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Manoscritti Trecenteschi di Origine Settentrionale (Area Nord)
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Barberiniano Latino 3953 (B)
Allestito nel 1325-1335 a Treviso. È un'antologia della nascente poesia Toscana, incluso il versante realistico. In esso troviamo: qualcosa dei Siciliani e di Guittone, tutti gli stilnovisti (tra cui soprattutto Dante e Cino). Minore di origine toscana con forte patina trevisana. B è un ramo della tradizione nord parallelo alle famiglie dei codici toscani.
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Stretto collaterale è il Gnosi Conti (G), allestito tra Tre e Quattrocento in Emilia.
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Esopianense (E)
È il principale rappresentante della tradizione veneziana dello Stilnovo, databile intorno al 1330. Ci rimangono 15 carte che compongono 2 quaderni:
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Mano Alfa (a) contiene sonetti di Dante, Cavalcanti, Cino, Cecco Angiolieri e Neo de' Tolomei.
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Mano Beta (β) contiene una selezione supestre del Trattato d'amore di Guittone e ballate di Dante, Cino, Guido Novello e Gibardo da Castelfiorentino.
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Stretto collaterale è l'Ambrosiano (Ah), che raccoglie solo sonetti ed integra la testimonianza di E.
Quindi Tradizione Settentrionale
- B
- I
- E
- G
- E
1. Chigiano / VIII 305 (a1)
Il più importante testimone della tradizione stilnoviste e fiorentina. Allestito intorno al 1350. Principale rappresentante del ramo toscano. La marca principale ha come bersetto chiave Scala della Commedia. Centrale è l'impatto di Dante nel comune che rispecchia il canone stilnovista e secondo l'impostazione dantesca. È diviso in 3 sezioni:
- Canzoni e ballate di Guinizzelli, Cavalcanti, Dante, Cino, Lapo, Gianni e Dino Frescobaldi e i sonetti degli stessi autori.
- Suddivisa in canzoni-ballate e i sonetti è aperta da Cino, contiene qualcosa di Frescobaldi e Aleani, ma soprattutto toscani prestilnovisti.
- Canzoni de Siciliani (dettate da P) + 2 fascicoli di sonetti realisti (tutti acefati)
È tra più fonti come hanno cinque testi toscani che coleo in due sezioni diverse.
Principale asse della tradizione fiorentina e base della diffusione di quella resa in età umanistica.
2. Vaticano Latino 3214 (V2)
Principale testimone del 2° ramo della tradizione toscana fiorentina della metà del 1300.
Esso è andato perduto ma c'è rimane la copia fatta allestire da Giulio Camillo nel 1523 per conto di Bembo.
Ha in comune con Ch e il lato dato agli stilnovisti nella prima sezione ai sonetti.
Presenza di Cino nella seconda dei sonetti.
Oscilla tra la fonte giostrativa di Ch e la tradizione dei sonetti di B ed E.
Principale collateral e il ms. Manetti (V4) che in alcune sue parti individuali in ramo indipendente dalle famiglie di Ch e V2.
- Cartegliano (Cartecula)(maniesto sostitutivo Dante)
- Testo Beccadei (codice perduto dei primi 50/100) costituito attraverso la raccolta barberiniana
GIANNI ALFANI
Un velo di oscurità copre Gianni Alfani, autore di un esiguo numero di prime 6 ballate e un sonetto comico inviato a Paoluccia, che risponde in tono burlesco con un mottetto. Secondo alcuni studiosi potrebbe essere identificato con il iudex Gianni Rigoni, immatricolato nell'arte della seta nel 1242 e morto ai primi del '300. È ridimensionata l’azione debole poetica, accettata questa età anagrafica per Gianni: non si spiegherebbe agevolmente i suoi rapporti con Cavalcanti, troppo più giovane di lui. Altri studiosi hanno però identificato con il notar utivis Granni di Firenze degli Alfani, gonfaloniere di giustizia nel 1311. Le sue date di nascita s’oscilla fra cronettiche o il 1244 e il 1283. Monstante i reclami alle poesie, casellazioni di questi usati e stilistic nordim poetica. Le 5 ballate e lo sonetto di Alfani sono al completo solo in Ch e nel suo affine testo del Bombi in Bart.
