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MATRIMONIO, FAMIGLIA E GIUSTIZIA

Susan Moller Okin Le donne e la giustizia. La famiglia come problema politico: costruire teoria liberale femminista usando Rawls per criticare istituzioni esistenti.

Critica tradizionale liberale come tutte le femministe perché non menziona le donne, si parla di individui ma in realtà si fa riferimento ai maschi.

Rawls, tra i fatti moralmente arbitrari di cui le parti nella posizione originaria non sono a conoscenza, che non dovrebbero intervenire nel determinare il principio generale, mette anche il fatto che non si sa se si è uomini o donne; si appoggia a teorie Kant e Freud impregnate di sessismo, non si pone problema di rivederle.

Rawls in posizione originaria come parti rappresentative "capifamiglia" dice in generale ma si fa riferimento agli uomini perché devono preoccuparsi della discendenza (non si sa a che generazione si appartiene, epoca ma che si sta facendo patto con persone della stessa generazione perché impone patto tra generazioni diverse) → come immettere in posizione originaria preoccupazioni per generazioni future? Introdurre "capifamiglia" → principi giusti per la generazione a cui appartengono ma...

anche in grado di garantire condizioni di giustizia anche per i discendenti; ma mettere direttamente a confronto le diverse famiglie in posizioni diverse non può essere soggetto a scrutinio, le famiglie stesse sono già date per scontate così come sono (istituzioni) cita la famiglia in tre contesti: il legame tra generazioni, quando dice che può essere un ostacolo per l'uguaglianza delle opportunità, quando parla dello sviluppo morale delle persone (III) e in tutti i casi la assume così come è e come giusta al suo interno. La teoria è cieca rispetto ad alcuni problemi ed emerge soprattutto nel terzo contesto quando si occupa di vedere come una società giusta è anche una società in cui le persone stanno bene, in cui si conformano alla nostra psicologia morale. Prende in considerazione gli studi di Kolberg (che studia le fasi dello sviluppo morale) per far vedere che una persona che nasce in una società ben ordinata e giusta, arriverebbe a una morale conforme ai principi generali stessi (segue lo sviluppo naturale della psicologia umana, in condizioni migliori). Okin però assume

nascita in famiglia → non vede come sono realmente famiglie: rapporti di subordinazione xes, R dà x scontato che vadano bene, non problematizza questione] → R simile a classici (sessisti)xò nucleo teoria, pos ori, sarebbe formidabile strumento di critica ad ingiustizie esistenti: provare ariapplicare pos ori ricordandosi che ci sono donne→ risponde anche ad alcune critiche femministe secondo cui R non in grado di percepire G digenere: pos ori parte da assunti egoistici (ind pensano solo a proprio benessere), essere umano comedisincarnato, tale livello di astrazione no problemi di G concreti, ignora sistematicamente differenze(non percepisce che umanità di 2 sessi e tanti generi). Queste critiche si fanno influenzare dal fattoche R usa termini “maschili” ma in realtà intento pos ori è presentare capacità empatia,universalizzazione che si concretizza nel fatto che in pos ori costretti a pensare come sarebbe miavita se

fossi chiunque altro → usare pos x capire e condannare ingiustizie vigenti (impo xk in grado di costruire p di vista completamente esterno, teoria R riesce a svincolarsi da morali trad sessiste e preconcetti libertari su differenze di capacità che svantaggiano sistematicamente ind considerati come con meno talenti di altri)→ applicazione teoria in maniera coerente → fatto che in pos ori siamo disincarnati (senza sesso) non implica che legislazione fatta in base a P sia cieca di fronte a diff di genere ← problema legislazione è appunto che produce norme astratte apparentemente imparziali ma che in realtà non recettive rispetto al fatto che ci sono diff uomo e donna (es gravidanza) → se si pensa solo in termini astratti e neutrali non si può fare legislazione che tenga conto di differenze → in pos proprio xk non so sesso (se non so se posso rimanere incinta o no) devo preoccuparmi di fare leggi che ne tengano conto cioè non

