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La pop e Cardin tendono ad essere esenziale. Nero lucido, brillante, la superficie é

liscisima. Elemento geometrico iconico. Gli occhiali, come maschera, si mangiano il viso,

plastica. Moda paratattica, non ci sono posizioni di tessuti, forme precise e perfette.

Mary Quant (1934)-. Londra, Inghilterra; anni 60. Parigi inizia a perdere colpi, che prima

era la capitale della moda. Quando inizia a parlarsi di pop sará l'Inghilterra, e gli Stati Uniti.

Madrina della moda pop. Mira la celebrazione degli oggetti fatti in serie. Moda teenager.

Prodotti di estrema capacitá di consumo. 'Swinging London' contributo musicale, e di

moda. Icona della margherita di Mary Quant. Cambiamento radicale: gambe ricoperte da

materiale sintetico, mostrare corpo artificiale, inorganico, artificio vs. Natura. Abiti pret-â-

porter. Invenzione della mini skirt islirata al mondo della macchin (Mini Cooper). Non

esisteva la categoria dei teens. Forme chiuse, geometriche (non minimale perche i colori

sono accesi). Poche icone, il pop in moda propugna l'idea di soluzioni estremamente fredde,

che non hanno certi cordelli decorativi. L'unica icona in Mary Quant é l'icona della sua

compagnia. Abbigliamento fatti in PVC, costa poco, aderente, vicina al corpo. Moda pop é

a plat (Gauguin: simbolista), forme sempre esenziali. Policromia senza sfumature. (Tintura

affreddo: immersione del tessuto in un liquido che non supera i 30 gradi, il colore resta in

superficie). Tingere il capo, tingere l'abito quando é giá stato cucito. Rimangono parti piú

chiare e parti piú scure.

Fiorucci (1935)-. Anni 70. Sempre un pó di malizia erotica. Lavora insieme al fotografo

Toscani. Non sceglie mai la modella magra, sceglie ragazze che non sono modelle. Il

prototipo di partenza all'epoca é Twiggy. Utilizzare icone pop che hanno come vesillo di

manifestazione l'orsetto, la favola del ranocchio a la principessa, angoletti. Fonda 'Love

Therapy'. Adorava il mondo degli hippie, per l'avvicinanza alla natura, pronto a celebrare la

sfera biologica.

Missoni-. Linea che sintetizza con la Op Art (arte ottica). Contemporaneo a Fiorucci.

Lavorava in coppia con la moglie Rosita. Elementi totalmente aniconici, innamorato delle

geometrie. La linea optical che si sovrappone in moda, convergenza tra stili pop e optical.

Robert Morris (1931)-. Prima metá degli anni 70. Esigenza di ritrovare una soecie di clima

sospeso di ordine ed esenzialitá attraverso le forme del minimalismo (Minimalismo nasce

nel 1964 in arte). Monocromia e geometria, anticaos, antifigurativitá. Diventa lontano per

qualsiasi riferimento iconico. Movimento di reazione al pop. Forte presenza di volumi

semplificati.

André Courrèges (1923)-. Minimalismo di moda. Tessuti con bande. Forme assolutamente

chiuse. Confronto all'epoca con Chanel. Presenza del pantalone, il cappotto ampio.

Copricapo quadrato (ricorda quadrato nero su sfondo bianco). Minimalismo austero,

antierotico perche non é sensuale, copre il corpo. Ispirazione a un mondo monacale quasi

esettico. Abito ribadito dalla griglia. Richiamo a un'atmosfera infantile, quasi di scolarietá

(questo non é minimalismo, ancora vicini al clima pop). Elementi piú stringenti: richiamo

infantile; trinfo del bianco e della monocromia; trinfo di linee pure, semplici e geometriche;

rifiuto del caos, non c'é il taglio vivo, trinfo della paratassi, geometria priva di

stratificazioni. Sono ritornati in maniera misurata degli elementi decorativi (anzi se

l'ornamento é un delito per i minimalisti).

