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Assicurazione danni

Ha la funzione economica di rendere certo il costo collegato ad un evento probabilistico che produce un danno.

Chi intende assicurarsi una protezione (ed eventuale risarcimento appunto) deve pagare un premio

  • Assicurazione danni di circolazione automobilistica
  • Assicurazione danni non di circolazione automobilistica (altri veicoli, merci, incendio, danni professionali, patrimonio dell'assicurato, ai beni, malattia e infortuni, responsabilità civile e qualsiasi forma di assistenza)

La compagnia di assicurazione è un soggetto che riceve prima il pagamento di ciò che produce; lo SP è tipicamente piuttosto liquido ricevendo il premio in anticipo.

Il continuo incasso dei premi permette di pagare i risarcimenti, ma il grosso delle attività è dato dal portafoglio investimenti.

Nelle attività dello SP troviamo anche le immobilizzazioni materiali/immateriali (come qualsiasi impresa, sono una parte marginale); nelle

passività troviamo invece le riserve e il capitale proprio. Le riserve sono principalmente di due tipi:
  • Riserve per somme da pagare, ossia gli impegni assunti rispetto a contratti giunti a scadenza o eventi che si sono effettivamente verificati
  • Riserve matematiche, gli impegni (quantificati in modo attuariale) che la compagnia di assicurazione ha assunto; si calcola tenendo conto di tutti gli elementi di ordine statistico che incidono sugli obblighi potenziali della compagnia di assicurazione.
Il CE si organizza in modo scalare: è basato tipicamente su due fonti di reddito, i ricavi tipici (premi) e proventi da attività di investimento. I costi caratteristici sono i risarcimenti e gli oneri sui sinistri, le variazione delle riserve, i costi operativi correnti, gli oneri finanziari e patrimoniali per far fronte alla regolamentazione di vigilanza e da tutti gli “utili al conto non tecnico”. In questo modo si ottiene il MARGINE DI CONTO TECNICO, ossia ilconto lordo rispetto al quale si fanno le rettifiche necessarie per arrivare al risultato di esercizio. Per quanto riguarda lo SP del RAMO DANNI, il discorso dell'attivo è esattamente uguale a prima (con durate tipicamente molto più brevi); per il passivo, le riserve prendono il nome di RISERVA SINISTRI e RISERVA PREMI, con concetti analoghi a quelli precedenti. La riserva sinistri quantifica risarcimenti e indennizzi relativi ai sinistri. Per quanto riguarda il CE, la seconda fonte di reddito viene spostata sotto il margine di conto tecnico perché l'investimento dei premi non ha molto a che fare con il tipo di polizze che produce; non si inserisce direttamente nel margine assicurativo (margine di conto tecnico), ma nonostante ciò resta veramente molto molto importante per i bilanci. Per quanto riguarda la disciplina delle compagnie di assicurazione, vi è un corpo normativo particolarmente ingente che ha a che fare con i requisiti da rispettare.singolo paese● Quarta gen: Solvibilità II, che introduce un nuovo sistema di valutazione del rischio e di gestione della solvibilità delle compagnie di assicurazione. Le norme di gestione che devono essere rispettate dalle compagnie di assicurazione sono riassunte nel CAP (Codice assicurazioni private), testo unico attivo dal 2005. L'autorità amministrativa indipendente di controllo è l'IVAS (istituto vigilanza assicurazioni private), con specifiche funzioni ma accorpato alla Banca d'Italia. Questa disciplina si regge su direttive UE che si sono stratificate nel corso del tempo, potendole definire in quattro diverse generazioni: - Prima generazione: Condizioni necessarie per ottenere autorizzazione e come garantire la solvibilità. - Seconda generazione: Basi per la realizzazione di un mercato unico e disciplina comune dei principi contabili. - Terza generazione: Principi di mutuo riconoscimento e home country control, cioè il fatto che una compagnia autorizzata in un singolo paese dell'UE abbia libertà di stabilimento in altri paesi e che si riconosca la vigilanza in un singolo paese. - Quarta generazione: Solvibilità II, che introduce un nuovo sistema di valutazione del rischio e di gestione della solvibilità delle compagnie di assicurazione.
  1. altro paese come valido.
  2. Quarta gen: Strumenti per il controllo di solvibilità (Solvency UE dal 2016)

DEFINIZIONE ATTIVITà ASSICURATIVA

Attività indirizzata all’assunzione e gestione di rischi: riservata per legge, viene esercitata con unfortissimo principio di specializzazione, che consegue in

  • DIVIETO di esercizio congiunto di ramo vita.
  • Esclusività dell’oggetto sociale all’esercizio dell’attività assicurativa (attività di assicurazionepossono svolgere solo e unicamente quello) e riassicurativa (nella riassicurazione, vi sonotrasferimenti tra attività di assicurazione di quote di rischi, ridistribuendo grandi rischi).

