filosofo francese. Essi furono molto influenzati dalla sua filosofia, soprattutto dalle parole “zurück
zur Natur”, “ritorno alla natura”.
Come spesso succede nella letteratura tedesca da questo momento in poi, queste due date
caratterizzano due momenti principali nella vita di Goethe:
• 1770—> Goethe si reca a Strasburgo e incontra per caso Herder e Lenz; insieme discutono e
decidono di fondare dal punto di vista teorico (dettando anche le linee che dovevano avere i
generi letterari di questo periodo) questo movimento, sono proprio i fondatori;
• 1785 —> anno in cui finisce il movimento e anno in cui Goethe parte e inizia il suo viaggio in
Weimar Klassik,
Italia; da questo momento in poi inizierà la perché quando ritornerà a Weimar egli
sarà completamente trasformato. Egli parte all’inizio con tutti questi impulsi e passioni, in Italia
ritrova la classicità greca e latina, e quindi ritornando in Germania deciderà di dedicarsi solo ed
esclusivamente alla poesia e all’attività di scrittore.
Gli Sturmeriani erano dei borghesi disillusi, perché prima gli illuministi affermavano che l’uomo
poteva tutto, che poteva raggiungere tutte le conoscenze attraverso la razione e conoscere anche
la natura, per questo essa doveva essere osservata scientificamente perché c’era una
spiegazione a tutto; con la crisi dell’illuminismo si inizia a capire che effettivamente l’uomo non
può effettivamente raggiungere tutte le conoscenze e soprattutto la natura non può essere
prevista, e quindi non si possono capire tutti i fenomeni naturali (terrremoto). Una caratteristica
degli Sturmeriani è la ribellione: essi non sono quei tipi che usano le mezze misure. Essi si
ribellano non con le parole ma con le azioni, anche violente — infatti un tema è appunto quello
Kampft
della lotta, (ex: I Masnadieri…). Essi lottano quindi contro i padri (ovvero la vecchia
generazione illuminista).
Temi centrali del movimento
• (Hauptthemen):
Natur (Flucht und Rettung):
- la fuga nella natura = sono dei borghesi disillusi che non trovano il
loro posto nella società, e quindi non si sentono bene nella società in cui vivono (anche questo è
un tema del movimento). Goethe subisce anche questa crisi (infatti poi andrà in Italia). Allora essi
fuggono nella natura: solamente nella natura si salvano e si sentono bene, non cadono in quella
depressione che porterà Werther al suicidio;
Leidenschaft:
- i sentimenti e la passione sono gli unici due elementi che realmente valgono nella
vita. Non si deve rinunciare a questi sentimenti per seguire le convenzioni sociali;
Kampft:
- la lotta, il conflitto. Gli Sturmeriani ricorrono spesso alla lotta, soprattutto per la lotta per
la libertà, lotta contro la tradizione passata, contro la società. Però di fatto non propongono una
società alternativa.. un po’ perché dettato dalla giovane età, un po’ perché, presi dagli impulsi,
sono degli entusiasti esagerati, però di fatto quando si lotta contro qualcosa è perché comunque
si ha un’alternativa; essi lottano per una libertà nella vita personale, cioè l’amore. Lottano contro
l’amore legato alle convenzioni sociali. Quindi l’amore deve essere libero, non deve seguire delle
regole. Gli innamorati devono seguire i loro sentimenti e la società, le convenzioni non devono
essere assolutamente prese in considerazione.
Kunst:
- l’arte, durante l’Illuminismo doveva imitare la natura. L’artista doveva, attraverso la sua
arte, rappresentare la natura, la realtà, per quella che era. L’arte durante lo Sturm und Drang non
aveva nessuno scopo: l’arte nasce in quanto frutto dell’istinto dell’artista. Era il frutto delle sue
passioni, del suo sentimento, di quello che viveva quotidianamente. Egli aveva una forza
irrefrenabile e innata di creare. Per questo si dice che l’arte durante lo Sturm und Drang non
avesse nessuno scopo…Di fatto non c’era lo scopo educativo, l’educazione in questo momento
Genie,
non è centrale come tema. Molto spesso infatti l’artista si ricollega al termine del genio.
