FASI DI VITA ECONOMICA DI UN SUOLO
Le fasi di vita economica di un suolo sono 4. Tutti in suoli nascono come suoli agricoli dopodiché a
seguito dell’espansione del perimetro dei centri urbani le aree agricole periferiche vengono
inglobate all’interno di questo perimetro. Queste aree agricole diventano così aree urbanizzabili
dove per urbanizzabili vuol dire suscettibili di essere oggetto di interventi di urbanizzazione. Questa
tipologia di interventi può essere di due tipi:
> Primario: vengono realizzate opere di urbanizzazione primarie ossia infrastrutture a rete
(strade, acquedotti, reti elettriche, ecc…) che sono indispensabili al fine di poter conferire
l’idoneità insediativa di un certo territorio.
> Secondario: vengono realizzare opere di urbanizzazione secondarie (scuole, ospedali,
strutture sportive, ecc..) che non sono indispensabili per il conferimento dell’idoneità
insediativa, ma conferiscono maggiore vivibilità.
Una volta realizzate le opere di urbanizzazione primarie l’area diventa area edificabile. Un suolo
edificabile è un suolo suscettibile di diventare opera edilizia finita in seguito alla realizzazione di
opere edili. L’ultima fase di vita economica è l’area edificata, dove l’area si è compenetrata con il
prodotto edilizio finito (non si riesce più a distinguere l’area dal prodotto edilizio finito) diventando,
quindi, un fattore della produzione del manufatto edilizio.
Quindi: AREA AGRICOLA - AREA URBANIZZABILE - AREA EDIFICABILE - AREA EDIFICATA
In ciascuna di queste diverse fasi, diverso è il valore del suolo e diverse sono le circostanze e le leve
di valore che incidono sull’apprezzamento:
• Area agricola: il valore dipende dalla sua suscettività agricola, ossia dal reddito che l’area è
in grado di fornire per il suo sfruttamento di tipo agricolo. Questo valore può essere
determinato sia per via diretta (stima sintetica mono-parametrica) sia per via indiretta
tramite capitalizzazione del beneficio fondiario.
• Area urbanizzabile: il valore dipende dalla suscettività edificatoria del suolo stesso che però
non è attuale ma prospettica. Questo perché, quando l’area è urbanizzabile, è suscettibile di
essere trasformata mediante interventi di urbanizzazione primaria, ma poiché le opere di
urbanizzazione risultano essere propedeutiche ad una successiva e futura edificabilità
dell’area, allora vuol dire che il valore dell’area è funzione di una prospettiva di
sfruttamento edificatorio dell’area che però non è immediata.
• Area edificabile: visto che l’area ha già subito una trasformazione per mezzo di opere di
urbanizzazione primaria, il valore dipenderà non più da una suscettività edificatoria
prospettica ma attuale. (poiché il suolo in questo caso è immediatamente trasformabile in
prodotti edilizi)
• Area edificata: in questo caso il suolo è diventato un fattore della produzione, ragion per
cui il valore dell’area dipende da ciò che è stato realizzato al di sopra del suolo stesso. Il
valore dell’area è calcolato come una certa percentuale del valore di mercato del prodotto
edilizio realizzato al di sopra di essa.
Possono verificarsi anche delle situazioni intermedie, per esempio, nel caso di aree agricole che
non hanno un valore che risulta essere funzione della loro destinazione esclusivamente agricola,
perché si prestano ad essere utilizzate per delle attività intermedie tra agricola e edificatoria
(esempio terreni agricoli utilizzati come depositi di camion, auto). Queste aree scontano un valore
di attesa in beneficio di investimenti futuri che possono coinvolgere e interessare quel suolo.
Ciò di cui noi ci interesseremo sarà la stima delle aree edificabili ed urbanizzabili, con
procedimento diretto ed indiretto.
• Procedimento diretto (stima sintetica): procedimento che assume a riferimento dati
omogenei rispetto al valore incognito.
• Procedimento indiretto (stima analitica): procedimento che assume a riferimento dati
eterogenei rispetto al valore incognito.
Rispetto a questa distinzione possiamo fare un’ulteriore classificazione:
o Stima monoparametrica: si assume a riferimento un unico parametro di natura
tecnico/economica al fine del confronto del bene oggetto di stima e quelli che vengono
presi per il confronto.
o Stima pluriparametrica: si assumono a riferimento più parametri di natura
tecnico/economica.
STIMA DIRETTA MONOPARAMETRICA (AREE URBANIZZABILI E EDIFICABILI)
Questo procedimento di stima presuppone che esista un mercato attivo di riferimento di terreni di
natura edificabile o urbanizzabile da cui reperire i prezzi dei beni di confronto riferiti al parametro
prescelto. I dati ottenuti devono essere poi riordinati sotto il profilo statistico, in modo tale da
determinarne la tipologia di distribuzione statistica (gaussiana, irregolare o di altra forma). Si va poi
a realizzare una scala di valori e si inserisce il bene nel gradino della scala a cui sono associate le
caratteristiche maggiormente simili a quelle del bene oggetto di stima.
