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GIOVANNI BOCCACCIO
Biografia
Nasce a Firenze nel 1313, da padre mercante fiorentino e madre nobile francese.
All'inizio, il padre gli insegna il suo mestiere e lo affianca ad un mercante che lo porta
a Napoli, dove per sei anni è costretto a fare tale lavoro. Successivamente, visto il suo
disagio, acconsente a che egli studiasse diritto canonico anche se lui era più portato
agli studi dei classici (influenzato dal vivace mecenatismo della corte angioina
napoletana).
Nel 1333 conobbe Maria D'Aquino (figlia naturale del re e sposa di un nobile
cortigiano) e se ne innamora: all'inizio lei è restia ma poi cede alla sua passione.
L'idillio durerà poco perché nuovamente Fiammetta (soprannome) tradirà anche
l'amante con altri uomini. Così Boccaccio si butta nello studio di Virgilio, Stazio e
Ovidio.
Nel 1339/40 Boccaccio dovette lasciare Napoli per tornare dalla famiglia colpita dal
dissesto economico. Alla morte del padre dovette occuparsi anche del fratello Jacopo
e vi si stabilì dal 1349. Benvoluto dai cittadini fiorentini fu spesso mandato come
portavoce per sedare liti o rinsaldare l'alleanza tra nobili e potenti. Nel 1351 conobbe
Petrarca e divennero ottimi amici.
Nel 1362 venne in visita il monaco Gioacchino Ciani da Siena che lo esorto a lasciar
perdere la poesia e gli studi eruditi per darsi alle pratiche religiose, pena la
dannazione eterna. Fu il Petrarca a distoglierlo da tale idea; tuttavia prese in
considerazione quelle parole e si avvicinò molto alla religione.
Nel 1369 fu invitato a Napoli da Nicola Acciaiuoli che gli promise una vita agiata ma
non fu così: lo trattarono da accattone e se ne andò a Venezia da Petrarca: La sua
misera condizione cambiò radicalmente quando il 21 agosto 1373 gli fu chiesto di
spiegare in pubblico la Divina Commedia con uno stipendio annuo di 100 fiorini.
Tuttavia, Llanno dopo lo colpì una malattia che lo costrinse al ritiro e lo portò alla
morte il 21 dicembre 1375 nella sua casa natale a Certaldo. La sua biblioteca fu donata
a Fra Martino da Signa nel convento di Santo Spirito che poi si disperse; così come le
sue ossa che avevano riposato nella chiesa di San Jacopo sotto l'epitaffio scritto da
Studium fuit alma poesis
lui stesso Letteratura Italiana
Opere
Filocolo 1331
Iniziata nel e terminata dopo molti anni di interruzione, voluta da Fiammetta,
narra la storia di Florio e Biancofiore, nati e cresciuti insieme, che si amano
appassionatamente, ma vengono separati con violenza dal padre di Florio; dopo mille
peripezie si ritroveranno e finalmente si sposeranno.
Lo stile ricalca le versioni originali che circolavano all'epoca in ottava rima; è in prosa.
philos = amore colos = fatica (fatica d'amore in greco)
Filocolo =>
Filostrato 1338,
Scritto nel è un poema in ottave e narra la storia di Troilo e Criseida.
Troilo, un giovane troiano, ama ricambiato Criseida; ma un giorno in uno scambio di
prigionieri, Criseida passa in campo greco e lì tradisce Troilo con Diomede. Così Troilo,
abbandonato, si getta nella mischia e muore per mano di Achille.
Questo racconto ha una forte valenza psicologica perché traspare:
• la volubilità di Criseida;
• la follia priva di scrupoli di Pandaro.
Ed è anche autobiografico perché rispecchia l'allontanamento di Fiammetta e il suo
successivo tradimento.
Teseide 1341
Scritta nel in ottave, è il primo tentativo di trasporre la storia classica secondo
le forme italiane.