Lessing
Genie:
- • (Shakespeare) —> il concetto di Genie inizia con Lessing in quanto considera
Shakespeare un modello da seguire, un artista che non seguiva le regole. Per Lessing
Shakespeare è il primo genio (da intendere come genio sturmeriano):
Hamann
• (Dio) —> per Hamann il genio è colui che ignora le regole, e qua c’è il
passaggio dall’illuminismo allo Sturm und Drang. L’ignoranza del genio sta alla base
dell’essere genio. Per Hamann questo concetto però si collega anche alla voce di Dio.
Dio ha un ruolo importante nel concetto di genio, perché Dio sceglie chi deve essere il
genio.
Lavater
• (esprime l’inesprimibile) —> per Lavater (teorico svizzero) il concetto di genio
ha solamente caratteri religiosi. Infatti è la luce divina, colui che riesce ad esprimere
l’inesprimibile. Riesce ad esprimere quel concetto, quell’immagine, quella sensazione
che è difficile esprimere a parole e che egli esprime utilizzando l’arte.
Herder
• (Urkraft) —> per Herder il genio è colui che ha l’Urkraft, cioè quella forza
originaria, primordiale che l’artista ha quando crea.
La figura del genio nello Sturm und Drang ha una forte libertà individuale ed quindi non è
compreso dalla società in cui vive; e anche per questo è considerato un outsider della società.
Inoltre egli, proprio perché è prescelto da Dio e dotato di questa capacità di creare
incondizionatamente/liberamente, è considerato come Dio, il Dio che crea. Quindi, se il genio è
considerato Dio, la sua opera d’arte è considerata la creazione di Dio.
Questo concetto di genio si ricollega ad altri due concetti: la soggettività e l’egocentrismo. Il fatto
che il genio si senta creatore e quindi Dio, si sente sempre al centro dell’attenzione, e questo fa
nascere una forte soggettività ed egocentrismo (che può riversarsi su se stessi (Werther) o sulla
società (Karl dei Masnadieri).
{Sulla società: gli illuministi dicevano che l’individuo doveva essere educato per la società, perché
questa doveva migliorare; per gli sturmeriani, che lottano contro la società, è l’individuo che ha
valore assoluto}. Kraftkerl
Un altro concetto è il (Kraft=forza/Kerl=tipo). Per gli Sturmeriani l’azione e la ribellione era
Kerl Kraftkerl
molto importante; infatti il utilizza la forza fisica e non la ragione. Il è una persona di
fatto buona, però l’utilizzo della troppa forza può portare a fare del male.
Kraftkerl Selbsthelfer:
Questo si unisce al concetto di colui che è forte, che sa agire, che sa lottare
è anche colui che se la sa cavare da solo, senza chiedere aiuto a nessuno (egocentrismo).
Tatendrang: Tat Drang
- = l’azione / = assalto, istinto ad agire. Tutti gli Sturmeriani sono spinti da
Tatendrang,
questo da questo bisogno di agire con forza (Werther: forza per uccidersi/Masnadieri:
forza che si riversa nella società e nel protagonista).
{La Natura ha il potere di creare i suoi figli, li cura, ma li può pure uccidere. La forza creatrice sta
proprio in questo..La natura può sia salvare che distruggere. Di conseguenza l’artista può creare
ma può anche autodistruggersi con la propria arte. “Rivelazione” è la parola che viene utilizzata
nell’arte: mentre prima con “rivelazione” si intendeva l’opera creatrice di Dio, adesso l’arte
(proprio perché viene paragonata all’opera creatrice di Dio) assume questa parola di rivelazione}.
