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GENERALIZZAZIONE SULLA PRODUZIONE E SUI COSTI DI PRODUZIONE

Le scelte dell'imprenditore

Gli imprenditori devono prendere delle decisioni ed effettuare delle scelte: cosa, quanto e come produrre. Devono essere razionali, cioè minimizzare i costi, e massimizzare i ricavi.

Le scelte dell'imprenditore si basano su previsioni. Egli pianifica il livello di produzione e sceglie la combinazione dei fattori produttivi in base a determinati vincoli da rispettare: vincoli tecnici (tecnologia disponibile) e vincoli di mercato (domanda e prezzo).

In particolare, le scelte riguardano:

  1. La grandezza, o scala, di produzione: dipende dalla possibilità di collocare i prodotti sul mercato di sbocco. La scelta della scala di produzione deve essere pertanto preceduta dalle previsioni della futura domanda. A tale proposito si ricorre alla tecnica della ricerca di mercato, cioè alla raccolta e elaborazione di dati informatici per individuare gli orientamenti e le preferenze dei potenziali acquirenti.
  2. ...
La dislocazione dell'impresa: riguarda la scelta del luogo dove l'impresa deve sorgere. La scelta deve seguire il criterio della convenienza economica e dell'efficienza produttiva (facilità di reperire i fattori produttivi e loro costi, rete di trasporti). La tecnica produttiva (scelta di lungo periodo) o metodo di produzione: si intende la definizione delle modalità del processo produttivo, cioè quale tecnica produttiva viene utilizzata quando si deve scegliere tra diversi metodi di produzione diversi fra di loro. La scelta della tecnica produttiva è molto importante in quanto da questa scelta dipende il rapporto tra capitale "fisso" (esempio il capannone) e capitale "variabile" (numero di lavoratori stagionali e beni intermedi) e quindi il rapporto tra costi fissi e costi variabili. È importante perché dall'installazione del capitale fisso l'impresa determina le caratteristiche del processo.

produttivo e acquisisce una determinata capacità produttiva, intesa come la quantità di beni e servizi che può essere ottenuta dall'utilizzazione del capitale fisso. La capacità produttiva può essere variata solo effettuando nuovi investimenti. Così, se si vuole aumentare la produzione, lasciando immutato il metodo di produzione, cioè il capitale fisso, bisogna aumentare solo il capitale variabile (beni intermedi e lavoro). L'imprenditore sceglierà la tecnica produttiva più economicamente efficiente, cioè quella che gli consentirà di produrre a costi più bassi. La scelta dipende fondamentalmente dalla scala di produzione di beni o servizi.

La combinazione ottima dei fattori produttivi (scelta di breve periodo).

La funzione di produzione (fdp) è la relazione che intercorre tra la quantità di fattori (input) utilizzati nel processo produttivo e la quantità di prodotto finale.

Riassume i modi tecnicamente efficienti di produrre un certo output, data una certa tecnologia.

fdp: Q=F (input 1, input 2, input3…)

  • La forma della funzione F dipende dalla tecnologia
  • Tuttavia, gli economisti trattano la fdp come una scatola nera (black box) in cui entrano gli input ed esce l’output

La massimizzazione del profitto

L’ipotesi è che l’impresa decida quanto produrre avendo come obiettivo la massimizzazione del profitto, data la fdp e le condizioni del mercato e dati i prezzi dei fattori produttivi.

Profitto TT: la differenza tra ricavato RT e costo totale CT

Ricavo totale: prodotto p x Q

Costo totale: tutte le spese che l’impresa deve sostenere per produrre l’output

Costi fissi e costi variabili

I costi di produzione si dividono anche in:

  • Costi fissi totali CF: costi che non variano con l’ammontare di output prodotto (ad esempio, un capannone, l’impianto di produzione…)
  • Costi variabili totali CV:
costi che variano con l'ammontare di output prodotto (ad esempio, le materie prime, le ore di lavoro...) Il fatto che un costo sia fisso o variabile dipende dalla lunghezza del periodo di tempo considerato (Marshall 1890).
  • Nel brevissimo periodo la quantità di output è data.
  • Nel breve periodo alcuni costi sono fissi, altri variabili.
  • Nel lungo periodo tutti i costi sono variabili.
  • Nel lunghissimo periodo anche la tecnologia può variare.
La durata dei periodi non è cronologica, ma "economica". Si definisce per esempio "lungo" quel periodo in cui tutti i costi sono variabili. Il costo marginale (CM):
  • È la risposta alla domanda: quanto costa produrre un'unità in più di output?
  • È l'incremento del costo totale necessario per produrre un'unità aggiuntiva di output.
  • Non va confuso con il costo medio CMe, che è il costo unitario medio.

Chel'impresa deve sostenere per tutte le attività di output (=costo totale diviso quantità totale).

Dato che l'agente economico razionale prende le proprie decisioni confrontando al margine costi e benefici, le scelte dell'impresa dipenderanno dal confronto tra costo marginale e ricavo marginale.

Economie di scala

Quando i costi medi di lungo periodo diminuiscono all'aumentare della produzione si verificano economie di scala.

Le economie di scala possono essere realizzate a livello di stabilimento o, nel caso di impresa con diversi impianti, a livello di impresa nel suo complesso.

