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BULLDOZER ANGLEDOZER5.13 Palificazioni5.13.1 Pali
Possono essere infissi (prefabbricati) o gettati in opera (con o senza asportazione di terreno; impiegando tubi di rivestimento, bentonite o polimeri). Si suddividono in pali di grande diametro o micropali. I pali di grande diametro vengono realizzati utilizzando tre tipologie di attrezzature:
- La prima è costituita da una intubatrice, che trasmette al tubo di rivestimento un movimento rotatorio per introdurlo nel terreno; una perforatrice, munita di argano collegato ad un braccio oscillante che serve per la manovra della benna; una benna cilindrica, munita nella parte inferiore di conchiglie intercambiabili comandate da una fune singola
- La seconda tipologia differisce dalla prima per l'utilizzo, durante la perforazione, di una benna a rotazione che viene spinta in profondità contemporaneamente all'affondamento del tubo forma40
- La terza attrezzatura viene installata a sbalzo su una gru cingolata ed è
caratterizzata da un gruppo di perforazione per escavatore dotato di motore per la trasmissione all'asta di trivellazione; utensili di perforazione a trivella, tazza o campana; apparecchiature complementari per l'uso di bentonite.
I pali trivellati possono essere anche del tipo ad elica continua, realizzati con tecnologia Trelicon, riducendo al minimo le vibrazioni, il rumore e la decompressione del terreno; l'assenza di fango bentonitico riduce sia gli ingombri degli impianti di cantiere, sia i problemi connessi allo smaltimento del terreno di risulta. La perforazione si esegue con un utensile ad elica in acciaio, saldato ad un'asta cava centrale, munita di denti per facilitare la penetrazione nel terreno. Per l'esecuzione di questa tipologia di pali si utilizza un escavatore cingolato sul quale viene applicata una torre o un'antenna in elementi flangiati o tubolari di altezza adeguata alla lunghezza dei pali.
Rispetto ai pali trivellati, l'esecuzione
di pali battuti non presenta il problema del possibile cedimento delle pareti del foro; possono essere infissi nel terreno con magli a caduta libera, diesel vibranti o a motore a ritorno di fune.5.13.2 Micropali
Le loro principali applicazioni riguardano le fondazioni di edifici, ponti, viadotti, sottofondazioni varie, ancoraggi. Possono essere del tipo gettato o trivellato. Le fasi di lavorazione sono quattro:
- Esecuzione della perforazione con sistema a rotazione tramite utensile tagliante o rotopercussione continua con martello di avanzamento nel fondo del foro
- A perforazione ultimata e spurgato il foro dai detriti viene calata l'armatura tubolare in acciaio
- Iniezione a bassa pressione della malta per la creazione di una guaina tra la parete del terreno e l'anima in acciaio
- Iniezione ad alta pressione in più riprese
L'infissione si effettua per mezzo di uno o più martinetti idraulici. Raggiunta la profondità desiderata il palo viene mantenuto in
pressione dai martinetti, viene inserita una trave a doppia T tra la piastra di appoggio e la muratura da sottofondare e si effettua lo scarico.
5.13.3 Jet Grouting (domanda esame -> vedere risposta)
È utilizzata per il consolidamento e l’impermeabilizzazione del terreno. Miscelando il terreno direttamente in situ con cemento è possibile trattare le formazioni sabbiose e argillose in modo omogeneo, continuo e non inquinante. I vantaggi di questa tecnica sono: possibilità di ottenere colonne di terreno consolidato con diametro 60-300 cm, utilizzando fori a piccolo diametro (180-200 mm); possibilità di attraversare fondazioni preesistenti, blocchi erratici, strati rocciosi; utilizzo di perforatrici leggere e compatte in zone di lavoro dalle dimensioni contenute. Le metodologie vengono classificate in base al numero di fluidi immessi:
- Monofluido: miscela cementizia come agente disgregante e consolidante
- Bifluido: aria compressa e miscela cementizia come
agenti disgregante e consolidante
3. Trifluido: acqua e aria compressa come agenti disgreganti e miscela cementizia come agente consolidante
Tutte le tecniche prevedono una prima fase di perforazione seguita da una di risalita e rotazione con simultanea iniezione ad alta pressione dei fluidi utilizzati. Le attrezzature necessarie sono:
- Silos di cemento
- Apparecchiatura di dosaggio e mescolamento
- Pompa ad alta pressione
- Pannello di comando e controllo automatico
- Sonda
5.13.4 Diaframmi (domanda esame -> vedere risposta)
Sono delle pareti gettate nel terreno che hanno funzione statica a sostegno dello stesso. Le attività che ne consentono la realizzazione sono:
- Tracciamento dei cordoli guida
- Scavo mediante ausilio di fanghi bentonitici
- Predisposizione gabbia d'armatura e dei tubi giunti in pvc
- Betonaggio
- Rimozione dei tubi giunti
I diaframmi continui, che hanno spessori di 40-120 cm e lunghezze fino a 42 m, sono realizzate mediante benne mordenti a fune
