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PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA DEL MODELLO DIVISIONALE

-----> PUNTI DI FORZA

1) Miglior livello di coordinamento: si riesce a gestire meglio le risorse in funzione dell'output

all'interno di ogni singola divisione rispetto al modello funzionale dove si punta invece a sfruttare al

massimo le risorse.(Nel divisionale si punta maggiormente sull'efficacia mentre nel modello funzionale

sull'efficienza)

2) Semplificazione dei flussi di comunicazione: sembra un paradosso con la complessità del modello

che ci troviamo davanti e invece è cosi proprio perchè le divisioni godono di ampio potere decisionale

relativo al proprio ambito. Al vertice spetta soltanto la definizione degli obiettivi e l'assegnazione delle

risorse quindi la comunicazione risulta semplificata.

3) Alleggerimento lavoro Direzione generale: si realizza il principio dell'eccezione perchè la Direzione

Generale si occupa esclusivamente della definizione delle strategie di fondo e degli obiettivi delle varie

divisioni e del controllo della loro realizzazione. Il potere di attuazione è pienamente in mano ai

Responsabili di divisione.

4) Raggiungimento delle economie di scopo

5) Sviluppo competenze manageriali: i responsabili di divisione sono di fatto dei General Manager con

una visione a tutto tondo sull'attività dell'organizzazione che come abbiamo gia detto può essere vista

come "un'impresa nell'impresa". Essi quindi sviluppano delle competenze tali che gli possono

permettere di assumere posizioni di ancora maggiore rilievo, come la direzione generale. Questo aspetto

si differenzia molto dai responsabili funzionali che hanno una visione più settoriale ed essi hanno

maggiore difficoltà a ricoprire posizioni di più alto rilievo.

---->PUNTI DI DEBOLEZZA

1) Eccessiva presenza di organi: gli stessi organi si presentano tante volte quante sono le

divisioni. Si tratta quindi di un modello molto oneroso e che porta ad una elevata rigidità

nell'organizzazione.

2) Affievolimento della specializzazione: si ha una minore specializzazione rispetto al modello

funzionale perchè in questo caso le risorse vengono adoperate per un solo prodotto, area

geografica, area produttiva, segmento di clientela.

3) Sistema incentivazione-rischio ottica breve periodo: occorre che il sistema di

incentivazione sia creato in modo tale da non incentivare il manager di divisione ad adottare

delle azioni per il raggiungimento dei risultati solo nel breve periodo per soddisfare i propri

interessi legati all'incentivazione, altrimenti questo contrasterebbe con l'ottica di medio lungo

periodo dell'organizzazione.

4) Difficoltà a gestire interdipendenze tra divisioni: come abbiamo detto tra le divisioni è

necessario che vi siano solo "interdipendenze generiche" ovvero solo di condivisione di obiettivi

globali dell'organizzazione. Questo vale perchè nel caso in cui vi fossero altri tipologie di

interdipendenze, come per esempio la gestione in comune di un servizio o di un bene, sarebbe

necessaria l'istituzione di un organo per il coordinamento e questo andrebbe ulteriormente ad

appesantire una struttura gia proliferante di organi.

MODELLO A MATRICE

Come abbiamo visto il modello divisionale è un modello che presenta dei vantaggi però è in generale

rappresentato da una elevata complessità. Esso risulta coerente con una strategia di diversificazione dei

prodotti tale per cui non è possibile gestire la diversità all'interno di un modello funzionale, altrimenti se

tale diversità non è rilevante e significativa, il modello divisionale non è il modello adatto perchè

eccessivamente complesso, oneroso e rigido.

Allora potrei comunque adottare un modello comunque orientato al mercato ma che consente di creare

una struttura non eccessivamente rigida, come il "modello a matrice".

L'organizzazione a matrice è una combinazione tra il modello funzionale e divisionale perciò c'è un

duplice criterio di coordinamento gerarchico sullo stesso livello.

Vedere organigramma sul libro

LIVELLI GERARCHICI

1) Direzione Generale: ha il compito di prendere le decisioni di carattere strategico e di assegnare gli

obiettivi e le risorse alle varie aree funzionali.

2) Sullo stesso livello abbiamo:

- Aree funzionali: ogni area svolge attività che hanno una medesima funzione. I soggetti che ne

fanno parte hanno competenze omogenee e vengono coordinate da un "responsabile funzionale".

- responsabili di progetto: ("Project Manager") si occupa del coordinamento di tutte quelle

risorse appartenenti alle singole aree funzionali per la realizzazione di un prodotto. Questi

soggetti hanno competenze assimilabili ai responsabili di divisione del modello divisionale,

perchè hanno una visione più globale dell'organizzazione.

TIPOLOGIE DI MATRICE

- Matrice temporanea: sono gruppi di lavoro temporanei. In questo caso la struttura ha come

base un classico modello funzionale al quale temporaneamente si affianca un modello a matrice,

con un project manager che opera anche egli "a termine", perciò raggiunto il risultato richiesto la

struttura a matrice viene tolta(i project manager finiscono il proprio lavoro all'interno

dell'organizzazione) e si ritorna al modello funzionale.

