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- VALORE DI COSTO ATTRVERSO L’IPOTESI COMPUTO METRICO ESTIMATIVO:
Si tende a stratificare il processo produttivo, sappiamo che il processo produttivo si occupa di una serie di
opere e lavori, si tende ad attribuire a ciascuna di esse un corrispondente costo. La determinazione del
costo viene fatta attraverso tre distinte operazioni:
1) computo metrico: determinazione delle qualità da attribuire ad ogni categoria di opera
2) analisi per la determinazione dei prezzi unitari: ricavare i prezzi da pubblicazioni specializzate
3) stime o computo metrico estimativo: semplice calcolo che consiste nell’applicare alle quantità di opere
il rispettivo prezzo unitario. Si ottengono così i costi di ciascuna categoria che vengono poi sommati tra loro
ottenendo il costo totale.
SALES COMPARISON APPROACH (contesto conflittuale):
Si tratta di una procedura di stima pluriparametrica di origine statunitense, la prima formulazione è del
1932. Consente di determinare il valore di mercato di un bene immobiliare, il valore di mercato è definito
dal IAAO (international associatian of assessing officers) come: “il prezzo più probabile di un bene
all’interno di un mercato competitivo e aperto per tutte le condizioni necessarie ad una vendita equa”.
Alla base di questa procedura ci sono i seguenti presupposti:
- acquirente e venditore sono motivati da interessi personali.
- entrambe le parti sono ben informate e agiscono per il loro interesse.
- il pagamento viene effettuato in termini di denaro o di accordi finanziari;
- il prezzo non è influenzato da finanziamenti speciali o concessioni.
Il contesto conflittuale consente di stimare il valore di mercato di un immobile regolando i prezzi di vendita
di beni simili sulla base della differenza tra gli altri beni di confronto ed il bene soggetto di stima. I beni di
confronto e il bene oggetto di stima dovrebbero essere simili rispetto: alla data di vendita, alle condizioni
economiche e agli attributi fisici.
La comparazione è sempre presente e viene utilizzata attraverso un principio di sostituzione; poiché non
esistono due unità immobiliari uguali è necessario attuare una procedura per adeguare i prezzi degli
immobili simili al bene oggetto di stima. I prezzi sono adeguati aggiungendo o sottraendo l’importo che una
determinata caratteristica sembra aggiungere o sottrarre al prezzo dell’immobile di confronto:
S = Pj – SOMMATORIA ( Xji – Xoi ) Si
S = valore di stima mercato Pj = prezzo di mercato rilevato per beni simili
Xji = caratteristiche dei beni simili maggiormente esplicative del prezzo di vendita rilevato ( i = 1, 2,…)
Xoi = caratteristiche del bene oggetto di stima Si = prezzi marginabili delle caratteristiche citate
Vediamo le fasi del contesto conflittuale:
1) analisi di mercato per la rilevazione delle compravendite recenti di immobili simili e raccolta dati.
2) verifica delle informazioni di prezzo assunte in modo che i prezzi rilevati rappresentano il valore di
mercato.
3) scelta delle caratteristiche immobiliari.
4) compilazione della tabella dei dati e degli elaborati tecnici.
5) stima dei prezzi marginali.
6) compilazione della tabella di valutazione.
7) sintesi valutativa.
Selezione dei beni comparabili:
Di solito è sufficiente un numero da 3 a 5, ma un numero maggiore migliora la stima finale. I beni di
confronto possono essere selezionati sulla base di: metri quadri di superficie lorda dell’edificio, metri
quadri di superficie affidabile netta, lunghezza del fronte, numero di camere e livello d’affitto. Gli attributi
riguardano aspetti come: l’età, le dimensioni, il numero di bagni, la progettazione, la superficie e la
posizione.
LA PEREQUAZIONE URBANISTICA:
Le norme tecniche di attuazione suddividono i suoli in due categorie:
1) suoli con destinazioni edificatorie.
2) superfici fondiarie, ovvero superfici con destinazione a carattere collettivo.
L’obiettivo principale della perequazione urbanistica è di ridurre il ricorso all’esproprio in quanto
l’espropriazione è causa di scontri tra lo stato e il singolo individuo che viene costretto alla fine a vendere
forzatamente. I problemi dell’esproprio riguardano soprattutto i rimborsi di denaro, dal 1865 fino al 1970 le
norme sui rimborsi si mossero su due linee:
1) La legge fondamentale che riconosceva all’espropriato l’intero valore di mercato del suolo.
2) La legge di Napoli che introdusse il criterio di “semi-somma”
Intorno agli anni 60 si manifestarono dei risarcimenti elevati finché non si affermò il principio che i suoli
edificatori andavano risarciti sulla base dei valori agricoli. Questo principio venne formalizzato negli anni 70
e fu integrato nella legge “Bucalossi”.
Chi viene colpito dall’esproprio deve cedere il proprio suolo ad un prezzo che non è di mercato e determina
anche un aumento di valore dei suoli e/o edifici confinanti. Ciò che può far superare l’esproprio è la
perimetrazione in comparti dove ciascuno comparto rappresenta una superficie urbana con dimensioni
variabili e tutti i proprietari ricevono lo stesso trattamento. La perequazione urbanistica ha l’obiettivo di
distribuire in modo equo i diritti edificatori tra i proprietari dei suoli con simili caratteristiche urbanistiche e
giuridiche.
