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Fisica I

Massarut Francesco Prof. Di Castro Corso Ingegneria Edile-Architettura Esercitazioni: Letizia Susuone

2 APPELLI A GIUGNO/LUGLIO

LEZIONE

LUN 11:30-13:15

MAR NO

MER 9:30-11:15 IN AULA 3

GIOV 11:30 13:15

VEN NO

LIBRO: ELEMENTI DI FISICA MAZZOLDI

LEZIONE ESERCITAZIONE

MER 16:00-17:45

RICEVIMENTO PRO. DI CASTRO

11:30 AL 3O PIANO, STANZA 59, EDIFICIO ING. INDUSTRIALE

Lo scalare è un invariante rispetto al sistema di riferimento.

Con i vettori:

1 = 2

ax i + ay j + az k = bx i + by j + bz k + cx i + cy j + cz k

= Dx i + Dy j + Dz k

Sistema di equazioni:

  • a1 = b1 + cx
  • a2 = b2 + cy
  • az = bz + cz

Scomposizione utile

Modulo del vettore:

|2| = √(vx2 + vy2 + vz2)

Scalare perché invariante rispetto al sistema di riferimento.

Prodotto tra vettori:

Prodotto scalare: 21

21 = |A| |B| • cos α

Il risulto è uno scalare

µ = 2 ûvettore

e 21 = |b| |û| • cos(α) = |B| |û| • cos(α)

- Se sono ortogonali

| b ┴ û | a . b = 0

Nei che cos 90° = 0.

Invece se ho

21 con 2 = 1 ho 22 = |2| |2| • cos(0°) = |2|2

Moto rettilineo uniforme:

Se la velocità è costante

x(t) = dx(t)

v(t) = dx(t) / dt

Se v(t) è costante:

v(t) = Δx(t) / Δt

x₀x dx = ∫t₀t v(t) dt

Δx = x - x₀ = ∫t₀t v(t) dt ⇒ x(t) = x₀ + ∫t₀t v(t) dt

Δt = t - t₀

Questo è per considerare x e t₀ che sono le condizioni iniziali.

x₀ = x(t₀)

Accelerazione:

Δt

vm = Δv / Δt (variazione media)

a = limΔt → 0 Δv / Δt = dv / dt (derivata della velocità rispetto al tempo)

Quindi:

v(t) = dx(t) / dt

a(t) = dv(t) / dt = d²x / dt² (Derivata II della posizione rispetto al tempo)

Se a = 0 allora v(t) è costante.

Se a > 0 allora v(t) è crescente / Se a < 0 allora v(t) è decrescente.

Attenzione: sopra a e di v hanno significato diverso.

{

  • x(t)
  • v(t) = dx / dt
  • a(t) = dv / dt

Nel nostro caso: t0=0 e v0=0.

v(t) = at

a = v/t

Quindi

a1=27,1/5 = 5,6 m/s2

v2=3,5 m/s2

a2=27,8/2 = 12,6 m/s2

La nostra formula ora è:

x(t) = 1/2 at2

Perché x0=0 e v0=0, t0=0.

ESEMPIO 3.

x0=0

t0=0

v0=2/3 m/s2

a = Kt con K = 0,4 m/s3

- Si sta muovendo nella parte delle x negative

t1 → v1

t2 → v2

Dato dell’accelerazione a:

a = dv/dt ⇒ ∫v₀v dv = ∫t₀t a dt ⇒ v(t) - v0 = ∫t₀t Kt dk = 1/2 K(t-t0)2

v(t) = v0 + 1/2 Kt2

Ora ricaviamo come varia la posizione nel tempo:

v = dx/dt ⇒ ∫v₀x dx = ∫t₀t v dt ⇒ x= ∫t₀t (v0+1/2 Kt2)dt

= v0(t-t0)+ 1/2 (1/2 K (t/3)

x02 + v02 = A2sin2φ + A2cos2φ = A2(sin2φ + cos2φ) = A2

dm funzione della posizione

a(x(t)) — ω2x(t) = (dv/dt) — v (dv/dx)