- Matrice permanente: sono gruppi di lavoro permanenti che sono creati per il coordinamento

di risorse appartenenti ad aree funzionali per la realizzazione di un prodotto. Essi sono coordinati

da un "project manager", il quale avrà un ruolo più stabile e continuativo nell'organizzazione.

Le "X" presenti nell'organigramma sono le risorse che vengono allocate ai vari progetti/prodotti

da realizzare. Questo fa configura il modello a matrice come una struttura flessibile per cui le

risorse possono essere spostate da un progetto all'altro.

La matrice può avere natura diversa a seconda di chi procede ad allocare le risorse:

- Matrice orientata funzionalmente: quando le decisioni inerenti l'allocazione delle

risorse("X") ai vari progetti è rimessa ai responsabili funzionali. Ai responsabili di progetto

spetterà di coordinare tali risorse in funzione del progetto/prodotto da realizzare.

- Matrice orientata al progetto: quando le decisioni riguardanti l'allocazione delle risorse al

progetto sono rimesse al responsabile del progetto che deciderà quante risorse prendere da ogni

area funzionale in funzione del progetto e del risultato da realizzare. I direttori funzionali in

questo caso svolgono un ruolo di servizio, fornendo indicazioni sulle competenze specifiche

possedute dal personale incluso nel suo reparto.

- Matrice bilanciata: quando i responsabili di funzione e i project manager condividono il

potere di allocazione delle risorse ai progetti. In questo caso c'è il rischio che si creino conflitti

tra i due soggetti perchè hanno un ottica diversa.

Il responsabile di progetto ha una visione più globale del progetto e delle risorse necessarie per

esso mentre il responsabile funzionale ha una visione più settoriale legata al suo reparto.

PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA DEL MODELLO A MATRICE

-------> PUNTI DI FORZA

1) Vantaggi funzionale e divisionale: con il modello a matrice si mettono insieme sia i vantaggi

del funzionale(allocazione efficiente delle risorse) e del modello divisionale(efficacia,risorse

dedicate ad un prodotto/progetto)

2) Flessibilità di allocazione: le risorse possono essere spostate da un progetto all'altro

all'occorrenza.

------->PUNTI DI DEBOLEZZA

1) Caso matrice bilanciata - conflitto tra direttori funzionali e direttori di progetto: questi conflitti

potrebbero far rallentare il processo decisionale e potrebbe risultare utile rimettere la decisione alla

direzione generale facendo venire meno il principio dell'eccezione.

2) Caso matrice bilanciata - dipendenti: in base ad un principio della scuola classica un dipendente

deve rispondere ad un solo capo. In questo caso i dipendenti rispondono di fatto a due capi, il

responsabile di progetto e il responsabile funzionale. Questo potrebbe disorientare e demotivare i

dipendenti. MODELLO PER PROGETTI

I modelli organizzativi analizzati sin ora mostrano caratteri di stabilità e di rigidità per cui una

volta creati quei modelli rimangono tali in maniera duratura e solo con interventi di lungo

periodo lenti e graduali.(Una eccezione fin qui vista la fa la "matrice temporanea" che proprio

per il suo carattere di temporaneità da la possibilità di strutturare un modello funzionale secondo

una logica a matrice per un periodo di tempo legato al raggiungimento del risultato)

Tuttavia il successo di molte imprese sta nella capacità di adattare i prodotti da realizzare alle

esigenze della domanda sempre più variabile.

Il modello per progetti presenta quindi queste due importanti caratteristiche:

1) Orientamento alla clientela: il cliente assume un ruolo da protagonista nel modello per

progetti perchè il progetto/prodotto viene configurato secondo le sue esigenze.

2) Flessibilità: una volta conclusa la realizzazione di un progetto le risorse vengono

riorganizzate per un nuovo progetto sempre più innovativo. Quindi il modello per progetti

permette alle imprese di rispondere ad ambienti molto dinamici, innovativi.

Vedere organigramma nel libro

LIVELLI GERARCHICI

1) Direzione Generale

2) Sullo stesso livello gerarchico:

- Aree funzionali: affidate ai responsabili di funzione che hanno il compito di coordinare le

risorse che la Direzione Generale affida loro. In queste singole aree funzionali, non si svolge

nessuna attività routinaria, ma esse servono per tenere assemblate tra loro le risorse omogenee e

competenze omogenee per poi essere di volta in volta destinate al progetto. I responsabili di

funzione hanno il principale compito di valorizzare, incentivare e gestire lo sviluppo delle risorse

umane per permettere loro di essere sempre aggiornate e pronte ad affrontare sfide sempre più

innovative dei progetti da realizzare. (questa è una delle importanti differenze che si riscontra

con il modello a matrice nel quale nelle aree funzionali si svolge un attività temporanea e il

project manager contribuisce solo a coordinarle in funzione di un progetto/prodotto da portare a

termine)

- Capi progetto: ha il compito di organizzare le risorse appartenenti alle varie aree funzionali in

funzione del progetto/output da realizzare, il quale risponde alle esigenze del cliente.

Il project manager(PM) deve avere un continuo rapporto con la clientela, la quale manifesterà le

proprie esigenze relative al prodotto/progetto da realizzare in base a queste il PM dovrà

organizzare le risorse in funzione di questo progetto.

Una volta concluso e realizz

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
23 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simoncino95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Varra Lucia.