TRADIZIONE
- Ch
- Bart
DINO FRESCOBALDI
La sua fama è tutta legata all’attività poetica. Infatti Boccaccio definisce Dino "famosissimo dicitore in rime e uomo di alto intelletto". Mori prima dell’8 aprile 1316. La poesia poetica del Frescobaldi trasmadata dai manoscrititi, in particolare dal Ch, è costituita da 5 canzoni e 16 sonetti; l’assenza della ballata è lo seama a incra in mescolati dei sonetti; collocano Dino a valle dello Stilnoco. In effetti Dino ebbe l’uso di continuatore nella finmente o del Trecento della lezione di Dante e Cavalcanti, suoi punti di riferimento, la donna di Dino è una giomone di bella come una stella del cielo e efe e soleposussolmente indifferente. Ciò geneza angostia e sofflefone interiore con effetti meticidoli.
TRADIZIONE
Il suo capius è interamente tramandato da Ch, a cui si affiancano It.
DINO DA PISTOIA
Dalle trebile vulgete viene definito "liquidatore dello Stilnuovo", "narratovo ispetitore di sterotipi" “molestedote tra Dante e Petrarca”. Il prov è prov da communor: piu medii della Lizza delle Origini. Dante lo ricorda pil belle del Dove, dolo lo incide con pesate dell’anzare per eccellenza; i Petrarca lo disia sputromonte. Puro e fra i primi che sagbo le novelistà della alta Musa di Dante d. Mumosissimi sono i releli della poesia cavoltenciana. Na ricerca di Dino è un continuo algoritmo nelle numericit per feroicare, di moia soffietto, le immagini lontané. Pure secera con mastrorata sor gaste (Nome,...
TEGTO AVALLE/CONTINI
- Avallo mostra la superiorità di L, a cui si accosta il Oh, di difficile collocazione dentro lo stemma perché ha esercitato un'opera di congettura radicale, contaminandosi con varie fonti.
- È molto probabile che Oh abbia contaminato i rami della tradizione a noi noti.
- Individua due gruppi:
- Oh, Bo3, Mg1, Ve, Cai
- V, Bo1, Bo2, Ve
- Individua e definisce il continente di una delle più antiche che sveli le chiavi contenute la canzone (sotto forma di un commento toscano di due autori).
- Presume che la distanza dall'originale sia poca, in quanto le fortune e le esecuzioni dell'opera.
- La varia lezione testimonia un numero indeterminato di interpolati, ma ci si erano introdotti gli estranei.
- Esiste per lui solo la tradizione NORD, perdendo liquido le tracce convergenti.
STEMMA CASELLA
pone L su un altro piano e dimostra l'accordo del Oh con P.
STEMMA AVALLE
- per la tradizione NORD Barb. Lat. 3953 (non parallelo al Cr)
- per la tradizione SUD L, V, P, Cra (quest'ultima ha comportamento relativo)
- andrebbe poi aggiunto il ms. della Comunale di Siena (S)
STEMMA ROSSI
Si basa soprattutto sulla provenienza del ramo SUD, che trasmette la lezione più vicina all'originale.
INGLESE
- le lezioni genuine sono testimoniate dall'accordo tra NORD e β
- facciatore che lo stemma è bipartito in tutte le sue ramificazioni.
FRESCA ROSA NOVELLA (CAVALCANTI)
- Nel P è attribuita a Dante, invecce il Oh la considera imitata da Cavalcanti o Dante.
- L'attribuzione a Dante si spiegherebbe con parte della caduta della politica sopra al testo; ma recentemente su basi stilistiche e contenutistiche, è stata attribuita a Cavalcanti.