Paco Rabanne (1934)-. Minimale nell'uso di forme, geometriche. Costruzione generale

mantiene certo glam che sposta le soluzioni di Rabanne dando a loro una connotazione da

gioiello. Soluzioni minimali che riflettono l'ambiente circostante, c'é specie vena quasi

performativa che permette alla portatrice di interagire con l'ambiente, con forme

geometriche minimali. Con soluzioni che prima non erano state mai pensate. Ha vestito

grandi star del cinema. Abiti di scarsa portabilitá perche sono altamente impegnativi.

Trionfo di piastrelle che interagiscono con l'ambiente. L'attuale direttore creativo, Julien

Dossena, lavora molto bene la monocromia, complica un po le forme.

Giorgio Armani (1934)-. Anni '80. Trionfo della monocromia, tessuti lisci, geometrici.

Minimalismo. Forme precise, consolidava la scuola del minimalismo e la stendeva a livello

internazionale. Il "Time" gli dedicó una copertina con il sopranome 'Gorgeous Giorgio'.

Donna diventa una figura squadrata geometrica. Ritorna alla spallina. Oggi continua a usare

le forme geometriche, anche se aggiornato e con linee piú fluide.

Jill Sander (1943)-. Definita la 'Armani' di Germania. Forme geometriche e tessuti molto

lisci, che si adattano molto bene al corpo. Il proprietario del marchio é Prada. Geometrie

fluide, monocromia o bicromia. Dal suo modo di vestire si vede il trio fo di linee pulite,

minimali. Eleganza estrema, semplicitá meravigliosa, colori ricordano Malievic. Abiti

mobili. Gioco di estratificazzione, layering (non é minimale). Trionfo del chiaro, forme

chiuse, monocromia vs policromia, paratassi, i tessuti sono morbidissimi. Sander é ingnere

tessile, sa benissimo di che cose sono fatte le fibre e come reagiscono. Collezioni di uomo:

trionfo di geometrie, pulite. Mantiene sempre un basso profilo, antiostentativa. Assenza di

sfumature, colore á plat. Il minimalismo cambia la forma del corpo, la ottimizza. Al

massimo c'é sempre la bicromia.

Gianfranco Ferré (1944)-. Anni '80. Cono tagliato a metá (capotto). Architetto, lavora in

termini di volumi. Monocromia. Ritorno alle spalline larghe. Strutture geometriche con

tocco di femminilitá. É stato direttore creativo di Dior (forme ampolose e ingombranti).

Ferré ha due anima: una di 'less is more' pulita e geometrica; e un'altra che sente di

sciogliere le forme. Monocromo o al massimo bicromo.

Il pop allontana la visione umana antropologica dalla natura. Trionfo di forme geometriche

perfette: artifcio. Il minimalismo é ancora di stampo pop da questo punto di vista.

Seconda metá degli anni 60. I figli dei fiori. L'apoteosi di una immersione nel mondo della

natura. Si riscopre la pelle, e i rituali di cura nei confronti della pelle (non amano il trucco).

I capelli diventano aperti, lunghi, fluidi, quasi incurante del dover ben apparire. L'India

diventa una patria spirituale, extra europea, lontana dall'industrialismo. Gonne ampie, jeans

a campanna, si utilizzano le sfumature batik (forma tessile di stampa della psicodelia).

Moda bassopopolare. Kenzo va a Parigi e porta le forme ampie. Primo stilista a raggionare

in termini di total look é Ken Scott, viene riscoperto negli anni '70. (trionfo di colori).

Colori e stampe sembrano superflat, la gente si vestiva con queste. Fiori e colori in quantitá

(Desigual). Forma della bodyart, corpo vissuto in tutte le sue espressioni.

Politiche ed emersioni giovanili: scoppia come rivoluzione giovanile in Francia (il 68),

anticipato dai teenagers degli anni '50, i mods. 68 forma di sfrondare eccessi di guerrilla, in

cui i giovani volevano la parola. Prima vera forma di espressione in cui l'ideologia di una

nuova generazione finalmente si afferma. Lo slogan del 68: 'L'immaginazione al potere'. Il

mondo era governato dai vecchi.