Lezione 9 (17/10/17)
Caratteri distintivi dell’Illuminismo e dello Sturm und Drang:
Illuminismo Sturm und Drang
- Natura da osservare • Rottura con la tradizione - Natura divina
razionalmente
- Uomo razionale • Libertà politica - Genio
- Ragione • Uguaglianza sociale - Cuore/sentimento/instinto
- Fede nel progresso - Disillusione
Se per l’Illuminismo la natura doveva essere solamente oggetto di studio e analisi ragionata, per
gli sturmeriani è una natura divinizzata. L’uomo razione iluminista si contrappone al genio
sturmeriano (artista creatore, per il quale l’arte non deve avere uno scopo specifico ma è
solamente frutto dell’immaginazione, delle esperienze, degli istinti e delle passioni dell’artista). La
ragione si contrappone al cuore, al sentimento e all’istinto; la fede nel progresso illuminista,
nell’uomo che avrebbe potuto e dovuto raggiungere tutte le conoscenze, per gli sturmeriani c’è
una disillusione, perché ci si è reso conto che l’uomo non può arrivare a tutte le conoscenze.
I tre punti in comune sono: la rottura con la tradizione. L’illuminismo rompeva con la tradizione
barocca e del medioevo; gli illuministi volevano riformulare la società, eliminando tutti quei retaggi
medievali e feudali. Gli sturmeriani vogliono rompere con la tradizione illuminista. La libertà
politica: gli sturmeriani lottano per la libertà sociale, politica, d’amare; in particolare lottano contro
i sovrani illuminati, che erano considerati come i padri del popolo. Un altro punto in comune è
l’uguaglianza sociale: gli illuministi decantavano il cosmopolitismo, la fratellanza e anche per gli
sturmeriani non ci dovrebbero essere delle convenzioni sociali che vincolano soprattuto nelle
questioni d’amore (nello Sturm und Drang ci sono molti drammi borghesi e liriche dove viene
denunciato con forza l’impossibilità di una coppia di amarsi se appartengono a due ceti sociali
diversi). dramma,
Genere letterario prediletto per gli sturmeriani è il perché attraverso il dramma — quindi
assistendo a una presentazione teatrale — lo spettatore riesce a capire meglio, ad immedesimarsi
nell’azione, nei gesti degli attori (quindi la ricezione è più efficace ed immediato). Il dramma può
liriche,
rappresentare al meglio l’azione, il conflitto. Però ci sono anche le perché data la brevità
del testo, erano quelle che permettevano un’immedesimazione immediata nella lettura della
romanzo,
liriche; invece la prosa, e quindi il è il genere letterario che non è prettamente
sturmeriano, perché per leggere un romanzo ci vuole tempo e anche la ricezione del messaggio
non è immediato. Quindi, siccome gli sturmeriani dovevano lottare, farsi vedere, mettersi in
mostra (egocentrismo/soggettività), la prosa non era così efficace. L’unica opera in prosa che
ebbe subito successo (e quindi venne tradotto in tantissime lingue) e che rese Goethe famoso è
Die Leiden des jungen Werther (questo è l’unica eccezione).
Herder
• Fragmente über die neuere deutsche Literatur
- (1767)
Über den Ursprung der Sprache
- (1770)
Volkslieder
- (1779): canti popolari in 6 libri. Raccoglie più di 180 canti popolari (Germania e paesi
europei) e li traduce (come anche alcuni passaggi della Bibbia e alcuni versi di Dante). Egli
rimette in voga la tradizione orale.
Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menschheit
- (1784/91)
Stimme der Völker in Liedern
- (1807)
Herder aveva un problema agli occhi quando nel 1770 si trovava a Strasburgo proprio per farsi
curare. Qui per caso incontra Goethe, che era lì per finire i suoi studi di giurisprudenza. (Lo Sturm
und Drang nasce per caso). Per questo Herder fu visto insieme a Goethe, colui che prepara il
cammino a questo nuovo movimento, ed è anche il suo fondatore teoretico (insieme appunto a
Goethe e a Lenz). Herder è un teoretico, i suoi testi sono prettamente filosofici e teoretici, quindi
anche di difficile comprensione. Quindi egli è circoscritto alla cerchia degli intellettuali.
