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LIBRO TERZO
Il libro comincia con una famosissima canzone che non ha un titolo preciso ma usa il primo verso
“Kennst du das Land“. Nella prima strofa emerge una spinta, un senso di nostalgia verso un paese
mediterraneo, “Lo conosci tu?”, chiede l’io lirico. La nostalgia è un sentimento che presuppone la
conoscenza di un luogo, qui però il concetto è più complesso perché nella poesia viene implicato un
senso di mancanza rivolto ad un luogo che non necessariamente già si conosce, in tedesco per
questo sentimento viene usata la parola sehnsucht, uno slancio verso qualcosa che si conosce solo
fino ad un certo punto, che è indeterminato, un qualcosa che si porta dentro di sé ma che in realtà
non si sa qualificare: uno stato d’animo che determina una mancanza verso qualcosa di
indeterminato. Nella seconda strofa si parla della casa, il paesaggio si restringe e si parla di un
tempio, elementi classici. Sembra che alla base ci sia un grande trauma, il “mio amato” della prima
strofa è diventato “mio difensore”, emerge dunque la necessità di essere difesi. Nella terza strofa il
paesaggio cambia ancora e diventa romantico (sa di romanticismo anglosassone). Alla fine “padre
mio”. La canzone intonata da Mignon ha un linguaggio che non sembra coerente, una lingua che
non sottosta alle norme espressive della comunicazione. Goethe recepisce la categoria
tipicamente romantica della Sehnsucht, antitetica allo Streben di Faust, improntato ad un dinamismo
che qui non c’è. La dimensione di Mignon, come quella dell’arpista, sfugge alla dimensione della
Bildung, perché i due personaggi vivono in una dimensione irrazionale, proverbiale, ancestrale
(precedente alla codificazione dei linguaggi).
16/11
Avevamo detto che nei pressi della cittadina si attende l’arrivo di un principe con a capo il suo
esercito. A questo punto giungono un conte e una contessa nella cittadina dove Wilhelm e gli altri
alloggiano. Essi hanno un castello nelle vicinanze e si sono incaricati di ospitare il principe con la
sua guarnigione. Dunque Wilhelm, borghese, entra in contatto con un’altra classe sociale, la nobiltà.
Qui si delineano le dinamiche tra i vari membri della compagnia e la nobiltà. Philine riesce subito a
conquistarsi il favore della contessa. Il conte si informa sulla compagnia che Melina sta cercando di
ricomporre e vorrebbe che essa mettesse in scena un’opera dedicata al principe. Da questo momento
in avanti si comincerà a ragionare sul modello di teatro che deve esser il teatro tedesco e, attraverso
il dialogo tra i vari personaggi, la riflessione tra teatro francese e inglese. Si evince che il principe
sia un amante del teatro francese. Si innesta un altro personaggio, un barone, amico del conte. La
contessa si augura infatti che il barone possa aiutare la compagnia ad affinare le proprie capacità.
Gli attori si presentano al conte in modo goffo, segno della situazione del teatro dell’epoca. Il conte
si considera uno specialista del teatro e sceglie come suo favorito pedante, attore minore. Questo
dimostra con ironia come la nobiltà che si atteggi a conoscere un mondo ma poi non lo sappia
valutare, di come vanti conoscenze che non ha. La contessa, moglie del conte, stabilisce una certa
simpatia per Wilhelm, e viceversa. Teniamo conto del contesto storico, e del fatto che Wilhelm è
borghese mentre la contessa è nobile, la loro unione sarebbe stata definita come mesaiance. Si
sviluppa dunque un corteggiamento fatto di sguardi. Il conte ingaggia attraverso l’amico barone la
compagnia affinché vada al castello e reciti per il principe, il conte però ha nel suo progetto un
preciso testo che dovrebbe essere scritto organizzato in un certo modo, e vedremo che si scontrerà
col concetto di teatro di Wilhelm. Il barone li pregava di ascoltare un dramma che desiderava fosse
eseguito. Il conte porta dunque la compagnia al castello affinché presenti un dramma al
principe. Wilhelm riflette, alla fine va con loro (spunto autobiografico). C’è una lunga riflessione di
Wilhelm sulla nobiltà e la sua fortuna. Ammira l’aristocrazia, e la sua immagine è quella di un ceto
che gode di una posizione di vantaggio rispetto alle altre classi e che può coltivare le arti. Prima di
giungere al castello del conte c’è una rappresentazione in cui la compagnia mette in scena un pezzo
per poi partire per il castello. All’inizio del capitolo terzo Wilhelm segue la compagnia (senza mai
separarsi da Mignon e l’arpista), ma c’è un primo ostacolo: durante il viaggio scoppia un forte
temporale, la compagnia arriva fradicia e al posto di essere alloggiata nel nuovo castello, viene
alloggiata in quello vecchio (sottintesa scarsa stima). Solo Philine riesce a farsi sistemare nel
nuovo castello, e Wilhelm riceve solamente un ceto di frutta per sé e per Mignon. Il barone, caduto
da cavallo, solo il mattino dopo viene a conoscenza di ciò che è capitato, a cui cerca di porre
immediatamente rimedio. Nel capitolo quarto, gli attori non si dimostrano all’altezza del loro ruolo
perché si lamentano moltissimo. Compare un nuovo personaggio che diventerà centrale, amico del
conte e del principe: Jarno. La narrazione prosegue e vengono descritti gli sforzi della compagnia e
la loro incapacità nell’avere un comportamento misurato, tanto che Melina fa affiggere alle porte