L’autorità incaricata è, appunto, l’IVAS, che autorizza l’esercizio di determinate attività al ricorreredi alcune condizioni

  • Forme societaria (SPA, cooperativa, mutua assicurativa)
  • Adeguati fondi proprio
  • Elementi vari che dimostrino elevata
capacità di gestioneLe condizioni sono diverse per diversi tipi di soggetti: può essere interessante guardare la mutuaassicuratrice (2546 cc) ed è una forma in cui è previsto che un soggetto diventi socio con lasottoscrizione delle polizze solo assicurandosi; i soci sono gli stessi assicurati.permetteno all'interno dell'UE anche nel dettaglio che disciplinanoVi sono varie normative chel'operatività transfrontaliera; ci sono norme specifiche che trattano le partecipazioni che possonodetenere le compagnie di assicurazioni: è interessante sapere che, purché non esponganoeccessivamente a rischi sulla solvibilità, le partecipazioni possono riguardare anche imprese nonfinanziarie, industriali o commerciali.Le partecipazioni possono anche essere di controllo, purché seguano i limiti della gestioneprudente della compagnie di assicurazione.Per quanto riguarda la solvibilità, è importante sapere (non

nel dettaglio):

  • Vi sono caratteristiche fondamentali negli attivi, gli investimenti devono rispettare determinati vincoli in funzione anche del tipo di coperture che devono essere fatte. Il portafoglio dev'essere coerente e adeguato a permettere la compagnia a ripagare eventuali impegni.
  • La disciplina di solvibilità della gestione delle compagnie di assicurazione introduce specifici criteri di valutazione delle riserve tecniche.
  • La compagnia di assicurazione deve avere un totale di investimenti sufficiente a coprire gli impegni, determinando un margine di solvibilità (scarto tra investimenti e riserve tecniche) che permette alla compagnia di essere in grado di coprire rischi con un CAPITALE PROPRIO, determinato tramite regole ben precise e definito MARGINE DI SOLVIBILITÀ (scritto di merda ma si capisce)

Il margine di solvibilità è il primo pilastro della regolamentazione della solvibilità, dal 2016 si è arricchito di moltissima

normativa e vincoli di investimento.

Il secondo pilastro della disciplina di solvency è rappresentato dal controllo che l'autorità di vigilanza è incaricata di fare anche in modo tale da permettere un sistema di controllo interno sufficientemente adeguato.

La prima disciplina di solvibilità ad oggi è solo il primo pilastro; la disciplina vigente ad oggi comprende anche il secondo pilastro.

Vi è un terzo insieme di elementi importanti per la regolamentazione, la trasparenza.

La trasparenza è fondamentale per individuare, da parte di assicurati e investitori, il rischio di una compagnia.

Il rischio di mercato stabilisce potenzialmente premi/redditività diverse in base alla gestione dell'attività assicurativa; l'idea del legislatore è quella di premiare maggiormente chi è in grado di gestire meglio i rischi.

Completato l'excursus sulle compagnie di assicurazione, trattiamo i fondi pensione.

FONDI

PENSIONENB la maggior parte dello studio va fatto dal libro, vai Haithem (soprattutto per quanto riguarda la tipologia dei diversi fondi pensione della previdenza c.d. complementare). Intanto diamo un inquadramento. Innanzitutto, è impreciso definirlo un intermediario finanziario: il compito non è in senso stretto l'intermediazione, quanto erogare una rendita pensionistica periodica nel momento in cui i soggetti che si iscrivono smettono di lavorare. Vi sono tre diversi obiettivi: - Obiettivi assistenziali - Obiettivi assicurativi - Obiettivi previdenziali Gli strumenti di previdenza possono essere pubblici e privati, possono essere organizzati in un modo obbligatorio e pubblico (sistemi UE generalmente) e un modo privato e libero (es USA) I piani pensionistici sono normalmente basati su due pilastri: - La previdenza pubblica di base: prestazioni erogate finanziate da contributi sociali pagati dai lavoratori e dalle imprese, la gestione è in mano a entipubblici/statali e casseprofessionali. Con la riforma Dini, in Italia, si è passati da un metodo retributivo a un metodo contributivo.
  1. Previdenza complementare, che può essere individuale o collettiva; ossia su iniziativa disingoli o iniziativa di determinate categorie di lavoratori.
La previdenza si può congeniare in differenti sistemi:
  1. Retributivo a ripartizione: nel sistema, i pagamenti che provengono dai lavoratori in attività servono per pagare le pensioni ai lavoratori che si sono ritirati.
  2. Contributivo a capitalizzazione: i contributi dei lavoratori in attività vengano utilizzati per costruire un montante, base di calcolo per poter definire la pensione del lavoratore.
Storicamente i sistemi a ripartizione sono i più presenti ma ora in difficoltà, poiché l'allungamento dell'aspettativa di vita e il crollo della natalità ha danneggiato il funzionamento del sistema; ad oggi si tende a utilizzare il secondo.sistema.La Capitalizzazione (tipica dei sistemi priv) può essere a● Contribuzione definita, sono prefissati i contributi da versare ma l'importo della prestazionedipende dai risultati finanziari● l'importo dei contributi varia in base aiPrestazione definita, è fissata la prestazione marisultati finanziariIn Italia i pilastri sono la previdenza di base pubblica obbligatoria e la previdenza complementare.La previdenza complementare, sempre in italia, si articola in:● FPN- Fondi pensione negoziali (chiusi), riservati a determinate categorie e si costituisconotipicamente sulla base di accordi lavoratori-aziende o iniziative sindacali.● PIP- Piani individuali pensionistici, sono delle forme di adesione ad un piano rivolta asottoscrizioni individuali, costituisce una tipologia di una rendita simile ai fondi pensioneaperti (che nascono su iniziativa di soggetti finanziari, e che possono essere rivolti aqualsiasi categoria di soggetto)Prima della riforma Dini '93,

Vi erano i fondi pensione "“

Dettagli
A.A. 2021-2022
102 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher caterina.cicciu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Mattei Jacopo.