Differenza tra PIANO TRADIZIONALE e PIANO PEREQUATIVO:
La differenza principale sta nell’impostazione:
1) per il piano tradizionale abbiamo un’impostazione dicotomica (divisione): una parte delle previsioni
sono fatte da un soggetto pubblico mentre l’altra parte sono fatte da un soggetto privato. Così i proprietari
dei suoli per l’edilizia privata possono guadagnare con la rendita fondiaria urbana generata dal Piano
Urbanistico, mentre i proprietari dei suoli vincolati per i servizi pubblici sono penalizzati dall’esproprio.
2) Il piano urbanistico per la perequazione va a sostituire l’impostazione dicotomica del piano tradizionale:
il piano di perequazione suddivide la superficie in comparti dove in ogni comparto c’è un suolo con le stesse
caratteristiche, se avanzano dei comparti essi vengono ceduti al comune gratuitamente o al prezzo agricolo.
Caratteri generali dei piani perequativi:
1) uso di comparti dove all’interno tutti i proprietari ricevono lo stesso trattamento
2) distribuzione equa dei diritti edificatori
3) riduzione dei costi di realizzazione della città pubblica
4) maggiore coinvolgimento dei privati
5) realizzazione di opere pubbliche e costi minori
Vediamo come si compila un piano urbanistico perequativo:
FASE 1: si definisce l’ambito di applicazione che può essere o l’intero territorio comunale “perequazione
generalizzata” o solo una parte “perequazione parziale”.
FASE 2: individuazione dei suoli omogenei tra loro attraverso l’analisi delle caratteristiche urbanistiche e
giuridiche.
FASE 3: attribuzione dell’indice di edificabilità alle classi dei suoli.
FASE 4: formazione del comparto (che avviene attraverso lo studio sulla struttura) e la progettazione
urbanistica.
Ci sono vari modelli della perequazione urbanistica, alcuni si applicano a tutto il territorio comunale mentre
altri solo ad alcuni ambiti. I “diritti edificatori” vengono riconosciuti tramite l’esenzioni della proprietà, di
conseguenza tanto è più estesa la proprietà e più si può edificare.
Le modalità di trasferimento dei diritti edificatori possono essere di tre tipi:
1) tra comparti confinanti
2) tra comparti che non sono confinanti ma sono collegati tra loro
3) tra suoli non confinanti e non collegati tra loro.
Le finalità della perequazione:
1) estensione urbanistica con una giusta retribuzione
2) la copertura del fabbisogno di opere pubbliche
3) la realizzazione a carico del proprietario delle opere di urbanizzazione.
LA FATTIBILITA’ FINANZIARIA:
È un’analisi e una valutazione delle caratteristiche, dei costi e dei possibili risultati di un progetto sulla base
di una preliminare idea. La tecnica più usata per questa valutazione è l’analisi dei flussi di cassa
attualizzati. Si usa questa tecnica in quanto i singoli indicatori di redditività sono più efficaci a supportare le
decisioni dell’investimento. Vediamo alcuni indicatori:
1) ROI (indice di redditività del capitale investito) esso è il rapporto tra il reddito operativo e il capitale
investito, consente di valutare la redditività nella gestione industriale corrente.
2) ROE (indice di redditività del capitale proprio) è individuato dal rapporto tra il reddito netto e i mezzi
propri.
È l’operatore economico che decide quale indicatore usare in base alle decisioni prese.
L’analisi degli investimenti attraverso i flussi di cassa è una valutazione monetaria che non prende in
considerazione gli effetti sociali degli interventi in quanto per l’investitore è importante solo la
massimizzazione del reddito che ricava dall’investimento. La stima della redditività nell’analisi dei flussi è
basata sulla determinazione di un valore dato dalla sommatoria dei flussi (ricavi – costi) generati
dall’investimento e scontati al tempo zero.
Ho un capitale Cn disponibile in n anni e voglio conoscere il valore attuale di questo capitale:
1
Co = Cn
n
(1+i)
Co = capitale iniziale Cn = capitale a tempo n i = saggio di interesse
Nel caso in cui ho più flussi di capitale (F1, F2, F3, ecc.) il valore iniziale è rappresentato da:
−t
(1 + i)
Vo = sommatoria Ft
Vo = valore iniziale Ft = flussi di capitale a tempo n i = saggio di interesse
Nell’analisi dei flussi di cassa, i flussi monetari sono rappresentati in ogni periodo temporale dalla
differenza tra i ricavi (affitti o vendite) e i costi di realizzazione e gestione. L’incremento di denaro che
l’operatore realizza grazie all’investimento è chiamato Valore Attuale Netto (VAN). Esso è il primo
indicatore di redditività e rappresenta la sommatoria dei flussi di cassa, se i ricavi sono maggiori dei costi il
VAN è positivo e la redditività dell’intervento può ritenersi accettabile. Nei casi privati se il VAN è positivo
non è sufficiente a determinare l’accettabilità dell’intervento ma occorre un altro indicatore, il TIR. Esso è il
tasso di interesse che viene determinato dal rendimento del capitale investito.
Il TIR si ottiene azzerando il VAN e risolvendo rispetto al saggio: TIR = i. Dal punto di vista pratico esso si
ottiene per tentativi procedendo al ricalcolo del VAN fino ad ottenere un valore del VAN vicino allo zero.
Occorre risolvere un’equazione del tipo:
F(x) = 0 dove F si indica con la differenza tra il