Per lui è molto importante la lingua; egli è anche una sorta di linguistica moderno, un teoretico
della lingua tedesca. I principi di base del pensiero filosofico herderiano sono:
- Shakespeare come genio assoluto, perché egli fa poesia liberamente e non ha bisogno di
regole, infatti le rifiuta;
- il concetto di popolo: con lui inizia a prendere campo l’idea del popolo come unità nazionale e
come esseri individui che appartengono ad una stessa identità nazionale; per identità si intende
una stessa lingua, storia, ideali, usi e costumi, cultura, ad avere le stesse radici. Questo concetto
verrà strumentalizzato con il nazionalsocialismo che vedrà già in questi anni l’inizio di quello che
loro poi professeranno, l’identità nazionale, infatti Herder è considerato uno dei fondatori del
nazionalsocialismo. Herder è il primo che legittimizza la guerra perché era importante la guerra
vista come difesa del popolo, nazionale, dell’identità. Il popolo, per Herder, aveva una stessa
anima e una sua parte era costituita dalla lingua (per questo scrive tanti testi teorici sulla lingua
tedesca). Per lui era importante che il popolo riuscisse a comunicare attraverso una stessa
lingua. Quindi la lingua è l’anima del popolo tedesco.
kunstpoesie naturpoesie: kunstpoesie
- differenza tra e la la era quella scritta a tavolino, la
naturpoesie è la poesia che viene da questa forza creatrice naturale, dall’ispirazione e dall’istinto.
Questo si rifà al concetto dell’opera d’arte in sé che non doveva avere alcuno scopo; era proprio
un istinto preso dal raptus dell’artista. Quindi non bisognava per forza trovare il perché
dell’opera.
• Lenz
Der Hofmeister
- (1774): “Il precettore”. Il protagonista è un borghese, un intellettuale che non se
la passa abbastanza bene. È sempre in cerca di piccoli lavoretti per campare. Si innamora di una
donna che appartiene alla nobiltà e i due chiaramente non si possono sposare perché non
appartengono allo stesso ceto sociale. Qui Lenz vuole criticare questo stato delle cose;
- Die Soldaten (1774): qui si ritrova un’altra critica molto accesa sul divieto assoluto dei soldati a
sposarsi ed egli riflette sugli effetti di questo divieto, ovvero su come spesso, durante le guerre ci
siano casi di violenza sulle donne e anche sul fatto che ci sono molte nascite dopo questa
violenza subita. Egli egli dice che si potrebbe evitare questo problema perché i soldati devono
anche soddisfare i loro bisogni ed impulsi sessuali.
Lenz già a 15 anni era molto conosciuto. Studia teologia, lavora come traduttore, anche lui si
incontra per caso a Strasburgo; egli scrive tantissimo, ma le uniche due opere che sono rimaste
vive nella memoria sono quelle sopra. Egli fu inoltre colpito da una malattia mentale che paralizzò
la sua forza creatrice. Egli morirà a Mosca da solo e abbandonato. La biografia di Lenz nell’800
verrà poi riportata in vita da Georg Büchner, infatti dedica appunto un’opera a Lenz.
• F. Schiller
Die Räuber
- (1781): “I masnadieri”. Qui viene raccontato del conflitto tra fratelli. Vi sono due
fratelli, Karl e Franz. Essi sono opposti: Karl è il primogenito ed è quello più amato, il più bello;
Franz è tutto il contrario: è bassino, ha la gobba, è cattivo ed odia suo fratello. Vorrebbe avere
l’amore del padre, della fidanzata del fratello, vorrebbe essere il primogenito ecc..Quindi spinto
da questo odio profondo per suo fratello organizza un tranello: fa credere al padre che Karl sia
un ladro, un assassino. Lui, senza chiedere alcuna spiegazione arma i bagagli e se ne và
arrabbiato, così fonda un gruppo di delinquenti, i masnadieri. Essi nascono con un principio di
aiutare le persone che hanno bisogno (rubare ai ricchi per sfamare i poveri), però di fatto con la
violenza: molto spesso mettono delle città a ferro e fuoco per saccheggiarle ma così muoiono
molti innocenti. Quindi lui, verso la fine del dramma, prende consapevolezza che per fare del
bene in questo modo sta usando violenza e che molte persone innocenti per colpa sua muoiono.