c'è bisogno che imparzialità si traduca in cecità verso diff di genere anzi se si ragiona su esse in pos ori si avranno risultai come il fatto che p scelta occupazione dovrebbe produrre legisl attenta verso donne x es lavori domestici creano squilibri di potere economico (se non scelti è forma di non libertà e non sarebbe uguale libertà di reddito); inoltre anche x libertà politiche: in 1P non intende mezzi ma diritti a libertà, c'è unico caso in cui devono essere accompagnati da mezzi = libertà politiche cioè di partecipazione → non valgono nulla se non accompagnate da effettiva opportunità di esercitarle (ovunque nel mondo cariche rapp praticamente sempre a uomini), anche pornografia (no rispetto di sé donne) → Pos ori si dovrebbe reinterpretare dando + impo a relazioni che a raggiungimento obiettivi (realizzazione)

Lezione 25 29 Aprile

IL MERITO COME PRINCIPIO DI GIUSTIZIA II

Hayek → difficile abbracciare p del merito e quindi anche soc meritocratica (R si sforza ditrovare punto (pos) da cui decidere cose come questaI.M.YoungTEORIA ANTI-MERITOCRATICA diAfferma che x chi si occupa di teoria G (rawls, uti, libert..) G ha a che fare con distribuzione di benima non si occupano di struttura sociale, ingiustizia che può esservi insita → propone di focalizzareattenzione su essa, che riguardano relazioni tra persone → non bisogna costruire teoria g comedistribuzione beni ma teoria g in cui ingiustizia è intesa come oppressione → 5 facce oppressione:1) dominio = persone non in condizione di determinare mie libertà, pox scegliere tra diverse opzionima struttura scelta è determinata precedentemente;2) sfruttamento = travaso sistematico e occulto di risorse da ind ad altri, tipica nel mondo lavoro3) mancanza di potere = di poter fare cose, esprimersi su ciò che si fa4) marginalizzazione = forma diinvisibilità (es alcune categorie sociali)
  1. violenza = quella sistematica (es razziale o verso donne) cioè no carattere episodico ma costante
  2. Critica al mito del merito: chiosa a Michael Young: meritocrazia fa finta di abolire gerarchie ma stabilisce altra forma di aristocrazia basata sui geni xk => aristocrazia dei talenti -> soc ineguale + aggravante cioè marchio oggettivo di inferiorità x alcuni soggetti; ma contesta tesi Young dicendo che gerarchia stabilita da merito non riproduce ordine naturale xk x come funziona effettivamente riproduce anche gerarchie che hanno origine politica, cioè meritocrazia è altro modo x perpetuare stessa struttura di classe tipica di società premoderne (cambia solo retorica)
  3. Parte da contesto, discussione su azioni positive o “vuote” (intervento stato che impone che quando c'è da distribuire cariche una certa quota venga attribuita a minoranze svantaggiate es donne, potrebbero
però non è esattamente abbastanza qualificate) spesso contestate perché sembrano contrarie al merito. Young sostiene che i teorici che sostengono le quote dovrebbero ammettere che sono discriminatorie in senso positivo, cioè a favore dei gruppi per i quali sono pensate. Qui la discriminazione in sé non è il problema, ma il problema è l'assenza certa di gruppi non è una discriminazione ma un'oppressione, che si concretizza nel fatto che l'intera struttura sociale è configurata in modo tale che c'è un impedimento all'accesso di certi individui a certe posizioni (probabilmente la discriminazione non è un vero problema). Bisogna cambiare le strutture sociali anziché la discriminazione. Il problema della discussione è fondato su assunti ingiustificati, cioè sul fatto che quello che bisogna garantire è che le persone più qualificate ricoprano certe posizioni, che vada bene la divisione gerarchica del lavoro, che il problema delle quote sia essenzialmente di distribuzione. 1) Il merito: perché ci sono criteri oggettivi per dire chi può o non può ricoprire certe posizioni.