Vediamo ora quali sono i fattori che incidono sull’apprezzamento delle aree edificabili ed
urbanizzabili:
• Fattori estrinseci:
> Condizioni del mercato locale di riferimento: intese come richiesta e
disponibilità di aree edificabili ed il grado di sviluppo edilizio all’interno di un
certo contesto.
> Appetibilità della zona: qualità dell’ambiente naturale e urbanistico. Quali sono
le condizioni economico-sociali nell’ambito in cui l’area si colloca.
> Caratteristiche posizionali: posizione dell’area rispetto al centro urbano,
presenza di infrastrutture, servizi, ecc...
> Vincoli di natura giuridica: vincoli che possono influire su ciò che è possibile
realizzare al di sopra di un suolo.
• Fattori intrinseci:
> Indice di edificabilità dell’area: indica la potenzialità di sfruttamento edilizio
dell’area. L’indice viene definito dalle norme tecniche di attuazione che è
quell’elaborato che va a descrivere cosa si può fare in quel territorio e come.
L’indice indica quanti metri cubi di costruito è possibile realizzare per ogni
metro quadrato di superficie del suolo.
> Rapporto di copertura: fornito anch’esso dalle norme tecniche di attuazione, e
fornisce la percentuale massima del suolo che si può coprire con manufatti
edilizi.
> Configurazione geometrica e planimetria: quanto e come realizzare dipende
anche dalla geometria e dalla planimetria dell’aera.
> Caratteristiche geologiche del suolo (ad esempio ci sono alcuni suoli che non
permettono la realizzazione di opere edificatorie poiché non è possibile
scavare).
> Rapporto tra area netta e area lorda: il promotore dell’investimento è
obbligato a rilasciare parti del terreno all’Amministrazione pubblica perché
alcuni spazi devono essere destinati a finalità pubbliche. Esistono degli
standard urbanistici che stabiliscono che per ogni metro quadro di area
edificabile ci deve essere un tot di metri quadri destinati a parcheggi, al verde,
alla viabilità. Quindi all’area totale (area lorda) bisogna andare a detrarre tutta
l’area destinata a finalità pubbliche ottenendo così l’area netta. Un altro
aspetto da considerare è che l’imprenditore per avere il permesso di costruire
sul terreno deve andare a pagare degli oneri di urbanizzazione. Questo perché
l’ente comunale ha anticipato delle somme per la realizzazione delle opere
primarie di urbanizzazione che hanno reso possibile la trasformazione del suolo
in edificabile (e quindi permettere la realizzazione su di esso di opere edilizie).
Quando si tratta di opere importanti l’imprenditore può trovare più
conveniente realizzare da sé le opere di urbanizzazione primaria piuttosto che
pagare gli oneri di urbanizzazione. Ciò può essere fatto in accordo con il
comune, ma l’imprenditore ha poi l’obbligo di cedere all’amministrazione le
aree trasformate (quelle di urbanizzazione primaria).
> Estensione dell’area
> Tipologie di accesso al suolo: se collocato su strada principale o secondaria
> Presenza di servitù
In quanto improntata a condizioni di ordinarietà la stima non tiene conto di fattori secondari e
straordinari, ragion per cui questi vanno considerati separatamente come aggiunta o detrazione al
valor capitale (il valor capitale è il valore del bene in condizioni ordinarie).
Un ulteriore approccio che può essere impiegato per la determinazione del valore dell’area
consiste nell’andare a considerare il valore dell’area come una certa aliquota percentuale k del
valore di mercato degli edifici industriali che è possibile realizzare o che sono stati realizzati sul
suolo stesso. Il coefficiente k rappresenta l’aliquota percentuale di incidenza del fattore suolo
rispetto al valore di mercato del prodotto edilizio finito. Questa percentuale di incidenza varia dal
20% al 35% rispetto al valore di mercato del prodotto edilizio finito.
= ∗
In alcuni casi, però, soprattutto nel settore residenziale il valore dell’area si determina come:
= ∗ ∗ = , ∗ ∗
▪ : è il coefficiente di permuta che varia tra il 18% e il 35%. In ambito residenziale accade
che il promotore dell’investimento non anticipa materialmente una liquidità per
l’acquisizione del suolo, ma procede ad una permuta del suolo. Il proprietario del suolo,
quindi, cede al promotore dell’investimento il suolo sui cui realizzare l’edificio e in cambio
riceve una percentuale di unità immobiliari che verranno ad essere realizzate in futuro sul
suolo.
▪ :
sono diversi perché indica quale percentuale dell’opera edilizia cedere al
proprietario del suolo per comprare il suolo e rappresenta l’incidenza percentuale del
fattore area sul valore di mercato del fattore edilizio. Numericamente parlando però
differiscono solo del coefficiente di anticipazione che viene ad essere considerato perché
l’operazione di permuta non avviene immediatamente ma solo dopo che è sta