delle stanze delle regole che non vengono però rispettate. La rappresentazione viene preparata su
du un palcoscenico posto a metà tra il vecchio ed il nuovo castello: il teatro diventa il luogo di
collegamento tra vecchio e nuovo. Nel capitolo quinto viene evidenziata la simpatia che si
sviluppa tra Wilhelm e la contessa, tanto che il barone gli promette che una mattina lo condurrà
dalla contessa affinché possa leggerle alcuni suoi lavori. Wilhelm si impegna nello stendere i versi,
ma quando viene introdotto nella sala della contessa non riesce ad esporglieli, perché prima c’è il
parrucchiere che la deve agghindare, poi i mercanti che le vendono delle stoffe, poi il conte con
ufficiali: si conclude con un mancato incontro, la contessa è occupata in un’etichetta da cui non si
può sottrarre, tanto che alla fine del capitolo viene congedato. Una baronessa gli infila un
portafoglio. Il capitolo sesto si apre con Wilhelm contrariato e dispiaciuto per non averle potuto
leggere i versi ma allo stesso tempo prova gratitudine per il regalo. All’inizio del capitolo Melina
parla con Wilhelm e gli dice che deve eseguire un prologo in onore del principe il giorno del suo
arrivo e desidera che nel prologo siano personificate le virtù del grande eroe, il prologo si dovrà
concludere con un monogramma (iniziali di una persona incastonate). Melina chiede dunque aiuto a
Wilhelm, il quale si rifiuta anche perché teme che si possano infiltrare lazzi ed elementi di cattivo
gusto (che Gottsched aveva criticato). E’ disposto però a compiere un altro tipo di teatro,
preparando uno spettacolo di tipo diverso all’insaputa del conte. Il testo di Wilhelm rappresenta
un gruppo di bambini che giocano, e contadini. Wilhelm recita la parte del contadino che guida gli
altri, dopodiché arriva una schiera di soldati che minaccia questo momento di festa ma un
condottiero (personificazione del principe) riporta la pace. Il principe viene onorato poi attraverso la
figura di Minerva (che rappresenta sia sapienza che guerra), è dunque magnanimo e guerriero. Il
timore che si diffonde tra Wilhelm e il barone è che il conte non accetti questa opera così diversa,
dunque vengono coinvolte le dame che si incaricano di convincere il conte che in realtà il progetto
realizzato è molto simile a quello che aveva richiesto. Durante le prove interviene Jarno che si offre
di distrarre il conte durante le prove e la rappresentazione, in modo che non si accorga delle
divergenze. Il monogramma del principe viene però mantenuto. Nel frattempo continua ad affinarsi
la simpatia tra Wilhelm e la contessa, fatta di sguardi e occhiate. Wilhelm torna dunque a recitare.
Nel capitolo settimo il lavoro finito prevede due momenti, uno dedicato all’arpista e uno dedicato a
Mignon, sennonché Mignon si rifiuta di fare la danza delle uova, esortando anche Wilhelm a tenersi
lontano dal teatro. Nel frattempo il narratore ci comunica che Philine ha affinato le sue doti e ha
imparato anche l’etichetta di corte. Nel capitolo otto arriva il principe, lo spettacolo va in scena ed
ha successo, tanto che il principe si complimenta con tutti, e Wilhelm viene elogiato. I contatti tra
Jarno e Wilhelm si intensificano. Jarno insieme al barone ama il teatro inglese, mentre il conte e il
principe amano quello francese. Inizia quindi una serie di riflessioni tra Wilhelm e Jarno circa il fare
teatro e sul tipo di teatro. Jarno ha un carattere brusco, cinico, manifesta disprezzo nei confronti
della compagnia di teatro ma anche dello stesso pubblico. La compagnia continua a recitare tutte le
sere finché il principe è presente ma con sempre meno spettatori, fino a che il principe e il conte non
vu assistono più, dunque Wilhelm si rende conto che le rappresentazioni sono sempre più di basso
livello. Prima allusione a differenza tra teatro inglese e francese. Il barone è l’unico che continua a
interessarsi. La simpatia tra Wilhelm e la contessa va avanti. Chiara concezione di differenza
sociale.
17/11
Abbiamo detto che il principe ama il modello del teatro francese, mentre il barone e Jarno amano il
modello inglese. Ribadiamo inoltre che Jarno è un personaggio misterioso, amico fidato del
principe, è grande estimatore del teatro di Shakespeare e che quella tra Wilhelm e la contessa è
un’attrazione reciproca, pur nella consapevolezza della divisone di classe. Ad un tratto avviene un
episodio che implica due aspetti: il discorso sul teatro francese e la mancanza di rispetto verso
l’etichetta di corte. Dopo una rappresentazione, Wilhelm incontra il principe e lo ferma facendogli
un monologo sull’importanza del teatro francese. Jarno interviene, e si verifica un primo dialogo
tra i due. Wilhelm definisce il teatro inglese una mostruosità, definendolo indecoroso. Jarno invece
esorta Wilhelm a leggere le opere di Shakespeare, e gli chiede di non stupirsi del fatto che questi
non usi le tre unità aristoteliche. Wilhelm rimane colpito da questo consiglio tanto da riconoscere in
lui una figura di riferimento, e si rende conto di dover riconsiderare alcuni aspetti della sua
esistenza. (Teniamo presente che Wilhelm legge Shakespeare nella traduzione tedesca.) All’inizio
del nono capitolo Goethe narra un episodio che avviene tra la compagnia ed il barone, giusto per
alimentare la vicenda. Mentre il conte e contessa si preparano a partire, il barone riman