Narra la storia di Arcita e Polemone, innamorati di Emilia, sorella della regina delle
Amazzoni, che da amici diventano rivali in amore. Si contendono la mano della fanciulla
in una giostra: vince Arcita, il quale però muore per le ferite e concede Emilia a
Polemone.
Ninfale fiesolano
1344
Scritta nel in ottave narra la storia di Affrico, giovane pastore, che si
invaghisce di una ninfa di Diana, Mensola, che con un inganno la seduce. Lei pian piano
si innamora nonostante la regola ferrea di Diana; poi si ravvede e respinge l'amato
che, per il dispiacere, si butta in un fiume che prenderà il suo nome. La Ninfa darà alla
luce un bimbo e, scoperta dalla dea, sarà trasformata in un fiume chiamato con il suo
nome. Il bambino, Pruneo, sarà allevato dai nonni paterni e condotto poi alla corte di
Atlante (a Fiesole appunto) e i suoi discendenti passeranno a Firenze.
Comedia delle Ninfe fiorentine (o Ninfale d'Ameto)
1341/42
Scritto nel , è un romanzo in prosa intramezzato da canti in terzine,
d'ispirazione dantesca. Letteratura Italiana
Narra la storia di Ameto, pastore rozzo e dedito alla caccia che si innamora della
ninfa Lia e si consacra al suo servizio. Un giorno egli assiste ai riti Sacri in onore di
Venere dove vi sono sette ninfe (le sette virtù cardinali) tra cui Lia e Fiammetta, che
raccontano i loro amori. Tutte conquistano Ameto che, gettato in una fonte da Lia,
potrà fissare l'occhio nella luce di Venere che sfolgora dal cielo.
Ameto simboleggia l'uomo che esce dall'ignoranza e dalla schiavitù dei sensi per
innalzarsi a Dio grazie alle virtù cardinali.
Amorosa visione
1342
Scritta nel , è un poemetto di 50 canti in terzine di imitazione dantesca.
In sogno viene trasportato in un castello dove vede i dipinti sulle pareti di Sapienza,
Gloria, Ricchezza, Amore e Fortuna e in un giardino trova Fiammetta in mezzo ad altre
donne che gli consiglia di seguirla nel Regno delle Virtù, lontano dalla vanità della vita
mondana.
Elegia di Madonna Fiammetta
1343 Heroides
Scritta nel , è un romanzo in prosa ispirato alle di Ovidio.
Narra la storia di Fiammetta, addolorata per la partenza da Napoli del suo amante
Panfilo, che promessole di tornare, non lo farà, anzi troverà un'altra donna. Ella
racconta così il suo dolore alle donne innamorate.
E’ un romanzo psicologico dove Panfilo è Boccaccio a ruoli invertiti: infatti fu lui ad
essere tradito, in vita, da Maria; nelle parole e nei sentimenti Fiammetta si rivelano i
sentimenti di Boccaccio.
Il corbaccio o labirinto d'amore
1366
Scritta nel , è un'operetta in prosa volgare.
E’ una satira maligna contro il genere femminile, tratta da una avventura del poeta con
una vedova che si era fatta beffe di lui. Utilizza la forma della visione: Boccaccio si
smarrisce in un luogo selvaggio e montuoso dove gli appare il marito morto della
vedova, mandato dalla Vergine, che gli svela tutti i difetti e vizi della stessa,
distogliendolo dall’amara e conducendolo fuori da quel luogo.
Opere erudite
Bucolicum Carmen
- : 16 egloghe che velano fatti storici del tempo o fatti privati del
poeta sotto forma di allegoria pastorale;
Genealogiae deorum gentilium
- : 15 libri nei quali raggruppa le divinità pagane in
stirpi e descrive in forma allegorica storica o fisica;
De casibus virorum illustrium : racconta la storia morale di chi cadde da un alto
- stato sociale in miseria (esempio Adamo);
De claris mulieribus
- : racconta la vita di donne famose (esempio Eva e regina
Giovanna) per esortare alle virtù delle donne; Letteratura Italiana
De montibus, silvis, fonti bus, lacubus, fluminibus, stagnis et paludi bus, et de
- nominibus maris : cerca di spiegare i poeti antichi spiegando le allusioni geografiche;
trattatello in laude di Dante
- : ne esistono due versioni e se ne servì per le lezioni
su Dante che tenne a Firenze.