Sonia Rykiel (1930)-. Contro la moda artificiosa della pop. Cambia radicalmente i tessuti e

viene utilizzata la lana (natura). Capi indossati senza la biancheria intima, a stretto contatto

con il corpo. La lana difficilmente consente le forme chiuse, é morbida e fluttuante.

Mantiene la policromia. Utilizzava tessuti organici, si ritrovano gli stessi valori di energia

che si vedevano nei giovani del 68. Forte ispirazione al mondo della guerilla. Forma di

moda antiform. Geometria é del tutto scomparsa. Minimalismo non é energico, é statico.

Trionfo di energia. Amplifica il mondo incontrolabile, trionfo del caso.

Comme des Garçons - Rei Kawakubo (1942)-. Vera antiforma, bruttalismo. Uso categorico

della monocromia. Anni '70. Moda antiglam, 'hiroshima chic', look postapocalittico. Nero

opaco, ruvido, grezzo. Informe, tessuti estremamente fluidi. Caratteristiche tipiche dei

giapponesi: forme aperte, layering (strattificazzione cambiando la grana dei tessuti), taglio

vivo, oversized, volutamente sproporzionato. Bruttalismo antigrazioso, non c'é la ricerca

del bello. 'Wabisabi': idea di tessuto consumato. Ricerca dell'asimetria. Antiforma.

Yohji Yamamoto (1943)-. Piú attento alla silhoutte, piú geometrico e con forme piú chiuse

che Kawakubo, anche se sempre con forme fluide, piú portabile e piú elegante. Usa il

colore, ma sempre abbinato al nero.

Issey Miyake (1938)-. Invenzione di tessuti e di forme. Riferimento al kimono e alle geisha.

Piú rigido, piú chiuso, piú geometrico. Forme non fluide. Decostruzione. Idea di origami

nella sua collezione, abiti molto portabili. Invenzione della forma pallozolante.

Vivienne Westwood (1941)-. Sperimentale, come tutti gli stilisti nati nei decinni pari.

Associata al punk, dentro un sistema mediatico bassopopolare che ha incrementato con la

sua moda. Il punk é elemento ambiguo, usa il nero e abiti strappato; ma il punk usa molti

colori. Taglio vivo, capo strappato, bruttalizzato, antiform. Guarda un passato glorioso che

trasferisce a Schiaparelli, il passato dei Tudors, dei re, che viene bruttalizzato. Nostalgia nel

citazionismo. Rappresenta una frizione di commando: raccoglie l'energia tipica della sua

generazione, e dall'altro lei sente il passato. Si vede un'orizonte del passato storico, va

contro la cultura floreale degli hippie; implosione. Si sentiva l'urgenza di guardare il

passato con nostalgia (citazionismo). Abiti in taglio vivo, letteralmente strappati. Punti di

contatto con i nipponici: tessuti rubidi, grezzi; stratificazione (layering); assimetria;

celebrazione di antiforma; grande differenza é l'apparizione di eventi cromatici, policroma.

Scritte che richiamano graffiti, anima espressionista (graffitismo: forma di protesta contro il

conformismo). Anima implosiva con richiamo passatista, con pose teatrali (per i giapponesi

si deve essere il piú possibili vicino alla vita). Grunge: tendenza tipicamente musicale degli

anni 90 che si estende anche alla moda; solita appartenenza a un'anima nipponica, tessuto

sfilacciato, informe, tessuto naturale, con elemento che fa vedere che lei ama la teatralitá: le

scarpe (passatiste, con la zeppone eccesiva); richiama l'overstatement. C'é sempre un

elemento iconico, kitsch. Potente stoicismo, immagine antiform dentro il passatismo

(elementi che appartengono alla cultura e

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
10 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher emma2407 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fenomenologia degli stili e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Fabbri Fabriano.