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MONDO AUSTRIACO E MONDO GERMANICO

Germania e Austria sono due paesi che, dopo la pistolettata di Sarajevo, in cui viene ucciso

l’erede al trono, nonché il simbolo imperiale e il futuro dell’impero, in quanto successore di

Francesco Giuseppe, si promettono, nel giugno del 1914, assoluta fedeltà, e all’insegna di

essa avrebbero combattuto la guerra in modo leale fino ad andare in contro, nel novembre

del 1918, alla loro stessa rovina.

Dopo la sconfitta della prima guerra mondiale questi due paesi tramutarono da grandi imperi

a piccole repubbliche vacillanti / fragili, e soprattutto a due paesi che avrebbero perso in

modo drastico gran parte dei loro territori e che sarebbero stati messi in ginocchio dai debiti

di guerra imposti dalle potenze alleate, da un’inflazione folle e disoccupazione alle stelle.

Mondo austriaco: le prime testimonianze di questo mondo risalgono 920 d.C in un capitolato

dove si parla di Ostarrichi , nonché il primo documento / traccia in cui si parla di Austria

come piccolo impero. Il termine Ostarrichi proviene dal Mittelhochdeutsch che avrebbe dato

origine nel corso dei secoli al tedesco attuale, ed è composto da ost = est / richi = regno

/reich. All’interno di questo termine vi è , quindi, già il concetto di oriente, ovvero la

vocazione che si sarebbe portata dietro l’Austria per mille anni. Nel 920 circa Ostarrichi

attestava geograficamente la zona di breve estensione attorno a Vienna, la quale, nel corso

del tempo , cominciò ad annettere una serie di territori, fino a diventare il grande impero

austro-ungarico nato alla fine dell’800.

Questa vocazione orientale sarebbe diventata successivamente la vocazione danubiana,

tant’è che il grande fiume sfocia nel Mar Nero.

La storia della civiltà austriaca è una storia che è progredita nel tempo e che si è stratificata

in seguito a svariate conquiste.

Qual era la consistenza economica dell’impero austro-ungarico? Le regioni afferenti

all’impero lungo il Danubio sono terre sostanzialmente a vocazione agricola, che però non

portarono all’impero grandissime ricchezze, in quanto a partire dall’800 in poi ciò che

garantiva potenza era l’industria.

Nella corsa all’industrializzazione, dopo la fondatrice Inghilterra, arriva la Francia, seguita da

Germania, Austria e infine Italia.

L'Austria arrivò dopo la Germania, in quanto era un impero, proprio per la sua

conformazione geofisica, agricolo e quindi poco adatto a partecipare alla corsa

all'industrializzazione almeno nella sua prima fase.

Mentre la Prussia i territori li conquistava, l’Austria annette i territori con un'accorta politica

matrimoniale, ovvero, stringendo matrimoni, l’Austria eredita le terre date in dote.

La letteratura austriaca è lussureggiante e si nutre dell’apporto delle tante anime che

compongono l’impero austriaco e austro-ungarico. È una letteratura dove l’elemento estetico

è fondante. L'Austria tra il 1880/1885 e il 1914 diede vita ai più grandi e raffinati letterati,

dunque la letteratura austriaca conosce il suo periodo di massimo splendore nel momento in

cui da un punto di vista politico l’Austria sta denunciando alcune crepe (es. l’800). Laddove

l’Austria ha delle criticità , sempre più evidenti avvicinandosi alla prima guerra mondiale, per

contro produce il suo prodotto artistico più alto.

Anime dell’arte austriaca tra 800 e 900:

- Klimt

- Egon Schiele (scrittore che morì di febbre spagnola nel 1918, negli ultimi mesi della

guerra)

- Freud, nel campo della psicologia

- Adolf Loos, nel campo dell'architettura

- Tutti gli artisti della Secessione viennese, ovvero coloro che inaugurano una nuova

forma di arte e che abbracciano la modernità alla fine del 1800

- Joseph Rot

- Schnitzler

- Strauss

Mondo germanico: la Germania, che nel 1914 era il Secondo Reich, era un paese che ha

subito partecipato alla corsa verso l’industrializzazione, perchè nella parte centro nord

occidentale, lungo il corso del Reno, aveva la fortuna di avere degli imponenti bacini

carboniferi (la materia prima per muovere un paese), che sono tuttora noti nella zona della

Ruhr.

La Germania in confronto all’Austria era un paese più forte economicamente, proprio grazie

a questa industrializzazione che aveva avviato attorno al 1840 e che avrebbe sostenuto per

tutto il resto dell’800 e nella prima parte del 900. Agli esordi della prima guerra mondiale la

Germania si presenta, quindi, carica di armamenti e con potentissime industrie belliche,

come i Krupp, famiglia di grandi industriali bellici, che produssero cannoni per la nazione.

La Germania era un paese che aveva da un punto di vista geopolitico una storia meno

stratificata dell’impero austro-ungarico: noi parliamo di Germania , ma in realtà ci si

dovrebbe riferire ad essa come Germania- Prussia, poichè fino al 1947 è ancora viva la

Prussia, ovvero il regno che riuscì a unificare politicamente la terra tedesca.

La Germania sul territorio tedesco di oggi fu divisa nel corso dei secoli in tanti piccoli

staterelli, ovvero circa 300 principati. Fu uno di questi, perlopiù quello più povero e con

condizioni climatiche più estreme, a riuscire a compiere l’unificazione della Germania,

ovvero la Prussia, che occupava quella regione dell’estremo nord dell’attuale Germania

,affacciata sul Mar Baltico, che a grosso modo corrisponde all’attuale di Brandeburgo (1701).