Il Decamerone 1348 1353
E’ la sua opera più importante, scritta tra il e il . Utilizza lo stile della
novella, narrazione breve con tono di conversazione amichevole.
La storia è ambientata a Firenze nel periodo della peste del 1348: 7 giovani donne e 3
gentiluomini di Firenze si trasferiscono in una villa fuori Firenze per sfuggire alla
peste. Per passare il tempo Pampinea inventa un gioco: ogni giorno si nomina un re e
una regina che sceglie l'argomento delle novelle che ognuno racconterà per i 10 giorni
di permanenza nella villa (10 novelle per 10 giorni = 100 novelle => Decameron = 10
giorni).
I temi proposti sono i più disparati così come i personaggi raccontati sono presi dalle
diverse classi sociali del tempo. Nell'opera sono analizzati varie tematiche narrative:
l'eroico, il tragico, il comico e la satira.
La struttura dell'opera è la seguente:
- introduzione: motivazione e fine dell'opera;
proemio: occasione del narrare (peste e fuga dei ragazzi);
-
- prima giornata: Regina Pampinea: argomento libero;
- seconda giornata: Regina Filomena: “chi risolve soluzione disperate”;
- terza giornata: Regina Neifile: “chi ottiene o recupera la cosa desiderata”;
- quarta giornata: Re Filostrato: “amori finiti male”;
quinta giornata: Regina Fiammetta: “amanti felici dopo eventi sfortunati”;
-
- sesta giornata: Regina Elisa: “chi evita pericoli o sconfitte con una immediata
soluzione o risposta”;
settima giornata: Re Dioneo: “donne che beffano i mariti senza che questi se ne
- accorgano”;
- ottava giornata: Regina Lauretta: “beffe che omini e donne si fanno tra di loro”;
- nona giornata: Regina Emilia: argomento Libero;
- decima giornata: Re Panfilo: “chi compie atti grandiosi o splendidi nell'ambito
amoroso”. * * * * * * * *
PROSATORI TRECENTESCHI
Si ricordano alcuni poeti minori che imitarono Dante, Petrarca e Boccaccio nello stile e
nei contenuti.
1) poesia allegorica - didattica
Dittamondo 1346
- ( ): poema in terzine, narra un viaggio per
Fazio degli Uberti:
le tre parti del mondo conosciute per obbedire alla Virtù che, in sogno, lo
Letteratura Italiana
esortava a cambiare vita e gli accende una viva bramosia di gloria. Visita
l'Italia, l'Europa, l'Africa e poi il viaggio si interrompe in Asia;
Quadriregio 1394/1400-1403
- ( ): è il poema dei quattro regni
Federico Frezzi
(dell'Amore, di Satana, dei Vizi e delle Virtù) scritto in terzine sotto forma di
viaggio immaginario;
2) novellistica Trecentonovelle 1388 – 1395
- della raccolta originale ( ) ne
Franco Sacchetti:
rimangono 223, alcune frammentarie; pone l'accento sulla vita materiale di
tutti i giorni. Lo stile è piano e semplice per adattarsi l'argomento trattato;
Il pecorone 1378
- ( ): raccolta di 50 novelle narrate
Giovanni Fiorentino
alternativamente dalla monaca Saturnina e dal cappellano Auretto nel
parlatorio di un convento di Forlì per 25 giorni. Alla fine della giornata ognuno
intona una ballata d'amore; 155 novelle
- scrisse , nelle quali si immagina siano narrate
Giovanni Sercambi: Cronache
da un gruppo