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COLLANA “I GETTONI” DI EINAUDI
entrambi libri operai
“tempi stretti”” racconta la condizione di una donna che lavora in una fabbrica -> ottieni è uno
scrittore triste. ci da dimensione di fabbrica dolorosa
grande passaggio: la fabbrica ti porta a liberarti da una condizione servile, non sei più servo come
nella civiltà della terra, nella fabbrica ha acquistato una tua dignità.
TUTE BLU
calvino definisce ottieni scrittore di carne triste
luigi davi ci ha fornito una dimensione scuterista: operaio che lavora in fiat e che diventa scrittore
ma che conserva freschezza nuova nel parlare del suo lavoro e di lui.
volponi scrive memoriale: storia di uomo deportato in germania e che lavorava la terra.
figure operai che proseguono anche negli anni 70.
primo levi “la chiave a stella”-> vede nello strumento che usa la funzione della spada per il
cavaliere rinascimentale, loperario smonta e monta il mondo, diventa il vero arbitro del progresso.
capacita di essere protagonista nell’avventura della modernita.
nanni balestrino “vogliamo tutto”: operaio che entra in collisione col mondo del terrorismo, operaio
arrabbiato contro la fabbrca.
due maniere diverse di affrontare la vita in fabbrica.
davi e ottieri due scrittori che raccontano la fabbrica n modo diverso perche son di natura diversa.
c’è un approccio diverso tra chi è operaio e diventa scrittore e chi invece nasce intelletuale.
la fabbrica rimane comunque qualcosa che viene filtrato dall’essere individuale, dalle nozioni, dai
libri che si sono letti. invece se nasci operaio si rivendica una dimensione etica della fabbrica (ex
pennacchi dice cosi)-> la fabbrica non è quella che hanno raccontato gli inteelletuali, ha hanno una
visione falsificata, frattura tra i due racconti: da operai (davi, pennacchi) e da chi si avvicina ad
essa ma è intellettuale. mercoledì 26 aprile 2017
nella fabbrica si esalta l’etica dell’operaio e la forza dell’uomo. etica= racconto delle cose
grandiose, iliade, odissea, il maestro dell’etica è omero.
e l’operaio che si cimenta in questo corpo a corpo con il tornio, le fonderie è un corpo a corpo con
la machina e quindi è qualcosa di etica. distinguere chi davvero ha combattuto con la machina e
chi ha scritto sulla fabbrica.
LA CHIAve a STELLA DI PRIMO LEVI: scrittura anomala perche quasi tutti i libri della condizione
operaia racotnnao una dimensione dolorosa, operaio che soffre e che si ammala, alienazione.
ci sono pochi libri che riabilitano la fabbrica come un riscatto.
a partire da ottieni che è uno scrittore di carne triste.
la chiave a stella pero è anomalo perche esalta il lavoro in fabbrica.
il suo luogo un luogo di uomo libero, non è una catena di montaggio.
questo operaio adotta la chiave a stella nello stesso modo come i cavalieri avrebbero usato la
spada: fa il mondo e lo migliora. artificio che viene fuori da questa chiave a stella.
la chiave a stella; primo levi ci da il resoconto di una esperienza industriale ma non possiamo
dimenticare della sua condizione di ebreo e che ha raccontato tutto la condizione degli ebrei nei
campi di concentramento.
per cui la chiave a stella sorge il sospetto che sia una maniera per ricordare la bandiera del popolo
ebraico che era la baniedr di davide: sottolineare che il mondo moderno, delle fabbriche e delle gru
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(sturmenti per costruire) che aprirà la strada la mondo moderno e si potrà costruire s non
dimenticheremo la considiozne della chiave a stella cioè l problema del popolo ebraico che p
simbolicamente racchiuso nella chiave a stella.
da centralita alla chiave a stlla, stella di davide: il mondo nuovo non si potrà costruire se insieme
ala costruzione del mondo nuovo noi non terremo conto dell’esperienza che viene dal popolo che
ha come simbolo la chiave a stella.
nel testo la lingua è raffinata. l’operaio è a un livello suerior, continua a conservare dentro di se la
scintilla della condizione operaia.
lui si sente di essere uno che attraversa l’avventura della modernità, la modernità non è una
montagna. c’è una lettura della condizione operaia. primo levi sta a sinisgalli come tanti scrittori di
fabbrica stanno a simon wail. primo levi racconta il mondo industriale come l’entusiasmo di
sinisgalli.avventura della fabbrica è un avventura che va percorsa con entusiasmo. come polvere
di stelle. chiave di lettura per il fenomeno della modernita, continuo oscillare tra rifiuto del moderno
e entusiasmo verso il moderno. il moderno non è qualcosa che va rifiutrata, presenta problemi ma
si possono crreggere. la fabbrica va rettificata, migliorata , ripensata in altri modi ma non
cancellata.