Capisce che la violenza porta solo altra violenza, che queste guerre e lotte in questo modo
portano altri gesti violenti. Infatti alla fine del dramma c’è una taglia sulla sua testa e deciderà di
andare da un povero contadino che ha tanti figli da sfamare e si consegna a lui;
Kabale und Liebe
- (1784): “Amore e Intrigo”. Questa tragedia borghese è una critica che Schiller
fa alle regole dell’aristocrazia che di fatto esistono ancora. Infatti una coppia non può rimanere
unita perché appartengono a due ceti sociali diversi;
Don Carlos Sturm und Drang
- (1787): quest’opera si pone al centro del passaggio dallo alla
Weimar Klassik perché essa è divisa in due parti: nella prima l’opera inizia trattando un tema
tipico sturmeriano, ovvero il conflitto padre-figlio; poi il tema si sposta ad un tipico dramma
Weimar Klassik:
storico-politico, e quindi della ovvero narra del conflitto Spagna-Paesi Bassi
(1568-1648). La differenza da Goethe e Schiller sta proprio nella differenza della narrazione di
questo conflitto storico: Schiller dimostra l’interesse che ha verso la storia, nello studio intensivo
della storia. Tutto quello che egli racconta sono fatti reali. Invece in Goethe c’è molta più
Weimarer Klassik.
fantasia. Dal Don Carlos in poi scriverà opere classiche, della
Egli muore nel 1805 e questa data viene associata ad una delle possibili date di fine della
Weimar Klassik.
Schiller a 21 anni era molto conosciuto in Germania, a questa età comincia la sua produzione
letteraria. Egli e Goethe sono proprio come dei ponti che stanno tra un movimento e l’altro, ovvero
Sturm und Drang Weimar Klassik.
lo e la Essi iniziano come sturmeriani.. Goethe dopo il viaggio in
Italia diventa un classico mentre Schiller si lascia molto influenzare da Goethe: i due hanno un
rapporto molto conflittuale, di amore ed odio, ma si influenzano a vicenda, infatti nel Don Carlos
Schiller prende spunto da un avvenimento storico ed altrettanto fa Goethe in un altra opera (qui si
vedono anche le differenze tra i due autori)..Poi entrambi diventeranno contemporaneamente
classici.
• Goethe
Goethe nasce da un famiglia benestante a Francoforte sul Meno. La sua identità è scissa: ha un
padre molto severo e rigido, legato alle convenzioni, e una madre molto più giovane del padre
che, invece è spensierata, le piace molto la natura, la poesia, la letteratura.
Egli studia tante cose: conosce il latino, il greco, l’italiano, il francese, l’inglese, ma non è solo
un’umanista: egli è anche uno scienziato (ad esempio è sua la teoria dei colori), studia scienze
naturali, la pittura e la scultura (è molto bravo a disegnare). Questa sua indole così artistica viene
frenata dal padre, il quale lo vorrebbe vedere giurista, infatti egli inizia a studiare giurisprudenza
anche se a malincuore. Si distrae molto spesso dagli studi e il padre lo riporta sempre sulla retta
via. Poi viene mandato a Strasburgo per finire i suoi studi e successivamente a Wetzlar, che
ricorda molto Walheim (il luogo dove si trasferirà Werther). Si trasferisce a Wetzlar perché il padre
sperava di vederlo appunto un giurista (lì inizia a lavorare alla corte di giustizia). Anche lì si distrae,
conosce una certa Charlotte Buff (ha molti caratteri in comuni con Lotte) e se ne innamora,
chiaramente questa fanciulla non poteva essere libera in quanto sposata ad un amico di Goethe
(personaggio di Albert). Nel 1774 scrive I dolori del giovane Werther e viene invitato dal principe
August a Weimer e lì trascorrerà molti anni. Si impegnerà molto nella politica e nella pubblica
amministrazione fino a che sentirò forte la sua crisi di identità e partirà poi per il viaggio in Italia
per ritrovare sé stesso: egli non può fare entrambe le cose in quanto è un artista e quindi non
deve dedicarsi ad altro se non alla scrittura (infatti poi quando ritornerà dal viaggio in Italia, nel
1788, a Weimer egli da qual momento in poi si dedicherà solo ed esclusivamente alla scrittura).
