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Strutture di elevazione 2° piano
Come voce d'opera vi è "strutture di elevazione 2° piano" con lavorazioni "pilastri 1° piano, etc.": quello che interessa è conoscere il luogo di lavoro. Si deve immaginare di "prendere la soletta del secondo piano portandola al livello con i piedi sul primo piano": la soletta del primo piano è la quota di spiccato dei pilastri o dei muri per l'elevazione del secondo piano. La soletta del secondo piano in realizzazione consiste in una postazione di lavoro in quota associata al luogo di lavoro al primo piano. Ad esempio, mentre gli operai stanno posando il ferro nella postazione a fondo cassero può avvenire la caduta di un attrezzo all'interno del luogo di lavoro inferiore dove vi sono gli altri operai.
Soletta primo piano: postazione a quota zero;
Soletta secondo piano: postazione a quota livello 2.
Il programma lavori standard (PLS con diversi ID) si ferma alle lavorazioni (es. pilastri primo piano).
Se si vuole aprire il livello, questo deve essere effettuato in ambito differente da quello del PLS (livello attività e operazioni preliminari). In certi cantieri il ferro viene preparato a piè d'opera, ma quasi in maniera industriale: nei casi di infrastrutture si hanno zone del cantiere in cui sono presenti macchine come la gabbiatrice che lavora il ferro equivalente al trasferimento del ferro in cantiere. Sul programma lavori la preparazione del ferro in ambito infrastrutturale, durando in maniera considerevole, appare come voce a differenza dell'armatura in ambito edile che non dovrebbe apparire nel PLS.
La sequenza di analisi operativa delle lavorazioni nel PSC prevede:
- Disarticolazione spaziale dell'Intervento DSI (deve essere opportunamente strutturata poiché il CSE ragiona secondo suddivisioni spaziali del cantiere);
- Disarticolazione per Voci Tecniche DVT;
- Disarticolazione per Voci di Lavoro DVL (WBS);
- Disarticolazione delle Fasi.
All'interno della stessa impresa. Esempio: le coperture praticabili C1 e C2 hanno lo stesso pacchetto. La lavorazione (declaratoria Gantt) potrebbe essere "stratigrafie coperture piane praticabili C1 e C2".
Questa procedura non è opportuna perché:
- Il corpo 1 avrà un ponteggio, al pari del corpo 2, che potrebbero però generare interferenza spaziale.
Se l'impresa fornisce un POS con le procedure operative per realizzare il pacchetto senza gli accorgimenti a sinistra, c'è il rischio che il POS approvato dal CSE generi una problematica in corso d'opera.
Il sistema più efficiente sarebbe fare prima la copertura C2 in modo che il ponteggio non punzoni la membrana appena posata, passando poi alla copertura C1.
Il problema è la gestione della differenza di quota tra le due coperture: il dettaglio deve essere previsto in fase di progettazione perché il ponteggio ha un costo.
A destra un esempio di disarticolazione.
spazialedell’intervento. Nella fase di ristrutturazione piuttosto che in nuova costruzione si deve poter sapere univocamentel’operaio in che punto si trova sul diagramma di Gantt.
La DSI può essere sviluppata in base a:
- Caratteri morfologici;
- Contesto planimetrico;
- … (reperibili sul testo).
Per la DVT si può partire dalla UNI 8290, ma si deve tener conto dell’assenza di voci come le opere didemolizioni e di scavo.
Il terzo passaggio è quello dall’elemento tecnico alla categoria merceologica (DVL) con una disarticolazioneche può essere:
- Stratigrafica;
- Componentistica;
- Materica.
Esempio: si ha una generica planimetria con focus su dettaglio esecutivo. È possibile che la voce di computodia il pacchetto di muratura che costituisce il dettaglio (solo verticale).