libera o a guida idraulica su escavatori cingolati. Le benne mordenti sono dotate di due mascelle dentate, la cui apertura e chiusura è azionata da martinetti idraulici.5.15 Reti impiantistiche
5.15.1 Impianto elettrico (vedere seminario alla fine del documento)
In generale, sotto la voce impianto elettrico si comprendono, oltre all'impianto di distribuzione dell'energia elettrica nel cantiere, anche l'impianto di protezione dalle scariche atmosferiche e l'impianto di messa a terra. La loro realizzazione dovrà essere affidata a tecnici abilitati, sulla base di una precisa valutazione dei fabbisogni di potenza, localizzazione e numero delle utenze necessarie. Durante il periodo di utilizzo dell'impianto, si dovrà provvedere ad effettuare verifiche periodiche a cura di elettricista abilitato e a segnare gli esiti su apposito registro. L'organizzazione delle postazioni di lavoro e dei percorsi di cantiere deve essere progettata in maniera
Tale da essere compatibile con l'installazione di un efficiente impianto elettrico. Si riconoscono tre tipologie di impianto, identificate in base alla complessità del cantiere stesso:
CANTIERI PICCOLI: richiesta di potenza elettrica fino a 10 kW e alimentazione monofase a 220V o trifase a 220/380V
CANTIERI MEDI: richiesta di potenza elettrica fino a 25 kW e alimentazione trifase a 220/380V
CANTIERI GRANDI: richiesta di potenza elettrica superiore a 35 kW e alimentazione trifase a 220/380V
Lo schema distributivo dell'impianto di cantiere parte dalla linea elettrica comunale, aerea o interrata, più vicina al lotto. Il quadro di consegna dell'energia elettrica della linea a bassa tensione è installato all'interno di un armadietto isolato e chiuso con lucchetto, posto su un palo a ridosso della recinzione del cantiere. Il quadro generale, di derivazione dal quadro di consegna, è collocato su un apposito supporto nei pressi della zona.
di cantiere dove alloggiano i servizi logistici, al fine di permetterne un efficace controllo e lontano dalle aree di lavorazione. Da quest’ultimo, secondo le esigenze, vengono dislocati i quadri secondari che a seconda che servano direttamente gli apparecchi utilizzatori o funzionino da ulteriori distributori verso altri quadri di terzo livello, prendono il nome di quadri di prese a spina o quadri di distribuzione. Per gli allacciamenti delle attrezzature di lavoro ai quadri a spina non è consentito il ricorso a prese multiple. I quadri elettrici devono essere accessibili alle sole persone appositamente formate e devono aver esternamente ed in posizione ben nota e accessibile a tutte le maestranze, il pulsante d’emergenza a fungo per la messa fuori tensione di tutto l’impianto di cantiere. Tutti i quadri devono avere una targa di identificazione che riporti il nome del produttore, la tensione massima, la corrente nominale, le dimensioni, il peso (qualora fosse).(maggiore di 50kg), la classe di resistenza meccanica e il grado di protezione agli agenti esterni. Dal quadro principalepartono (in maniera fissa e sopraelevata, oppure interrate) le linee che forniscono energia ai macchinari nellearee di lavorazione fissa, ai servizi logistici e ai quadri secondari, derivate ciascuna da un proprio interruttoreautomatico differenziale. Una copia della documentazione relativa all'impianto deve risiedere in cantiere edessere regolarmente aggiornata in relazione delle modifiche che le fasi di cantiere impongono.
Le POTENZE che richiedono le attrezzature più usate in cantiere sono:
MACCHINARI E ATTREZZATURE | POTENZA (KW) |
---|---|
Gru a torre | 15-25 |
Gru automontante | 5-8 |
Centrale di betonaggio 10-25 m /h | 9-25 |
Betoniera a bicchiere capacità 150-400L | 0.5-2 |
Argano | 1-2 |
Taglia-piega ferri | 5-7 |
Piegaferri | 2-3 |
Puliscitavole | 2-3 |
Compressore elettrico su ruote | 4-8 |
Martello demolitore | 2-3 |
Sega circolare | 1-2 |
Vibratore | 0.5-1 |
Macchina per intonaco premiscelato |
3-7 Intonacatrice
6-10 Attrezzature portatili
1-45.15.2 Impianto di illuminazione
Si deve prevedere la realizzazione di un opportuno impianto di illuminazione artificiale del cantiere, dimensionato e posizionato in modo da garantire una sicura fruibilità dei luoghi di lavoro e di transito anche dopo il tramonto, nelle giornate particolarmente buie o in presenza di nebbia (analizzando attentamente la fruibilità degli spazi). Si rende indispensabile per lo svolgimento di lavorazioni nella stagione invernale nella possibilità che l'appaltatore ricorra, per esigenze dovute ai tempi di consegna, a doppi turni di lavoro. Nei cantieri in spazi chiusi è necessario prevedere anche un sistema di illuminazione di emergenza. Quando il cantiere è esteso si può ricorrere all'uso di torri faro, composte da gruppi elettrogeni movimentabili all'interno del sito produttivo a seconda delle esigenze lavorative (il loro posizionamento deve eliminare il
rischio diabbagliamento).- Impianto idrico
- Progettazione operativa della produzione