(ELIO VITTORINI= scrittore siciliano che elegge a milano come sua città di riferimento. è la città
politecnica. negli anni 60 SCIASCIA conia un termine nuovo: SICILITUDINE= sentirsi isolati in
quanto sicilinai. i siciliani soffrono di questo. e questo li pone anche in una condizione di
superiorità, atteggiamento da parte dei siciliani di isolarsi (alro mondo rispetto al continente) e ci
sentiamo superiori rispetto agli altri. (questo l’ho scritto io poi sono uscita prima per il
bambino e il resto me cha passato la miky)
ELIO VITTOINI= scrittore sicisliano che elegge milano come sua citta di riferimento, è la citta
politecnoca. Neglianni 60 sciascia usa il termine nuovo; siciltudine= mette insieme sicilia e
solitudine, il sentirsi isolati in quanto siciliani a il sentirsi isolati rispetto al mondo li pone in una
condizione di superiorità. Ci sentiamo superiori rispetto a tutti gli altri. nel gattopardo; all indomani
dell arrivo di garibaldi, un emissario del re vittorio emanuele II di far parte del nuovo regno e rifiuta l
invito facendo un discrso che è la fotografia di questa sicilitudine; IO appartengo a un mondi che è
morto, unpopolo che dorme enon vogliamo essere svegliati da niente, vogliamo dormire da
condizione da popolo lontano da tutto il resto. La storia non ci deve toccare siamo intoccabile
come gli dei. Questa risposta sintetizza un paradigma; la oìmodernita non puo arricvare in quel
mondo. Il gattopardo è un romanzo non storico costruito sulla non storia. Qyesto romanzo arriva a
Vittorini negli anni dei gettoni, il romanzo gli arriva da un cugino lo legge e gli dice cohe non ,o pu
pubblicare cosi comè e lo invita a fare delle modificeìhe, in realta vittorini non è convinto della
visione non storica di questo romanzo, dell ideoogia che sta dietro a questo romanzo, l italia in
quegli anni sta cìmodificando se stessa ha modificato pelle e quelle argomentazioni(gattopardo)
fuori da ogni tempo è anacronico. Il romanzo viene bocciato da mondadori. Bassani chr lavora per
Feltrinelli viene a sentire di quest opera e lo pubblica. Il paradossso: l opera di un nobile siciliano
vada a finire nella collana di feltrinelli che è ancora piu a sinistra politicamnete a Enaudi, l opera di
un nobile siciliano controrisorgimentale finisce dall essere pubblicato d un editore di sinistra.
Vittorini boccia quel mondo, sno tutti contro di lu perche aveva fondoto la rivista POLITECNICO in
cui prende posizioni contro togliatti segretario del èpartitop comunista; TOGLIATTI SCRIVE UNA
LETTERA NELLA QUALE sostiene una cosa che a vittorini non va giu sostiene che la politica, la
letteratura deve trrae la volata alla politica, cioè spreca le proprie energie per la politica.
Laletteratura è precariadlla politia; questo sotiene togliatti mercoledì 3 maggio 2017
vittorini, suonare il piffero della rivoluzione= tutti i politici credono che la politica sia superiora alla
cultura che deve mettersi al servizio della loro intelligenza. la cultura non è ancella della politica
dice cittorini, la cultura è politica, l’arte è politica, la scienza l’architettura tutte le tecniche del
pesneireo umano sono un fato politico. scrivere un romanzo è un gesto politico perche costruisce
la polis, il pensiero umano sono i mattoni con il quale si costruisce la realtà. tutto ciò che facciamo
e che riguarda il pensiero contribuisce a costruire la polis. le tecnologie edificano la polis. il politico
amministra la città ma la polis è costruita da idee e parole. -> utopia vittoriniana
ogni opera del pensiero umano costruisce la città. 22
questa reazione di vittorini determina la chiusura del politecnico. allora vittorini fonda una collana di
libri, i GETTONI, dove vittorini vuole capire come sta cambiando la società. la letteratura è un
mezzo attraverso cui tu che scrivi racconti come sta cambiando la società. la letteratura serve o a
immaginare il mondo o a capire il mondo, a decodificarlo. la letteratura ricapitola, reinterpreta la
realtà. laletteratura deve essere uno degli strumenti attraverso cui decodificare, come sta
cambiando il monod, l’Italia? eravamo un popolo di contadini e siamo diventati un popolo di operai.
vittorini quando chiude la collana dei gettoni.
il progetto dei gettoni finisce ma non finisce il rapporto tra vittorini ed einaudi che inaugura
MENABO= rivista che nasce nel 59 e chiude nel 67 vittorini la dirige con calvino. vengono
pubblicati dieci libri nove da vittorini e ultimo quando vittorini mori nel 66 venne scritto in onore.
la rivista menano nasce dal discorso di V dove la letteratura serve per analizzare il cambiamento
della socita. il numero 4 del menano è un numero interamente dedicato al rapporto fra letteratura e
industria, numero monografico.
in questo numero c’è anche una visita in fabbrica di vittorio sereni, scrittore milanese della linea
lombarda che lavora per la pirelli, frutto della sua esperienza alla pirelli.
numero giocato tra questo rapporto.
la letteratura è uno strumento attraverso il quale noi costruiamo unimmagine. per vittorini esiste un
processo di relativizzazione della letteratura. è uno strumento. è alla pari delle altre tecniche. tutto
è la cultura. questo fa capire perche lui ha intitolato POLITECNICO= più tecniche, tante tecniche
che concorrono a costruire la polis. capire come le cose nuove hanno un riscontro di novità
nell’immaginazione umana.
le cose nuove hanno sostituito le cose vecchie, le cose vecchie erano la natura, una valle, una
montagna, mentre le cose nuove sono ciminiere, fabbriche , operaie. le cose vecchie sono le cose
e le persone della civiltà contadina e le cos e le persone della civiltà industriale.
ma il problema che dice vittorini è un problema di metodo. posso raccontare la fabbrica ma se il
mio sguardo è los tesso con cui ho raccontato il mondo della natura non va bene. racconto le
ciminiere come se stessi parlando dell’albero, ho raccontato la civiltà dell’industria come se avessi
raccontato la civiltà