Le declaratorie di computo manifestano spesso deipacchetti finiti dove il prezzo va a dettagliarsi solo inbase a geometrie come gli spessori. È chiaro che
al progettista fa comodo poiché può ragionare per soluzione tecnica. Per l'ergotecnico il problema è che il BIM fornisce una parete con la suddivisione in strati e quindi convincere l'architetto a modellare per stratigrafie. Per eseguire un solo strato dell'elemento può passare un certo lasso di tempo rispetto ad altri strati. Sul diagramma di Gantt è necessario che vengano individuati gli strati affinché si possa "fasizzare un cantiere". Il problema fondamentale è come fasizzare sul modello.
Nel fasizzare si deve tenere presente un aspetto importante: affinché una fasizzazione sia utile, si potrebbe fasizzare metà di una lavorazione per vedere un livello temporale in itinere.
Programma Lavori di Produzione – PLP
Il PLP è lo strumento più importante per la gestione della sicurezza del cantiere. L'impresa affidataria deve (vincolata contrattualmente nel PSC) ogni settimana fornire un PL
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che riporta solo il Gantt delle imminentisettimane successive.Il PLP deve essere lo strumento che consente di ottemperare sia all'impresa che al coordinatore all'obbligodi aggiornamento del PL come specificato nel T.U.. La formula base è: l'impresa propone e il coordinatoredispone. Il programma lavori deve essere stilato dall'impresa poiché è l'unica che sa a che punto si trovi laproduzione; il CSE approva il programma lavori proposto. Nel PSC è opportuno inserire un esempio perl'impresa.Anche negli allegati deve essere sempre introdotta una frase che consente di far capire all'interlocutoregiuridico che il lavoro è stato svolto.L'interferenza è la somma di contiguità e contemporaneità sul diagramma di Gantt. È importante che nelPSC vi sia questo allegato in modo che l'impresa sappia impostare il PLP in maniera corretta.
16 04 2021 - PSC SEZ. D IPF
16/04/2021PSC SEZ. D
IPF
Slide 1
Testo lezione
Slide 2
Testo lezione
16/04/2021
Il piano di sicurezza e coordinamento soddisfa prioritariamente le esigenze della sicurezza ma tieneconto anche di altre esigenze quali efficienza, produttività, sostenibilità del cantiere
Siamo passati da una fase iniziale introduttiva dove si descrive il progetto come sarà fatto a una situazione in cui si descrive il cantiere e si inquadra ciò che si andrà a trovare
Sezione A: area di cantiere
Slide 3: Sezione B - organizzazione del cantiere
Progettazione cantieristica nel senso più largo del termine, associando il cantiere a diversi sistemi (funzionale-spaziale, delle infrastrutture (connettivo tra gli spazi), delle movimentazioni, logistico, degli apprestamenti (tutte le opere cosiddette provvisionali perché vengono realizzate temporaneamente), produttivo, impiantistico (che sostiene la produzione edilizia laddove questa necessiti di una dotazione impiantistica)
Capo 2: gestione delle
emergenzeCapo 3: rischi particolari (individuati in allegato 15)
Capo 4: fattori di sicurezza (vedi lezione sulla valutazione dei rischi)
Slide 4: Sezione C - Cronoprogramma dei lavori
Programma lavori standard: è il programma lavori di commessa, quello contrattuale che si riferisce al cronoprogramma del progetto esecutivo, prodotto dalla committenza (es. architetto)
Programma lavori di cantiere: traduzione nel mondo impresa del programma lavori standard prodotto dalla committenza
Programma lavori di produzione: (v. lezione precedente)
Slide 5: Lavagna di Trani
Gestione delle contemporaneità: nella sezione A (che identifica le domande/situazioni/criticità) noi analizziamo le interferenze tra le infrastrutture di cantiere e eventuali luoghi di lavoro da un lato, e tra infrastrutture e luoghi antropizzati dall'altro. Di pari passo, nella sezione B, attraverso ad esempio il sistema degli apprestamenti, ci si preoccupa di risolvere questo tipo di situazioni