Sostanzialmente fatta di sabbia e di dune, dove si potevano coltivare solo patate, e con

condizioni climatiche inospitali e rigide, la Prussia ha avuto la fortuna di avere come capo un

signore che pensò di giocare d’azzardo, in quanto tentò di trasformare questa piccola

porzione di terra così sfortunata in un grande esercito. Il sovrano decide di far coincidere lo

stato con l’esercito, e la Germania nasce proprio come gesto autoritario e quasi come

azzardo storico all'insegna di quello che poi sarà il militarismo, ovvero all'insegna di

un’attenzione sfrenata verso le potenzialità di quello che sarebbe stato l’esercito.

La Prussia divenne così una grande caserma.

L’Austria divenne forte grazie all’apporto delle mille anime che la componevano, ma la

Prussia è un paese che si mosse all’insegna dell’ordine e dell'obbedienza.

Nel 1871 la Prussia riesce a conquistare ed unificare tutti gli staterelli di cui si componeva la

Germania, diventando un paese forte, militarizzato e militarista.

La filosofia è la religione di stato, tant’è che le università, come la Humboldt di Berlino, sono

l’emanazione dell’etica / filosofia dello stato, le quali sfornano funzionari, in quanto erano al

servizio della politica statale.

La Prussia divenne in pochi decenni, grazie ai soldati rudi che componevano la dinastia

degli Hohenzollern, e non secoli come per l’impero austriaco, una delle potenze più temute

dell’Europa. La Prussia, in breve tempo, annette a sé quegli staterelli che avevano avviato il

processo di industrializzazione , diventando così un’unica potenza economica.

Nel 1700 Federico II , un re illuminato, che, oltre ad essere un grandissimo stratega e a

condurre guerre di conquista tutte vincenti, era un amante raffinatissimo delle arti, il quale

chiamerà a corte come suo segretario / interlocutore privilegiato personale, Voltaire,

circondandosi di grandi intellettuali di cui ne riconoscerà il valore.

Negli stessi anni a capo dell’impero austriaco vi è Maria Teresa d’Austria, la quale avviò una

serie di riforme, che, per quel tempo, erano pazzeschamente all’avanguardia, abolendo la

pena di morte e promulgando la riforma del catasto ( il catasto attuale della Lombardia si

fonda su esso).

In quel momento i due paesi si scontrano: Federico II aggredisce e conquista una parte dei

territori dell'Austria retti da Maria Teresa.

Tuttavia, all’inizio del 1800 Napoleone varca il Reno e conquista la Germania frazionata.

Prussia e Austria si alleano, venendo inizialmente sconfitte, ma superando questo ostacolo,

riusciranno a fermare, con grandi difficoltà, Napoleone. Nel 1914 strinsero un’alleanza che

resse fino alla fine della guerra, e quindi fino alla fine di questi regni, quando gli

Hohenzollern e gli Asburgo furono mandati in esilio.

La letteratura prussiana è fatta di filosofia , la quale ruota attorno al concetto di obbedienza

del suddito alla necessità dell’esercito (es. Il principe di Homburg, il dramma dell'obbedienza

alla richiesta del suo paese; Lessing e la commedia Minna von Barnhelm, dove la

protagonista, con la sua capacità femminile di sapere usare la seduzione morbida, riesce a

smuovere e rendere più umano il maggiore Tellheim nonché il prototipo del prussiano, il

quale non riesce a vedere le cose da prospettive diverse che non siano la sua)

DICHIARAZIONI DI GUERRA

Una dichiarazione di guerra è il concentrato massimo della propaganda ed un esempio di

propaganda estrema, infatti il momento della dichiarazione di guerra è il momento in cui si

coagulano tutti i nuclei fondamentali di quella che è la propaganda di guerra.

In uno spazio breve, qual è quello della dichiarazione, bisogna enunciare tutto in modo

completamente sintetico e diretto, toccando tutte le corde della sfera emotiva. È essenziale

non sbagliare i temi, il bersaglio e la forma. È fondamentale mandare un messaggio

massimamente chiaro che colpisca chi legge, che non lasci margine nè alle incertezze né ai

dubbi e che non richieda tempi di decodifica e interpretazione da parte del lettore (non deve

annoiare).

Dato il breve spazio del manifesto, non era permesso sbagliare il modo in cui si comunicava

il messaggio, ovvero la sintesi, e le parole, in quanto ognuna di esse possiede un peso

schiacciante, poiché lo scopo era quello di portare i paesi belligeranti dalla loro parte.

Le dichiarazioni di guerra contro la Serbia e l’Italia sono firmate da Francesco Giuseppe, ma

fu un gruppo fidato di 3 scrittori, giornalisti, politologi, che , in collaborazione con lui,

stendeva, sapendo toccare tutte le corde della razionalità, ma anche della emotività, la

dichiarazione di guerra.

La propaganda è una guerra parallela a quella militare, infatti l’impero austro ungarico

possedeva un organo da cui far partire tutte le coordinate della propaganda di guerra,

ovvero il Kriegspressequartier, il quartier generale della stampa, con sede a Vienna e dove

erano impegnati tutti i più grandi intellettuali della fine dell’800.

Per esprimere il concetto semantico di patria i tedeschi hanno due termini molto diversi

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
23 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/13 Letteratura tedesca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marta_gnr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Cultura e letteratura tedesca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Dacrema Nicoletta.