Die Leiden des jungen Werther
- (1774).
È un romanzo epistolare atipico perché le lettere che scrive non trovano risposta. La soggettività è
così tanto presente in questo romanzo, proprio perché Werther scrive su se stesso e solo ed
esclusivamente di quello che lui vive, che è stato definito psicologico. L’autore prende molto le
distanza, egli osserva il protagonista oggettivamente e lo lascia parlare, infatti non prende mai
parola. Qui c’è una forte critica. Chiaramente la critica alla società, che è cos’ radicata nella
tradizione e nelle convenzioni da non accettare ciò che è diverso. Dall’altro lato però anche
Werther è talmente nel suo mondo che per lui anche è inconcepibile accettare questa società.
Il divieto di amare Lotte viene travisato da Werther, che non è tanto stabile mentalmente, in un
divieto a vivere. Goethe scrive quest’opera in pochissime settimane a Wetzlar, dove appunto
conosce Charlotte Buff e dove conosce anche la storia di Jerusalem e preso da questa grande
Briefroman
ispirazione scrive questo che avrà una conclusione drammatica.
Inizia nel maggio del 1771 e finisce nel dicembre 1772. L’inizio e la fine non sono scelte
casualmente. Inoltre, si parla di un “effetto Werther” nella psicologia, quando un suicidio viene
preso come modello e provoca tanti altri suicidi a catena. Si racconta dai giornali dei tempi che
dopo la pubblicazione del Werther ci furono quasi 2000 suicidi di giovani che ispirati e indotti dalla
vita di Werther, appunto, si suicidarono. L’opera rischiava di essere tolta dal mercato perché si
racconta che una ragazza, con il libro in mano, si sia suicidata nel fiume vicino casa di Goethe.
Goetze dice che questo romanzo non doveva essere assolutamente letto perché induce al
suicidio. Da qui si capisce che l’immedesimazione e soprattutto in quei tempi un po’ si viveva
Sturm und Drang,
l’aria dello c’erano molti che sentivano forte questi aspetti e caratteristiche
sturmeriane che si lasciavano molto condizionare da quello che leggevano; e la forte soggettività
Briedroman
che è presente in questo riusciva a catturare molti lettori, soprattutto i giovani (in
Schwärmer,
questo periodo si ritorna anche al concetto di delle persone non hanno più quel
legame a quel senso di avere i piedi per terra, si lasciano prendere da questi impulsi).
La natura e le condizione atmosferiche sembrano seguire sia la narrazione sia i sentimenti di
Briefroman
Werther, perché questo inizia a maggio e c’è la primavera, quindi è tutto rigoglioso, è il
risveglio della natura; infatti Werther arriva a Walheim felice ed il suo stato d’animo è
completamente appagato e felice. Finisce l’anno successivo a dicembre, quando c’è molto
freddo, c’è la neve ed è tutto grigio.. Infatti Werther muore il 6 dicembre (quando in Germania
arriva Nikolaus), e chiaramente il tempo segue l’andamento. A giugno, quando incontra per la
prima volta Lotte c’è un temporale, come segno che da questo momento in poi inizierà la tragedia
del Werther. Quando Lotte così ingenuamente gli dirà di essere fidanzata ufficialmente, quindi è
promessa sposa, vi è un’altro temporale. Verso la fine arriverà un fiume che inonderà il paese
proprio per segnalare che da questo momento in poi non c’è più salvezza per Werther.