Certa carica (fishkin: xk valgadevono ex criteri obiettivi e neutrali, anche rispetto a valori; deve ex pertinenza di attribuzionerispetto al lavoro; che si possa giudicare ciascun ind) criteri fishkin possono ex giusti ma nonpotranno mai ex realizzati x varie ragioni:

  • + lavoro complesso
  • + difficile fare lista mansionirichieste x esso → spesso chi fa valutazione si basa su criteri estrinseci
  • → criteri val non poxessere oggettivi, imparziali = tutte le valutazioni di merito su criteri non ogg, politici
  • → non c'èniente di male in questo ma sì nel non riconoscere che criteri non ogg (depoliticizzazione)
  • → sidovrebbe discutere su criteri democraticamente (perchè sono problemi politici) cosa che non succxk sono falsamenti rappresentati come oggettivi
  • → decisioni in mano a test o a chi è già ai vertici digerarchie lavorative quindi continueranno a stare in fondo chi non risp a quei criteri
  • → perpetuaregerarchie

esistenti → criterio merito rinsalda ger esistenti e non a scardinarle- - > Non ha niente contro valutazione ma deve ex riconosciuta come problema politico quindibisogna discuterne politicamente insieme → democraticamente → ma c'è ancora un prob:prendiamo struttura e poi discutiamo di criteri con cui si può accedere a struttura ma non basta xkciò che dovrebbe ex messo in discussione è struttura stessa (mondo soc contemporanee èintrinsecamente gerarchizzato, riflette gerarchie di genere e razza), è ovvio che in soc debbanoesistere lavori diversi, ma prob è come lavoro suddiviso in diverse mansioni, parcellizzazione, egerarchizzazione div mansioni (es dei camerieri americani) ] → dietro a questa idea (meritocrazianasconde gerachia) si nasconde ideologia che filosofi dovrebbero smascherare

Lezione 26 5 Maggio

CAMBIAMENTO CLIMATICO E GENERAZIONI FUTURE I(dando per scontato che esista) generato anche da azione umana

ed effetto serra, rapporto che stabilisce come non peggiorare la situazione della terra (evitare di non aumentare la temperatura della terra di oltre 2 gradi entro..ma già aumentata di 1), livello dei mari alzato, ghiacci che si stanno sciogliendo; il problema è che l'incremento della temperatura non è lineare ma ci sono anche aumenti drammatici (magari diminuisce ma con effetti irreversibili); nel 2018 non 2 gradi ma soglia ottimale abbassata a 1,5 → dovrebbero essere dimezzate entro il 2030 le emissioni di CO2| ci sono rapporti ufficiali scientifici che dicono che i provvedimenti devono essere drastici → problema etico di capire cosa fare → filo politici su 2 questioni: 1) vera natura del problema: molti dicono che è una questione etica non risolvibile con strumenti classici filo politica normativa perché pone problemi nuovi tra cui il fatto che le questioni di giustizia implicate riguardano le generazioni future sinora non tematizzate ma non abbiamo strumenti per farlo; 2) ammesso che si capisca cosa fare anche in rapporto alle generazioni future c'èproblemi emergono, allora Gardiner deve identificarli e proporre soluzioni innovative. 2) Se il problema è già noto e le soluzioni esistono, Gardiner deve lavorare per diffondere queste soluzioni e incoraggiare i cittadini a implementarle. 3) Gardiner deve anche promuovere la collaborazione tra i cittadini, incoraggiandoli a lavorare insieme per affrontare il problema e condividere le responsabilità. 4) Infine, Gardiner deve monitorare e valutare l'efficacia delle azioni intraprese, apportando eventuali modifiche o miglioramenti necessari. In sintesi, il compito di Gardiner è quello di coordinare gli sforzi dei cittadini per ridurre le emissioni e distribuire equamente il carico dei doveri.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
39 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/01 Filosofia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher raffabo92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Introduzione alla filosofia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Ottonelli Valeria.