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Momento di un vettore applicato
Definizione
Mo ≡ (P-O) × (X-P)
Momento del vettore applicato in P rispetto ad O (centro di riduzione)
(P-X) è vettore applicato in P
Quando il momento è zero?
- Se uno dei vettori è zero
- Se i due vettori sono paralleli
Consideriamo un insieme di vettori fi, definiamo
Vettore risultante F:
F = ∑i=1n fi
(Si tratta ovviamente di una somma vettoriale)
Si definisce momento risultante dei momenti:
MOTOT = ∑i=1n MOi = ∑i=1n (Pi-O) × fi
Se la risultante F è uguale a zero, allora la risultante dei momenti è indipendente dalla scelta del centro di riduzione :
MOTOT = ∑ (Pi-O) × fi = ∑ (Pi-O+O'-O') × fi =
= ∑ (Pi-O') × fi + (O'-O) × ∑ fi = MO'TOT + (O'-O) × F
Ma se F = 0
MOTOT = MO'TOT
Perché parliamo di momento? In quanto lavoriamo con vettori applicati
Quando calcoliamo
Proprietà
Il momento di (P,S) non cambia se riporta il vettore lungo la propria retta d'azione.
B'O' = (P - O) ∧ S = |d1|·|S|·senθ = b'|S|
Velocità
La velocità descrive quanto rapidamente scorre la posizione.
Sperimentalmente, questo corrisponde a rilevare la posizione dei punti ad istanti di tempo successivi e dividere per il tempo intercorso tra di essi.
Per affinare la misurazione occorre effettuare misure di posizione ad intervalli di tempo sempre più piccoli.
Concettualmente facciamo quindi la derivata:
Δt(t) = limΔt→0 ½x(t+Δt) − ½x(t) / Δt = d½x(t) / dt = ½v(t)
In coordinate cartesiane:
Δt = dx/dtx + dy/dty + dz/dtz
|Δ| = √ vx2 + vy2 → modulo della velocità
In coordinate intrinseche:
Δt = dss(t)ô(s) = &oscbo(quoz)
Con ô sempre tangente alla traiettoria nell'istante considerato, che è evidentemente in funzione del tempo.
La velocità istantanea di un punto è tangente alla traiettoria.
Ūx
x = r1cosϴ₀ + r1ϴ₀senϴ₀ - ϴ2r1cosϴ₀
y = r1senϴ₀ + r1ϴ₀cosϴ₀ - ϴ2r1sinϴ₀
Notiamo che i versori Ūr e Ūϴ non sono indipendenti dal tempo.
Ūr = cosϴ Ūx + sinϴ Ūy
Ūϴ = -sinϴ Ūx + cosϴ Ūy
RISOLTA
Ūr = -sinϴ Ūx + cosϴ Ūy = ϴ' Ūϴ
Ūϴ = -cosϴ Ūx - sinϴ Ūy = -ϴ' Ūr
le espressioni delle velocita risultano quindi:
Deriviamo rispetto al tempo il raggio vettore
Ūr(t) = Ūr(t) (t) (t)
v = dr2/dt + r2dϴ/dt Ūϴ v r =
= ṙ Ūr + rϴ' Ūϴ
Accelerazione
a = ṙ Ūr t ḟ Ūϴ + rϴ' Ūr + ṙϴ Ūr + ṙ2 Ūr
= [ ̇(r2−2ϴ') Ūr + (r2ϴ' − ṙϴ') Ūϴ]
Che può anche essere scritta come:
a = (ṙ−ϴ) Ṫ Ūr + Ṙ2 d/dt ŪΘ
Moti unidimensionali
Forza nulla
→ moto rettilineo uniforme
Esplicando il II principio avremo:
Fris = 0 ⇒ ma = 0 ⇒ a = 0
Essendo il moto parallelo all'asse x (lo potessimo), possiamo scrivere:
Fx ux = 0 ⇒ equazione di moto
A questo punto insperiamo per trovare la velocità
NB: deve sempre redarsi ad un integrale definito.
∫0t ẋ dt = ẋ(t) - ẋ(0) = 0 dunque
ẋ(t) = ẋ(0)
Insperiamo ancora per trovare lo spazio
∫0t ẋ dt = ∫0t ẋ(0) dt = ẋ(0) t
quindi ⇒
x(t) = x(0)t + x(0)
Legge oraria
FORZA DIPENDENTE DAL TEMPO
Fx = f(t) îx
II principio:
mẍ = f(t) → ẋ = 1/m f(u)
Integr→ per trovare velocità
x(t) - x(0) = 1/m ∫0t f(u)dt
Integr→ per trovare la posizione
x(t) - x(0) = x(0)t + 1/2 ∫0t ∫0t f(t₁)dt₁ dt
DISTINGUIAMO DUE TIPI DI MOTI
MOTO INDIPENDENTE: il moto in ciascuna direzione non dipende dalle altre
MOTO DIPENDENTE: gli altri casi
Un esempio di moto indipendente è quando si ha che le sole forze sono
z = -mgz Fx = Fy = 0
Applico il II principio e ottengo
- x = inizio x(0) = x(0) x(t) = x(0) + x(0) t
- y = inizio y(0) = y(0) y(t) = y(0) + y(0) t
- z = z 2(t) = 2(0) + g 2(t) = 1/2 g2 2(0) t + 2(0)
Questo esempio ci riconduce in particolare al campo delle balistiche ovvero moto di un corpo (punto) soggetto alla sola forza peso
Possiamo ricondurci al caso unidimensionale scegliendo
un SR le si muove in velocità x(0) e y(0),
in modo che x e gatitutivo stampa nulla
GITMAT HP: y = 0 t x(0) = 0
x
t = 2z(0) g
Digifitato
Come si calcola gitato?
t = x(t) x(0) prend 2(t) = 0
Quindi ho:
0 = -13
g [ (x)( x(0) x(0)
x(t) = 0 - 2z(0) x(0) g
Quando ha la massima gitata
D = 2 l'altra cos = v0 2(ok) MAX se x/3 = U0 = 30 D = v0 2
La legge oraria diventa quindi
Θ(t) = Θ0cosnt + Θ0senwt
ω = √g/l, T = 2π/ω = 2π√l/g
Se conosco la lunghezza del filo, misuro g.
e è indipendente da massa e dall'ampiezza oscillazioni.
Anzi ultimo caso per l'approssimazione seno > >0
Piano inclinato
Caso statico
N = mg cos θ
FA = mg sin θ
μs affinché compaia il primo moto: (minimo)
μs = FA / N = tan θ
Caso dinamico:
mẍ = mg sin θ - Fattrito
N = mg cos θ (ẏ = 0)
Sostituzione:
mẍ = mg sin θ - μd mg cos θ
ẍ = g (sin θ - μd cos θ)
Dimostriamo teorema forze vive in un altro modo:
dL = F ds = m ax ds = m dvx dt ⋅ vx dt = m/2 dvx2 dt =
= d(1/2 mv2) dt
Se integriamo:
∫AB dT/dt dt = T(B) - T(A)
Non c'è bisogno che ancora cinetivoca possa sappia velocità inziale e finale
Tale discorso vale anche per i corpi estesi. Vale il principio di sovrapposizione degli effetti
Se forza e velocità sono 90° il prodotto scalare è zero, quindi W=0
Ciò avviene ad esempio nel moto circolare
È costante il modulo della velocità, non la velocità intesa come vettore