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La natura come guida

Non bisogna seguire le religioni rivelate, ma quella naturale poiché Dio è nella natura (Spinoza). Sequere deum: seguire la natura, il proprio fato amor sui; Ognuno deve seguire il proprio principio di piacere, l' non esiste l'eccesso. Non bisogna opporsi alle proprie inclinazioni e seguire i sensi in termini intuitivi. La natura ci indica quello che è ragionevolmente preferibile; ci propone ciò che è più preferibile e probabile. L'apparenza sensibile della natura è l'unica cosa che ci permette di conoscere e di trovare la felicità. Non bisogna oltrepassare i limiti della probabilità e seguire la profondità: rompendo questo gioco di superficie si rompe il velo di Maya alla ricerca di principi metafisici. Io vivo giorno per giorno non accettando nulla che oltrepassi i limiti della mera probabilità. Rifiuto dunque il pensiero che buchi il velo della cosiddetta apparenza. L'erranza e la

superficialità coincidono con la teoria dell'apparenza; questa è lacustodia del senso per il pensiero libertino.

Il bene supremo, Julien de la Mettrie, 1750 (La Metrie vol. II pag 507)

Manifesto conclusivo dei libertini

Il bene supremo è il piacere

Polemica antistoica: rifiuto dell'immobilità, della profondità, della staticità, della ricerca della verità secondo il modello stoico.

"Noi saremmo dolci, allegri, compiacenti. Tutti anima, essi fanno astrazione dal proprio carne. Tutti corpo, noi faremmo astrazione dalla nostra anima. Noi non disporremo di ciò che ci governa, non comanderemo affatto alle nostre sensazioni, ammettendo il loro potere e la nostra schiavitù, cercheremo di renderle piacevoli, convinti che è là che risiede la felicità".

Nella dispersione di noi si trova l'autentica felicità: di fronte alla pretesa unitaria dell'anima, la dispersione ci condurrà

ad una conoscenza, che è poi la Verità. Dimenticarsi dell'anima significa letteralmente "abbandonare la linea retta del profondo del nostro cuore". Felicità e conoscenza coincidono. Rivalutazione del concetto di superficie, corpo, movimento come la sede della conoscenza-felicità. Lasciarsi portare dove vuole il vento. Bisogna abbandonarsi alla superficie, La Metrie afferma che lo spirito non esiste: materialismo assoluto. L'home machine, 1747 l'essere umano è una macchina desiderante in grado di realizzare i propri piaceri e desideri. Il godimento è l'unico fine dell'uomo. Pervenire alla felicità significa pervenire al piacere. Vuole dimostrare che il corpo è in grado di tollerare anche l'eccesso di piacere: mangia la farsa è finita. troppo paté alla corte di Federico II a Berlino e muore: Dunque questi due autori, Gassendi e La Mettrie così lontani cronologicamente e di gusto (uno

moderato e l'altro esplosivo), fra loro hanno una parte dell'ideacasanoviana del moto, del trarsi fuori da se stessi, dello sviamento, che non è un semplice allontanarsi dalla direzione principale della nostra vita, non è un allontanarsi dalla via della conoscenza ma è anche un conoscere in modo diverso.

Materialismo

Il libertinage ha un rapporto di continuo antagonismo con le metafisiche, contro la filosofia trasformata in fiaba e contro le religioni rivelate, poiché creano figure reputate in diretto contatto con la divinità e in grado di interpretare la sua parola; il libertino crede in Dio, non nella gerarchia.

Dalla prefas di Casanova:

So di essere esistito; di questo sono sicuro perché ho sentito, e so anche che non esisterò più quando non sentirò più. Se mi capiterà dopo la mia morte di provare sensazioni, non dubiterò più di nulla; ma smentirò tutti quelli che vengono a dirmi

chesono morto ... Non potendo raggiungere l'assoluta certezza di essere immortale senon dopo aver cessato di vivere, mi si perdonerà se non ho gran fretta di arrivare aconoscere questa verità. Una conoscenza che costa la vita costa troppo cara.Solo a partire dai sensi noi siamo in grado di conoscere; la materia stessa è tuttoquello che abbiamo e ci conferma la nostra esistenza. Non possiamo andare oltre allanostra percezione sensoriale: ogni filosofia deve essere limitata alla coscienzamateriale.

Pensieri libertini, sulle opere filosofiche inedite di Casanova rinvenute a Dux,Da 1990,di Trocchio