Goethe sceglie la forma epistolare perché è un genere letterario più diretto, arriva in maniera più
diretta al lettore che si può immedesimare. L’opera si divide in tre parti fondamentali:
Primo Libro:
1. dal 4 Maggio al 10 Settembre 1771. Qui viene descritto che arriva a Walheim. In
questo paesino si trova subito a suo agio perché lì vive della gente semplice, infatti fa subito
amicizia con i contadini e con i bambini, i quali sembrano che siano gli unici che riescono a
cogliere la sensibilità di Werther. Egli in questo momento riesce veramente ad avere dei rapporti
di amicizia profondi con le persone che incontra. Conosce Lotte: la vede mentre stava dando
del pane ai fratellini. Essa non ha più la madre ma solo il padre e quindi lei si prende cura dei
suoi fratellini. Questa immagine colpisce e rapisce l’animo di Werther, infatti se ne innamora
subito. Conosce anche Albert, e ne diventa anche molto amico. In tutta l’opera non si evince mai
un sentimento di odio ed invidia nei suoi confronti. Questo fa capire che, nonostante la sua
psiche che è molto fragile, anche se sono due persone completamente diverse c'è un momento
nel romanzo hanno un’accesa discussione sul ruolo del suicidio: per Albert il suicidio è un segno
di debolezza dell’uomo che non riesce con le proprie forze a reagire e superare i problemi; per
Werther il suicidio è un gesto estremo e di assoluta disperazione perché questa persona che si
uccide ha la forza di farlo in quanto è talmente disperato che non riesce a continuare a vivere.
Un altro significato che dà Werther al suicidio è che per lui è un gesto estremo d’amore (per
Lotte, perché è come se la lasciasse finalmente libera di vivere il suo amore) e anche di libertà, la
sua libertà individuale: egli non è libero di amare in terra Lotte e attraverso il suicidio si libera dal
suo destino, che è stato quello di innamorarsi di una donna che non lo può corrispondere.;
Secondo Libro:
2. dal 6 Ottobre 1771 al 6 Dicembre 1772. A cavallo del primo e del secondo
libro Werther è già molto triste e vuole allontanarsi. Lui prova a prendere in mano le redini della
sua vita e a cambiare la sua sorte, e quindi se ne va in città. Egli è un borghese ed è
appassionato di arte (disegna molto bene), e quindi si considera un’artista, anche se di fatto è
un dilettante. Va in città nella speranza di dimenticare Lotte e di rifarsi una nuova vita, però le
esperienze che lo aspettano non solo delle più felici, perché non viene accettato dalla borghesia
Schwärmerei
in quanto è un’arista. Il suo istinto, la sua forte passionalità, la sua forte sono
caratteristiche che nell’ambito borghese non vengono ancora accettate e quindi non riesce ad
inserirsi ed a sentirsi a suo agio tra i suoi stessi simili. Grazie ad un amico principe comincia a
frequentare l’aristocrazia, ma da questa viene allontanato perché egli è un borghese. Allora
ritorna a Walheim e viene a sapere del matrimonio tra Lotte e Albert, ricomincia comunque a
rifrequentare i due, però vedendo che non può proprio sopportare questo peso, decide,
appunto, di suicidarsi.;
L’Editore al lettore:
3. qui si racconta che Werther ha deciso di farla finita. Tramite il suo
servitore manda una lettera, ad Albert dicendo che si sta preparando a compiere un viaggio e
ha bisogno di avere delle armi. Il servitore allora va da Albert, gli fa leggere il biglietto e, siccome
in quel momento era affaccendato a fare altro, il caso volle che Lotte prende le pistole e le da al
servitore di Werther. Lei un po’ immagina che queste pistole non dovevano servire proprio a
questo viaggio (perché verso la fine si baciano). Comunque dà queste pistole al servitore.
Quando egli ritorna da Werther gli racconta che gliele ha date Lotte. Allora Werther legge in
questo gesto l’invito di Lotte a farla finita. Quindi si uccide e viene poi ritrovato dal suo servitore.
Galotti
Sul tavolo inoltre viene ritrovato l’Emilia di Lessing, dove si racconta della volontà della
protagonista di farsi uccidere dal padre per non cadere nelle mani del tiranno e per conservare
la sua virtù di vergine. Non è un caso che ci sia questo dramma sul tavolo di Werther, infatti
Briefroman
molti elementi del corrispondono a fatti reali: a Wetzlar, Goethe viene a sapere del
suicidio di un certo Jerusalem. Egli era un impiegato della corte che si innamora perdutamente
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher hardrockmetallover97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Cultura e letteratura tedesca I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Palermo - Unipa o del prof Di Bella Arianna.
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