∫a dx = ∫v dv

x0x(t) — ω2x dx = ∫v0v v dv = -1/2 ω2(x2 - x02) = 1/2 (v2 - v02)

v2(x) = v02 + ω2(x02 - x2) ≡ v02 + ω2(x02 - x2)

LEZIONE V

RIPRESA MOTO ARMONICO

a(t) = -ω2x(t) = d2x/dt2

Quindi

d2x(t)/dt2 + ω2x(t) = 0

x(t)

-Sin(x) (cos(x)) cioè

x(t) = A sin (ωt + φ) - Spostamento di π/2

x(t) = A cos (ωt + φ)

Esamino un problema diverso f

d2f/dt2 + k2f(t) = 0

Allora le soluzioni si sommo:

f1(x) = A sin (k2 + φ) cioè f descrive un'oscillazione rispetto a t

MOTO RETTILINEO SMORZATO ESPONENZIALMENTE

Metto cioè in cui la velocità diminui sia esponenzialmente

Integrato: a = -kv' k>0 (δ-1) Metodo separazione delle variabili

a = dv/dt = -kv ⇒ dv/v' = -k dt

x e y non sono più indipendenti. Viene introdotto un rimedio che elimina

s.e. i gradi di libertà del moto.

• VELOCITÀ ANGOLARE

ωm = Δθ/Δt = θ2 - θ1/t2 - t1

ist..an..ea

ω = lim Δθ/dt

instauriamo Δt → 0

v = d

• VELOCITÀ :

Nel caso della velocità la componente v0 ≠ 0.

v2 = vR + v0

Note ω͉ nel caso di MOTO CIRCOLARE UNIF.

U = dθ/dt →

- U(t) = ds/dt → s(t) = s0 + v(t - t0)

* Anche ω sono costante

v = ωR

- inoltre

a = an = aT → at = 0

ω2/R = ω2R

Il moto circolare uniforme è PERIODICO

T = 2πR = 2π/ω

I moti sŏ de

x(t) = R cos

y(t) = R sin

Ma θ(t) lo avevamo prima prescritto

x(t) = R cos (ωt + θ)

y(t) = R sin (ωt + θ)

Questi sono MOTI ARMONICI

II PRINCIPIO - 2ª LEGGE DI NEWTON

F = m a

Se si imprime una forza ad un oggetto, questo assume un’accelerazione.

Questa forza è proporzionale all’accelerazione.

l.c.c. = costante intrinseca

λ = Fx / ax

ϑ = Fy / ay

λ/ϑ = m = mx

m si chiama MASSA INERZIALE e più piccolo è più reattivo.

2ʳ* = Fa, m = m/a vo ai inverso

Se F = 0 allora anche a = 0. Qui noi λ è costante.

F = m a → m dẋ m dû t dt

(Relazione vettoriale)

t integrando posso ricavare una delle leggi più fondamentali della dinamica del punto.

F(t) e f(t) si ritervera

III PRINCIPIO - 3ª LEGGE DI NEWTON

Se ho due corpi (A) e (B) e A esercita una forza FAB su B e B esercita una forza FBA su A, queste sono eguali ed opposte.

FAB = - FBA. Stessa direzione, stesso modulo, ma verso opposto.

Altra considerazione F = ma = m dvdt

Se consideriamo un istante t → dp = dẋP = ẋf

dlimx=0 alt

Se consideriamo le masse variabile dp = dpϕt al → ∫dp = ∫f dt

TEOREMA DELL’IMPULSO

P

Impulso della forza

Nel tempio della forza fa torniamo alla quantità di moto

f di dp/

Xu ṓt (Surmondo *= ο)

Altre considerazioni fondamentali nella quantità nazionale.

Fm Δ

Dettagli
A.A. 2017-2018
176 pagine
SSD Scienze fisiche FIS/01 Fisica sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francescomassarut.97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Di Castro Daniele.