Quando un'impresa aumenta la scala di produzione può beneficiare della specializzazione attraverso una maggiore divisione del lavoro o con la specializzazione del management.

Tutte queste economie di scala sono interne, cioè generate direttamente dall'impresa attraverso la decisione di incrementare la scala di produzione.

Valutazione della tecnica

produttiva più conveniente Oltre alle funzioni di produzione (che esprimono le quantità fisiche di beni e servizi), l'imprenditore deve considerare i costi monetari. Deve conoscere i prezzi dei fattori produttivi e individuare la tecnica che minimizza i costi di produzione. Scelta la scala di produzione (livello dell'output) e, in base a questa, definita la quantità di fattore produttivo richiesto per produrre una unità di bene, l'imprenditore dovrà scegliere tra le tecniche produttive diverse. Consideriamo solo due fattori produttivi: capitale (K) e lavoro (L). Q= una quantità di output Le due tecniche hanno coefficiente di produzione diversi. Tecnica A: Q = 0,20K + 0,48L (a più alta intensità di lavoro) Tecnica B: Q = 0,40K + 0,28L (a più alta intensità di capitale) Entrambe le tecniche ci daranno una unità di prodotto. Ma quale è la più conveniente? Occorre conoscere i prezzi dei fattori produttivi per poter fare una valutazione.fattori produttivi. Supponendo che: Il prezzo (costo) di una unità di capitale = 5 Il prezzo (costo) di una unità di lavoro = 6 Si avrà: Tecnica A: Q = (0,20 x 5) + (0,48 x 6) = 3,88 (a più alta intensità di lavoro) Tecnica B: Q = (0,40 x 5) + (0,28 x 6) = 3,68 (a più alta intensità di capitale) La tecnica B è più conveniente: consente di produrre una unità di bene a costi inferiori. La variazione dei prezzi dei fattori produttivi può cambiare la convenienza della tecnica produttiva. Sistemi di classificazione tecnologici UNI 8290 La Norma uni 8290 propone la classificazione e l'articolazione del sistema edilizio in più livelli secondo criteri di razionalità e omogeneità. I caratteri e le peculiarità del sistema edilizio sono identificabili e collocati in uno schema gerarchico che prevede tre livelli di dettaglio: - Classi di unità tecnologiche: a questo livello

Appartengono gli elementi più complessi e aggregati del sistema tecnologico.

Strutture

Chiusure

Partizioni esterne

Partizioni interne

Impianti di fornitura di servizio

Impianti di sicurezza

Attrezzature interne

Attrezzature esterne

Unità tecnologiche: a questo livello appartengono gli elementi costitutivi delle singole unità tecnologiche: la complessità scende disaggregando le singole classi in entità che sono caratterizzate da proprietà più dettagliate

Classi di elementi tecnici: in questo livello la norma colloca quelle etichette in cui la complessità scende ulteriormente e aumenta il livello di dettaglio, disaggregazione in classi di elementi tecnici di ordine generale.

Nella norma UNI 8290 le entità di ciascuno dei tre livelli sono state individuate secondo criteri di omogeneità e strutturate secondo uno schema gerarchico che permette di raggruppare e consolidare le etichette (voci di ciascun livello)

in maniera significativa, per inserirle magari in un circuito informatico cui può attingere il progetto WBS, BIM, … Sotto il profilo tecnico costruttivo, ogni organismo edilizio è costituito da un insieme di parti tra loro correlate secondo un’apparecchiatura costruttiva (schema costruttivo), ognuna di queste parti presenta caratteristiche e attributi specifici di collocazione e utilizzazione. La Norma UNI 8290 si basa sul riconoscimento di queste caratteristiche e sulla loro assunzione come riferimento per la classificazione. Le etichette sono state identificate e collocate nei diversi livelli in funzione dei requisiti e dei sistemi di requisiti attribuibili alle parti o alle sotto parti, con la prerogativa di una loro caratterizzazione tecnologica, misurabilità e verifica di coerenza. Le voci di ciascun livello (etichette) sono selezionate in modo che i requisiti e i sistemi di requisiti che vengono attribuiti alle etichette presentino caratteri che

Possono essere facilmente descritti (misurati, verificati) e organizzati secondo criteri di omogeneità. Le etichette dei primi due livelli consentono di rappresentare le più generali funzioni finalizzate al soddisfacimento delle esigenze poste dal tema progettuale. Le etichette del terzo livello rappresentano quelle entità che permettono di delineare i caratteri che le unità tecnologiche debbono avere o le funzioni che sono chiamate a svolgere. La norma fornisce la classificazione e l'articolazione delle unità tecnologiche e delle classi di elementi tecnici nei quali è scomponibile il sistema tecnologico, proponendo di individuare una terminologia condivisa da impiegare nelle attività di progettazione, operative e di comunicazione tra i soggetti coinvolti nel processo edilizio.

Struttura del listino regione Lombardia:

  • Ogni prezzo è costituito da: quantità di incidenza della mano d'opera, incidenza del materiale
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A.A. 2020-2021
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/22 Estimo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marti_Strazza di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Estimo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Papetti Massimiliano.