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La logica costi-benefici rimane ma noi siamo disposti a pagare molto di più per il valore
simbolico dell'oggetto.
Le nostre risorse sono preziose. Date 4 classi di politiche culturali, negative e positive
• politiche di distruzione della cultura
• negligenza nei confronti dei beni culturali
• politiche di conservazione
• politiche di produzione della cultura
In tutte queste 4 classi l'Italia primeggia: in alcuni musei fanno un lavoro eccellente nel preservare
i beni culturali, in altri no. Nell'ultima delle 4 classi sta il tallone d'Achille dell'Italia, nonostante si
riesca a difendere. Il problema è sempre il passato che è molto pesante e non eguagliabile.
La creatività si esprime a due livelli
oggettivo:
• tutti i casi in cui l'industria creativa si avvantaggia di possibilità tecnologiche che
rendono più potente la loro azione. Avviene anche nelle scienze in cui molte scoperte vengono
fatte perché l'intuito di uno scienziato è indotto dalla tecnologia che lo porta a fare nuovi
esperimenti. E' il linguaggio alfabetico che crea l'oggettività perché toglie dall'esperienza
vivente la comunicazione e la trasferisce sul piano oggettivo. Il logos greco, la scrittura
alfabetica (diversa dal simbolo che perde qualsiasi legame diretto con l'esperienza reale)
permette di non chiedere solo come fare una cosa ma di chiedere il perché si fa quella cosa.
Questo livello attiene a tutte quelle tecniche di qui l'uomo riesce a servirsi, prima perché le
prendeva dalla natura, poi perché le costruisce. Grazie a cui costruisce il suo sapere e lo
comunica in una maniera legata al fatto che lo strumento funziona.
soggettivo:
• attiene all'individuo. L'atmosfera culturale influenza i processi creativi: una
dimensione socio-culturale più libera, dinamica e interdisciplinare favorisce la produzione di
creatività e l'emergere di talenti. L'aspetto soggettivo della creatività definisce quindi le
strategie per mantenere costate o crescere il tasso sociale di creatività per mezzo di
‣ processi formativi accademici: il processo parte dalla cultura, se non so non saprò
mai niente
‣ processi di learning by doing in contesti creativi: si impara facendo
‣ attrazioni di talenti dai paesi esteri: più abbiamo un ambiente multidisciplinare, più
abbiamo chance di creare legami unendo punti
‣ riduzione dei costi di accesso alla cultura
‣ applicazione dei diritti sulla proprietà intellettuale a tutela della creatività: copyright
Cos'è la creatività nella conoscenza? Perché è interessante l'interdisciplinarietà? L'emergere di
nuovi fenomeni fa sì che la configurazione della conoscenza non regga più perché ci sono troppi
fenomeni che non stanno più in quelle leggi. Cambiando la configurazione all'inizio si vedrà presi
per pazzi. L'interdisciplinarietà riesce a creare delle nuove configurazioni che riescono a
cambiare le cose, che cambiano sguardo e quindi permettono il progresso infinito del sapere. Per
questo i confini disciplinari non funzionano perché è giusto avere una competenza, però
bisognerebbe sempre avere un'equipe di studiosi. A livello soggettivo è indispensabile creare il
terreno giusto perché possano nascere delle collaborazioni che portino allo sguardo giusto.
Stili e modelli di produzione culturale
Cultura e creatività si combinano in modi diversi a seconda delle condizioni storiche dei vari
paesi, dando luogo a modelli in parte differenti
• In alcune prevalgono gli aspetti tecnologici e le innovazioni tecniche
• in altri prevalgono gli aspetti economici relativi allo sviluppo dei mercati
• in altri prevalgono gli aspetti giuridici come l'applicazione del copyright
• in altri ancora gli aspetti culturali e alla qualità sociale
L'Italia in questo campo si pone in una posizione intermedia, potenzialmente vincente in termini
di sviluppo economico, reddito, esportazioni e posti di lavoro. Sini dice che il passato accade nel
futuro, se uno ha un patrimonio a cui attingere non è mai troppo tardi per attingervi.
Cultura e creatività per la qualità sociale per la cultura italiana
La qualità sociale è il grado con cui le persone sono partecipi della vita sociale, economica e
culturale comunitaria, nonché allo sviluppo del benessere e del potenziale sia collettivo che
individuale.
La cultura gioca un ruolo cruciale per il mantenimento o l'aumento della qualità sociale in termini
di coesione della comunità e qualità delle relazioni umane.
La creatività come mezzo e non come fine
Sebbene la creatività costituisca un input fondamentale per la produzione culturale, essa non va
intesa come un fine in sé. La creatività è il mezzo per perseguire obiettivi il cui valore è
socialmente condiviso, sia in campo culturale che tecnologico. Affinché diventi qualità sociale la
creatività deve coniugarsi con la storia culturale e la dimensione etica di una comunità. In Italia la
creatività e le industrie culturali tipicamente conseguono maggior successo soprattutto negli
spazi creativi delle città e dei suoi distretti produttivi e sistemi locali di impresa.