Sogno di un quarto d'ora: Dio e ioIo credo alla spiritualità e mi abbandono per un momento a questa affascinantecredenza. Ma che cos'è una credenza astratta, Dio? Abbi compassione e spiegami checos'è lo spiritoCasanova vorrebbe che Dio gli dia la fede in modo tale da non dubitare piùdell'esistenza dello spirito. Ma la

spiritualità rimane sempre e solo un'affascinante credenza, un mito, una dolce fiaba. Obbiezioni alle meditazioni di Cartesio, Dalle 1644, Gassandì non è l'occhio che vede lo specchio e si riconosce, ma lo spirito, e l'occhio stesso. Cartesio vuole dimostrare l'esistenza dello spirito attraverso una situazione quotidiana. Lo spirito si riconosce solo in occasione di un evento sensibile. Gassendì: se nella natura non ci fosse lo specchio come potrei riconoscermi? Lo spirito rimane inerte senza materia. Lo spirito è una qualità della materia. Quindi: è il sistema della natura che permette di conoscere, non lo spirito. Ma relativizzazione dello spirito entro un sistema di elementi materiali. Ciò che possiamo conoscere coincide con ciò che possiamo vedere, toccare, sentire. Non esiste un pensiero.senza corpo; non possiamo conoscere in astratto. (anche l'amore, per Casanova, è un'esperienza spirituale ma che parte da un'esperienza sensibile come la percezione della bellezza) un uomo tutto di carne, Cartesio rimprovera Gassandi di essere poiché non riesce a pensare con l'immaginazione. forse avete ragione, ma voi potreste essere voi senza lo stesso Gassandi risponde: corpo? Diventa un circolo vizioso. Conclusione: il libertinage erudite si fonda su un dibattito filosofico: l'esistenza e la mortalità dello spirito. La noia La noia è vista nel '700 come uno dei peggiori mali, il nemico principale da fronteggiare poiché è sinonimo di immobilità, di vuotaggine, di stupidità. Fronteggiare la noia è soprattutto un metodo conoscitivo; la noia non è l'incipit ma la fine di un pensiero. Bisogna creare diverse forme di divertisment in modo tale da distrarre dal pensiero nocivo della morte, il qualeblocca lo stesso sistema ragionativo; bisognadistrarsi, muoversi, variare, non rimanere passivi. Combattere la noia è un gesto di generosità e socialità. Blaise Pascal, antilibertino, invece reinterpreta la vocazione alla varietà come uno deiil non saper rimanere in riposo nellamali peggiori poiché distoglie dal pensiero puro:propria stanza la minima cosa, come una stecca da biliardo, è il peggiore dei mali;riesce a svagare il libertino; il libertino non è in grado di coltivare nessun pensiero.Concetti di base del Libertinagelo spirito è una qualità che perfeziona la materia; bisogna relativizzare lo spirito• entro un sistema di elementi materiali (Gassandi)teismo volteriano: Dio è il creatore, orologiaio, architetto non interessato alla• macchina da lui creata. L'uomo funziona. La natura è divina.Non esiste la Provvidenza, poiché nessun essere ha un'organizzazione finalistica• il

romanzo libertino vuole sempre tramettere una conoscenza: smaschera i• pregiudizi, rivela nuovi precetti politici, polemizza contro la politica, la gerarchia,i costumi.

Nomi di libertini De la divinitè,Francoise de la Mothe la Vayer, 1730fondatore del comparativismo, teoria fondamentale per la nascita del pensiero criticoe scientifico, in grado di riportare la scienza ai dati fattuali.

Critica le credenze e le grandi tesi metafisiche: polemizza contro l'idea di Provvidenza,quel disegno nella materia che definisce il mio destino individuale. La materia è ingrado di produrre solo effetti casuali, sia piacevole sia spiacevoli. I miracoli dipendonodal caso. Il sistema della natura è casuale; non c'è un'organizzazione esterna allanatura.

I potenti però occultano questa verità in modo tale da conservare un posto di rilievonella gerarchia, fingendo di avere un rapporto speciale con la divinità. Il loro dominiosulla terra si

Impone grazie a questa falsa credenza. I mandarini cinesi non credono a nulla, l'unico paradiso è un posto da mandarino.

Considerazioni politiche, Gabriel Naudé, 1630 timor di Dio: polemica contro il questa credenza è stata inventata per mantenere l'ordine nei popoli, per sottometterli e instupidirli. Affermare il falso vuol dire creare mito, fiaba lontano dalla verità; al posto del ragionamento si inventano fiabe. Questa La religione e i miracoli considerazione del sovrannaturale è all'origine della storia. Sono sempre alla testa di una lunga sequela di barbarie e crudeltà. La storia non è altro che una serie di date di massacri e di matrimoni. La religione consacra la storia e rende il suo protagonista, l'uomo, sacro.

Per Naudé la storia nasce da questa falsa interpretazione. Bisogna combattere la falsità originale; il numinoso non esiste, esiste solo il naturale.

Ma: questa consacrazione rende più

Affascinante la storia e la nostra vita. La storia è fondata su un'ingiustizia, sull'unione di forza e pregiudizio.

Conclusione. Bisogna decostruire la menzogna su cui si fonda il potere, smascherare il trucco su cui i potenti si legittimano, ovvero la possibile comunicazione di una certa casta con Dio.

Il trattato dei tre impostori

Anonimo,

La religione è il prodotto della paura del nulla, una creazione del tutto sul nulla. È una proiezione nata dalla paura di qualcosa che esiste al di là del qui e dell'ora. La parola "religione" significa legame: gli uomini si sono uniti per paura e rinunciando di aprire gli occhi davanti alla ragione. Mosè è figlio di un mago; Cristo attira i popoli affermando che la vera vita è un'altra, non quella che viviamo qui sulla terra; Maometto è il legislatore protetto dalle armi che perfeziona

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
20 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ER.REST di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Ficara Giorgio.