L'Italia è molto frastagliata e molto divisa
La cultura come storia e territorio
La città è stata e continua ad essere in parte la cornice ideale entro cui si producono e
distribuiscono socialmente i beni culturali intangibili, flussi di informazione e di conoscenza. Oggi
in particolare le città sono incontri di culture.
I distretti culturali e industriali producono tipicamente beni di design fondati sulla cultura locale e
sulla tradizione. Tra gli elementi ricorrenti figurano
• produzione di beni in cui prevalgono significative componenti intangibile: estetica, di design, di
decorazione
• forte coesione sociale che genera fiducia e cooperazione
• forte sensorii identità
• circolazione intensa e libera di informazioni sui mercati
La conoscenza tecnologica e l'innovazione come frontiera nelle industrie culturali in Italia
Un rilevante punto debole dell'industria culturale italiana è dato dal ritardo sul versante delle
innovazioni tecnologiche. In settori quali cinema, editoria, radio, TV, videogame, le produzioni
italiane faticano a trovare spazio nei mercati internazionali.
Se per quel che riguarda le industrie di computer, software e ICT, i mercati sono ormai dominati
da società multinazionali estere, l'Italia dovrebbe guardare alle nuove frontiere dell'innovazione
ed investire in questa direzione.
Definizione dei settori produttivi che catturano la duplice influenza di creatività e cultura
Si possono individuare 3 macro-aree in cui la creatività origina processi economici capaci di
produrre cultura. A partire da tale classificazione si possono isolare 12 settori economici in cui
creatività produce cultura
• architettura
• arte contemporanea
• cinema
• design industriale
• artigianato
• editoria
• industria del gusto
• moda
• musica e spettacolo
• pubblicità
• software computer
• TV e radio
• patrimonio culturale
cultura materiale:
• moda, design e artigianato, industria del gusto
patrimonio storico e artistico:
• patrimonio culturale, arte, musica e spettacolo, architettura
produzione di contenuti, informazione e comunicazione:
• software e computer, editoria, TV e
radio, pubblicità, cinema
Identificazione della catena del valore della creatività nel processo produttivo di ogni settore
I prerequisiti per l'esistenza e lo sviluppo delle industrie culturali e creative sono il patrimonio
culturale e la formazione
La fase di concezione, produzione e distribuzione del prodotto rappresentano i momenti centrali
della generazione del valore
concezione
• la è caratterizzata dall'ideazione, dalla concezione dei prodotti, la loro tutela in
termini di proprietà intellettuale
produzione
• la traduce i beni e servizi commerciali il relativo contenuto creativo o il bene
culturale
distribuzione
• la è intesa come rete di diffusione dei prodotti e servizi ed usa canali tradizionali o
di nuova generazione
Carmelo Bene: scuola e studente derivano da mondi diversi perché mentre a scuola si va perché
c'è un coro docente che insegna, lo studente è colui che arde di desiderio e vuole apprendere.
per apprendere ho un interesse che sfrutto. Non bisogna subire l'istruzione, bisogna capire cosa
amate per sfruttare le possibilità
Lezione 3
Il cinema
Alla fine dell'800 il cinema fa il suo ingresso nell'immaginario collettivo.
La particolarità del cinema è data da due elementi quasi contraddittori
potere immaginifico:
• l'etimologia riporta a eidos, immagine, infatti si dice che pensiamo per
immagini. I segni alfabetici non hanno una dimensione figurativa, il simbolo usato non rimanda
alla realtà vivente da cui deriva, è come se si staccasse. Se andiamo all'origine capiamo che il
cinema è una forma di pensiero perché ci permette di immergerci in un mondo di immagini in
movimento.
effetto reale:
• perché il cinema è così realistico? Perché combina il movimento (che non hanno
le arti figurative), il suono (proprio delle arti performative) e il tempo. Si potrebbe dire che
queste tre caratteristiche ce le ha anche il teatro MA, essendo fatto da uomini davanti a noi, è
una simulazione della realtà. Nel cinema, per quanto le immagini siano registrate, esse
proseguono davanti a noi invadendoci.
Immaginazione e realtà sono in contraddizione, tuttavia la loro combinazione scatena il potere del
cinema che è un medium che ha esautorato gli altri media.
Lo spettatore è introdotto in una dimensione quasi onirica (aspetto emotivo non del tutto
consapevole). Il buio della sala è decisivo per il potenziamento dell'effetto immerso e
coinvolgente.
Il cinema tipicamente ha una dimensione anche sociale e collettiva in quanto lo vediamo insieme.
--> Pur non essendo un'arte figurativa ne ha tutte le caratteristiche.
Lo spettatore è indotto all'immedesimazione: quando vediamo un'azione compiuta da qualcun
altro si attivano delle parti del cervello si attivano quando compiamo in prima persona quelle
azioni. Tutto questo concorre a darci la sensazione di essere coincidenti con ciò che vediamo.
Uno studioso ha sottolineato che siamo coinvolti a